venerdì 31 marzo 2017

TRENO VERDE 2017 A MILANO

MILANO, 30 MARZO 2017                                                                 COMUNICATO STAMPA

PRESENTATI I DATI LOMBARDI DEL DOSSIER COMUNI RICICLONI: REGIONE AL QUARTO POSTO IN ITALIA

Raccolta differenziata: provincia di Mantova al primo posto con 79,7%, seguita da Cremona (66,3%), Varese (65,8%). Menzione speciale a Milano tra le migliori metropoli europee per la gestione dei rifiuti (dossier completo: https://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/comuni_ricicloni_lombardia_2017.pdf )

Premiati 8 campioni lombardi di economia circolare

Sono settantaquattro i comuni lombardi che si sono conquistati la medaglia di Comuni Ricicloni per il 2016: poco meno di un centinaio di realtà locali che hanno vinto e convinto cittadini e aziende ad attuare una gestione dei rifiuti intelligente, attenta, rispettosa e sostenibile. Avanzando di 10 punti percentuali dal 2010 ad oggi e superando Marche e Emilia Romagna, l’intera Lombardia registra un quarto posto nella classifica nazionale con un 58,7% di raccolta differenziata, dopo Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Sono i dati contenuti nel nuovo dossier Comuni Ricicloni, presentato all’interno del Treno Verde, la campagna di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, realizzata con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, che ha dedicato la sua edizione all’economia circolare.

Questa edizione, resa possibile grazie ai dati 2015 collezionati, rielaborati e messi a disposizione da Arpa Lombardia, segna un passaggio importante. Per essere annoverati tra i Ricicloni, infatti, i comuni lombardi devono attestarsi su una quantità di rifiuto non riciclabile e non differenziabile, il residuo secco, che non può superare i 75 kg abitante  all'anno. Un parametro sicuramente più stringente rispetto al 65% di raccolta differenziata, richiesto nelle precedenti edizioni, ma che rappresenta un traguardo ambizioso, conquistabile partendo proprio dalla capacità dei comuni di raggiungere un’alta percentuale di raccolta differenziata.

«La sfida che vediamo per il futuro della gestione dei rifiuti in Lombardia è legata non solo alla capacità dei comuni e delle aziende di gestire al meglio i rifiuti ma anche, e soprattutto, alla possibilità di riconversione degli impianti di smaltimento esistenti per generare una nuova economia che faccia della circolarità un punto di forza – sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –  Per questo motivo nell’edizione 2017 abbiamo voluto cominciare a mettere in luce le migliori, ma non le uniche, esperienze di economia circolare, premiando quelle già oggi operanti sul nostro territorio quali esempi di una filiera che potrebbe portare la Lombardia a liberarsi  dai rifiuti, arricchendosi di materie da riciclare, rigenerare, recuperare e riusare».

I Comuni Rifiuti Free, così definiti quelli che si sono distinti per aver ridotto la produzione di rifiuti ben oltre la quantità prevista dal quadro normativo europeo, si concentrano per la maggior parte in provincia di Mantova, nella quale ben 39 comuni su 69 totali hanno conquistato lo scettro di Comune Riciclone. Se il mantovano è vincitore indiscusso sia per il numero di comuni Rifiuti Free che per raccolta differenziata pari al 79,7%, la provincia di Cremona guadagna la seconda posizione con il 66,3% spodestando quella di Varese ferma al 65,8%. Scendono invece al quarto posto con il 62,9% i brianzoli. Da citare infine l’8° posto in classifica per raccolta differenziata della provincia di Brescia con il 57,5% che surclassa la Città Metropolitana al 56,7%, scesa alla decima posizione. Infine da registrare il lento recupero della provincia di Pavia passata dal 38% al 39,9%: un dato ancora ampiamente insufficiente per uscire dalle ultime posizioni della classifica.

Dei 515 Comuni lombardi che hanno superato la percentuale del 65%, nell’edizione 2016 del nostro dossier, invece troviamo per la prima volta anche Bergamo con il 65,5% e Como con il 66,3%. Per le altre città lombarde dovremo attendere la prossima edizione per verificare soprattutto le performance di Pavia, Varese, Cremona e Brescia. Una "menzione speciale" però merita la città di Milano che, attestandosi al 52,3% di raccolta differenziata (secondo i dati Arpa del 2015), è la migliore tra le metropoli europee che si stanno distinguendo per l'alto livello di gestione dei rifiuti. Un primato che sta facendo scuola anche oltre i confini europei.

I CAMPIONI DELL’ECONOMIA CIRCOLARE DELLA LOMBARDI
Innovazione industriale, aziende, imprese sociali: tutte impegnate nella gestione sostenibile dei rifiuti, del riuso, e del riciclaggio: realtà che hanno già investito e scommesso su un nuovo modello produttivo, chiudendo il cerchio e contribuendo a fare dell’Italia la culla della nascente economia circolare. La Lombardia gioca in questo un ruolo da protagonista: si moltiplicano le esperienze virtuose e cresce la raccolta differenziata e la riduzione dei rifiuti.
Storie e opportunità dell’economia circolare, accompagnate dalle esperienze virtuose dei Comuni Ricicloni della Lombardia, raccontate questa mattina a Milano bordo del Treno Verde, lo storico convoglio di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, realizzato con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, che chiude proprio nel capoluogo lombardo la sua edizione 2017.

Destinazione finale del messaggio portato dai Campioni è Bruxelles, dove è in corso la discussione per l’approvazione del pacchetto europeo sull’economia circolare. Legambiente e i Campioni incontreranno il 24 aprile il vicepresidente della Commissione UE, Jyrki Katainen e l’eurodeputata Simona Bonafè, relatrice del Pacchetto, per chiedere una strategia moderna e sostenibile per uscire dalla crisi puntando su innovazione e coinvolgimento sinergico tra cittadini, istituzioni e economia.

«Il passaggio dall’economia lineare a quella circolare è una strada non solo percorribile ma già in atto in tutt’Italia, da sud a nord, come dimostra il viaggio di quest’anno del Treno Verde – dichiara Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente –.  Un tour che ha messo in mostra il meglio del nostro Paese. Ora è fondamentale replicare le buone pratiche dei Campioni dell’economia circolare e far decollare, su tutto il territorio italiano, questa nuova economia a partire dalle grandi città che devono seguire l’esperienza straordinaria di Milano, diventata un esempio internazionale, con una raccolta differenziata domiciliare su tutta la città. Anche il nostro governo, però, deve fare la sua parte e, in sede di Consiglio, sostenga una riforma della politica comune dei rifiuti che faccia da volano per l’economia circolare europea”.  

E se in Europa è centrale il dibattito sull’economia circolare, la Lombardia punta ad avere un ruolo da protagonista in questo nuovo modello economico. Settantaquattro comuni lombardi oggi hanno conquistato la medaglia di Comuni Ricicloni per il 2016: realtà locali che hanno vinto e convinto cittadini e aziende ad attuare una gestione dei rifiuti intelligente, attenta, rispettosa e sostenibile. Oggi la regione si piazza al quarto posto nella classifica nazionale di Comuni Ricicloni di Legambiente con un 58,7% di raccolta differenziata, dopo Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia.

Otto le realtà lombarde selezionate da Legambiente e premiate oggi con una medaglia realizzata con The Breath, un innovativo tessuto in grado di adsorbire e disgregare le molecole inquinanti. Storie che è possibile approfondire sul portale www.trenoverde.it che racconta attraverso una mappa interattiva il viaggio del convoglio ambientalista lungo la penisola. Il Gruppo Cap, società a capitale pubblico partecipata dagli enti locali, è la principale azienda di gestione del servizio idrico nei territori della Città Metropolitana di Milano e di altri comuni lombardi. Tra le innovazioni da segnalare una Fiat Panda consegnata al Motor Village di Torino che percorrerà 80 mila chilometri alimentata con il biometano prodotto dal Gruppo partendo da fanghi di depurazione e acque reflue. Amsa, invece, gestisce il ciclo integrato dei rifiuti a Milano e opera in 12 comuni della provincia. Uno dei fiori all’occhiello dell’azienda è il parco automezzi a metano, uno dei più ampi in Europa. Ha promosso la raccolta differenziata e il servizio di raccolta rifiuti “porta a porta” a Milano. E sono sempre più le realtà, cooperative, associazioni o imprese, che fanno economia circolare con l’attenzione al sociale e al reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. È il caso ad esempio di Rete Cauto, che si occupa di vari servizi ecologici tra cui anche il recupero di cibo scartato dalla grande distribuzione e redistribuito a scopo sociale o di materiale rimesso a nuovo e venduto in un negozio dell’usato. La coop Di Mano in Mano, invece, ritira, recupera e ricicla mobili e complementi d'arredo da case e appartamenti, per poi essere rivenduto o smontato riciclando i vari materiali.  Anche la Cooperativa Ruah si occupa di ritiro di mobili, oggetti, giochi, libri, casalinghi, elettrodomestici o vestiti evitando che vengano conferiti in discarica e dando loro una nuova vita, favorendo la sostenibilità ecologica. Il tutto creando occupazione per persone che nel mondo del lavoro faticano ad inserirsi. Vesti Solidale è una cooperativa sociale il cui scopo è creare occupazione per fasce deboli della popolazione. Ha avviato Share, una catena di negozi di abbigliamento usato di alta qualità che trasforma lo spreco in risorsa salvaguardando l'ambiente e generando risorse economiche da destinare a progetti di solidarietà sui territori. Obiettivo dell’associazione Giacimenti Urbani è mettere in rete prodotti e innovazioni tecnologiche sostenibili, che consentono una riduzione dell’impatto ambientale, con una mappatura delle attività del territorio che offrono dei servizi per la riduzione, la riparazione, il riuso, il riutilizzo e il riciclo. Segnalata da Legambiente anche la casa editrice Libera e senza impegni, impegnata non solo nel riciclo dei materiali e nella lotta allo spreco, con autoproduzione di manufatti editoriali a tiratura limitata.


Il Treno Verde resterà al binario1 della stazione Garibaldi a Milano anche venerdì 31 marzo per la visita dell’esposizione sull’economia circolare per gli studenti delle scuole la mattina e dalle 16 per il pubblico. Alle 10,30 per la conferenza stampa di presentazione del monitoraggio ambientale condotto in città dall'equipaggio del Treno Verde, alla presenza di Andrea Minutolo, Ufficio scientifico Legambiente; Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia; Gianmarco Cammi, Direttore Operativo Anemotech; Lorenzo Radice, responsabile sostenibilità Gruppo FS e Riccardo Bani di Teon.


NOTA PER LA STAMPA:
A questo link è disponibile il video dell'inaugurazione del treno e delle premiazioni, con le interviste a Stefano Ciafani, direttore di Legambiente Onlus e Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia: https://we.tl/vbElxmftdq
In allegato la fotografia del taglio del nastro con l'eurodeputata On. Simona Bonafè


Ufficio stampa Legambiente Lombardia
Silvia Valenti
Cell. 3498172191
Tel. 02 87386480

LAVORI DI SISTEMAZIONE IDRAULICA LUNGO IL FIUME LAMBRO NEL CENTRO ABITATO DI MONZA



Da alcuni giorni sono iniziati i lavori per la messa in sicurezza idraulica della città di Monza e sono iniziati con il piede sbagliato.
Facciamo riferimento all’intervento avviato a valle del ponte di via Cantore, sull’area boscata posta in sponda sinistra del Lambro.
L’opera vuole evitare che l’acqua del fiume, in caso di piena eccezionale (quella del 2002 e del 2014 ad esempio), divaghi attraverso il boschetto fino a via Santuario della Grazie Vecchie, e da qui fino a San Gerardo. Il progetto prevede la realizzazione, a 3 metri dal bordo del fiume, di un muro in cemento armato alto 1,5 metri e lungo 90 metri; questo ha comportato l’abbattimento di diversi alberi d’alto fusto, la riduzione del sottobosco e provocherà l’isolamento dell’area boscata dal resto del fiume e delle sue sponde.
Ma quest’area verde è uno spazio boscato molto importante per le sue valenze ambientali e naturalistiche. Un recente studio, sviluppato per il progetto CONNUBI, ha evidenziato la presenza di diversi alberi autoctoni caratteristici delle aree pianeggianti ricche d’acqua. La presenza del muro segregherà l’ambiente fluviale da quello boschivo rendendo molto difficile la migrazione degli animali tra il corso d’acqua e questa zona rifugio, di riproduzione e di sostentamento. Il Lambro è un importante corridoio ecologico all’interno delle aree urbanizzate dell’hinterland milanese e brianzolo.

Il PGT di Monza, recentemente approvato, classifica quest’area come “Area di valorizzazione e riqualificazione ambientale (Art.23 del PR 08)”. Inoltre la stessa variante al PGT, come richiesto da Regione Lombardia e dal PTCP della Provincia di Monza e Brianza, inserisce questo terreno nel corridoio ecologico del fiume Lambro con tutti i suoi vincoli. Vincoli che l’intervento in programma non rispetta.
Per la messa in sicurezza del quartiere di San Gerardo sarebbe stato sufficiente realizzare, lungo l’affaccio dell’area su via Santuario delle Grazie Vecchie, un muretto ed un cancello a tenuta; intervento di sicuro minor impatto e costo.

In diverse occasioni abbiamo chiesto all’Agenzia Interregionale per il Po (AIPo) di Milano, e all’Assessore alla Sicurezza e Protezione Civile, un incontro per puntualizzare queste nostre considerazioni (una dettagliata relazione era stata loro inviata nel Marzo del 2016) senza mai ottenere nessuna risposta. Solo un recente e sommario incontro con AIPo ci ha confermato che nulla è stato preso in considerazione.

Nella nostra relazione del Marzo 2016 avevamo espresso anche le seguenti considerazioni.
Intervento su via Filzi.
Riteniamo corretto proteggere via Filzi mediante la realizzazione di un muro e di un cancello a tenuta stagna. Ma per una maggiore sicurezza dell’area, ribadiamo che sarebbe utile provvedere ad aumentare, in sponda destra, la sezione dell’alveo del fiume.
Derivazione del Lambretto in via Aliprandi
Importante è l’intervento di manutenzione e risanamento della traversa di derivazione del Lambretto. Altrettanto utile sarebbe la manutenzione ed il risanamento della paratia elettrica che permette di regolare il deflusso di minima del Lambro e del Lambretto.
Chiediamo, inoltre, che l’asportazione dei detriti portati dal Lambretto prosegua fino al ponte di Via Villa e non solo fino a quello di via Annoni. Questo vale anche per l’asportazione della vegetazione cresciuta all’interno dei muri delle sponde.
Intervento di manutenzione ordinaria sulla vegetazione ripariale
Tra le piante alloctone ed infestanti, da estirpare, già previste debbono essere inserite il prunus serotina e la reynoutria japonica. L’intervento coinvolge, in due distinte sezioni del fiume, circa 1.000 metri di argine. Un intervento alquanto pesante che richiederebbe la presenza di tecnici specializzati anche per favorire la rinaturazione spontanea dell’area.
Abbiamo proposto, inoltre, che le aree di intervento sulla vegetazione ripariale fossero ampliate inserendo anche la sponda destra del tratto di fiume compreso tra l’Oratorio di San Gregorio e il ponte del canale Villoresi.

Per concludere vogliamo manifestare la nostra delusione e preoccupazione perché, nei lavori appaltati, non è prevista la rimozione dei tanti detriti abbandonati in alveo nel 2014 dal Lambro e Lambretto e presenti a valle della traversa di piazza Castello. Detriti che alterano il regolare deflusso delle acque e che riducono la sicurezza idraulica dell’area.

Monza, 30.03.2017

                                                                                                       LEGAMBIENTE MONZA
                                                                                                                            


CIRCOLO LEGAMBIENTE DI VOLONTARIATO ALEXANDER LANGER
Viale Libertà, 33 - 20900 Monza; e-mail: monza@legambiente.org; sito web: http://monza.legambiente.org
Iscritto al Registro Regionale del Volontariato foglio n. 655, progressivo 2615 – sezione B

La comunità in rete per proteggere il bacino del fiume Olona

Al via il progetto Sistema Olona. La Biodiversità che scorre, iniziativa promossa da Istituto
Oikos Onlus con il sostegno di Fondazione Cariplo per ristabilire i corridoi ecologici in
provincia di Varese. Con un coinvolgimento attivo e partecipato dei cittadini.


Conferenza stampa di avvio progetto 
giovedì 6 aprile 2017 ore 17.00 presso Villa Aliverti - Piazza San Rocco 1, Vedano Olona 

Il bacino del fiume Olona ha subito per anni una forte pressione da parte delle attività umane. Lo
sviluppo edilizio e industriale della zona ha causato una frammentazione e un impoverimento degli
habitat con cui le specie animali devono fare i conti. Con interventi di riqualificazione territoriale e
azioni  che  coinvolgono  attivamente  i  cittadini,  il  progetto,  promosso  da  Istituto  Oikos  Onlus,
finanziato  da  Fondazione  Cariplo    e  cofinanziato  dal    PLIS  Rile-Tenore-Olona  con  quote
derivanti  da  interventi  realizzati  nell’ambito  del  Contratto  di  Fiume  Olona-Bozzente-Lura,  in
accordo  con  Regione  Lombardia,  mira  a  proteggere  le  zone  umide  di  un  ecosistema  in  fragile
equilibrio  e  risolvere  le  interruzioni  create  dalle  grandi  infrastrutture  che  tagliano  la  provincia.
Puntando sul valore della rete. Amministrazioni comunali, enti del territorio e aziende uniscono le
forze con l’ONG milanese per migliorare la gestione di un’area molto estesa, che va dal confine con
la  Svizzera  alla  provincia  di  Milano.  Tra  i  partner,  Legambiente  Lombardia,  PLIS  Valle  del
Lanza, Comune di Vedano Olona, PLIS Rile Tenore Olona, Parco del Medio Olona, Comune
di  Locate  Varesino,  Parco  Bosco  del  Rugareto  e  Comune  di  Gerenzano.  Tra  i  donatori,
Università  dell’Insubria,  Ferrovie  Nord  spa,  PLIS  Parco  dei  Mughetti.  Il  progetto  si  avvale
inoltre del supporto tecnico di Idrogea Servizi srl, Studio Tu.G.A., Studio F.A. Natura.
Tra  i  19  interventi  di  riqualificazione  previsti  su  16  comuni  della  rete,  uno  dei  più  significativi
interessa il tratto di fiume compreso nel PLIS Parco Medio Olona (Comune di Fagnano Olona).
A causa dell’innalzamento della falda acquifera si è creata spontaneamente una zona umida di 12
ettari, identificata nel 2015 come Area di Rilevanza Erpetologica Regionale per la presenza di 9
specie di anfibi e 6 di rettili, oltre che 221 specie vegetali e 120 specie di uccelli. L’intervento
sulla  gestione  del  livello  idrico  risponde  alla  duplice  esigenza  di  proteggere  la  biodiversità  e
risolvere  i  problemi  di  allagamento  delle  vicine  attività.  Tra  gli  altri  interventi  è  prevista  la
riqualificazione di tratti di corsi d’acqua e misure per favorire gli spostamenti della fauna lungo i
corridoi ecologici della rete provinciale.
In questo progetto i cittadini sono protagonisti. Dai corsi per amministrazioni, studenti e Guardie
ecologiche volontarie ai laboratori in giardini privati per sperimentare una progettazione “verde”,
tutte le iniziative hanno un obiettivo comune: avviare un cambiamento ambientale partecipato e
condiviso. Perché l’ambiente è una risorsa comune e preziosa, da proteggere con cura.
Per maggiori informazioni sul progetto: http://bit.ly/2nCyrA4  
Email di riferimento: martina.spada@istituto-oikos.org

Intervengono:
Cristiano Citterio, Sindaco di Vedano Olona
Martina Spada, Istituto Oikos Onlus
Barbara Raimondi, Idrogea Servizi srl
Emanuele Poretti, Sindaco di Castiglione Olona e rappresentante del PLIS Rile Tenore Olona
Francesco Zaffaroni, Ferrovie Nord
Marzio Marzorati, Legambiente Lombardia Onlus

Serata pubblica "Un futuro per la biodiversità"

Venerdì 31 marzo 2016,

Si è tenuto ieri sera il 13° evento pubblico del progetto « L'Olona entra in città », “Un futuro per la biodiversità” organizzata dal Comune di Rho, il Comune di Pregnana M.se e Legambiente Lombardia. In programma, la presentazione degli interventi di riqualificazione ambientale esecutivi previsti nell'ambito del progetto sui territori di Rho e Pregnana Milanese. Questo appuntamento, dedicato in particolare alla divulgazione al pubblico della progettazione di questi interventi, che verrano avviati nella tarda estate 2017, fa parte di un processo di informazione e concertazione con la popolazione. Nell'accogliente sala del CentRho si sono presentate una trentina di persone, fra questi: amministratori, rappresentanti di enti territoriali, agricoltori, proprietari, professionisti e alcuni cittadini. 



Dopo i saluti iniziali, la proiezione del video "Olona entra in città" e un breve intervento di Percarlo Anglese di CAP Holding si è lasciato spazio agli interventi di progetto. Diviso in due parti, il programma dell'incontro ha previsto le presentazioni tecniche da parte dei partners operativi e dei consulenti, seguiti dagli interventi di alcuni dei diversi attori del territorio: Regione Lombardia, Distretto Agricolo Valle Olona, Consorzio Fiume Olona. Agli interventi è seguito un breve dibattito con gli interessati, proseguito amichevolmente davanti al rinfresco finale.

Lo staff di progetto


Vai ai materiali presentati:

Video "Olona entra in città: natura in costruzione"
Presentazione generale
Presentazione progetto area umida 
Presentazione progetto fontanile e canale scolmatore 
Presentazione Ersaf


lunedì 27 marzo 2017

Corso per tecnici comunali e professionisti


Per visualizzare il programma clicca qui

Progettazione e gestione agro-ambientale pubblica e privata: lezioni per la definizione di linee guida locali

CORSO PER TECNICI COMUNALI E PROFESSIONISTI

Progettazione e gestione agro-ambientale pubblica e privata:
lezioni per la definizione di linee guida locali


· Destinatari: tecnici pubblici e privati, professionisti, agricoltori

· Durata: 14 ore (2 incontri di 4 ore, giovedì, dalle 9.15 alle 13.30 + 1 incontro di 6 ore dalle 9.15 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 16.30) + visita guidata facoltativa, agli interventi del Progetto Olona entra in città a cura di ERSAF

· Date: 20 aprile, 4 e 11 maggio 2017 + 12 maggio alle ore 10.00 per visita guidata facoltativa

· Sede: CentRho in p.za S.Vittore a Rho

- Crediti:
Geometri e geometri laureati: il Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Milano riconosce 14 CFP ai geometri iscritti all’Albo provinciale di appartenenza.

Architetti: evento in collaborazione con l'Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Milano. Riconosciuti 14 CFP agli Architetti iscritti ad un albo territoriale.
Sono stati richiesti i crediti all’ordine dei geologi 

· Posti disponibili: 50

· Costi: gratuito per tecnici comunali, 40 € per professionisti (contributo da versare a Legambiente Lombardia Onlus, previa verifica disponibilità dei posti).

· Materiale didattico: Le presentazioni proiettate e la bibliografia verranno caricate su dropbox e il link reso disponibili a tutti i corsisti.

· Momenti di pausa: Fra la prima e la seconda presentazione ci sarà una pausa di 15 minuti e saranno a disposizione thè, caffè e biscotti

· Sito di riferimento: http://lombardia.legambiente.it



PER ISCRIZIONI E INFORMAZIONI:
arianna.bazzocchi@legambientelombardia.it  - tel 02 87386480
referente Arianna Bazzocchi/Lorenzo Baio
Termine iscrizioni: 15 APRILE 2016



CONTENUTI

I giorno – 20 aprile 2017 – Biodiversità, risorsa per un territorio
Saluti istituzionali (Assessore all’ecologia del Comune di Rho Gianluigi Forloni)
Presentazione del progetto, dei relatori e dei partecipanti, 30 min (Lorenzo Baio)

Negli ultimi decenni, il tasso di diminuzione e persino di scomparsa di talune specie, ecosistemi e geni (biodiversità) è aumentato in tutto il mondo a causa della pressione esercitata dalle attività umane. La perdita di biodiversità si traduce anche in un danno di natura economica, sia per l’agricoltura che per la comunità umana. Bisogna ricostruire un patto fra campagna, città e natura, capace di promuovere da una parte la conservazione degli habitat e biodiversità e dall’altra la qualità dell’agricoltura.

L'importanza di proteggere la varietà del nostro ecosistema, 2 h (Fabrizio Stefani)
Monitorare la biodiversità nei progetti di riqualificazione ambientale, 1 ½ h (Martina Spada)

II giorno – 4 maggio 2017 – Zone umide nell’agroecosistema
Le zone umide costituiscono una categoria importante di ecosistemi caratterizzati da fauna e vegetazione particolari, capaci di incrementare significativamente la biodiversità locale. La loro riqualificazione o progettazione ex novo è un intervento significativo per il riassetto ecosistemico. Ma può generare altri vantaggi nella gestione delle piene o nella rimozione di inquinanti.

Zone umide e biodiversità: progettazione, realizzazione e gestione nel tempo - 2h (Barbara Raimondi)
Ecosistemi-filtro palustri per la depurazione delle acque: progettazione, realizzazione e gestione nel tempo - 2h (Giulio Conte)

III giorno – 11 maggio 2017 (mattina) – Agricoltura e sostenibilità ambientale
Politiche Agricole Europee: un'opportunità per il territorio. Riferimenti normativi, opportunità e incentivazioni 2 h (Alberto Massa Saluzzo)
Agricoltura come motore per ricostruire l’agro-ecosistema. L’esperienza dei Distretti agricoli - 2 h (Marco Pezzetta)
Gestione idraulico-ambientale del reticolo idrografico minore e minuto: misure per la ritenzione naturale delle acque (Natural Water Retention Measures - NWRM) – 2h (Giancarlo Gusmaroli)

mercoledì 22 marzo 2017

22 Marzo Giornata Mondiale dell'Acqua - LOMBARDIA A RISCHIO SICCITA’: SITUAZIONE MOLTO CRITICA SU ALPI E PREALPI PER LE RISERVE IDRICHE

MILANO, 22 MARZO 2017                                                                     COMUNICATO STAMPA



Nei bacini di Adda e Oglio all'inizio della stagione irrigua si registra un deficit di 600 milioni di metri cubi d'acqua. Legambiente: “La pioggia non risolverà la situazione. Fiumi e campi rischiano di restare a secco senza investimenti mirati all’efficientamento della gestione delle acque”.

Le piogge che interesseranno la Lombardia e le sue montagne da oggi e nei prossimi giorni, seppur nelle previsioni di scarsa entità, potrebbero essere l'ultima speranza prima di essere costretti a segnalare il default idrico della Lombardia centrale, quella che riceve la gran parte delle sue acque irrigue dai bacini montani dell'Adda e dell'Oglio. A causa di un inverno molto avaro di precipitazioni, la regione si ritrova a dover fare i conti da un lato in pianura con una concentrazione di smog allarmante, con una media di 61 microg/mc a Milano, oltre il 50% più alta del consentito per 45 giornate di superamento dei limiti dall'inizio dell'anno; dall’altro in valle con una mancanza sensibile di riserve idriche legata alla scarsità di neve accumulata, preziosa risorsa durante il disgelo per i laghi e i fiumi che scorrono verso la pianura.

«Nella ricorrenza della Giornata Mondiale dell'Acqua torniamo a sollevare l’allarme sul cambiamento climatico. - dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia - Le danze della pioggia non possono più bastare per gestire questa imprevedibilità stagionale. Occorre sviluppare strategie di adattamento, soprattutto per quanto riguarda i fabbisogni idrici delle colture, destinando i finanziamenti europei della PAC a favore d’investimenti mirati all’efficienza nella gestione delle acque. Altrimenti a fare le spese delle siccità saranno gli agricoltori e gli ambienti fluviali, sempre più stressati dall'eccessivo prelievo idrico nelle stagioni irrigue».

A preoccupare maggiormente è il bacino più grande della Lombardia: il fiume Adda. Secondo i dati resi noti oggi dagli Enti Regolatori dei Grandi Laghi sulle montagne si stima una quantità di neve pari a 550 milioni di metri cubi, quando in questo periodo la media degli ultimi anni è molto più alta, intorno ai 950 milioni di metri cubi. Addirittura peggiore è il dato riguardante gli invasi idroelettrici: su una capacità teorica di oltre 500 milioni di metri cubi, le dighe montane al momento trattengono solo 70 milioni di metri cubi d'acqua.

Nemmeno la scorta del lago di Como può essere ritenuta una garanzia sul lungo periodo: al momento l'acqua che il Lario può gestire attraverso la sua regolazione alla diga di Olginate conta poco più di 50 milioni di metri cubi, mentre in questo periodo normalmente ce ne sono circa 70 milioni. Il totale di riserva idrica calcolata è di 660 milioni di metri cubi, che devono rifornire i fiumi da qui fino all'estate insieme alle precipitazioni naturali. Il deficit, rispetto alla media di 1100 milioni di metri cubi, è di ben 440 milioni. Le piogge dei prossimi giorni potranno solo alleviare il problema, ma difficilmente si rientrerà nei valori medi.

Del tutto simile è anche la situazione del bacino dell'Oglio dove, a fronte di una media del periodo di 350 milioni di metri cubi, stimata sulla base delle riserve del lago di Iseo, l’accumulo di neve e gli invasi idroelettrici camuni, le ultime rilevazioni di ARPA Lombardia segnalano la disponibilità di 200 milioni di metri cubi d'acqua: dunque un 'buco' di 150 milioni di mc. Migliore è invece la situazione per i bacini del Ticino e del Mincio, che possono contare su maggiori capacità di raccolta da parte dei laghi Maggiore e Garda, ad oggi in linea con le medie stagionali.


Ufficio stampa Legambiente Lombardia
Silvia Valenti

Cell. 3498172191

Tel. 02 87386480

martedì 21 marzo 2017

Domani 22 Marzo ricorre la Giornata Mondiale dell’Acqua

MILANO, 21 MARZO 2017                                                                                       COMUNICATO STAMPA


IN LOMBARDIA ALTO IL RISCHIO SICCITA’: CORPI IDRICI IN SOFFERENZA A CAUSA DI FLUSSI SCARSI E INQUINAMENTO

Legambiente: “Chiediamo più chiarezza e dati più tempestivi sulle prestazioni degli impianti di depurazione"
Complice un inverno secco e una primavera anticipata, il tema dell’indisponibilità di risorse idriche facilmente reperibili e utilizzabili si fa sempre più pressante, con il rischio di un ulteriore aumento dei periodi siccitosi nei prossimi  decenni ed in particolare nei mesi estivi. Per questo diventano prioritarie le misure previste per il riequilibrio del bilancio idrico, a partire dall’incremento dell’efficienza dei consumi e l’aumento della resilienza all’assenza di acqua.
Risulta fondamentale e strategico avere nel proprio territorio acque superficiali e sotterranee di buona qualità e di sicura quantità. Eppure in Lombardia, dei 679 corpi idrici fluviali, definiti dal PTUA (Piano di Tutela delle Acque 2015, l’ultimo disponibile) ben il 72% hanno stato ecologico inferiore a buono (o non noto) per un totale di 488 corpi idrici. Anche dal punto di vista chimico, la situazione si presenta critica, con il 30% dei corpi idrici in stato non buono o non noto, per un totale di 193 corpi idrici (vd. Schema1).
Relativamente ai laghi si rileva che su 54 corpi idrici lacustri, 27 corpi idrici presentano uno stato ecologico elevato o buono corrispondenti al 50% del numero totale di corpi idrici. Per quanto attiene lo stato chimico, 35 corpi idrici lacustri si presentano in buono stato (pari al 72% dei corpi idrici lacustri). Infine, per quanto riguarda i corpi idrici sotterranei, i forzieri della nostra acqua, si rileva che soltanto il 23% degli acquiferi della Lombardia ha raggiunto uno stato chimico buono, mentre a livello quantitativo la situazione è buona per l’83% di essi.
«Sebbene il Piano di Tutela riguardo alla qualità delle acque persegua obiettivi ragionevoli di riqualificazione in tempi congrui agli interventi da attuare per la prevenzione delle immissioni da scarichi di reflui non depurati o da picchi di portata non gestibili dalle reti di collettamento - ricorda Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia - non è ammissibile che i dati resi disponibili da Regione Lombardia siano aggiornati con tale lentezza. Chiediamo più trasparenza sulle prestazioni degli impianti di depurazione, che ancora ad oggi sono pubblicati solo un anno dopo il monitoraggio di ARPA e pertanto non delineano in modo efficace il quadro attuale dello stato di salute delle acque lombarde».
Nel Piano di Tutela sono evidenziati come obiettivi dei prossimi anni la promozione dell’uso razionale e sostenibile delle risorse idriche, con priorità per quelle potabili; la garanzia di acqua di qualità, in quantità adeguata al fabbisogno e a costi sostenibili per gli utenti; il recupero e la salvaguardia delle caratteristiche ambientali degli ambienti acquatici e delle fasce di pertinenza dei corpi idrici; la promozione dell’aumento della fruibilità degli ambienti acquatici, nonché l’attuazione di progetti e buone pratiche gestionali rivolte al ripristino o al mantenimento dei servizi ecosistemici dei corpi idrici; il ripristino e la tutela di un buono stato idromorfologico dei corpi idrici, contemperando la salvaguardia e la ricostituzione della loro qualità con la prevenzione dei dissesti idrogeologici e delle alluvioni. 

Schema1: Stato ecologico dei corpi idrici fluviali in Lombardia

Fonte: ARPA Lombardia
Ufficio stampa Legambiente Lombardia
Silvia Valenti
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