venerdì 20 novembre 2020

‍Festa dell'Albero 2020, Legambiente: la resilienza delle città passa da una grande infrastruttura verde

 

Milano, 20 novembre 2020                                                              Comunicato stampa

 

 

Valorizzare il patrimonio forestale in Lombardia

per uscire dalla crisi climatica e pandemica


Legambiente Lombardia:

“Una grande infrastruttura verde

per rendere resilienti le città lombarde”



 

Una Festa dell’Albero davvero particolare quella che si presenta in questo 2020, anno cruciale per le sfide legate al raggiungimento degli obiettivi decennali sulla conservazione della natura. Vietate le iniziative pubbliche a causa del confinamento e con le scuole in difficoltà, Legambiente non rinuncia ad un evento che da più di 30 anni valorizza il patrimonio forestale urbano e la biodiversità.

La Festa dell’Albero 2020 rappresenta un’occasione per fermarsi e riflettere su quali siano gli investimenti più urgenti per la nostra regione, a maggior ragione in un momento particolarmente critico come quello attuale che però offre anche l’opportunità di intraprendere un cambiamento di rotta grazie all’arrivo dei finanziamenti europei collegati al Recovery Fund (o Next Generation EU). 


Una Lombardia sostenibile ha bisogno anche di un’attenzione alla prevenzione del degrado ed i rischi per il territorio rendendo le città più verdi e resilienti al cambiamento climatico. Una grande infrastruttura verde, fatta di foreste urbane, extraurbane e di corridoi ecologici a tutela della biodiversità e di territori messi sempre più in difficoltà dagli effetti dei cambiamenti climatici: di questo ha bisogno la Lombardia per vincere la sfida contro la crisi climatica. 


«Oggi più che mai è necessario ribadire il concetto che gli alberi non sono un costo ma un investimento proficuo da un punto di vista ambientale ed economico» dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. «È ormai ampiamente dimostrato che i loro benefici superano di gran lunga i costi iniziali di piantagione: gli alberi mitigano gli effetti del cambiamento climatico e offrono alle città nuovi servizi ecosistemici sviluppando resilienza nelle aree urbane; riducono l'inquinamento atmosferico e l’effetto “isola di calore”, riducendo i consumi energetici e migliorando il clima nelle città. E in più garantiscono inclusione e coesione sociale, migliorano il paesaggio e fanno bene alla salute fisica e mentale delle persone.»

 

Anche per questo Legambiente Lombardia è impegnata da anni in progetti di riforestazione sul territorio. Solo a partire dai primi anni Duemila, l’associazione ha piantato più di 40.000 alberi in Lombardia, tutti attraverso l’azione del volontariato, tutti curati e accuditi dai circoli locali, dai Comuni e dalle scuole. E se quest’anno la situazione sanitaria non permette la messa a dimora di nuovi alberi in questi giorni, l’associazione partecipa alla Festa dell’Albero con iniziative di sensibilizzazione sul ruolo degli alberi e del verde. Legambiente chiede inoltre che i Comuni si dotino del Piano del Verde pubblico e si impegnino per una gestione adeguata del patrimonio arboreo delle loro città, troppo spesso potature inadeguate, mancanza di manutenzione, scelta di luoghi e specie sbagliate pregiudicano il benessere e lo sviluppo delle alberature e delle foreste urbane. Proprio l’aspetto del monitoraggio in Italia risulta carente. Manca un censimento puntuale della dotazione arborea e se il 75% dei Comuni ha un censimento del verde, solo poco più del 53% dei capoluoghi ha il catasto degli alberi e solamente il 44,8% hanno il regolamento del verde urbano. 


«Gli alberi costituiscono un simbolo di futuro e di speranza anche in questo momento difficile» conclude Valentina Minazzi, vicepresidente di Legambiente Lombardia e responsabile aree protette. «In questi mesi ci siamo resi conto sulla nostra pelle di quanto vivere in luoghi salubri o meno faccia la differenza, e parchi e foreste rappresentano un elemento centrale per la salubrità dei territori e al salute delle persone. Se c’è qualcosa che dobbiamo imparare da questa crisi, è che è arrivata l’ora di mettere davvero l’ambiente al centro dei progetti di sviluppo locale e regionale dei prossimi anni.»


Per celebrare insieme la Festa dell’Albero del 21 novembre 2020 Legambiente lancia #VasiComunicanti!  

I vasi comunicanti rappresentano un sistema, una comunità numerosa e positiva: connessi alla natura per festeggiarla e prenderci cura di lei anche in questo momento di difficoltà.

È per questo che nasce questa iniziativa digitale che permette a tutti di partecipare, anche laddove non sarà possibile organizzare iniziative insieme agli altri.

 

Invitiamo allora tutti a piantare un seme a casa, un piccolo albero se abbiamo un giardino o possiamo recarci in uno spazio pubblico: insomma facciamo tutti un gesto per celebrare la natura! 


#VasiComunicanti 

#FestadellAlbero




Ufficio stampa Legambiente Lombardia 

Lucio Lorenzi

ufficiostampa@legambientelombardia.it

3385007097

lunedì 16 novembre 2020

In occasione della Giornata Mondiale delle Vittime della Strada, Legambiente presenta il dossier “La sicurezza stradale nelle città”.

Milano, 16 novembre 2020                                                              Comunicato stampa

 

 

In occasione della Giornata Mondiale delle Vittime della Strada, 

Legambiente presenta il dossier

“La sicurezza stradale nelle città”.


A Milano nel 2019 

8.263 incidenti e 34 morti tra strade urbane ed extraurbane.


Legambiente Lombardia:

“Milano diventi la capitale della sicurezza stradale in Italia. 

Un obiettivo ambizioso, ma alla portata della città.”



 

Se nel 2019 in Italia si sono verificati 172.183 incidenti con 3.173 vittime e 241.384 feriti tra cui 35 vittime tra i bambini (sino a 14 anni), 158 tra i ragazzi tra i 15 e i 19 anni, per quanto riguarda Milano i dati indicano per il 2019 – tra strade urbane ed extraurbane – 8.263 incidenti e 34 morti (un dato in leggero miglioramento rispetto al 2018 che vedeva 8.523 incidenti e 49 morti).


Il costo sociale nazionale calcolato dall'Istat è stato pari a 16,9 miliardi di euro, mentre per le sole città, dove si registra la maggior parte degli incidenti anche se meno mortali, il costo sociale è stato stimato in 10,5 miliardi. 


Da questi dati nasce la decisione di Legambiente di aderire alla giornata internazionale dedicata alle vittime degli incidenti stradali (domenica 15 novembre) e di dedicare la giornata di lunedì 16 ad iniziative ed appuntamenti (anche virtuali) al tema della sicurezza stradale in decine di città d'Italia, tra cui Roma, Milano, Firenze, Torino, Napoli, Catania. 


Per quanto riguarda Milano, riguardo al tipo di incidentalità, i dati elaborati da Tommaso Sansone per The Submarine indicano chiaramente un difetto dello spazio pubblico: la maggior parte degli incidenti milanesi (il 51%) avviene infatti agli incroci, un dato che evidenzia la necessità di un ridisegno dello spazio pubblico con maggiore attenzione alle intersezioni e ai soggetti deboli.


«I dati di questo rapporto e di altri importanti istituti di ricerca parlano chiaro: Milano è l'unica grande città italiana in cui la motorizzazione privata è in calo, ma è ancora troppo alta per garantire sicurezza ed equità nello spazio pubblico» spiega Federico Del Prete, presidente di Legambici. «Tuttavia, la recente riforma del Codice della Strada ha dotato i Comuni di nuovi importanti strumenti amministrativi ai fini della sicurezza stradale e della condivisione dello spazio pubblico. Le Zone 30, le corsie ciclabili promiscue, le strade scolastiche e le case avanzate devono essere rapidamente diffuse a Milano e negli altri territori lombardi per garantire sicurezza a tutti i cittadini. Nello stesso tempo è importante recuperare la fiducia nel trasporto pubblico e insistere nella diffusione della mobilità non motorizzata: con l’unione di queste misure potremo davvero aumentare la sicurezza stradale e la salute di tutti».


Per questo Legambiente chiede all’Amministrazione Comunale di lavorare per aumentare


  • Zone 30: oggi sono 41 in città, pari ad una superficie di 10,5 kmq. Ne sono state promesse 11 nuove entro maggio 2021, più vaste (per esempio l'intera cerchia dei Navigli), al fine di raggiungere una superficie complessiva di 25 kmq. La richiesta di Legambiente è che la creazione delle nuove zone 30 sia accompagnata da strategie di monitoraggio dei risultati anche dal punto di vista della maggior sicurezza stradale.


  • Strade scolastiche: oggi a Milano sono presenti solo 27 scuole “car free”, ma in realtà la preclusione alle auto è talvolta a fasce orarie e per poche decine di metri. Ancora troppo poco per aumentare la sicurezza in prossimità della scuola. Positiva invece la recente aggiunta di nuove limitazioni di traffico per 15 strade in prossimità degli ingressi delle scuole. La proposta di Legambiente è che in vista dell'apertura del prossimo anno scolastico (settembre 2021) le strade scolastiche car free vengano estese a tutte le scuole primarie e secondarie della città.


  • Ciclabilità: Legambiente ha apprezzato e sostenuto il coraggio e la determinazione del Sindaco e dell'Assessore Granelli per la nuova corsia ciclabile che segue la linea 1 della metropolitana (asse Buenos Aires – viale Monza) e le nuove aperture che hanno esteso di 35 km i percorsi ciclabili cittadini (erano 224). Ora resta da compiere il salto successivo sul modello delle “capitali ciclabili europee” come Copenhagen che, con metà degli abitanti di Milano, ha 167 km di larghe “autostrade” ciclabili urbane, o Amsterdam dove le nuove corsie ciclabili sono progettate per larghezze superiori ai 2,5 metri. Solo così gli ottomila passaggi oggi registrati (pre zona rossa) lungo corso Buenos Aires potranno raddoppiare in sicurezza.


Con queste misure Milano potrebbe divenire la capitale della sicurezza stradale in Italia: i 34 morti in strada del 2019, pur in diminuzione rispetto al 2018, vorremmo diventassero un triste ricordo tra  due anni. Un obiettivo ambizioso, ma alla portata della Milano di oggi. 



Per quanto riguarda il resto del Paese, il “Piano Nazionale Sicurezza Stradale 2020” lanciato nel 2010 aveva l'obiettivo di dimezzare la mortalità in strada entro quest'anno (quindi registrando non più di 2 mila vittime) e di azzerare quella dei bambini. Di fatto, però, nel 2019 abbiamo contato ben 3.173 vittime tra cui 35 bambini. Quindi l’obiettivo non verrà raggiunto, nonostante il lockdown, l'85% in meno dei chilometri percorsi nei due mesi trascorsi in casa questa primavera e la riduzione della mobilità indotta dalla pandemia.


«Qualcosa sta cambiando, almeno dal punto di vista normativo» – ha dichiarato Andrea Poggio, responsabile mobilità sostenibile di Legambiente. «Da pochi mesi, con le nuove leggi d'emergenza varate a primavera e soprattutto con la riforma del Codice della Strada varata in settembre, i Comuni e i sindaci hanno nuovi poteri di intervento, che possono dare impulso decisivo alla sicurezza sulla strada con la costituzione delle “strade 30”, delle “zone scolastiche”, delle corsie ciclabili e i BiciPlan. D’ora in poi, in tutta la città la velocità massima di circolazione scende di 20 all'ora, con l'eccezione (non più la regola) di poche grandi strade a scorrimento veloce, che dovranno essere ben segnate e protette. Gli ottomila sindaci d'Italia hanno d'ora in poi la possibilità, oltre alla responsabilità, di abbattere drasticamente il rischio di incidenti mortali. Il governo invece, grazie al “Piano europeo di Rinascita e resilienza”, deve mettere a disposizioni delle città le risorse per mettere in sicurezza e ridisegnare le strade e le piazze dei centri abitati».


Il rischio di incidente mortale è infatti direttamente proporzionale all'impatto: a 50 km/h è superiore al 50%, a 30 km/h meno del 10%. Nel dossier “La sicurezza stradale nelle città” pubblicato dall'associazione si cita a questo proposito l’indagine di Tommaso Sansone sulle “strade 30” di Torino, basato sui dati Istat e la geolocalizzazione degli incidenti della vigilanza urbana: nel 2016 la frequenza di incidenti nelle “strade 30” è risultata del 66% inferiore alla media urbana. Se tutta la città di Torino venisse progressivamente trasformata in zona 30, con l'ovvia eccezione dei grandi viali a scorrimento veloce, il costo sociale degli incidenti stradali si abbatterebbe di 194 milioni di euro all'anno. I soldi investiti in sicurezza, sono ben spesi.




SEGNALAZIONE WEBINAR “ITALIAN VISION ZERO”

In occasione della giornata mondiale delle vittime della strada, oggi pomeriggio alle ore 18.00, si terrà l’incontro Italia vision zero, città italiane sostenibili e sicurezza stradale, in diretta sulle pagine Facebook di LegambienteLab, La Nuova Ecologia e Fondazione Luigi Guccione.



Partecipano: Silvia Bruzzone - Istat, Anna Donati - Kyoto Club, Portavoce AMODO, Viviana Ferrero - Vicepresidente consiglio Città di Torino, Roberto Pallottini - Presidente consulta sicurezza stradale Comune di Roma, Andrea Colombo - Consigliere comunale Città di Bologna, Antonio Ragonesi – Responsabile Area sicurezza e legalità Anci, Angelo Sticchi Damiani - Presidente ACI. Introducono: Edoardo Zanchini – Vicepresidente Legambiente e Alfredo Giordani - Presidente Vivinstrada; modera Alessandra Bonfanti – Responsabile mobilità attiva Legambiente, conclude Giuseppe Guccione – Presidente Fondazione Guccione



 


Ufficio stampa Legambiente Lombardia 

Lucio Lorenzi

ufficiostampa@legambientelombardia.it

3385007097

3385007097

 

lunedì 9 novembre 2020

Webinar con Luca Lombroso


 

Ecosistema urbano 2020

 

Milano,  9 novembre 2020

 

ECOSISTEMA URBANO 2020

Mantova si riconferma la prima città lombarda 

– seconda in Italia – per performance ambientali. 

Bene Cremona e Sondrio, 

 Monza ancora in fondo alla classifica. 


Tra le grandi città, Milano si conferma come centro urbano in crescita, 

con una nota particolarmente importante per lo stop al consumo di suolo.


 

Il dossier nazionale completo è disponibile su legambiente.it



Una Lombardia divisa tra buone pratiche – una su tutte la raccolta differenziata – che migliorano di anno in anno e problemi cronici – uno su tutti l’inquinamento atmosferico – che invece continuano a non trovare soluzione. È questa la fotografia della nostra regione che emerge da Ecosistema Urbano 2020, il report annuale sulle performance ambientali dei capoluoghi italiani stilato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore. 


In testa alle città lombarde c’è Mantova che, come nel 2019, mantiene la seconda posizione nella classifica assoluta nonostante un lieve calo della media generale. Il capoluogo lombardo, al di là delle criticità legate all’inquinamento atmosferico comuni alle altre province della regione, vede scendere di poco i consumi idrici, mentre peggiorano le perdite della rete che però rimangono appena al di sopra del 15%, settimo capoluogo assoluto in questo indice. Sale la produzione totale di rifiuti (da 513 Kg pro capite all’anno a 531 quest’anno), ma continua a crescere la raccolta differenziata dove Mantova è la terza assoluta (dopo Ferrara e Pordenone), con una percentuale di 85,6% (era poco al di sotto dell’85% nel 2018). Più o meno stazionari i numeri negli altri indici tranne quello relativo alla presenza di alberi, nel quale il capoluogo lombardo migliora di poco, e quello dell’uso efficiente del suolo, dove invece Mantova fa registrare una flessione, seppur lieve.


 

La classifica generale – visibile nella tabella allegata – vede quindi le città lombarde così posizionate: Mantova 2a, Cremona 13esima, Sondrio 18esima, Lodi 25esima, Milano 29esima, Bergamo 30esima, Brescia 34esima, Como 37esima, Pavia 53esima, Varese 62esima, Lecco 63esima, Monza 85esima. 

In termini di punteggio, i risultati delle città lombarde rimangono nel complesso simili a quelli del 2019. 

 

Nel rapporto vengono presi in considerazione diversi indicatori: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia. I parametri derivano tutti da dati originali raccolti da Legambiente, eccezion fatta per uso efficiente del suolo (elaborazione Legambiente su dati Ispra e Istat), capacità di depurazione e verde (Istat), tasso di motorizzazione e incidenti stradali (ACI e ACI-Istat). L’insieme degli indicatori selezionati per la graduatoria complessiva dei 104 capoluoghi esaminati nel report copre i principali componenti ambientali presenti in una città, valutando tanto i fattori di pressione e la qualità delle componenti ambientali, quanto la capacità di risposta e di gestione ambientale.


«Quest’anno Ecosistema Urbano ha un significato particolare perché fotografa la situazione delle nostre città appena prima dello tsunami Covid» dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. «Proprio per questo il quadro che ne emerge ci deve servire per fissare nuovi parametri per i mesi che verranno. Già al termine della prima ondata avevamo sottolineato la necessità di ripartire mettendo l’ambiente al centro delle politiche urbane in ogni ambito: energia, mobilità, rifiuti, urbanistica e spazi verdi. Invece negli scorsi mesi anche in Lombardia accanto a scelte politiche lungimiranti abbiamo visto ancora troppe resistenze e lentezze, a partire per esempio dal mancato incremento del trasporto pubblico non a caso finito al centro delle polemiche nell’ultimo periodo. Adesso che la seconda ondata è ormai arrivata, rinnoviamo il nostro appello a usare i prossimi mesi per fare sistema e incrementare le buone pratiche che già sono realtà in diverse città lombarde. I fondi europei che arriveranno nel nostro Paese devono assolutamente essere usati anche in Lombardia per sostenere la transizione ecologica e per rendere le nostre città più moderne, sostenibili e sicure.» 


Per quanto riguarda il confronto tra le grandi città italiane, Milano – 29esima nella classifica assoluta – conferma il suo distacco rispetto a Roma (89esima), Torino (80esima) e Napoli (90esima). Come sottolineato dal rapporto, «la metropoli lombarda è quella che più di tutte negli ultimi anni ha tentato di spostare sempre più su l’asticella della vivibilità urbana riuscendo a rendere stabili alcuni cambiamenti. Questo andamento, oltre che dai buoni esempi di progettualità sottolineati dalle buone pratiche, lo si vede anche dai numeri. Dati che evidenziano, ad esempio, la scelta di promuovere sempre più un sistema di mobilità condivisa e integrata con il servizio di trasporto pubblico, limitando fortemente il traffico privato in centro. Cresce costantemente lo spazio dedicato a pedoni e ciclisti, aumentano i servizi in sharing (bici, auto, monopattini) e sono ormai stabili i passeggeri trasportati dal servizio di TPL (il capoluogo meneghino è secondo solo al caso particolare di Venezia, con 468 viaggi per abitanti all’anno). Milano è l’unica grande città ad avere una rete idrica che perde molto meno del 25% dell’acqua immessa in rete: quarta assoluta con appena il 13,7% di perdite (era 15,2% lo scorso anno); è la città che ha invertito la proporzione tra suolo impermeabilizzato o costruito e crescita di abitanti residenti: è prima nell’indice del consumo di suolo ed è l’unica a totalizzare 10/10, come già lo scorso anno». Proprio il dato sullo stop al consumo di suolo è di particolare rilevanza considerato che Milano è la città che sta crescendo di più in parametri demografici, sia in valore assoluto che in termini relativi, oltre che in dotazioni di infrastrutture e servizi.


«I risultati di Milano, pur ovviamente con ampi margini di miglioramento, confermano le buone pratiche messe in campo dall’amministrazione comunale in questi anni in termini di mobilità sostenibile e politiche urbane tese a recuperare lo spazio per le persone» commenta Federico Del Prete, presidente del circolo Legambici. «Politiche che sono state messe in campo anche negli scorsi mesi e che devono essere assolutamente incentivate anche nei mesi e negli anni a seguire, a prescindere da chi vincerà le elezioni. Anche in questa fase delicata, Milano deve seguire con ancora maggiore decisione l’esempio delle altre metropoli europee – da Londra a Parigi, da Barcellona ad Amsterdam – sempre più unite nella costruzione di una “nuova normalità” fondata su mobilità dolce e trasporto pubblico capillare, spazi urbani sottratti al traffico e restituiti alla vita di quartiere, strade slow più sicure e vivibili.»


Il rapporto di Ecosistema Urbano è scaricabile su www.legambiente.it 




Ufficio stampa Legambiente Lombardia

Chiara Frangi

Mob. 3476592784

Lucio Lorenzi

Mob. 3385007097



TABELLA 1


 

LE CITTÀ LOMBARDE NELLA CLASSIFICA NAZIONALE ECOSISTEMA URBANO 2020, 2019 E 2018

Ecosistema Urbano

Posizione 2020

Punti 2020

Mantova

2

76,75%

Cremona

13

66,61%

Sondrio

18

63,53%

Lodi

25

62,22%

Milano

29

60,22%

Bergamo

30

60,11%

Brescia

34

59,68%

Como

37

58,97%

Pavia

53

54,17%

Varese

62

52,32%

Lecco

63

51,93%

Monza

85

41,46%

 


 

Fonte: Legambiente, Ecosistema Urbano (Comuni, dati 2019) - Elaborazione: Ambiente Italia


 


Ufficio stampa Legambiente Lombardia 

Lucio Lorenzi

ufficiostampa@legambientelombardia.it

3385007097

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