mercoledì 24 febbraio 2016

NO al raddoppio del traforo autostradale del San Gottardo!

Comunicato Stampa


CIPRA Italia comunica il suo sostegno alle associazioni impegnate nel
referendum contro il raddoppio del tunnel autostradale del San Gottardo.


Il 28 febbraio in Svizzera si svolgerà il referendum sul raddoppio della galleria
autostradale del San Gottardo. Di recente abbiamo assistito al varo del progetto per
il raddoppio del tunnel autostradale del Frejus tra Italia e Francia, in palese
violazione all'articolo 11 comma 1 del Protocollo trasporti (Le Parti contraenti si
astengono dalla costruzione di nuove strade di grande comunicazione per il trasporto
transalpino).”Non vorremmo che si ripetesse lo stesso errore per il San Gottardo.-
dichiarano Federica Corrado e Vanda Bonardo rispettivamente Presidente e
responsabile trasporti di Cipra Italia.- L'esperienza svizzera della tassa sul trasporto
pesante, spesso da noi citata come pratica virtuosa da imitare, ha permesso di
diminuire in modo significativo il transito di mezzi pesanti, con una decisione di tal
genere perderebbe di forza e veridicità. La scelta del secondo tunnel cadrebbe
inoltre in un momento storico emblematico per le politiche trasportistiche di
attraversamento dei valichi alpini, infatti nel mese di giugno 2016 verrà inaugurato il
nuovo traforo ferroviario del Gottardo.”
Al di là dei problemi non risolti sul versante italiano per quanto concerne le questioni
di adduzione verso la Svizzera, si tratta comunque della più importante infrastruttura
ferroviaria d'Europa. Questa, una volta in funzione, potrà determinare grossi
cambiamenti nelle modalità di trasporto delle merci e dei passeggeri. Tutto ci fa
pensare che l'apprezzabile aumento dei trasporti merci su ferrovia verso la Svizzera
avvenuto negli ultimi anni con l'apertura dell'Alpe Transit subirà un maggior impulso.
“Ci sono tutti i buoni motivi per chiedere un ripensamento alle autorità svizzere e per
questo, - conclude Cipra Italia - nel sostenere i promotori del referendum,
auspichiamo che prevalga un netto NO al raddoppio del tunnel autostradale del Gottardo!

martedì 23 febbraio 2016

La ciclovia Olona-Lura

Esaltante presenza di pubblico alla conferenza di venerdì 19 febbraio sulla mobilità sostenibile, platea attenta e interessata a seguire l’affascinante progetto di Ciclovia Olona-Lura illustrato speditamente dall’arch. Andrea Magarini che prevede la realizzazione di un percorso cicloturistico ad anello lungo il fiume Olona e il torrente Lura che unirebbe i territori di Varese, Como e Milano. http://cicloviaolonalura.org/ 
Successivamente l’Assessore ai lavori pubblici ed ecologia Dario Quieti ci ha aggiornati con accuratezza sugli interventi in corso di conclusione quali l’anello verde azzurro, l’azione dopo molti anni di attesa a causa delle lungaggini sugli espropri sulla pista ciclabile che da Nerviano collegherà Legnano; e sul progetto presentato in regione Lombardia per un bando intercomunale tra i comuni di: Rescaldina, Cerro Maggiore e Parabiago di realizzazione e connessione tra le reti ciclabili in parte già esistenti quale la Ciclovia europea Euro velo 5, i parchi sovracomunali, i corridoi ecologici e i punti d’interscambio con i mezzi pubblici, l’ufficialità sulla risposta è prevista entro il 20 di aprile e la realizzazione degli interventi entro il 2020; l’informazione è proseguita sull’accordo del Comune con RFI ( grazie alla proposta delle associazioni) con l’intento di realizzare una velostazione utilizzando un ex-deposito merci da tempo non più utilizzato. L’intervento dell’arch. urbanista Valerio Montieri spiccato esponente dell’area tecnica di Fiab, ha impreziosito il pubblico con alcune immagini di ciclabilità urbana con gli elementi di normative riportate nel codice stradale riguardanti le diverse tipologie di percorsi ciclabili, e sottolineando con alcuni esempi eclatanti di discontinuità o interruzione e sulla sicurezza negli attraversamenti. Ha formulato ed evidenziato con alcune immagini la semplicità e i bassi costi nel favorire maggiore sicurezza e incentivazione nella mobilità ciclistica intervenendo con una striscia gialla di delimitazione nell’assetto delle strade. http://www.fiab-onlus.it/bici/
L’inizio dell’incontro è stato preceduto dalla proiezione di un video sul percorso della PedaOlona e dall’intervista del direttore generale del TCI promotore insieme a Caterpillar della campagna sul riconoscimento del premio Nobel alla bicicletta (Bike the Nobel). Al termine molti cittadini hanno contribuito sostenendo la petizione con la loro firma. http://caterpillar.blog.rai.it/ Hanno partecipato alla conferenza il Sindaco di Parabiago Raffaele Cucchi, l’Assessore Maria Enrica Slavazza, l’Assessore del Comune di Canegrate Vito Spirito e qualche Consigliere comunale.

Legambiente Parabiago
parabiago@legambiente.org
Via Volta 3,incontri ogni lunedì ore 21.00
Facebook:Legambiente Parabiago
http://lombardia.legambiente.it/

Appuntamento di Marzo del teatro Elfo Puccini per i soci Legambiente


Prospettive e strumenti di promozione del diritto umano all'acqua


giovedì 11 febbraio 2016

Incontro serale di VOLARE - come è andata?

Appuntamento frizzante e impegnativo presso la Sala Previato di San Giuliano Milanese.
Il progetto VOLARE - ValOrizzare il fiume LAmbro nella Rete Ecologica regionale, si è presentato alla cittadinanza in oltre due ore e mezza di relazioni tecnico-scientifiche e di dibattito.

Durante la serata è stato spiegato lo stato di avanzamento del progetto, cofinanziato da Fondazione Cariplo e realizzato, come partner, da INU, Legambiente Lombardia, dai comuni di San Giuliano Milanese, San Donato, Melegnano.
In particolare cuore della serata è stato il resoconto delle analisi ambientali e territoriali svolte dai consulenti del progetto e ampiamente descritte. E' seguito un primo dibattito che anticipa di qualche mese il percorso partecipativo che coinvolgerà tutti gli attori del territorio.

Per visualizzare le presentazioni clicca qui

Ecco alcune foto della serata





giovedì 4 febbraio 2016

In arrivo altre sanzioni dall'Europa a causa dello stato dei nostri depuratori



Altra tranche di sanzioni per l’Italia da parte della Commissione Europea a causa della mancata applicazione della Direttiva “Acque”. Stavolta il conto di circa 500 milioni annui (da pagare a partire dal 2016 in corso) riguarda lo stato incompleto in cui versano i depuratori nel nostro Paese; situazione che permette lo sversamento di liquami in mare, nelle falde idriche sotterranee o sul suolo.

Tali “gravi ritardi nel rispetto della direttiva comunitaria che prevede da oltre dieci anni la messa a norma dei sistemi fognari e depurativi” riguardano più di un terzo della superficie italiana. La situazione attuale è figlia di una non curanza di perlomeno 25 anni di governo, essendo la prima direttiva europea sull’argomento del 1991.

Tuttavia, gli investimenti necessari a scongiurare le stesse sanzioni stentano a decollare ed occorreranno sia aumenti tariffari sia la completa attuazione della normativa sulla governance del settore idrico per evitare di disperdere risorse con interventi frammentati.

Le condanne europee riguardano Abruzzo, Calabria, Campania, Friuli Venezia-Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Valle d’Aosta e Veneto: quattordici regioni su venti. E 2500 Comuni su circa ottomila, tra cui capoluoghi come Trieste, Imperia, Napoli, Reggio Calabria, Agrigento, Messina e Ragusa e località turistiche come Capri, Ischia, Rapallo, Santa Margherita ligure, Porto Cesareo, Soverato, Cefalù e Giardini Naxos. Non rispettano le regole 175 Comuni in Sicilia, 130 in Calabria, 128 in Lombardia e 125 in Campania.

Fonte: http://www.gruppo183.org
 

martedì 2 febbraio 2016

Drammatica situazione della qualità delle acque nel torrente Molgora



Comunicato del 01.02.2016



L’eccezionale siccità, che si protrae di fatto da inizio autunno, sta avendo effetti devastanti non solo sui grandi laghi e le Prealpi lombarde (con effetti negativi sull’agricoltura di pianura che non tarderanno a farsi sentire all’arrivo della primavera), ma anche sui corsi d’acqua “minori” come il torrente Molgora e il torrente Molgoretta.

L’alveo del Molgora all’inizio del suo tratto nel Parco del Molgora (a Ronco Briantino) è da diverse settimane in totale asciutta. Le uniche acque che in questo contesto stanno alimentando il torrente sono perciò gli scarichi dei depuratori: sul Molgora quello di Osnago e di Vimercate, quello di Lomagna sulla Molgoretta. L’evidenza della devastazione è sotto gli occhi di tutti: ingenti accumuli di schiume, forti odori, morie di pesci segnalati da più parti da cittadini sia direttamente al Parco che ai suoi Comuni Consorziati.

In questa situazione il Parco e diversi Comuni consorziati, hanno da tempo evidenziato l’anomala situazione alle autorità preposte, con l’intento di focalizzare l’attenzione sulla problematica per addivenire ad una soluzione. Con pochi riscontri o per nulla celeri.

La situazione si è ulteriormente aggravata nella settimana dopo l’Epifania, quando la rottura di un tubo nell’impianto di depurazione di Osnago, ha provocato per un’intera settimana lo sversamento direttamente nel Molgora (in totale asciutta) delle acque di fogna non depurate dei comuni di tutti i comuni in Provincia di Lecco posti a monte.

“Una situazione intollerabile” – ribadisce l’arch. Luigi Villa, presidente del Parco. “ I gestori dei depuratori devono rendersi conto che a valle dei loro impianti vi sono importanti ecosistemi, facilmente danneggiabili”

Il Parco, su mandato dei Comuni consorziati, sta per indire una Riunione tecnica d’emergenza a cui convocare tutte le autorità preposte. Nel frattempo ha effettuato un monitoraggio di tutti gli scarichi segnalati ufficialmente e non, in maniera da circoscrivere eventuali altri fonti inquinanti: nessun’altra possibile fonte di rilievo oltre agli scarichi dei depuratori è però risultata attiva.

Prosegue il presidente del Parco del Molgora.

“E’ necessario che gli enti gestori dei depuratori, ARPA Lombardia, ATS (Agenzie di tutela della salute, ovvero le ex ASL) di Brianza e della Città Metropolitana si riuniscano urgentemente per prendere atto della gravità della situazione e adottino opportune soluzioni perché tali evenienze non siano a ripetersi in futuro.”

“Il Molgora, fino a pochi anni fa praticamente privo di vita, era decisamente migliorato negli ultimi tempi, grazie anche ad un pluridecennale sforzo di collettamento delle condotte fognarie ai depuratori. I pesci erano tornati dopo cinquant’anni a popolare tutto il corso d’acqua con un conseguente miglioramento dell’intero ecosistema circostante e della sua biodiversità. Ne è una riprova la presenza del Martin pescatore, tornato a nidificare lungo le sponde del Molgora, anche grazie ad interventi mirati realizzati dal Parco. Il lavoro di decenni rischia però ora di essere vanificato”.

“Il Parco non intende arrestarsi nel porre all’attenzione degli enti preposti e dell’opinione pubblica la situazione dei suoi corsi d’acqua, riservandosi di valutare azioni legali qualora non si addivenisse ad una soluzione del problema”.


CONSORZIO PARCO DEL MOLGORA - Parco Locale di Interesse Sovracomunale  

Volare - presentazione dei risultati


SICCITA’: SCORTE IDRICHE AI MINIMI STORICI, MANCANO 2 MILIARDI DI METRI CUBI D’ACQUA

SICCITA’: SCORTE IDRICHE AI MINIMI STORICI, MANCANO 2 MILIARDI DI METRI CUBI D’ACQUA DOSSIER - ACQUA E AGRICOLTURA Occorre ridurre i fabbiso...