lunedì 21 giugno 2021

VALLACCIA, NUOVA STANGATA ALL’IMPIANTO DI RISALITA

 

Comunicato stampa

 

VALLACCIA, NUOVA STANGATA ALL’IMPIANTO DI RISALITA

 

Legambiente: "Dopo sette anni di ripetute sconfitte in tutte le sedi giudiziarie, esigiamo che il Comune adempia alla demolizione delle opere illecitamente realizzate"

 


Milano, 18 Giugno 2021 - Nulla da fare per l'impianto di risalita nella Vallaccia, posto in comune di Livigno all'interno di un sito di interesse comunitario soggetto al rispetto sia dei vincoli paesaggistici che delle norme europee sulla tutela degli habitat più preziosi: la Corte Suprema di Cassazione, nuovamente interpellata dai ricorrenti della società Mottolino Spa, ha emesso una nuova e ulteriore ordinanza che conferma le sentenze espresse in tutte le possibili sedi di giudizio - TAR, Consiglio di Stato e Corte Suprema di Cassazione - dichiarando inammissibile il ricorso della società e condannandola a rifondere tutte le spese di giudizio più oneri raddoppiati.

 

Legambiente, difesa in giudizio dall'avvocato Fancesco Borasi, esprime soddisfazione per la sentenza, ma chiede anche che si proceda, senza alcun indugio nell'arco dell'estate, alla definitiva rimozione di tutte le opere indebitamente realizzate ferendo il versante e il fondovalle della Vallaccia.

 

"Non ci sono davvero più scuse: ora la Mottolino deve rimuovere immediatamente tutte le opere e le reti tecnologiche realizzate, e ripristinare lo stato naturale dei luoghi - dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia - Quella della Suprema Corte è una stroncatura netta e chiara, e intima uno STOP definitivo alle tattiche con cui Mottolino ha cercato in tutti questi anni, a partire dal 2014, di rinviare la demolizione. Ci aspettiamo che a questo punto sia il Comune, in caso di inadempienza della società, ad operare affinchè la legge sia rispettata e le sentenze vengano eseguite, e chiederemo alla Regione, attraverso la modifica del Piano Territoriale Regionale, di irrobustire le norme di tutela del Paesaggio anche in vista delle Olimpiadi Invernali del 2026, per evitare ogni nuova aggressione agli ambienti protetti d'alta quota”.

 


Ufficio stampa Legambiente Lombardia 

Silvia Valenti

ufficiostampa@legambientelombardia.it

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mercoledì 16 giugno 2021

MILANO MONZA OPEN-AIR MOTOR SHOW

 

MILANO MONZA OPEN-AIR MOTOR SHOW: 
ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI PER DANNO ERARIALE
PRESENTATO DALLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE 

 

600mila euro tra stanziamenti a fondo perduto e sconti sull'occupazione di suolo pubblico

 


Milano, 16 Giugno 2021 - Il Milano Monza Open-Air Motor Show ha ricevuto sostegno economico sia dalla Regione Lombardia, sia dal Comune di Milano, in virtù di una presunta utilità pubblica nel promuovere valori e contenuti della mobilità sostenibile. In particolare, la deliberazione di Regione Lombardia n. 4557 del 19/04/2021 ha stanziato € 240.000 a fondo perduto per la manifestazione motoristica perchè, testualmente, "avrà come focus principale i mezzi di trasporto secondo le nuove tecnologie, la sostenibilità ambientale, le fonti di energia alternativa" e perché “apporta un contributo di rilievo sportivo”. Il Comune di Milano con la deliberazione della giunta comunale n. 528 del 14/05/2021 ha concesso invece uno sconto di € 365.000 sulla tassa di occupazione del suolo (da € 437.000 a € 72.000) in quanto la manifestazione sarebbe caratterizzata dall'obiettivo, si legge, “ di incentivare una mobilità sostenibile, facendo conoscere in anteprima le novità utili ad affrontare le problematiche ambientali in città" e dalla "promozione di una mobilità eco-sostenibile che possa favorire un basso impatto ambientale".

 

Gli ambientalisti rilevano invece che la caratterizzazione della manifestazione non aveva nulla a che fare con la mobilità sostenibile. Come infatti si è potuto evincere dalla comunicazione ufficiale degli organizzatori, dai comunicati stampa, dalle attività sui social e sui media, nonché soprattutto dai modelli di auto e moto esposte, gli aspetti dell'ambiente, della sostenibilità, addirittura delle "energie alternative" non sono stati trattati. Mentre invece sono stati ampiamente promossi concetti come "velocità", "potenza", "prestazioni", valori tutt'altro che orientati alla mobilità sostenibile. Inoltre, sul sito web della manifestazione era chiaramente indicato come tramite i QRCode posti su ogni pedana il pubblico avrebbe potuto ottenere “link per contattare le case costruttrici”, avendo come intenzione “un segnale di ripartenza per il mondo dei saloni e il settore automotive”, evidenziando il carattere commerciale della manifestazione. Un salone allestito parcheggiando automobili nelle aree pedonali più iconiche della città ha veicolato un messaggio negativo e tutt’altro che sostenibile.

 

Tutti gli esperti del settore sanno che la motorizzazione elettrica dei veicoli di per sé non è condizione né necessaria, né sufficiente a caratterizzare un mezzo di trasporto come sostenibile, e che per promuoverne valori e contenuti è necessario informare su pro e contro di tutte le modalità di trasporto, non soltanto sui vantaggi di una.

 

Le associazioni ambientaliste si rivolgono quindi al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e al Sindaco di Milano Giuseppe Sala con queste parole: "Vogliamo credere che Fontana e Sala fossero in buona fede e si siano fatti convincere dagli organizzatori, che hanno presentato loro l’evento come orientato alla sostenibilità, quando nei fatti non lo è stato. Noi non abbiamo trovato nulla di sostenibile in questa manifestazione: proporre come mezzo di trasporto sostenibile automobili pesanti, ingombranti, potenti, veloci ed energivore non ha molto senso nel momento in cui è stata dichiarata l'emergenza climatica. Quando la grande parte delle auto esposte erano da oltre 2 tonnellate di peso, con motori di diverse centinaia di kW e velocità oltre 200 km/h e 300 km/h, poco importa che abbiano alimentazione diesel, ibrido o elettrica: rimangono dei mezzi di trasporto inefficienti, insostenibili e pericolosi”.


Le associazioni ritengono che la manifestazione in oggetto sia stata una fiera commerciale orientata al profitto, e quindi non meritevole di sostegno finanziario pubblico di cui hanno beneficiato oltre trenta soggetti privati, sicuramente capaci di coprire l’importo.

 

Per queste motivazioni hanno inviato un esposto alla Procura regionale lombarda della Corte dei Conti affinché valuti l’eventuale danno erariale causato alle casse pubbliche.

 

 

Genitori Antismog APS

Cittadini per l’Aria Onlus

Fiab Milano Ciclobby Onlus

Legambiente Lombardia


Ufficio stampa Legambiente Lombardia 

Silvia Valenti

ufficiostampa@legambientelombardia.it

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mercoledì 9 giugno 2021

SOLUZIONI VERDI PER L’INGEGNERIA CIVILE PER CONTRASTARE I CAMBIAMENTI CLIMATICI

 

COMUNICATO STAMPA

 

SOLUZIONI VERDI PER L’INGEGNERIA CIVILE PER
CONTRASTARE I CAMBIAMENTI CLIMATICI

 

Visita all'intervento idraulico pilota realizzato a Solaro per il contenimento del rischio idraulico nell’ambito del progetto europeo Life Metro Adapt

 


Milano, 9 Giugno 2021 - È sempre più necessario che le città adottino strategie innovative per adattarsi ai cambiamenti climatici anche nei territori periurbani, alla luce dell’aumento dei fenomeni estremi ormai frequenti quali mesi invernali siccitosi e giorni di pioggia incessante in primavera, bombe d’acqua e isole di calore in estate, tempeste con forti raffiche di vento in autunno che mettono a rischio gli ecosistemi e provocano ingenti danni. 

 

Nell’ambito del progetto LIFE Metro Adapt nato grazie al Programme for the Environment and Climate Action (LIFE) della Commissione Europea, con la collaborazione di Città Metropolitana di Milano, che ne è il capofila, ALDA Association Européenne pour la Démocratie Locale, Ambiente Italia Srl, CAP Holding Spa, e-Geos S.p.A. e Legambiente Lombardia, sono stati realizzati due interventi pilota nei territori di Solaro e Masate volti a contrastare l’elevato rischio idraulico a cui l’area metropolitana di Milano è soggetta, per via di una crescente espansione urbana. I partner del progetto hanno organizzato una visita con un gruppo di tecnici e amministratori alle infrastrutture create a Solaro nel pomeriggio di martedì 8 giugno per illustrare le potenzialità e la diffusione dei benefici ottenuti grazie alle Nature-Based Solutions, opere ingegneristiche che si ispirano alla natura per studiarne e replicarne gli elementi in grado di migliorare la resilienza delle aree urbane.

 

«Il progetto ha l’obiettivo di promuovere la creazione di una governance comune tra le autorità locali e a produrre strumenti che consentano di implementare strategie e politiche di adattamento ai cambiamenti climatici convenienti al contesto locale, consentendo una replicabilità in altri territori dell’Unione Europea con simili caratteristiche e problematiche da affrontare. Le soluzioni offerte riguardano i principali problemi individuati, come la vulnerabilità dei soggetti più esposti agli effetti dell’isola di calore estiva e l’impermeabilità, con i rischi correlati di esondazioni e allagamenti, mobilitando competenze e risorse economiche e tecnologiche necessarie per mettere in campo azioni concrete, così come effettivamente realizzato nei Comuni di Solaro e Masate. Puntare sui sistemi di adattamento basati sulla natura – Nature Based Solution è la soluzione più adatta al nostro contesto densamente urbanizzato in cui le sfide ambientali si intrecciano a disagio sociale e lavorativo. L’occasione dell’adattamento deve essere colta al volo e deve permettere di rilanciarci verso una transizione ecologica di cui città metropolitana non solo vuole essere parte, ma vuole esserne protagonista insieme al suo territorio» spiega Michela Palestra consigliera delegata Ambiente Città Metropolitana di Milano, capofila del progetto Life MetroAdapt.

 

«La collaborazione tra enti e aziende è fondamentale per lo sviluppo sostenibile di un territorio. Questo è quello che sta accadendo con il progetto europeo Life METRO Adapt, dove Città metropolitana di Milano, Gruppo CAP, Legambiente e ALDA hanno fatto rete rendendo Masate e Solaro esempi di progettazione green dal carattere globale, tanto da diventare casi di studio e applicazione anche per altri territori. Un modello europeo di strategia di mitigazione dei cambiamenti climatici che permette di alleggerire la portata dei nostri impianti di depurazione e della rete fognaria, e mitigare il rischio inondazioni e allagamenti. Perfetta sintesi tra natura, risorse idriche e sviluppo urbano, le Nature-Based Solutions sono misure intelligenti di verde pubblico che stiamo progressivamente adottando nei 132 comuni che presidiamo» commenta Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP

 

Nel Comune di Solaro (MI) il progetto ha previsto la realizzazione di un apposito sistema di drenaggio in un parcheggio pubblico, per la riduzione del sovraccarico delle acque raccolte in fognatura. Nella porzione a sud-est del parcheggio è stata realizzata un’area di bioritenzione, di superficie complessiva pari a 135 m2 e collegata, mediante tubi di drenaggio, a 6 pozzi perdenti di profondità pari a 3,5 m e diametro interno pari a 2 m. In una seconda zona è stata prevista l’intercettazione della tombinatura esistente e il conferimento ad un sistema composto da altri 6 pozzi perdenti. In entrambi i casi l’afflusso delle acque nei pozzi è preceduto da un sistema di disoleatura, per impedire l’infiltrazione di olii e idrocaburi. Sono state realizzate inoltre quattro aiuole drenanti (rain garden) in corrispondenza degli accessi del campo sportivo. Il sistema copre un’area totale di raccolta delle acque meteoriche di circa 5700 metri quadrati, con un volume di pioggia stimato in 6384 metri cubi annui e porterà ad una riduzione del flusso di picco di circa 73 litri al secondo.

 

Anche nel comune di Masate (MI) gli interventi mirano a convogliare e smaltire in un apposito sistema di ritenzione le acque meteoriche provenienti da un parcheggio pubblico e da una porzione di strada provinciale mediante l’installazione di un’apposita tombinatura alla profondità di circa 1,5 m rispetto al piano campagna. Si è calcolato, infatti, che l’opera è in grado di aumentare la diluizione delle acque raccolte in fognatura e la conseguente pressione sulle stesse durante eventi di pioggia intensa arrivando a raccogliere un volume di pioggia stimato di 3162 metri cubi annui, con una riduzione del flusso di picco di 77 litri al secondo. L’acqua viene convogliata tramite tubazioni in PVC per circa 100 metri verso il bacino di ritenzione avente una capacità complessiva di 110 metri cubi, infine recapitata in un corso d’acqua dopo un opportuno trattamento per la separazione degli olii. 

 

 


Ufficio stampa Legambiente Lombardia 

Silvia Valenti

ufficiostampa@legambientelombardia.it

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martedì 8 giugno 2021

MILANO 2021: AUTOSALONE O CITTÀ DELLE PERSONE?

 

MILANO 2021: AUTOSALONE O CITTÀ DELLE PERSONE? 

 

36 associazioni e comitati contro le modalità scelte per l'organizzazione del Milano Monza Open-Air Motor Show: "Manifestazione anacronistica, occorre diminuire il tasso di motorizzazione privata, non incentivarla"


Nonostante numerosi rinvii causa Covid, dal 10 al 13 giugno 2021 a Milano e a Monza si terrà il Milano Monza Open-Air Motor Show, con decine di auto in esposizione lungo 3 Km di vie pedonali, da San Babila attraverso Piazza Duomo, perfino intorno alla cattedrale, per arrivare al Castello Sforzesco.

 

Le oltre 100 automobili e motociciclette esposte, si legge sul sito web dell’evento, presenteranno dei “QR code posti su ogni pedana che permetteranno agli interessati di visualizzare la pagina riservata ad ogni modello, con schede tecniche, immagini, video e link per contattare le case costruttrici.”

 

Le associazioni della società civile e gli attivisti di reti e realtà nazionali e lombarde richiamano l'attenzione dei cittadini e dell’amministrazione sulla contraddizione di ospitare e patrocinare un evento come questo: da una parte si incentiva direttamente l'acquisto dei prodotti “di oltre 50 brand costruttori”, trasformando lo spazio pubblico in un autosalone privato; dall'altra Milano tenta di promuovere la sua immagine nazionale e internazionale di città sostenibile e attenta alle esigenze di sicurezza e benessere dei cittadini di tutte le età e le abilità.

 

Per rendere le città sostenibili, sicure, vivibili per tutte le persone, occorre diminuire il tasso di motorizzazione privata, non incoraggiarlo con iniziative che vanno in contraddizione con le linee guida del PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) approvato dallo stesso Comune di Milano nel 2020. Milano è inoltre in evidenza nella rete globale C40 Cities e già nel 2000 aveva sottoscritto la Carta di Aalborg (Carta delle città europee per uno sviluppo durevole e sostenibile).

Le città europee (Berlino, Berna, Vienna, Francoforte, solo per fare alcuni esempi) hanno tassi di motorizzazione privata molto inferiori a quello delle città italiane che, come si evince anche dalla recente ricerca di Legambiente Clean Cities (2021), soffrono di un notevole ritardo. L’italia è uno dei paesi con il più alto tasso di motorizzazione in Europa, con 656 automobili ogni 1000 abitanti (Milano: 495).

 

Se vogliamo uno spazio pubblico più democratico e inclusivo dobbiamo cambiare il modello di mobilità. Sempre meno auto private, più spazio alle persone, a partire dai minori, dagli anziani e dalle persone diversamente abili; sempre più spostamenti con veicoli a emissioni realmente zero, sempre più condivisi, collettivi, silenziosi e sicuri. In attesa che anche l’Italia prenda posizione sulla proposta di vietare la vendita di veicoli diesel e benzina al 2030 in Europa, attualmente sottoscritta da nove paesi UE, i danni di una motorizzazione eccessiva continuano a essere ingenti e sotto gli occhi di tutti: incidenti, congestione, inquinamento, alterazione del clima, mancanza di spazio per attività commerciali e per il benessere, bolle di calore, cementificazione, consumo di suolo.

 

Le auto sono inoltre armi improprie: quando non rimangono bloccate in un ingorgo diventano sempre più veloci e letali: nel 2019 a Milano sono morte 34 persone, con oltre 10.000 feriti, per un totale di oltre 8.000 incidenti. Pensando alla salute delle giovani generazioni, mai come in questo periodo storico i bambini si muovono così poco: il 73% dei bambini italiani è accompagnato a scuola in auto, anche per brevi tratti, con ripercussioni negative sulla salute psico-fisica, sull’autostima e sulla loro futura indipendenza. 

 

Alti sono i costi sanitari e sociali legati all’inquinamento della città (perdita di anni di vita e di giornate di lavoro). L’aria della Pianura Padana è pesantemente contaminata da pericolosi inquinanti prodotti da fonti diverse. Nelle città questi sono maggiormente causati dal traffico veicolare, considerando le emissioni primarie, il secondario e il risollevamento delle polveri. L’usura e l’abrasione di asfalto, pneumatici, freni e frizioni sono fonti inquinanti in aumento e le auto elettriche, da sole, non risolveranno quindi il problema dell'inquinamento e del traffico in città, né gli effetti negativi sul clima.

 

Perché quindi invogliare la gente a comprare ancora più auto, se siamo già al capolinea? Serve invece più coerenza: Milano non può sostenere la sua immagine green e sostenibile se al contempo patrocina un evento come il Milano Monza Open-Air Motor Show. Piuttosto, promuova in sede regionale e nazionale il modello di Città 30 Km/h: una città efficiente, sana, produttiva e sicura per tutte le età e le abilità, con sempre più trasporto collettivo, uscendo dalla logica di città parcheggio e autodromo o, come in questo caso, di città autosalone.

 

Le associazioni chiedono al governatore della Regione Lombardia e ai sindaci di Milano e Monza di ripensare al sostegno concesso a una manifestazione anacronistica come questa, che contribuisce a promuovere la necessità della motorizzazione di massa, ormai fuori dalla storia: perfino in Italia il Motor Show di Bologna ha da tempo cessato la sua programmazione, mentre in seguito alle contestazioni il Salone dell'Automobile di Francoforte non si terrà più nella città che a lungo lo ha ospitato.

 

Il pomeriggio di sabato 12 giugno le associazioni invitano tutti i cittadini a visitare il Motorshow in modo consapevole e critico, cercando i QRCode che spiegano i reali effetti di una motorizzazione indiscriminata, per mostrare che un altro mondo (e modo di spostarsi) è possibile.

 

Associazioni e comitati sottoscriventi

Legambiente Lombardia Onlus

Legambici - Legambiente per la mobilità attiva e la ciclabilità APS Milano

Circolo Legambiente A.Langer Monza

Genitori Antismog APS

Rete Vivinstrada

Famiglie senz’auto

MobiGe - Genova

Cittadini per l'Aria

Bike to School

FIAB Milano Ciclobby

Extinction Rebellion Milano

Ciclisti Urbani Rimini

#Genovaciclabile

#salvaiciclisti Bologna

Ecoistituto di Reggio Emilia e Genova

Massa Critica Genova

Rinascimento Genova

Massa Marmocchi Milano

Vas Verdi ambiente e società

Coordinamento BiciPace

Fiab MonzainBici

Ecodallecitta.it

Campagna Strade Scolastiche

Comitato Parco di Monza

Comitato "Villa Reale è anche mia"

Greenpeace Italia

Associazione Salvaiciclisti Roma APS

Kyoto Club

AMoDo - Alleanza Mobilità Dolce

Ciclostile - ciclofficina popolare del Centro Sociale Bruno di Trento

Fridays for Future Milano

Fondazione Luigi Guccione Onlus

Marco Pietrobono Onlus

AIFVS Associazione Vittime della Strada

hub.MAT APS

Fondazione Michele Scarponi Onlus


Ufficio stampa Legambiente Lombardia 

Silvia Valenti

ufficiostampa@legambientelombardia.it

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SICCITA’: SCORTE IDRICHE AI MINIMI STORICI, MANCANO 2 MILIARDI DI METRI CUBI D’ACQUA

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