martedì 23 novembre 2021

EMERGENZA CLIMA: IL RAPPORTO DELL’OSSERVATORIO CITTÀCLIMA 2021

 COMUNICATO STAMPA


 Aumentano gli eventi estremi: a Milano temperatura media salita di 2,1 gradi in 10 anni.

 

In Lombardia un’eccessiva impermeabilizzazione del suolo e politiche di concessioni edilizie scellerate in aree a dissesto idrogeologico rendono il territorio incapace di adattarsi agli effetti della crisi climatica

 

Legambiente: “Serve un impulso positivo alla programmazione da parte dalle città, basta rincorrere le emergenze. A Milano si approvi il Piano Aria e Clima adottato nel 2020”

 

Milano, 23 Novembre 2021 – Ondate di calore, piogge intense, grandinate estreme, alluvioni: anche in Lombardia l’impatto dei cambiamenti climatici è sotto gli occhi di tutti e i dati sull'accelerazione di questi fenomeni sono sempre più preoccupanti. A scattare la fotografia è il nuovo rapporto annuale dell’Osservatorio CittàClima di Legambiente, nato con lo scopo di contribuire a far crescere l’attenzione e le analisi scientifiche sugli effetti che la crisi climatica ha sulle aree urbane e sul territorio italiano e per chiedere di accelerare le politiche di adattamento.

 

Le conseguenze più rilevanti nei confronti della popolazione dipendono da ondate di calore più forti e prolungate, in particolare per i soggetti a rischio come anziani e bambini che vivono in ambiente urbano. A Milano la temperatura media del periodo compreso tra il 2011 e il 2020 ha raggiunto 15.8 °C, rispetto ai 13.7 °C del periodo 1961-1990, con un incremento di 2,1 gradi centigradi. Il capoluogo di regione, inoltre, risulta tra i territori più frequentemente colpiti dalle alluvioni: 30 eventi totali e 20 esondazioni dei fiumi Seveso e Lambro. Le cause delle alluvioni e degli allagamenti nella città di Milano sono sicuramente da cercare nell’eccessiva impermeabilizzazione del suolo, con il 32% di aree impermeabili secondo i dati Ispra, che ha modificato in maniera importante l’assetto del sistema idrografico. Il 22 settembre ed il 29 agosto 2020 gli allagamenti hanno provocato gravi disagi alle infrastrutture e fino a sessanta minuti di ritardo per i treni a causa di un guasto alla rete elettrica nei pressi della Stazione Centrale. Le esondazioni del Seveso il 15 maggio ed il 24 luglio 2020 hanno, come sempre, portato gravi disagi all’interno quadrante nord del capoluogo lombardo, causato un blackout, interrotto l’agibilità delle strade per diverse ore e costretto a chiudere la fermata della M5 Marche il 24 luglio. Il 16 settembre 2021 un violento nubifragio, con pioggia e grandine, ha interessato soprattutto la zona sud della città, con le squadre dei Vigili del fuoco intervenute a causa dei sottopassi allagati e chiusi al traffico. 

 

«Lo scenario delineato dal rapporto CittàClima mette in evidenza come sia sempre più urgente che le città si dotino di una nuova pianificazione che tenga conto dei cambiamenti climatici in corso. Per questo, parlando di città, è importante che il Comune di Milano approvi definitivamente il prima possibile il Piano “Aria e Clima”, adottato nel 2020, frutto di una lunga gestazione – sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –. In Lombardia il problema da affrontare resta il dissesto idrogeologico.  Per questo è oggi più che mai necessario rivedere la pianificazione del territorio che ha compromesso pesantemente la sicurezza e la capacità di assorbire gli eventi estremi, ormai sempre più frequenti».

 

Non solo Milano, anche il bresciano nell’estate 2020 ha fatto registrare frequenti ondate di calore diurne e perturbazioni a carattere temporalesco con venti che hanno toccato picchi di 130 km/h comportando importanti danni anche agli impianti di distribuzione, tanto che nel solo Centro Operativo di Brescia si sono superati i 10.000 clienti contemporaneamente disalimentati. In autunno, invece, il fenomeno più significativo è stato la “tempesta Alex”, caratterizzata da una lunga fase di maltempo con piogge torrenziali ininterrotte che ha raggiunto la massima intensità tra la notte del 2 e 3 ottobre, colpendo soprattutto la provincia di Varese con raffiche di vento oltre i 90 km/h. Nel 2021 tra i fenomeni più rilevanti è da segnalare la pioggia caduta il 6 giugno a Mantova con 209 mm, contro una media mensile di 80 mm.

 

Il rapporto CittàClima di Legambiente è realizzato con il contributo del Gruppo Unipol e con la collaborazione scientifica di Enel Foundation.



Ufficio stampa Legambiente Lombardia
Silvia Valenti
Mob. 3498172191

martedì 16 novembre 2021

ECOMAFIA 2021: I NUMERI DELLA CRIMINALITÀ AMBIENTALE

 

Lombardia settima regione in Italia per reati accertati, terza per il numero di incendi in impianti di trattamento dei rifiuti, quarta per illeciti nel ciclo illegale dei rifiuti. Brescia al 13° posto tra le province italiane. 

 

Legambiente presenta 10 proposte per rendere più efficace l’azione dello Stato: “Fondamentale non abbassare la guardia contro gli ecocriminali, completare e rafforzare il sistema normativo e alzare il livello qualitativo dei controlli pubblici ambientali in tutta Italia, soprattutto ora che il Paese spenderà le ingenti risorse pubbliche previste dal PNRR”

 


Milano, 16 Novembre 2021 - L’Ecomafia non conosce lockdown e quarantene, e non risparmia l’ambiente, anche in Lombardia. A fotografare la situazione è il nuovo rapporto Ecomafia 2021, realizzato da Legambiente, che ha analizzato i dati frutto dell’attività svolta da forze dell’ordine, Capitanerie di porto, magistratura, insieme al lavoro del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente nato dalla sinergia tra Ispra e Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente e dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Dal dossier annuale emerge che la Lombardia continua ad essere uno dei territori in cui l’illegalità ambientale si dimostra più pervasiva e diffusa: è la prima regione del nord e la settima in Italia per reati accertati con 1.897, il 5,4% di quelli contestati in Italia, 2.613 persone denunciate, 62 arresti e 561 sequestri. In particolare, risulta terza per numero di incendi in impianti di trattamento, smaltimento e recupero rifiuti, con 146 reati, l’11,3% del totale nazionale. La regione risulta anche quarta per reati nel ciclo illegale dei rifiuti con 577 delitti il 6,9% del totale nazionale, tra i quali emergono nello specifico il 38,7% di rifiuti industriali e metalli pesanti e il 38,3% di fanghi di depurazione contaminati. Nella graduatoria nazionale, Brescia rientra nelle prime 20 province in Italia per questo tipo di illeciti, al 13° posto con 92 reati accertati. 

 

«La Lombardia continua ad essere sotto attacco della criminalità ambientale – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –. Non si deve assolutamente abbassare la guardia su illeciti che hanno conseguenze potenzialmente devastanti per l’ambiente, soprattutto in questo momento che ingenti risorse pubbliche previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) stanno arrivando sul territorio. Va scongiurato in ogni modo il rischio di infiltrazioni ecomafiose nei cantieri, impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e di riciclo dei rifiuti, depuratori, interventi di rigenerazione urbana, infrastrutture digitali, opere chiave della transizione ecologica. A fronte di una situazione decisamente allarmante, l’auspicio è che un approccio integrato al contrasto dei roghi di rifiuti possa estendersi a tutti i fenomeni di criminalità ambientale: dall’abusivismo edilizio alle aggressioni al patrimonio paesaggistico, dagli illeciti nella filiera agroalimentare al racket degli animali».

 

L’associazione ambientalista contestualmente alla pubblicazione del dossier ha stilato 10 proposte al Governo: di inserire, come primo provvedimento utile, i delitti ambientali previsti dal titolo VI-bis del Codice Penale e il delitto di incendio boschivo tra quelli per cui non scatta l'improcedibilità in appello dopo 2 anni e in Cassazione dopo un anno; approvare delle leggi contro agromafie e saccheggio del patrimonio culturale, archeologico e artistico e introduzione nel Codice penale dei delitti contro gli animaliripristinare, se necessario con una modifica legislativa, la corretta attuazione da parte delle prefetture di quanto previsto dall’articolo 10-bis della legge 120/2020, che ne stabilisce il potere sostitutivo in tutti i casi, anche antecedenti all’approvazione della norma, di mancata esecuzione da parte dei comuni delle ordinanze di demolizione di immobili abusiviinasprire le sanzioni previste contro i traffici illegali di rifiuti; emanare i decreti attuativi della legge 132/2016 che ha istituito il Sistema Nazionale per la protezione per l’ambiente; garantire l’accesso gratuito alla giustizia da parte delle associazioni, come Legambiente, iscritte nel Registro unico nazionale del Terzo settore e impegnate di fronte a qualsiasi autorità giudiziaria in qualsiasi grado di giudizio nel perseguimento dei propri fini statutari.

mercoledì 10 novembre 2021

Ecosistema Urbano 2021

 

COMUNICATO STAMPA

 

Ecosistema Urbano 2021

Politiche e performance ambientali nei capoluoghi lombardi: giù il trasporto pubblico, aumentano le auto circolanti, restano preoccupanti i livelli di smog 

 

Nella top ten nazionale Mantova. Salgono Brescia, Pavia e Varese. Giù Lodi, Bergamo, Monza e Cremona. Stabili Lecco, Sondrio e Milano.

 

Legambiente: “Serve un Piano Urbano di Ripresa e Resilienza”

 


Milano, 8 Novembre 2021 – Il 2020 è stato un anno complesso e difficile, molti capoluoghi proprio in Lombardia hanno patito più di altri le difficoltà legate alla crisi sanitaria. Questa condizione ha certamente inciso sugli indici analizzati nell’annuale rapporto Ecosistema Urbano 2021 che analizza le performance ambientali dei capoluoghi italiani su dati 2020 forniti dai Comuni, realizzato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 ORE. Più auto in circolazione, diminuzione dell’utilizzo del trasporto pubblico, livelli di smog preoccupanti, ma anche qualche nota positiva come la diffusione capillare della raccolta differenziata, chilometri di piste e infrastrutture ciclabili e interventi di forestazione urbana. È un quadro in chiaro scuro quello dipinto dal dossier, che analizza le politiche improntate alla sostenibilità e stila una classifica nazionale tenendo conto di 18 indicatori riguardanti sei componenti: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia.

 

L’unica città lombarda nella top ten italiana è Mantova, al secondo posto, ottenuto migliorando le performance sulla qualità dell’aria, contraendo le perdite della rete idrica entro il 15% e perfezionando la raccolta differenziata. Scalano la graduatoria italiana: Brescia dal 34° al 27° in trend decisamente positivo da 5 anni, Pavia dal 53° al 40°, Varese dal 62° al 44°. Perdono, invece, diverse posizioni: Cremona dal 13° al 25°, Lodi dal 25° al 31°, Bergamo dal 30° al 35°, Monza dall’85° al 93°, Como passa dal 37° al 41°. Mantiene la posizione Sondrio 18^, in trend positivo da tre edizioni e restano pressoché stabili Milano al 30° posto e Lecco al 64° (vd. tabella). Man mano che le altre città d'Italia salgono in graduatoria, le buone performance delle città lombarde non bastano più per mantenere un buon livello in classifica, motivo per cui alcuni capoluoghi restano fermi al palo e non riescono a migliorare, soprattutto per quanto riguarda la qualità dell’aria, che rappresenta il tallone d’Achille per tutta la regione. Lecco e Monza, anche in questa edizione, si confermano fanalino di coda della regione, con il capoluogo brianzolo maglia nera della sostenibilità.

 

"La pandemia ha colpito duramente le nostre città, ridefinendo regole e consuetudini - sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. Ad un anno di distanza, grazie anche ai fondi del PNRR, i capoluoghi lombardi possono investire sulla transizione ecologica per rendere il proprio territorio resiliente ad un clima che cambia, anche fin troppo velocemente. Per questo è fondamentale che le risorse siano spese per pianificare mobilità, risparmio idrico, corretta gestione dei rifiuti, forestazione urbana, riqualificazione energetica degli edifici e fonti rinnovabili, rigenerando luoghi e creando, per i cittadini, l’opportunità di affrontare un cambiamento di stili di vita consapevole e accessibile. Sono diverse le realtà che in Lombardia già dimostrano di riuscire a pianificare e a spendere bene le proprie risorse con dinamicità e lungimiranza, ma si può fare ancora meglio per rendere le nostre città più vivibili e adattabili alle necessità dell’ambiente e dei cittadini, con meno auto e mezzi meno inquinanti, più infrastrutture intelligenti e connesse".

 

Tra le migliori performance si evidenzia Brescia per la disponibilità di alberi pro capite con oltre 86 alberi per 100 abitanti; Cremona per le infrastrutture ciclabili, con 33,55 metri equivalenti ogni 100 abitanti di piste dedicate.  Tra le metropoli viaggia in controtendenza, nel complesso, Milano: il capoluogo lombardo continua a contraddistinguersi per un dinamismo che accompagna un profondo cambiamento in chiave sostenibile avviato da tempo, con numeri che restano confortanti pur nel trend generale di rallentamento. Vincente la scelta di promuovere un sistema di mobilità sempre più condivisa e integrata con il trasporto pubblico, dai servizi di sharing agli spazi riservati ai ciclisti. Milano si conferma unica tra le grandi città ad avere una rete idrica che perde meno del 15% dell’acqua immessa in rete e ha ormai invertito stabilmente la proporzione tra suolo impermeabilizzato o costruito e crescita di residenti: è l’unico capoluogo a totalizzare 10 su 10 nell’indice sul consumo efficiente di suolo. 

 

Il rapporto Ecosistema Urbano dedica spazio a buoni esempi di sostenibilità che non sempre si evincono guardando ai soli numeri e alle sole statistiche. Tra le 18 nazionali individuate figurano anche realtà lombarde. A Milano i tre milioni di nuovi alberi che entro il 2030 saranno piantumati nell’ambito del progetto “ForestaMI” e il primo parcheggio per biciclette, aperto alla stazione Cordusio, linea 1 rossa della metropolitana. A Varese il progetto di connessione ecologica “Area amica della biodiversità” che intende minimizzare il ruolo negativo degli habitat urbani che frammentano gli ecosistemi, ricreando invece aree umide ad alto valore in biodiversità, attraverso importanti opere di ripristino e miglioramento ambientale e rinaturalizzazione in ambito urbano. A Lecco il Comune ha introdotto “Ti porto io!” un sistema di gratuità per l’utilizzo dei bus cittadini per i giovani under 19 residenti in città, al fine di innescare un cambiamento culturale e di abitudini nell’approccio al mezzo pubblico nelle nuove generazioni, non solo durante i percorsi legati alla frequenza scolastica, ma anche in momenti diversi, quando si fa sport o si esce con amici.

 

 

Capoluogo

Posizione nazionale 2021

Posizione nazionale 2020

Posizione nazionale 2019

Posizione nazionale 2018

Posizione nazionale 2017

Mantova

3

2

2

1

1

Sondrio

18

18

22

25

16

Cremona

25

13

17

22

11

Brescia

27

34

33

31

49

Milano

30

29

32

23

31

Lodi

31

25

27

35

20

Bergamo

35

30

25

18

26

Pavia

40

53

40

50

69

Como

41

37

68

62

66

Varese

44

62

41

55

72

Lecco

64

63

61

71

58

Monza

93

85

79

98

94

 

Tab. 1 Classifica capoluoghi lombardi negli ultimi 5 anni
Fonte: Legambiente, Ecosistema Urbano (su dati dei Comuni relativi all’anno precedente la classifica)

Elaborazione: Ambiente Italia

Il dossier completo su www.legambiente.it 


Ufficio stampa Legambiente Lombardia 

Silvia Valenti

ufficiostampa@legambientelombardia.it

3498172191

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