lunedì 28 ottobre 2019

ECOSISTEMA URBANO 2019: MANTOVA SI RICONFERMA PRIMA CITTA’ PER PERFORMANCE AMBIENTALI IN LOMBARDIA, SECONDA IN ITALIA. BENE ANCHE CREMONA, SONDRIO E BERGAMO. MILANO PREMIATA PER LA MOBILITA’

Milano, 28 Ottobre 2019                                                                                                          Comunicato stampa


Il dossier nazionale completo: https://ecosistemi.legambiente.it/risultati/

È una mappa di un’Italia proattiva, che spende bene le sue risorse, che si evolve e pianifica le trasformazioni future, che non s’accontenta dello scenario contemporaneo e che produce ottime performance quella che emerge dall’edizione 2019 di Ecosistema Urbano, il dossier di Legambiente che ogni anno premia le performance ambientali delle città capoluogo italiane. Il rapporto, giunto alla sua ventiseiesima edizione, presentato oggi a Mantova e realizzato con il contributo scientifico di Ambiente Italia, la collaborazione editoriale de Il Sole 24 ore e con il contributo scientifico di Ispra.

Proprio Mantova si attesta come miglior città lombarda e seconda nella graduatoria nazionale, preceduta da Trento. Per Mantova, prima lo scorso anno, si tratta di una conferma di ottime performance generali. Infatti migliora ancora il suo punteggio complessivo, ottenendo 80,59%, che supera (unica assieme a Trento) il muro degli 80 punti percentuali. Il capoluogo lombardo contiene lievemente da un anno all’altro concentrazioni di polveri sottili e giorni di superamento dell’ozono e abbatte ulteriormente le perdite della rete idrica. Cresce ancora la percentuale di rifiuti raccolti in modo differenziato (sfiora l’85%). Stazionarie sia l’estensione delle isole pedonali sia le cifre del servizio di trasporto pubblico, mentre per i percorsi dedicati alle bici Mantova è seconda assoluta alle spalle di Reggio Emilia, con 31,86 metri equivalenti di itinerari ciclabili ogni 100 abitanti.

La classifica delle altre città lombarde vede Cremona 17esima, Sondrio 22esima, Bergamo 25esima, Lodi 27esima, Milano 32esima, Brescia 33esima, Pavia 40esima, Varese 41esima, Lecco 60esima, Como 68esima, Monza 79esima. Rispetto all’anno scorso spiccano i miglioramenti di Monza (guadagna diciannove posizioni) ma resta l’ultima città lombarda, Varese (+14), Lecco (+11), Pavia (+10), Lodi (+8), Cremona (+5). In calo invece Bergamo (-7), Milano (-9), Brescia (-2), Como (-6).

Nel rapporto vengono presi in considerazione diversi indicatori: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia. I parametri derivano tutti da dati originali raccolti da Legambiente, eccezion fatta per uso efficiente del suolo (elaborazione Legambiente su dati Ispra e Istat), capacità di depurazione e verde (Istat), tasso di motorizzazione e incidenti stradali (ACI e ACI-Istat). L’insieme degli indicatori selezionati per la graduatoria complessiva dei 104 capoluoghi esaminati nel report copre i principali componenti ambientali presenti in una città, valutando tanto i fattori di pressione e la qualità delle componenti ambientali, quanto la capacità di risposta e di gestione ambientale.

«Le città oggi hanno sempre di più il delicato ruolo di rappresentare il motore del cambiamento, perché possono incidere con forza ed efficacia sulla trasformazione ecologica della società – dichiara Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia –. Secondo le Nazioni Unite le città, pur occupando solo il 3% della superficie terrestre, sono responsabili del 75% delle emissioni di CO2 e fino all’80% del consumo energetico. Si si considera la concentrazione di abitanti che si muovono con mezzi di trasporto, riscaldano le proprie case, producono rifiuti, è chiaro come tutto questo abbia un impatto sempre crescente sui livelli di inquinamento. Le buone pratiche esistenti dimostrano quale sia la strada, ma è necessario metterle a sistema. Anche in Lombardia accanto a scelte politiche lungimiranti ci sono ancora resistenze e lentezze, perché non basta l’azione delle singole amministrazioni comunali, anche gli organi sovracomunali sono decisivi: basti pensare alla mobilità e allo smog dove la spinta di alcuni capoluoghi è frenata da provvedimenti della Regione come le deroghe al divieto di circolazione dei diesel».

Nell’ambito di Ecosistema Urbano saranno premiate da Legambiente le migliori buone pratiche cittadine: un’occasione per segnalare esperienze che hanno il pregio di introdurre significativi cambiamenti in ambiti specifici e che potrebbero essere riprodotte in altre realtà locali. I premi saranno consegnati a Bergamo per la tranvia Tram delle Valli, considerato uno dei progetti più interessanti di riattivazione di linee ferroviarie dismesse; a Varese per la scuola “S. Pellico”, prima scuola a consumo zero, un edificio totalmente ristrutturato che unisce sicurezza e sostenibilità; a Cremona per il bio menù della mensa scolastica; a Milano per la mobilità: l’AreaC con il ticket di accesso in centro per disincentivare l’uso dell’auto rappresenta il più significativo caso di demotorizzazione privata in Italia e l’introduzione dell’AreaB si stima che tra 2019 e 2026 consentirà di ridurre le emissioni di PM10 da traffico di circa 25 tonnellate.
Milano riceve anche tre menzioni speciali: per il progetto “ Piazze Aperte” di rigenerazione urbana, che punta a dare nuove funzioni allo spazio pubblico creando socialità attraverso la liberazione di alcune piazze da cemento, asfalto e traffico in quartieri ai margini del centro storico densamente popolati; per il “Borgo Sostenibile”, 323 appartamenti ad alta efficienza energetica, aree verdi, ciclabili e percorsi pedonali, spazi per la condivisione e la socialità grazie al nuovo complesso residenziale di social housing a Figino, quartiere storico a ovest di Milano; per il Frutteto del Gallaratese a Milano, 12 ettari di verde e alberi da frutto attraverso il coinvolgimento degli abitanti dei quartieri Gallaratese e QT8.
Menzione speciale anche a Brescia per il progetto “Oltre la strada” che ha l’obiettivo di restituzione alla città di Porta Milano come quartiere e non più solo come ex sito industriale e arteria di traffico.

CITTA' LOMBARDE NELLA CLASSIFICA NAZIONALE ECOSISTEMA URBANO 2019
Posizione 2019
Ecosistema Urbano
Punti 2019
Posizione 2018
Punti
2018
2
Mantova
80,59%
1
78,14%
17
Cremona
63,86%
22
61,60%
22
Sondrio
62,58%
25
59,82%
25
Bergamo
61,43%
18
62,19%
27
Lodi
61,30%
35
58,08%
32
Milano
59,33%
23
60,95%
33
Brescia
58,96%
31
58,66%
40
Pavia
56,40%
50
53,58%
41
Varese
56,30%
55
51,46%
60
Lecco
50,98%
71
48,13%
68
Como
49,75%
62
50,08%
79
Monza
43,91
98
36,77%

Fonte: Legambiente, Ecosistema Urbano (Comuni, dati 2018) - Elaborazione: Ambiente Italia

In allegato un focus sulla città di Milano comparata alle performance delle altre metropoli

Ufficio stampa Legambiente Lombardia
Silvia Valenti
Mob. 3498172191

martedì 15 ottobre 2019

TAVOLO ARIA: INCENTIVI DI REGIONE LOMBARDIA NON GARANTISCONO RIDUZIONE INQUINAMENTO

Milano, 15 Ottobre 2019                                        Comunicato stampa


TORNANO A SALIRE I LIVELLI DI POLVERI SOTTILI NELL’ARIA: MILANO, LODI, PAVIA, CREMONA, BRESCIA E MONATOVA SUPERANO I LIMITI DI LEGGE PER 3 GIORNI CONSECUTIVI

La stagione fredda è ufficialmente iniziata. Se non a livello meterologico, con le temperature che nel weekend erano superiori alla media stagionale, lo è dal punto di vista dei regolamenti per l’accensione del riscaldamento. Da oggi, martedì 15 ottobre, infatti, in Lombardia è possibile riattivare gli impianti fino al 15 aprile secondo la normativa in vigore, per un numero massimo di 14 ore giornaliere. Per intervenire su questo fronte è sempre più necessario promuovere e incentivare la riconversione energetica degli edifici, per abbattere i consumi e le emissioni. Milano lo sta già facendo grazie al Bando BE2 che si aggiunge agli incentivi governativi per la sostituzione delle vecchie caldaie e per la riqualificazione profonda degli edifici, mentre il resto della Lombardia è ancora indietro.
Si apre, così, il lungo periodo di innalzamento delle emissioni inquinanti legate ai consumi domestici che si sommano a quelle mai diminuite del traffico veicolare. Già in questi giorni, complice un meteo sfavorevole dal punto di vista delle correnti per il ricircolo d’aria e il carico emissivo accresciuto dalle attività agricole e zootecniche, i livelli di polveri sottili sono tornati a salire: a Milano si è toccato la media giornaliera di 69 microgrammi per metro cubo registrati alla centralina di viale Marche lunedì 14, a Pavia 66, a Lodi 65, a Cremona 76 con un picco di 84 a Crema, a Mantova 78, a Brescia 79 con un picco di 91 a Rezzato.

Mentre Milano vieta l’ingresso agli euro4 diesel, estende le limitazioni al traffico con l’Area B e promuove biglietti e abbonamenti integrati per i mezzi pubblici, la Lombardia lancia la rottamazione persino per l'acquisto di diesel usati, in quanto nella normativa i limiti di emissione di NOx per le auto che godono degli incentivi non sono menzionati. Diesel che inquina a tal punto che ne sarà vietata la circolazione a Milano nel 2030, ma del quale ancora oggi non si scoraggia l’acquisto. Nelle prossime settimane, inoltre, debutterà 'Move In', la scatola nera da installare a bordo dei veicoli più inquinanti, fortemente voluta Regione Lombardia, per consentire anche ai più vecchi mezzi a motore diesel sopravvissuti alle diverse rottamazioni di tornare a circolare nelle aree critiche, a patto di contenersi quanto a numero di chilometri: saranno 1000 i km consentiti in area critica per gli euro zero, 7000 quelli per i veicoli Euro 3: in pratica una percorrenza illimitata, se si considera che il chilometraggio sarà riferito solo alle percorrenze all'interno delle aree critiche dei capoluoghi, e non al resto della rete viaria.

«Le azioni messe in campo da Regione Lombardia non mirano a ridurre l’inquinamento in modo sistematico – spiega Marzio Marzorati, vicepresidente di Legambiente Lombardia –. Gli incentivi per cambiare il parco auto circolante avrebbero dovuto essere più restrittivi nei confronti dell’acquisto di auto diesel, i motori più inquinanti e avendo una visione sul lungo periodo, quest’anno continueremo ad essere ostaggio di un’aria malsana carica di smog. Il tempo è finito, la transizione ad una società a emissioni zero è già in corso. Soprattutto in tema di mobilità e trasporti, settore che rappresenta da solo quasi il 30% delle emissioni dirette e il 20% di quelle indirette, quindi 3 tonnellate di CO2 all'anno a testa».

Per rendere sostenibile (socialmente e ambientalmente) il sistema della mobilità e del trasporto in tutta la regionale la sfida non può che essere un'altra: l'esportazione di una mobilità connessa, pubblica e condivisa, certamente sempre più elettrica, ma soprattutto intermodale (che usa tanti mezzi e servizi diversi, anche per compiere lo stesso viaggio) anche fuori dall'ambito urbano. Non abbiamo bisogno di incentivi per acquistare nuove auto, ma di servizi di mobilità diversificati (dal treno veloce al monopattino) a prezzi (ticket e abbonamenti) accessibili. Un cambiamento difficile, anche culturalmente, ma possibile. L’era dell’automobile è finita, è necessario convincerci che le città devono vivere e muoversi con un’altra mobilità.


Ufficio stampa Legambiente Lombardia
Silvia Valenti
Mob. 3498172191

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