giovedì 1 dicembre 2022

Gallarate-Malpensa: Legambiente Lombardia al presidio di protesta per il collegamento ferroviario T2

 

Gallarate-Malpensa: Legambiente Lombardia al presidio di protesta per il collegamento ferroviario T2

 


Milano, 30 Novembre 2022 – È ancora un no, secco e deciso, quello delle associazioni ambientaliste di cui Legambiente Lombardia è parte e dei comitati locali al collegamento ferroviario Gallarate-Malpensa per il terminal 2 dell’aeroporto. Il raccordo Malpensa T2 – Linea RFI del Sempione eliminerà l’unico bosco esistente a nord-est di Malpensa oltre all’abbattimento di circa 100 tigli nel viale storico del Sempione. Non sono servite a fermare il progetto segnalazioni, opposizioni e il ricorso da parte di Legambiente Lombardia e del circolo Legambiente di Gallarate al Tar della Lombardia.


«Regione Lombardia non ha mai valutato né considerato il potenziamento del servizio sul raccordo che da Nord già esiste attraverso il passante di Busto Arsizio – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –. Solo 10 minuti abbreviano il tempo dei viaggiatori verso l’aeroporto, in compenso si spendono 210 milioni di euro, 37 milioni a km. Non solo non sappiamo ancora se davvero sarà utile ai passeggeri ma sicuramente non servirà alle merci, visto che non è prevista un’area dedicata allo scalo merci trasportate su ferro».


Un aggravio, secondo Legambiente Lombardia, per il territorio che già sconta la realizzazione di numerose altre infrastrutture di collegamento a Malpensa, previste da tempo: il collegamento Pedemontana-336, la tangenziale di Samarate, la tangenziale di Arsago e Somma, interventi definiti di “compensazione” donati ai Comuni dell’intorno aeroportuale per l’ampliamento di Malpensa, quando essi stessi richiederebbero una compensazione ambientale. 


«Tutte opere mai valutate nel loro devastante insieme, tranne che dalla VAS volontaria e partecipata, pagata da tutti i Comuni del Parco Ticino e realizzata a metà degli anni 2000. Già allora il giudizio fu negativo, sebbene lo studio non comprendesse tutte le opere oggi in programma" – prosegue Meggetto –. Perché Regione Lombardia ha consentito che venissero approvate un’opera alla volta, nel loro limitato ambito particolare senza avere un piano d’area complessivo?»


Alle opere infrastrutturali, si aggiunge anche un ulteriore consumo di suolo con i grandi capannoni previsti a Ferno e a Lonate Pozzolo, aree di estrema importanza per la mitigazione ambientale, oggi in fase d’approvazione presso gli stessi comuni. Uno sfruttamento del territorio che pare non avere mai fine, sottolineano dall’associazione ambientalista. 

 


Ufficio stampa Legambiente Lombardia 

Silvia Valenti

ufficiostampa@legambientelombardia.it

3498172191

lunedì 21 novembre 2022

DOSSIER CITTA’ E CLIMA 2022

 

DOSSIER CITTA’ E CLIMA 2022:

 

Legambiente: “Periodi prolungati di siccità, ondate di calore, violente piogge ed esondazioni, black out sono tutti effetti del cambiamento climatico ma anche delle errate gestioni del territorio troppo urbanizzato e impermeabilizzato”

 


Milano, 18 Novembre 2022 – Il 2022 è stato uno degli anni più siccitosi degli ultimi decenni, a partire già dall’inverno, durante il quale sono caduti in Lombardia mediamente meno di 50 millimetri di pioggia, oltre l’85% in meno rispetto al 2021, con conseguenze sull’agricoltura, incendi e livelli minimi di fiumi, laghi e riserve idriche. In valore assoluto, secondo i dati di Arpa Lombardia, nel primo trimestre 2022 sono mancati tre miliardi di metri cubi d’acqua rispetto al 2021. A giugno la neve sulle Alpi era già totalmente esaurita, con oltre 40 giorni di anticipo rispetto alle annate medie. I laghi e gli invasi alpini, risultavano ai minimi storici del periodo, con accumuli di riserva idrica insufficienti a sostenere i fabbisogni irrigui delle campagne lombarde e la generazione idroelettrica. Quando la pioggia è scesa, in maniera copiosa, i terreni si sono dimostrati incapaci di gestire la portata, dando luogo ad alluvioni e smottamenti, come accaduto nella notte tra il 27 e il 28 luglio in Val Camonica, dove è caduta in poche ore la stessa quantità di pioggia caduta sulla provincia di Brescia nei sette mesi precedenti, causando l’esondazione dei torrenti Re e Corbello.
La siccità si è accompagnata anche ad un’ondata di calore. A luglio si sono registrate temperature record in diverse città lombarde: a Brescia e Cremona 39,5°C, a Pavia 38,9°C e a Milano 38,5°C, con una crescita della domanda di energia, e di conseguenza la pressione sulla rete elettrica, del 35% in poche settimane.
 
È il quadro dipinto dall’Osservatorio CittàClima di Legambiente, nel cui dossier annuale vengono analizzati i dati riguardanti gli eventi avversi che le aree urbane italiane devono fronteggiare a causa dei cambiamenti climatici.
 
«Periodi prolungati di siccità, ondate di calore, violente piogge ed esondazioni, black out sono tutti effetti del cambiamento climatico in atto, ma anche delle errate gestioni del territorio troppo urbanizzato – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – In particolare nell’area della Città Metropolitana di Milano (32% del suolo impermeabilizzato secondo i dati Ispra), come in Brianza e nel Varesotto, si è modificata in maniera importante la risposta idrologica e climatica del territorio, generando fenomeni di surriscaldamento estivo e eventi alluvionali più intensi e frequenti».
 
Nel rapporto trovano spazio le descrizioni di interventi infrastrutturali importanti per la messa in sicurezza del territorio, come il programma di sistemazione idraulica del Seveso a protezione del territorio di Milano dalle inondazioni. La storia della metropoli lombarda ci dice che l’impermeabilizzazione del territorio, se non ver­rà fermata o invertita, finirà col rendere obsoleta ogni soluzione ingegneristica messa a punto per governare gli estremi climatici. «Per evitare di inseguire le emergenze con nuove opere ingegneristiche che artificializzano sempre di più il territorio, siano esse canali scolmatori o vasche impermeabili, occorre un cambiamento di approccio: bisogna puntare a ripristinare la piena funzionalità del sistema idrografico, eliminando le strozzature artificiali e le tombinature dei corsi d’acqua, restituendo ai fiumi gli spazi di loro pertinenza e al suolo la propria permeabilità. Per questo Legambiente Lombardia sta lavorando a progetti con diversi partner proprio per estendere il ricorso alle cosiddette nature based solution nell’ambito degli interventi infrastrutturali» conclude Meggetto.


Nel dossier spazio anche alle buone pratiche con la segnalazione del progetto Bicocca Lab. L’Ateneo milanese ha presentato il piano di transizione ecologica e digitale del campus basato sulla rigenerazione dello spazio urbano valorizzando gli edifici esistenti. Piazze smart e sempre più verdi per la didattica all’aperto, aree relax e velostazioni per favorire la mobilità dolce, installazione di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia pulita, depavimentazione delle piazze del campus per mitigare l’isola di calore e cinque ettari di verde e 450 nuovi alberi, grazie ai quali si prevede di assorbire più di 100mila kg all’anno di CO2.


MAPPA INTERATTIVA DEL RISCHIO: WWW.CITTACLIMA.IT

 


mercoledì 19 ottobre 2022

OTTOBRE CALDO: UN DATO STAGIONALE SEMPRE PIU' RICORRENTE

 

COMUNICATO STAMPA

OTTOBRE CALDO: UN DATO STAGIONALE SEMPRE PIU' RICORRENTE

 

Posticipare l’accensione dei riscaldamenti non è austerità, ma buon senso per evitare sprechi

 

Dati e previsioni in collaborazione con la Fondazione OMD - Osservatorio Meteo Duomo: il semaforo di Legambiente Lombardia per aiutare a decidere quando è il momento ‘giusto’ per l’accensione degli impianti termici a Milano

 


Milano, 18 Ottobre 2022 - “Ottobrata”: è il termine sicuramente trending topic in questi giorni per definire l’ennesimo episodio di un semestre che, soprattutto nel Nord Italia, verrà ricordato per un clima caldo e secco con pochi precedenti. Ma a ben vedere, il caldo di questi giorni non è poi così anomalo: si tratta di una tendenza che dura da diversi anni, che a Milano viene fotografata dai dati di Fondazione OMD, Osservatorio Meteorologico Milano Duomo. Complice l’inarrestabile cambiamento climatico, il crollo termico autunnale si trascina sempre più in avanti, verso il mese di novembre, mentre ottobre, in una città come Milano, mantiene temperature medie generalmente al di sopra dei 15°C

 

TEMPERATURA MEDIA (°C) A MILANO, PERIODO 2013-2020

Ottobre 2a Decade

 Ottobre 3a Decade

Novembre 1a Decade

15.8

15.0

12.9

Dati climatici elaborati da OMD all’interno del Progetto ClimaMi (www.progettoclimami.it)


Purtroppo, però, le norme mutano più lentamente del clima: nella pianura lombarda l’avvio degli impianti termici di case e uffici è normalmente consentita dal 15 ottobre, e questo sebbene, con temperature medie all’aperto stabilmente al di sopra dei 15°C, non ci sia alcun bisogno di azionare le caldaie. C’è voluta la crisi del gas per ritardare di una settimana, al 22 ottobre, la data di accensione, un provvedimento presentato come austerità energetica, quando in realtà si tratta di una moderatissima misura di buon senso per evitare lo spreco di energia di uffici pubblici e scuole. In questo periodo, infatti, non è raro assistere a finestre spalancate per fare uscire l’inutile calore prodotto da termosifoni male o per nulla regolati, mentre nei condomini gli amministratori, per prevenire qualsiasi polemica, dispongono l’accensione degli impianti anche quando la stagione consente di stare in maniche corte all’aperto, come in questi giorni in cui è previsto che le temperature  possano arrivare addirittura a superare i 25°C di giorno, per restare intorno ai 15°C di notte, quindi con una media vicino ai 20°C.


Per questo, basandosi su dati forniti da fondazione OMD, Legambiente Lombardia quest’anno mette a disposizione uno strumento per orientarsi nella decisione sul momento giusto per dare il via alla stagione termica, rivolto ai cittadini e agli amministratori della regione milanese, al fine di scoraggiare sprechi e consumi evitabili: basandosi sulle previsioni relative alla temperatura media, il sito www.legambientelombardia.it e la pagina facebook dell’associazione ogni giorno aggiorneranno un ‘semaforo’ che indicherà quando è giunto il momento di azionare la caldaia.


“Il caro energia e la lotta alle emissioni climalteranti impongono scelte intelligenti nella gestione del calore degli edifici: per questo occorrerebbe fare un buon uso dei dati e delle informazioni che i modelli meteorologici mettono a disposizione, anche per la gestione degli impianti di climatizzazione – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia - Bene il decreto MITE che posticipa la data di accensione delle caldaie, ma meglio ancora sarebbe decidere sulla base non di un calendario, ma di una previsione meteorologica che eviti di azionare gli impianti quando non ce n’è alcun bisogno”.


Ovviamente la riduzione dei giorni di accensione è solo una delle misure necessarie ad evitare sprechi di energia ed emissioni inquinanti. Ricordiamo che il decreto MITE di ottobre stabilisce anche che le temperature degli edifici debbano essere impostate a 19°C, e che il ricorso alla climatizzazione, per la Lombardia di pianura e di collina, debba avvenire per non più di 13 ore al giorno. Per non rinunciare al benessere termico poi, una serie di comportamenti e di interventi devono essere gestiti all’interno di abitazioni e uffici: dalla scelta dell’abbigliamento alla riduzione delle perdite di calore e degli spifferi, molto può essere fatto non solo per alleggerire la bolletta energetica di famiglie e imprese, ma anche per il conto delle emissioni di gas serra.


“Riteniamo che ogni azione del singolo cittadino che possa favorire il  risparmio energetico e combattere, seppur nel proprio piccolo, la crisi climatica, debba essere apprezzata - dichiara Samantha Pilati, Responsabile dei Servizi Meteorologici di Fondazione OMD - Per questo motivo appoggiamo l’iniziativa di Legambiente, fornendo una previsione delle temperature medie giornaliere attese: uno tra i principali parametri su cui si basano le decisioni riguardanti l'accensione degli impianti di riscaldamento”.


Il ‘semaforo’ messo a punto da Legambiente con i dati di Fondazione OMD prevede tre colori. Con il rosso, le caldaie è bene che restino spente, anche se il provvedimento del Governo ne autorizza l’accensione. Il giallo indica una situazione da valutare caso per caso: nelle aree rurali o periferiche è probabile che le temperature siano più fredde di quelle della città, mentre le caratteristiche e l’esposizione di ogni singola abitazione e degli infissi modificano in modo significativo la prestazione termica dell’edificio, oltre ovviamente ai parametri soggettivi, legati anche a età e stato di salute delle persone che ci abitano, e a condizioni climatiche che possono accentuare la condizione di discomfort termico anche all’interno degli edifici (forte umidità, ventosità, grande escursione termica notte/giorno, ecc). Con il verde, corrispondente a temperature medie inferiori a 14°C, invece probabilmente è arrivato il momento di avviare la stagione termica, ovviamente con la raccomandazione di adottare tutti gli accorgimenti necessari a prevenire gli sprechi energetici, oltre che di rispettare i requisiti obbligatori (che da quest’anno impongono di impostare le termoregolazioni in modo da non superare i 19°C indoor).


lunedì 17 ottobre 2022

MAL’ARIA D’AUTUNNO: ALLA VIGILIA DELLA STAGIONE INVERNALE LO SMOG TORNA A SALIRE

 

MAL’ARIA D’AUTUNNO:
ALLA VIGILIA DELLA STAGIONE INVERNALE LO SMOG TORNA A SALIRE


Legambiente: “Crisi energetica e internazionale non fermino le misure contro le emissioni inquinanti. Trasporto collettivo efficiente, limitazioni del traffico e politiche agricole incisive tra le azioni da perseguire”


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Milano, 17 Ottobre 2022 - I primi nove mesi del 2022 hanno già messo in luce la dimensione del problema della qualità dell’aria in Lombardia: il numero di giornate con inquinamento al di sopra dei limiti europei ha largamente superato la fatidica soglia dei 35 giorni in quasi tutte le città. La motorizzazione privata è in perenne congestione e le misure antismog insufficienti a fermare le polveri sottili: nonostante i riscaldamenti di case e uffici siano ancora spenti, da giorni lo smog fa registrare valori quasi doppi, rispetto ai limiti europei, in tutti i centri urbani della Pianura lombarda evidenziando, secondo Legambiente, che è nel settore dei trasporti, oltre che in quello dell’agricoltura, che occorre concentrare gli sforzi per migliorare la qualità dell’aria.

Sono dati rilevati anche dal dossier: “Mal’aria 2022 edizione autunnale. Verso città mobilità emissioni zero” realizzato da Legambiente che, nell’ambito della campagna Clean Cities, fa il punto, da inizio anno ai primi di ottobre 2022, sulla qualità dell’aria di 13 città italiane, di cui 9 che aderiscono all’obiettivo ‘Carbon Neutral’ al 2030, condiviso con altre 100 città europee, tra le quali figurano le lombarde Milano e Bergamo. Il capoluogo lombardo fa già segnare 54 giornate di sforamento dei limiti di PM10, codice giallo per Bergamo, con 23 superamenti registrati ad oggi

«Ribadiamo la necessità di continuare a limitare il traffico motorizzato, che insieme al riscaldamento domestico rappresenta uno dei problemi delle nostre città. AreaB a Milano, ad esempio, è un primo passo per limitare la congestione da traffico e rallentare le emissioni di polveri sottili in atmosfera. ora ci aspettiamo che anche città metropolitana prenda in considerazione il disagio dei comuni limitrofi arrivando a pensare ad una sua estensione. Certo è che il Move-In di Regione Lombardia, con la eccessiva generosità dei suoi chilometraggi ‘in deroga’ e concessi anche ai veicoli più inquinanti, rischia di vanificare i vantaggi di una soluzione intrapresa da Milano sulla scia di molte città europee – sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –. Ma non basta. Per evitare di pagare multe salate per lo sforamento dei limiti europei degli inquinanti, una regione come la Lombardia non può ignorare una profonda revisione della gestione del sistema di trasporto collettivo: più capiente, moderno, efficiente e capillare, per poter essere una valida alternativa all’automobile privata, soprattutto in un periodo storico di rincari dei combustibili fossili. Una condizione molto lontana da quella che incontrano i pendolari nei loro spostamenti quotidiani».

Di fronte ai limiti consigliati dall’OMS, che vedrebbero ad esempio Milano superare il valore di NO2, prodotti in prevalenza dai motori diesel, del 257%, Legambiente richiama l’attenzione sulla direttiva aria che sta per essere pubblicata con valori decisamente più vicini alle soglie raccomandate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Inoltre, secondo le ultime analisi effettuate dalle agenzie ARPA del bacino padano, anche agricoltura e allevamento intensivo, le cui emissioni sono la prima e più importante causa di inquinamento da polveri sottili in Pianura Padana, e i cui effetti si fanno sentire anche nelle città, richiederebbero un piano d’azione di cui finora si sente solo la mancanza, secondo l’associazione ambientalista: «Per questo, abbiamo chiesto alle Regioni di definire una programmazione dedicata del Piano Strategico della Pac (Politica Agricola Comunitaria) che allochi risorse per investimenti finalizzati alla riduzione delle emissioni di ammoniaca, inquinante responsabile della formazione delle polveri sottili. Ma per questo inquinante serve anche che Regioni e associazioni di categoria definiscano un programma per la riduzione del carico zootecnico legato all’allevamento intensivo: con i numeri davvero eccessivi di capi allevati, specialmente in Lombardia, non ci sono mezzi tecnici efficaci per perseguire obiettivi adeguati di qualità dell’aria nella nostra regione» conclude Meggetto.

Il Dossier Mal’aria ricade nell’ambito della Clean Cities Campaign, alla sua IIIa edizione. Un’iniziativa sostenuta da Legambiente insieme ad una coalizione europea di ONG ambientaliste, think-tank, movimenti di base e organizzazioni della società civile che ha come obiettivo una mobilità urbana a zero emissioni entro il 2030. La campagna sostiene la mobilità attiva, condivisa ed elettrica per un futuro urbano più vivibile e sostenibile, inclusa la graduale eliminazione dei veicoli con motore a combustione interna dalle città.


Ufficio stampa Legambiente Lombardia 

Silvia Valenti

ufficiostampa@legambientelombardia.it

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SICCITA’: SCORTE IDRICHE AI MINIMI STORICI, MANCANO 2 MILIARDI DI METRI CUBI D’ACQUA

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