giovedì 25 novembre 2010

Acqua vietata causa arsenico per 1 milione d’italiani

Roma, 24 novembre 2010 Comunicato stampa


Legambiente: “Inadempienze e omissioni imperdonabili. Il risanamento doveva essere tempestivo e la popolazione informata subito. Ma non facciamo allarmismi, 59 milioni di cittadini bevono acqua di qualità”

175 milioni di euro per mettere a norma gli acquedotti fuorilegge in 117 comuni

rubinetti chiusi in 128 Comuni

“Il solito pasticcio “all’italiana”. Le deroghe dovevano servire ad affrontare e risolvere definitivamente il problema, peraltro noto, della concentrazione di alcuni inquinanti presenti nelle acque distribuite in alcuni Regioni e invece sono diventate l’ennesimo escamotage per non intervenire. Per fortuna ci ha pensato l’Europa a fermare il perpetrarsi di una pratica dannosa per la salute pubblica. Ora i Comuni coinvolti facciano quello che avrebbero già dovuto fare subito dopo aver chiesto la deroga, ovvero, informare la popolazione e mettere a norma gli acquedotti. Ma non generalizziamo, 59 milioni d’italiani non hanno alcun problema con l’arsenico nelle acque potabili e possono contare su un’acqua di rubinetto garantita, controllata e di qualità”.

Così il responsabile scientifico di Legambiente Stefano Ciafani, commenta la decisione della Commissione Europea di non concedere la terza deroga ai comuni italiani dove l’acqua potabile contiene concentrazioni di arsenico di molto superiori al limite di legge (10 microgrammi per litro).

L’associazione ambientalista in un documento fa il punto della situazione su deroghe e possibili soluzioni, ricordando che su 157 comuni che ne avevano fatto richiesta per tre parametri (boro, fluoruro e arsenico), 128 non l’hanno ottenuta sull’arsenico perché hanno chiesto di innalzare la sua concentrazione nell’acqua dal valore stabilito di 10 microgrammi per litro a 30, 40 o 50 microgrammi per litro, mentre è stata concessa fino a un massimo di due anni a 92 comuni per il fluoruro, a 17 per il boro e a 8 per l’arsenico ma solo fino a 20 microgrammi, seguendo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

“Per rientrare nei limiti – ha aggiunto Ciafani – è sufficiente procedere ad interventi praticabili in pochi mesi, come è già avvenuto in diverse parti d’Italia. Infatti, nel 2003 le richieste di deroga erano state avanzate da 13 Regioni su 10 parametri mentre nel febbraio 2010 la richiesta di rinnovo inviata dall’Italia ha riguardato solo 6 Regioni (Campania, Lazio, Lombardia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria) per tre parametri. Dunque – conclude Ciafani - la diminuzione delle richieste, sia in termini di territori coinvolti che di parametri dimostra che, con adeguati investimenti, è possibile uscire dalla deroga garantendo ai cittadini acqua potabile nel rispetto della legge”.

Legambiente ricorda che i comuni che hanno ottenuto la deroga dovranno mettersi in regola entro i prossimi mesi e in particolare nelle 10 aree in cui è stata rinnovata sono previsti interventi per oltre 175 milioni di euro, mirati ad abbattere le concentrazioni di arsenico, fluoruro e boro nelle acque e quindi ad evitare di dover ricorrere a nuove deroghe. Gli interventi prevedono o la costruzione di nuovi acquedotti per l’approvvigionamento di acqua da fonti che hanno valori di concentrazione delle sostanze inferiori a quelli previsti dalla legge, oppure la realizzazione di sistemi di trattamento e di miscelazione delle acque.

Le deroghe hanno una durata di tre anni con possibilità di essere rinnovate al massimo per altre due volte. Le prime due deroghe vengono decise dal Ministero della Salute mentre la terza deve avere il via libera da parte della Commissione europea.

Seguono tabelle

Il documento integrale

L’Ufficio stampa Legambiente

(06.86268379-76-53-99)

Comuni interessati dalle deroghe ancora vigenti

Zona di fornitura di acqua (regione/provincia)

Numero comuni

Popolazione interessata

Valore massimo del parametro concesso dalla deroga

Campania

14

457.944


Napoli

14

457.944

2,5 mg/l di fluoruro

Lazio

78

461.539


Latina

1

1000

2,5 mg/l di fluoruro

Roma

17

145.016

2,5 mg/l di fluoruro

Viterbo

60

315.523

2,5 mg/l di fluoruro

Lombardia

6

11.400


Brescia

2

3.000

15 μg/l di arsenico

Lecco

2

1.300*

20 μg/l di arsenico

Pavia

2

7.100

15 μg/l di arsenico

Toscana

19

118.961


Arezzo

2

9.622

20 μg/l di arsenico


2

1.800

3 mg/l di boro

Grosseto

1

100

2 mg/l di boro

Livorno

13

105.431

3 mg/l di boro

Pisa

1

2.008

3 mg/l di boro

Totale

117

1.049.844


*valori massimi per la stagione estiva (turisti non residenti). Popolazione residente: 284

Fonte: elaborazione Legambiente su dati Commissione europea

Deroghe e interventi

Zona di approvvigionamento idrico

Parametro d’interesse

Importo interventi azioni correttive

Termine deroga

Provincia di Brescia

arsenico

€5.813.000

2011

Provincia di Lecco

arsenico

€220.000

2011

Provincia di Pavia

arsenico

€54.000

2010

Provincia di Latina

fluoruro

€9.438.400

2011

Provincia di Roma

fluoruro

€33.299.629

2012

Provincia di Viterbo

fluoruro

€24.000.000

2012

Provincia di Arezzo

arsenico

€25.000

2012

Provincia di Arezzo

boro

€400.000

2012

Provincia di Grosseto

boro

€1.500.000

2010

Provincia di Livorno, Pisa, Siena, Pistoia

boro

€101.106.120

2012

Provincia di Napoli

fluoruro

n.d.

2010

Totale


€175.856.149


Fonte: elaborazione Legambiente su dati Commissione europea

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