mercoledì 25 febbraio 2009

LOMBARDIA: REGIONE, SIGLATO PATTO PER L'ACQUA CONTRO SPRECHI E CRISI

E' stato siglato oggi, nel Palazzo della Regione Lombardia, il ''Patto per l'acqua''. A firmarlo, per Regione Lombardia, l'assessore alle Reti, Servizi di pubblica utilita' e Sviluppo sostenibile, Massimo Buscemi, e l'assessore all'Agricoltura, Luca Daniel Ferrazzi.

Il ''Patto per l'acqua'' si articola in cinque aree tematiche: valutazione e aggiornamento delle logiche di gestione degli invasi; analisi e approfondimento dell'efficienza gestionale delle acque irrigue e dei sistemi irrigui; sostenibilita' e modifiche degli ordinamenti colturali; dotazioni strutturali per gestire e valorizzare la risorsa acqua; strumenti e azioni per raccogliere e diffondere una corretta informazione.

Il Patto fissa alcuni paletti per la gestione della risorsa acqua nel breve e medio periodo.

''Si tratta di un Patto - ha detto l'assessore Massimo Buscemi - che ha preso le mosse dall'esperienza vissuta con la crisi idrica del 2003 quando furono messe in difficolta' le centrali elettriche, l'agricoltura e il turismo con disagi anche alla navigazione dei laghi''.

''Il Patto - ha proseguito Buscemi - rappresenta lo strumento con cui affronteremo nel tempo, tutti insieme, un'eventuale riduzione della disponibilita' idrica. Con questa firma abbiamo posto le basi per un approccio, comune e condiviso, per affrontare le problematiche connesse alla tutela e all'utilizzo della risorsa idrica in Lombardia. Da oggi, infatti, saremo nelle condizioni di fare in modo che della carenza idrica non soffrano piu' ne' le centrali idroelettriche, e quindi i cittadini, ne' l'agricoltura e il turismo con i disagi patiti in passato dai nostri laghi''.

''Con la firma del Patto per l'acqua - ha concluso l'assessore Luca Daniel Ferrazzi - diamo tutti un bell'esempio di reale collaborazione, condivisione e concertazione tra pubblica amministrazione, utilizzatori, enti e tutti gli altri soggetti che mettono al primo posto l'interesse e le esigenze dei rispettivi sistemi nell'ottica di un benessere unitario. Un esempio, questo, che ha richiesto diversi mesi di lavoro e che non sembra cosi' semplice e scontato in diverse realta' italiane''.

Fonte: ASCA - Milano, 24 feb

giovedì 12 febbraio 2009

I sindaci lombardi vincono la battaglia dell' acqua


MILANO - Ora è ufficiale. L' acqua in Lombardia è e resterà pubblica. La vittoria dei 144 sindaci che avevano promosso un referendum contro la legge regionale, che apriva le porte alla privatizzazione è stata sancita dal consiglio regionale. Che con voto unanime ha modificato la legge 18 del 2006 sul servizio idrico integrato. Vengono meno alcuni obblighi che erano stati contestati dai comuni. Quello di mantenere separate la gestione delle reti e degli impianti dall' attività di erogazione del servizio idrico e quello di affidare la gestione degli acquedotti esclusivamente tramite gara. La nuova legge, inoltre, non prevede più l' ingresso di soggetti diversi dagli enti locali nelle società patrimoniali costituite dai comuni. «Una vittoria dei sindaci e dell' opposizione» - sottolinea con soddisfazione tutto il centrosinistra. «Una vittoria del buon senso che farà risparmiare ai lombardi 50 milioni di euro del costo del referendum - replica stizzito l' assessore regionale alle Reti e ai Servizi pubblici Massimo Buscemi di Forza Italia - La privatizzazione dell' acqua non è mai stata all' ordine del giorno di questa giunta. Né ha mai fatto parte del programma di Formigoni. L' acqua è un bene pubblico e sfido chiunque a provare il contrario». Il suo compagno di partito e relatore del nuovo testo Giovanni Bordoni, però, ammette: «Si ripristina la libertà di autodeterminazione dei comuni, risolvendo anche il problema normativo che era stato oggetto di un ricorso della Corte Costituzionale». Mentre la presidente della commissione Ambiente, l' azzurra Margherita Peroni aggiunge: «Anche nella nostra regione sono presenti criticità che solo il rispetto delle leggi in vigore e delle regole stabilite possono contribuire a superare». Di tutt' altro avviso il centrosinistra che canta vittoria. A partire dal Pd. «è stata una battaglia importante quella che abbiamo appena vinto - sottolineano i consiglieri regionali Pippo Civati e Francesco Prina - è stata una vittoria della politica, in difesa e non contro l' efficienza del settore idrico». Dello stesso avviso Marco Cipriano di Sinistra democratica: «L' aspetto essenziale è che è stato riaffermato il principio secondo cui le reti e gli impianti devono rimanere di proprietà interamente pubblica». Proprio ieri i sindaci che avevano promosso il referendum avevano manifestato sotto il Pirellone. «Grazie alla loro mobilitazione e alla mobilitazione dell' opposizione - spiega il verde Carlo Monguzzi - è stata modificata una legge che di fatto affidava l' erogazione dell' acqua ai privati e impediva l' efficiente funzionamento degli ambiti territoriali ottimali. Ora non ci siano più ambiguità nella gestione dell' acqua». -

Fonte: Repubblica — 28 gennaio 2009
Articolo di ANDREA MONTANARI

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