venerdì 18 novembre 2016

PRIMA LA LEGGE 31 “TRUFFA” E ORA I REGOLAMENTI ATTUATIVI: LA LOMBARDIA SUL CONSUMO DI SUOLO GIOCA A CONFONDERE LE CARTE

MILANO, 18 NOVEMBRE 2016                                                COMUNICATO STAMPA

 
 “Basta con gli imbrogli. Sullo stop al consumo di suolo serve una direttiva europea” a richiederlo sono oltre 400 organizzazioni in tutta Europa. Si può già firmare la petizione su www.salvailsuolo.it

Strade, autostrade, parcheggi e altre infrastrutture di trasporto rappresentano, secondo ISPRA, ben il 55% del suolo consumato in Italia. Secondo Regione Lombardia, però, tutte queste opere, che sono anche le più impattanti sugli ecosistemi e sull'inquinamento atmosferico, non devono essere computate come consumo di suolo e quindi la loro realizzazione non deve essere soggetta ad alcuna valutazione o limitazione conseguente agli effetti che determinano sul territorio. "Maroni ci spieghi, allora, che cos'è il consumo di suolo?" domanda Legambiente Lombardia. L'associazione, attraverso un apposito centro di ricerca sviluppato insieme all'Istituto Nazionale di Urbanistica e il Politecnico di Milano, da quasi un decennio pubblica un periodico Rapporto sul consumo di suolo.

"Partita con la promessa ambiziosa di sviluppare un corpo di norme per fermare il consumo di suolo, l'amministrazione Maroni ha prodotto una legge-truffa, la n.31 del 2014, in virtù della quale la Regione è arrivata a commissariare i comuni che non si sbrigavano a rilasciare titoli abilitativi per le nuove urbanizzazioni. Adesso rincara la dose con una delibera di criteri che contiene un interminabile elenco di opere pubbliche o d’interesse pubblico, la cui realizzazione non dà luogo a consumo di suolo – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Ormai non ci stupiamo più di nulla. Il nostro giudizio su questa operazione è secco e chiaro, ma è anche evidente che sul consumo di suolo ognuno può scrivere tutto quello che gli pare, e nessuno può appellarsi a parametri precisi, in quanto ad oggi, purtroppo, non ne esistono nelle norme di livello nazionale ed europeo".

A differenza di molte altre norme ambientali, il consumo di suolo non ha riferimenti nel diritto europeo, in quanto l’Unione Europea non ha mai promulgato una direttiva in materia. Anche a livello nazionale, in Italia e nella maggior parte dei Paesi UE, manca una legge di riferimento. Una situazione insostenibile, considerato che il suolo è soggetto a crescenti livelli di pressione e degrado. “L'esigenza di una disciplina europea che tuteli il suolo è ormai indifferibile, ma per questo occorre una decisiva presa di coscienza da parte della politica: per questo chiediamo a tutti i cittadini di firmare la petizione europea per il suolo: ora è possibile farlo anche on line, sul sito www.salvailsuolo.it” conclude Barbara Meggetto.


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Festa dell'albero a Monza


giovedì 17 novembre 2016

FESTA DELL’ALBERO DI LEGAMBIENTE SARANNO PIANTATI 2000 NUOVI ALBERI IN TUTTA LA LOMBARDIA

MILANO, 17 NOVEMBRE 2016                                            COMUNICATO STAMPA



La campagna annuale di Legambiente promuove la petizione Salva il Suolo per una direttiva europea a tutela del suolo

In occasione dell’assemblea regionale dei circoli nasceranno nuovi boschi in ricordo di Lorenzo Corioni

Torna la Festa dell'Albero, l’annuale campagna di Legambiente per aumentare e migliorare la superficie boscata e il verde urbano. Quest’anno l’associazione pianterà 2000 nuovi alberi in tutta la Lombardia, grazie all'impegno dei 85 circoli del territorio, con l’obiettivo di consolidare la rete ecologica regionale. Gli alberi svolgono un ruolo importante proteggendoci dall'inquinamento atmosferico e acustico, contribuendo a mitigare gli effetti dei mutamenti climatici e riducendo il pericolo di frane e smottamenti, ma subiscono costantemente la minaccia dell’avanzare del consumo di suolo. Per questo nell’edizione 2016 la campagna è legata alla promozione dell’iniziativa di cittadini europei People4Soil #salvailsuolo, che Legambiente sostiene insieme a 400 associazioni europee, allo scopo di raccogliere un milione di firme per la proposta di una direttiva europea per la tutela del suolo. È possibile firmare la petizione, munendosi di carta di identità, anche sul sito www.salvailsuolo.it

“Legambiente è ogni giorno in prima fila per estendere il verde attraverso la partecipazione diretta dei cittadini – ricorda Marzio Marzorati, vicepresidente di Legambiente Lombardia Ogni albero viene piantato da almeno 4 persone, si crea in questo modo una relazione tra aree verdi prossime alla città, giardini delle scuole e boschi con le comunità locali. Vengono piantati alberi che saranno accuditi durante la vita. A sottolineare l’importanza di questo momento, la giornata dell’Albero è dal 2013 anche una legge dello Stato, vale a dire una responsabilità e un obbligo per tutti i cittadini. Legambiente è da 30 anni che non può fare a meno di prendersi cura degli alberi e quest’anno lo fa anche attraverso la petizione Salva Il Suolo”.

Ogni anno la Festa dell’Albero è in concomitanza con La Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, che si celebra in tutto il mondo il 20 novembre. La data ricorda il giorno in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò, nel 1989, la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza adottata da 190 Paesi. Molti degli appuntamenti, infatti, saranno organizzati in collaborazione con le scuole per coinvolgere gli studenti.

Tanti gli eventi su tutto il territorio regionale. Si parte venerdì alle 15,30 a Brescia con la piantumazione di 16 alberi ai giardini di via San Benedetto, nel quartiere Buffalora. La città di Brescia quest’anno ospiterà nel fine settimana anche l’assemblea regionale dei circoli di Legambiente e per l’occasione domenica alle 10 sarà piantato anche un albero simbolico nell’area verde del Chiostro di Santa Chiara dell’Università. Nel bresciano prosegue anche l’esperienza del “Bosco di Lorenzo”, dedicato al giovane ambientalista scomparso nel 2015. Il Circolo di Erbusco pianterà 220 tra tigli, querce e aceri in diverse aree di Erbusco, Coccaglio, Palazzolo e Cologne.

A Milano domenica 20 il Circolo Zanna Bianca promuove dalle ore 10 alle 12,30 nel quartiere Gratosoglio la piantumazione di diversi alberi nel pratone centrale in via Baroni 45; restando nel milanese, a Cesano Boscone domenica il Circolo Abete Rosso dalle 10 alle 12 dà appuntamento per piantare nuovi alberi in via dei Pioppi all’angolo con via Vespucci; a Cormano il circolo locale organizza per domenica 27 dalle 9 la ricostruzione della lunga siepe al parco di via Tobagi, lungo la ferrovia tra Paderno e Cormano, distrutta durante i lavori di realizzazione della linea: in collaborazione don Ferrovie Nord saranno messi a dimora 600 nuovi cespugli e con i volontari di Legambiente saranno piantate 450 piante.

A Monza il Circolo Alex Langer organizza per domenica 20 dalle 10 alle 12 una piantumazione in via Ghilini; a Besana (MB) dalle 11 alle 14 il Circolo di Seregno di Legambiente promuove presso l'Azienda Agricola il Semino la piantumazione di 250 alberi da frutto di varietà “antiche” e originarie del Centro-Nord Italia; a Seveso (MB) domenica 20 in collaborazione con il Comune di Seveso, Agenzia InnovA21 per lo Sviluppo Sostenibile, Fondazione Lombardia per l'Ambiente, la Rete di Rigenerazione, la Scuola Da Vinci e il Gruppo Alpini della Valle del Seveso, nell'ambito del progetto Esserci finanziato dalla Fondazione Cariplo, dalle 10 alle 12 saranno piantati nuovi alberi al Parco di via Pavia.

La Festa dell’albero prosegue oltre il weekend, coinvolgendo gli studenti: a Treviglio (BG) lunedì 21 il Circolo Bassa Bergamasca in collaborazione con il Comune promuove una giornata di piantumazione presso la scuola Mozzi; a Malnate (VA) grazie ai volontari di Legambiente del Circolo Mulini dell’Olona lunedì 21 dalle ore 10.45 protagonista sarà il parco giochi della Scuola dell'Infanzia di Rovera, mercoledì 23 novembre dalle 10.30 gli alunni della Scuola dell'Infanzia di Gurone che pianteranno in via Firenze due carpini a completamento del filare esistente e venerdì 25 dalle 10.30 gli studenti della scuola Battisti procederanno alla messa a dimora di un biancospino nell'area verde dell'istituto in via Libia. A Bellano (LC) lunedì il circolo Lario Sponda Orientale in collaborazione con il Comune e le Scuole elementari e medie, promuove per tutta la giornata a partire dalle ore 11 la piantumazione di 20 alberi in diversi luoghi del paese. Infine a Gropello Cairoli (PV) lunedì alle 14.30 il circolo Terre d’Acqua coinvolgerà le Scuole comunali in una giornata dedicata alla cura degli alberi.


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mercoledì 16 novembre 2016

Nuova legge regionale sulle aree protette



MILANO, 16 NOVEMBRE                                         COMUNICATO STAMPA

LEGAMBIENTE: BENE LA RIORGANIZZAZIONE, MA SERVONO INVESTIMENTI PER IL RILANCIO DELLE INFRASTRUTTURE VERDI

L’iter della legge regionale sul riordino delle aree protette ha visto la sua conclusione con l’approvazione da parte del Consiglio regionale. Legambiente prende atto favorevolmente dei rilevanti miglioramenti che sono stati introdotti nel testo votato, recependo anche osservazioni formulate dalle associazioni ambientaliste, ma restano ferme le criticità già segnalate in più occasioni.

“Il riordino del sistema, che anche noi abbiamo ritenuto necessario – spiega Marzio Marzorati, vicepresidente di Legambiente Lombardia – deve essere fortemente governato dalla Regione. Diversamente si rischia che un processo affollato da centinaia di enti locali e gestori di aree, possa portare di fatto alla perdita di superficie tutelata. Le aree protette sono infrastrutture verdi la cui importanza dovrebbe giustificare un investimento di carattere strategico dal respiro molto maggiore rispetto a quanto visto fino ad ora”.

La legge, infatti, ha perso l'occasione di ripensare il meccanismo di finanziamento delle aree protette: gli enti parco offrono un servizio ecologico fondamentale all'intera regione. Per questo motivo Legambiente ritiene assurdo che i costi per il loro funzionamento siano affrontati in maniera rilevante dagli enti locali in cui le aree protette ricadono, invece che dall'intera comunità regionale, per altro contrariamente a quanto accade per gli altri enti regionali.


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Città, reti ed economia circolare


lunedì 14 novembre 2016

Ecosistema Urbano 2016

MILANO, 14 NOVEMBRE 2016                                                 COMUNICATO STAMPA

INQUINAMENTO, ENERGIA, RIFIUTI, MOBILITA’: MANTOVA TERZA IN ITALIA, MILANO TRA LE MIGLIORI METROPOLI, BERGAMO E PAVIA SALGONO AL 41° E 43° POSTO, SONDRIO, COMO E MONZA PRECIPITANO IN CLASSIFICA AL 41°, 86° E 91°

La staticità delle amministrazioni scossa solo della sensibilità dei cittadini. Legambiente presenta il rapporto annuale sullo stato di salute delle città italiane 

Il dossier nazionale completo di tabelle è disponibile su: http://www.legambiente.it/contenuti/dossier/ecosistema-urbano-2016

Aree urbane in situazioni di stallo, città che faticano a rinnovarsi in chiave sostenibile e promuovere interventi innovativi. È il quadro della regione Lombardia dipinto dalla XXIII edizione di Ecosistema Urbano, il dossier di Legambiente realizzato in collaborazione con l’istituto di ricerche Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, che mira a tracciare una fotografia delle performance ambientali del Paese attraverso un’analisi dei risultati ottenuti dalle principali città in diversi ambiti. Aria, acque, rifiuti, mobilità, energia: sono gli indicatori presi in considerazione per stilare la graduatoria nazionale, valutando tanto i fattori di pressione e la qualità delle componenti ambientali, quanto la capacità di risposta e di gestione ambientale.
           
Nella top ten italiana si trova Mantova, al 3° posto centrando buone performance nelle basse medie dell’NO2 con 23,6 μg/mc, nella dispersione della rete idrica che si ferma al 15,5%, realizza un’ottima percentuale di raccolta differenziata che raggiunge il 77% e il secondo posto assoluto nell’indice dedicato alla ciclabilità, con 26,66 metri equivalenti ogni 100 abitanti. Lecco mantiene la 14^ posizione rispetto al 2015; Cremona sale di 4 gradini arrivando 20^; Bergamo scala la classifica dal 41° al 30° posto; Sondrio precipita dal 7° al 41°; Pavia guadagna 20 posizioni arrivando 43^; Lodi scende di 4 posizioni attestandosi alla 65^; Milano pur passando dal 51° posto al 73° e registrando i peggiori dati per le medie di polveri sottili, resta tra le migliori grandi metropoli superando di diverse posizioni Roma, Torino, Palermo. Varese dalla 49^ posizione cade alla 77^; Brescia si discosta di 4 posti dalla graduatoria dell’anno precedente, scendendo a 83; crolla anche Como dalla 45^ all’86^ posizione; Monza chiude la classifica lombarda al 91° posto, contro il 78° del 2015.

Tra gli indicatori della qualità dell’aria vengono presi in considerazione NO2, PM10 e Ozono, registrando una condizione generalmente stazionaria in negativo: Milano, insieme a Torino, si guadagna la maglia nera per la presenza di biossido di azoto, con valori medi superiori a 50μg/mc e per lo sforamento dei limiti di PM10 con 101 giorni; sono oltre 80 i giorni di superamento delle soglie di ozono a Bergamo, Brescia e Lecco. Sono dati che confermano che nei nostri centri urbani è la mobilità privata motorizzata a farla ancora troppo da padrona. "Mentre Milano si attesta come la città capoluogo più innovativa, le altre città fanno fatica a trovare una dimensione che le veda protagoniste in campo ambientale e per il benessere diffuso – commenta Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia L'inquinamento atmosferico si riconferma il grande nemico della pianura Padana ma, mentre Milano sta agendo con uno sforzo di promozione di iniziative come il car o bike sharing, altre città non ingranano la marcia giusta. Decongestionare le città dal traffico e attuare una riqualificazione energetica degli edifici aumenterebbero il benessere dei cittadini e ne tutelerebbero la salute. Purtroppo da questi obiettivi siamo ancora lontani. Serve un cambio di passo anche delle amministrazioni anche per intercettare nuove opportunità di finanziamento, al di là dei sempre più scarsi trasferimenti statali”.

Una nota positiva arriva dal dato sul trasporto pubblico: Milano con 472 viaggi all’anno per abitante è in crescita rispetto ai 457 viaggi del 2014, anche grazie all’aumento dell’offerta del servizio, che passa da 83 a 92 Km-vetture/ab e si conferma al primo posto seguita da Roma e Venezia; tra le città di medie dimensioni, spicca Brescia con più di 150 viaggi/ab (+5% rispetto al 2014). Tra le città che non raggiungono la soglia dei 10 viaggi per abitante annui, invece, troviamo Sondrio. È opportuno, però, precisare che il valore dei passeggeri trasportati per abitante è influenzato da due fattori importanti che determinano notevoli variazioni: la presenza turistica e l'incidenza del pendolarismo. Mentre per quanto riguarda gli spostamenti (modal share) effettuati su mezzi motorizzati (automobili o motocicli) tra le prime dieci città con la più alta incidenza si evidenzia Bergamo: maggiore al 75% (considerato come soglia massima). Sugli spostamenti con mezzi privati incide anche la disponibilità di piste ciclabili. Tra le migliori posizioni in Italia si trovano ben tre città lombarde: Mantova, Lodi e Cremona (circa 26 metri equivalenti/100 abitanti), seguite da Sondrio con un indice di 20 m_eq/100 ab.

Pessime performance sullo spreco di acqua potabile: Pavia si classifica tra le prime 8 città per elevati consumi idrici domestici: oltre 200 litri al giorno pro capite.
Per quanto riguarda l’estensione delle isole pedonali Cremona si attesta tra i migliori 8 Comuni italiani che superano la soglia di 1 m2 per abitante, contro la media nazionale di 0,41 m2 per abitante. Sempre in tema di acqua, sulla dispersione della rete (differenza percentuale tra l’acqua immessa e quella consumata per usi civili, industriali e agricoli (%) si registrano due città lombarde che rientrano nelle prime cinque virtuose d’Italia, in grado di contenere le perdite a meno del 15%, a fronte di un consistente aumento del fenomeno a livello nazionale: Monza e Lodi.
In allegato il comunicato con le tabelle regionali.

Ufficio stampa Legambiente LombardiaSilvia Valenti
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Immagini dell'Olona di rara bellezza!


venerdì 11 novembre 2016

Goletta dei laghi di Legambiente

MILANO, 11 NOVEMBRE 2016                                                               COMUNICATO STAMPA

DOSSIER MICROPLASTICHE: NEL SEBINO E VERBANO LE PIU’ ALTE CONCENTRAZIONI

Legambiente: “Mancano sistemi di depurazione efficienti e serve una maggiore consapevolezza nella gestione e nello smaltimento dei rifiuti domestici e delle attività produttive”

La plastica minaccia le acque dei nostri laghi. A rivelarlo sono i risultati dei campionamenti effettuati nel mese di luglio dall’equipaggio di Goletta dei laghi, la campagna itinerante di Legambiente - realizzata in collaborazione con COOU, consorzio obbligatorio degli oli esausti e Novamont - che da 11 edizioni denuncia le principali criticità che minacciano i bacini lacustri italiani. Nel Sebino, Lario, Verbano e Benaco per la prima volta in Italia, accanto al monitoraggio della presenza di inquinamento da batteri di origine fecale, è stato condotto anche un campionamento di microplastiche. I campioni prelevati dall’equipaggio di Goletta dei laghi nei principali laghi del nord Italia sono stati sottoposti a indagini di laboratorio e hanno rivelato la presenza di microparticelle plastiche in tutti i prelievi effettuati. I laghi in cui sono state trovate più particelle sono l'Iseo e il Maggiore, con valori medi di densità di 40.396 e 39.368 particelle su chilometro quadrato di superficie campionata, seguiti dal lago di Garda con 25.259 particelle su chilometro quadrato. La sezione lacustre a maggiore densità di microlitter è risultata la porzione del Verbano che va da Arona (No) ad Angera (Va), zona in cui confluiscono le correnti verso l'uscita. Mancano all’appello i risultati relativi all’indagine effettuata sul Lario, ma fattori inficianti hanno reso impossibile l’utilizzo in laboratorio dei campioni raccolti nell’estate 2016.

“È con grande soddisfazione che presentiamo i risultati di questo lavoro che per la prima volta aggiunge alle analisi microbiologiche un’indagine mirata a rilevare la presenza di questi rifiuti molto pericolosi per l’equilibrio degli ecosistemi lacustri – sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Purtroppo i corsi d’acqua continuano ad essere incessantemente sul banco degli imputati: l’Oglio sul Sebino, l’Adda sul Lario, i torrenti Bardello, Acquanegra e Boesio sul Verbano, il Bolletta sul Ceresio e per finire il Maguzzano sul Benaco. Quasi sempre pesano la mancanza di infrastrutture fognarie dei comuni dell’entroterra o l’inadeguatezza dei depuratori per il troppo carico antropico”.

L'intero progetto è stato possibile grazie alla collaborazione scientifica di Enea (l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) e dell'Università Ca' Foscari di Venezia, con le quali Legambiente ha studiato un protocollo specifico per i laghi, adattando il modello fino ad oggi impiegato solo nei mari, utilizzando una particolare strumentazione dotata di una rete a maglia ultrafine in grado di catturare le microparticelle. Una novità importante che ha consentito di costruire un’attenta analisi delle microlitter presenti nell’acqua e realizzare il primo studio sullo stato d’inquinamento dei laghi italiani per quanto riguarda questa tipologia di sostanze.
Contestualmente alla conta numerica sono stati raccolti anche i dati sulla forma delle particelle, che fornisce indicazioni sulla possibile natura delle microplastiche trovate, nella maggior parte dei casi di origine secondaria, in quanto provenienti dalla disgregazione dei rifiuti di maggiori dimensioni come packaging, cordame, fibre tessili sintetiche, imballaggi. Tra quelli di origine primaria invece troviamo I pellet, microparticelle di forma sferica, che rappresentano la materia prima per tutte le aziende che producono oggetti di plastica.

“La presenza di microplastiche nei laghi è la dimostrazione che innanzitutto manca anche una cultura della gestione dei rifiuti. Troppo spesso vengono gettati negli scarichi oggetti che andrebbero smaltiti nella spazzatura. Il cambiamento passa soprattutto attraverso la maggiore consapevolezza dei singoli che i propri comportamenti quotidiani hanno effetti globali. Inoltre in molti casi nei porti sulle sponde dei laghi mancano servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti dei diportisti. I dati dello studio di Legambiente rappresentano uno stimolo per le amministrazioni locali anche per intervenire sulla sensibilizzazione di residenti e turisti verso l’adozione di buone pratiche”, conclude Barbara Meggetto.

Scarica il dossier





Cava di Terrazzano: da problema ambientale a risorsa del territorio


Azioni locali e partecipate per il cambiamento climatico


giovedì 10 novembre 2016

RIDAY 2016


Waterscapes



Giovedì 10 novembre 2016, alle ore 21.15 in sede, si terrà una serata dedicata al ruolo delle acque a Milano.
I fiumi, i reticoli minori e le acque superficiali pongono al progetto delle città e dei territori di bacino questioni sempre più rilevanti e urgenti. Il loro trattamento richiede sensibilità e saperi tecnici che rimettano al centro del progetto le acque e i loro spazi.
Nel corso della serata si affronterà inoltre il progetto Re-Lambro, rivolto inizialmente alla individuazione di un corridoio ecologico e che è poi diventato uno schema strategico per la riconversione ecologica della città dell'Est milanese. Dal parco di Monza a Melegnano. Un parco metropolitano dove il fiume e inteso come nuova infrastruttura intorno alla quale ricostruire condizioni di qualità della vita e naturalità.
Ne parlano:
Alessandro Alì, introduzione al tema
Antonio Longo, programma Rete ecologica del Lambro milanese
Pietro Lembi, I luoghi delle acque: dentro, fuori, alto, basso...
Modera:
Vito Redaelli, consigliere Ordine Architetti Milano
Richiesti 2 cfp.
Numero di posti limitati, iscrizioni qui.

martedì 8 novembre 2016

Nuova Legge Regionale di riorganizzazione dei Parchi


NORMATIVA ANCORA INSUFFICIENTE: LA REGIONE NON ASSUME UN RUOLO CENTRALE NELLA PIANIFICAZIONE DELLE AREE PROTETTE
Legambiente: “Auspichiamo che il Consiglio apporti modifiche sostanziali per rendere l’iter istituzionale meno farraginoso e più efficace”

La Regione Lombardia ha presentato l’emendamento alla nuova legge di riorganizzazione dei Parchi a tutela della Rete Ecologica, dimostrando di aver intrapreso un passo nella giusta direzione rispetto al primo testo della normativa, recependo alcune osservazioni pervenute da parte di enti e associazioni del territorio. Tale emendamento, però, resta ancora carente nell’ottica di far diventare la legge uno strumento efficace per il miglioramento e lo sviluppo del sistema di protezione e conservazione della rete ecologica.

“L’attuale legge è insufficiente per affrontare la sfida contemporanea della riorganizzazione dei parchi regionali – sottolinea Marzio Marzorati, responsabile Aree Protette di Legambiente Lombardia Ben venga l’emendamento che disegna le macroaree d’intervento, ma il testo ancora non attribuisce compiti specifici alla Regione nella pianificazione delle aree omogenee, sulla quale è necessario costruire una nuova rete di aggregazione delle aree protette, perché delega di fatto ai soli parchi l’elaborazione di una proposta. La spinta alla fusione dei parchi potrebbe creare impasse gestionali, con il rischio che si riducano i perimetri delle aree di tutela e questo, per noi, è inaccettabile. Auspichiamo che il Consiglio apporti cambiamenti più sostanziali al testo, che vadano nella direzione di snellire l’iter istituzionale, ad oggi ancora troppo farraginoso ed inefficace”.

Le modifiche introducono in modo più adeguato il Prap (Piano Regionale delle Aree Protette), ma non conferiscono al piano il ruolo decisivo alla proposta di accorpamento e riorganizzazione da parte degli Enti Parchi, come noi invece chiedevamo, rendendo potenzialmente più complicato l’iter. “Il Prap, al contrario, deve essere propedeutico alla nuova gestione degli ambiti territoriali - continua Marzorati - La riforma dovrebbe stimolare in modo incisivo un sistema di convenzioni, attraverso sostanziali incentivi. Ci sembra che manchi una strategia di lungo termine da parte della Regione sul futuro delle aree verdi lombarde, che metta la tutela del suolo al centro dello sviluppo locale”.



Ufficio stampa Legambiente Lombardia

giovedì 3 novembre 2016

ECOSISTEMA SCUOLA 2016


Bergamo nella top ten italiana, Milano al 32° posto terza tra le metropoli, Varese al 33° guadagna 8 posizioni mentre Brescia al 12° ne perde 3

Legambiente: “La sicurezza e la salute dei bambini deve essere una priorità. Il 54% del patrimonio edilizio necessita di manutenzione urgente”

Edifici scolastici sotto i riflettori. L’indagine annuale Ecosistema Scola 2016, il Rapporto che ogni anno Legambiente redige per fare il punto sullo stato di salute delle scuole italiane, mette in luce una situazione a macchia di leopardo in Lombardia. Quasi tutti i Comuni capoluogo hanno partecipato allo studio, ottenendo risultati anche molto diversi dagli anni passati: nella top ten italiana rientra solo Bergamo al 5º posto (nel 2015 i dati erano incompleti); seguono nella parte più alta Brescia, che perde tre posizioni e si classifica 12^ e Sondrio 14^; Cremona (24º), Lecco (25º), Mantova (29º), Milano (32º), Varese (33º), Monza (35º) e Pavia (43º) in zona intermedia, mentre in coda chiude Como (67º). Lodi è l'unico Comune lombardo a non inviare il questionario, in quanto commissariato. Da segnalare il salto in avanti positivo di Varese che guadagna 8 posizioni rispetto al 2015.

"La vera grande opera che necessita il nostro paese è la riqualificazione edilizia delle scuole. La nostra regione ha un patrimonio scolastico tra i più vecchi in Italia – ricorda Luca Petitto, responsabile scuole di Legambiente Lombardia circa l’80% degli istituti è stato costruito prima del 1974, solo il 3% negli ultimi 25 anni e sono molti gli edifici che necessitano ogni anno di manutenzione urgente e sono privi di certificazioni importanti, come quella di idoneità statica e di agibilità. Le strutture sono insicure, sprecano energia e pertanto sono poco adatte ad ospitare degli studenti. Il dossier di Legambiente mostra anche esempi virtuosi che possono aiutare i comuni lombardi e il governo regionale a pianificare una progettazione degli interventi in modo intelligente. La sicurezza e la salute di studenti, insegnanti e lavoratori del mondo della scuola non vanno messe in secondo piano.”

Nonostante la vetustà degli edifici, ad oggi sono state eseguite indagini diagnostiche soltanto dei solai sul 21% degli edifici (rispetto al 15% della media nazionale), ma c'è una bella fetta del patrimonio edilizio scolastico, il 55%, che necessita ancora di manutenzione urgente. A questo dato viene associato anche quello relativo alle certificazioni: poco più del 50% ha quelle di collaudo statico, di agibilità e di idoneità statica, solo il 26% quella di prevenzione incendi, tutti dati che risultano sotto la media nazionale. Malgrado la Lombardia rientri in area a rischio sismico medio, solo nel 9% degli edifici sono state eseguite le verifiche di vulnerabilità sismica.

A fronte di ciò la Lombardia è una di quelle regioni che ha stanziato più fondi per la messa in sicurezza e manutenzione: basti pensare che in media per ciascun edificio sono stati stanziati €121.346 per la manutenzione straordinaria, una somma almeno tre volte superiore alla media nazionale.

Non meno preoccupante è il dato riguardante il rischio ambientale il 90% dei Comuni lombardi ha effettuato monitoraggi sulla presenza di amianto: nell'11% degli edifici sono stati certificati casi di presenza amianto e nell’1,5% casi sospetti, solo il 7% degli edifici hanno visto azioni di bonifica. Cremona, Lecco e Milano sono i più impegnati su questo fronte, soprattutto riguardo a coperture, pavimentazioni e tubature. Comuni impegnati anche sul fronte radon (30%), con il 2% di casi certificati e meno dell’1% in cui si sono svolte azioni di bonifica. Le situazioni di inquinamento outdoor riguardano il 9% degli edifici tra 1 e 5 km da una discarica e il 2% a meno di un km da industrie.

Solo il 6% degli edifici utilizza energie rinnovabili, prevalentemente solare fotovoltaico (73%), con una piccola percentuale che proviene da impianti geotermici o pompe di calore (5%). La produzione di energia da rinnovabili copre ben il 64% dei consumi degli edifici scolastici in cui sono presenti gli impianti (49% il dato nazionale). A Bergamo, Brescia e Sondrio le scuole hanno prevalentemente impianti utili per la produzione di acqua calda, mentre a Milano abbiamo 2 scuole servite da impianti geotermici.

Sul fronte dei servizi mancano incentivi da parte dei comuni per migliorare la mobilità per recarsi a scuola: solo il 9% delle scuole lombarde usufruisce di un servizio pedibus e il 8% può contare su piste ciclabili nell’area antistante; soltanto l’1,5% degli istituti rientra in zone a traffico limitato, il 15% in zone 30 e il 24% ha attraversamenti pedonali dedicati, che possano garantire una maggior sicurezza e qualità dello spostamento casa-scuola. “In una regione che quotidianamente affronta il problema dello smog – sottolinea Luca Petitto questi dati rimarcano ancora una volta che il mezzo privilegiato per recarsi a scuola resta l’automobile. I Comuni dovrebbero fare di più per incentivare una mobilità più sostenibile garantendo che le aree adiacenti alle scuole siano più a misura di bambino”.

In Lombardia le amministrazioni investono molto in progetti educativi e in iniziative rivolte agli under 14, soprattutto Milano, Bergamo, Brescia e Cremona. Nelle mense scolastiche, prevalentemente di Varese e Bergamo, si servono pasti bio e prodotti IGP e DOP, si privilegiano prodotti a Km 0, viene raccolto il cibo inutilizzato per destinarlo alle organizzazioni no profit e vengono creati bandi di appalto per il servizio mensa che richiedono la stagionalità degli alimenti. Infine, sul fronte tecnologico e dell'innovazione, la Lombardia si rivela tra le regioni più all'avanguardia: le scuole con reti wifi sono il 70% mentre meno di una su dieci presenta reti completamente cablate.

mercoledì 2 novembre 2016

Contratto di fiume Olona, Bozzente e Lura - aggiornamento


Gentilissimi,


a questo link potete trovare il report e i documenti presentati durante il Comitato di Coordinamento del Contratto di Fiume Olona-Bozzente-Lura tenutosi al Pirelli di Milano lo scorso 17 ottobre 2016.


Ringraziandovi per la vostra attenzione, porgiamo i più cordiali saluti


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Team Tecnico dei Contratti di Fiume di Regione Lombardia

SICCITA’: SCORTE IDRICHE AI MINIMI STORICI, MANCANO 2 MILIARDI DI METRI CUBI D’ACQUA

SICCITA’: SCORTE IDRICHE AI MINIMI STORICI, MANCANO 2 MILIARDI DI METRI CUBI D’ACQUA DOSSIER - ACQUA E AGRICOLTURA Occorre ridurre i fabbiso...