venerdì 30 giugno 2017

Serata alla scoperta dei fontanili - Progetto DIFOINFO


Big jump 2017


Domenica decine di migliaia di persone si tufferanno simultaneamente nei fiumi e nei laghi di tutta Europa. Torna infatti il Big Jump, la campagna europea di European Rivers Network (ERN) ideata per reclamare la balneabilità di tutti i corsi d’acqua (www.rivernet.org/bigjump/). Attraverso un grande tuffo collettivo dunque verrà lanciato un messaggio simbolico alle istituzioni locali e internazionali affinché adottino tutte le politiche necessarie al ripristino del buono stato ecologico dei diversi ambienti acquatici. In Italia l’iniziativa è coordinata da Legambiente che come ogni anno organizzerà moltissimi tuffi in tutta la Penisola.

Ecco i tre eventi lombardi





mercoledì 28 giugno 2017

Giornata del verde con i richiedenti asilo


Le Organizzazioni Non Profit più influenti in rete: 2° edizione

Il mese scorso Blogmeter ha partecipato al Festival del Fundraising in qualità di sponsor. Per l’occasione è stata presentata in anteprima la seconda edizione della ricerca sulle Organizzazioni Non Profit più influenti sui social. La prima ricerca era stata presentata nel corso di un webinar il 30 ottobre e la potete trovare qui.
La ricerca, realizzata attraverso gli strumenti di Social Listening e Social Analytics sul periodo 1 gennaio – 15 aprile 2015, ha quattro sezioni principali: una dedicata alla presenza online di 40 organizzazioni non profit, una alle performance dei loro profili social ufficiali, una terza alle campagne hashtag di maggior successo lanciate dalle associazioni nel periodo in analisi e una quarta legata ai testimonial del settore non profit.
Le organizzazioni considerate sono state selezionate da un panel di oltre 200 sulla base della numerosità dei fan e follower su Facebook e Twitter.

Nel periodo di analisi sono stati pubblicati circa 746,6K messaggi, una media di 7,2K messaggi al giorno. Tra le più discusse figurano l’ENPA, con 65,4K messaggi, la Caritas, la Croce Rossa Italiana, la Lega Nazionale per la Difesa del Cane (LNDC) e Legambiente.
La politica fa spesso capolino nelle conversazioni legate alle associazioni: da Matteo Salvini che cita, spesso criticamente, la Caritas per via delle attività a sostegno dei migranti, alla petizione  #GiùLeZampe, patrocinata dalla Lega Nazionale per la Difesa del cane, che punta a cambiare la legge che attualmente permette il pignoramento degli animali domestici, passando per le attività di Legambiente, che sostiene l’approvazione della legge sugli Ecoreati o che condivide la vittoria del ricorso contro il MUOS di Palermo.
Tra i temi emergenti dall’analisi del passaparola sul panel di 40 associazioni emerge anche Expo 2015, l’evento mondiale inaugurato il 1 maggio a Milano per cui alcune associazioni come Slow Food, il Banco Alimentare e il FAI hanno progetti attivi. Ma si parla ancora anche di Ebola, questa volta con notizie più incoraggianti da parte di associazioni come Emergency (il cui medico infettato dal virus è guarito) o Save the Children (che comunica la riapertura delle scuole in alcune zone colpite dall’epidemia) che affiancano gli appelli alla donazione per continuare la lotta alla malattia.
La ricerca presenta anche un’analisi aggregata dei punti di forza e di debolezza che emergono dal passaparola online relativo alle associazioni, realizzata grazie all’analisi di sentiment che permette di tratteggiare meglio l’online reputation delle diverse associazioni. Per ulteriori dettagli si possono chiedere informazioni qui.

Su Facebook prevalgono le pagine di associazioni animaliste…

Come nella scorsa rilevazione, emerge una netta differenza tra i temi e le associazioni che riscuotono maggior successo sui due social network.
Grazie da un lato alla natura molto visiva del social network, dove la condivisione di immagini aiuta ad attirare l’attenzione, e dall’altro al periodo di analisi, che comprende le festività pasquali e le relative campagne a difesa degli agnelli, sono ancora le pagine di associazioni che si occupano di protezione degli animali a raccogliere il maggior numero di interazioni. Prima tra tutte ENPA, grazie anche all’elevato numero di post pubblicati, relativi spesso ad “adozioni del cuore” di animali abbandonati o a denunce di episodi di maltrattamenti. Tra le altre pagine leader di settore si trovano quelle di Lega Nazionale per la Difesa del Cane e WWF, mentre tra le pagine che hanno il maggior seguito troviamo nomi noti quali EmergencyMedici Senza Frontiere e Greenpeace, che nel tempo sono riuscite a costruirsi una solida fan base, che però non interagisce in maniera costante sui post pubblicati, forse per via della minor quantità di post pubblicati.  Infine, le pagine che, pur avendo performance migliori rispetto alla maggioranza delle associazioni analizzate nel panel,  ancora possono migliorare: Save the dogs and other animalsSecondazampa, che è la pagina che pubblica più post in assoluto, LAVAnimal Equality (molto attive sulla campagna internazionale promossa da The Green Place #SalvaUnAgnello, che ha coinvolto anche numerosi testimonial che ne hanno aumentato la visibilità anche sui propri canali social).Della LAV è infatti il post più engaging in assoluto, con un collage di foto dei testimonial che hanno prestato il proprio volto alla campagna.

Fonte: Blogmeter

PEDEMONTANA: FALLISCE IL FEDERALISMO AUTOSTRADALE

MILANO, 28 GIUGNO 2017                                                             COMUNICATO STAMPA

Legambiente: “Nonostante i soccorsi statali, l’orgoglio autostradale lombardo è un ecomostro abbandonato. Chi pagherà i danni ambientali e il consumo di suolo di un’opera inutile?”

Ciò che Legambiente denunciava da tempo si sta avverando: Pedemontana è un fallimento annunciato. La procura della Repubblica ha dovuto intervenire su quello che la politica non ha voluto vedere per anni, nonostante le tante e reiterate denunce di Legambiente: il progetto fa acqua da tutte le parti, a partire dall’impossibilità finanziaria di darvi sostegno e continuità. Pedemontana è un’opera costosissima, priva di mercato, dannosa a livello ambientale, poco utilizzata dagli utenti e, oramai, vecchia e abbandonata.

«E adesso chi pagherà per i danni ambientali severissimi di un inutile e costoso serpentone autostradale che ha cancellato centinaia di ettari di foreste e di campi coltivati, sconvolto l’idrologia, consumato suolo a dismisura senza alcun bilanciamento tra costi per l’ambiente e benefici per la mobilità? A chi chiederemo conto delle drammatiche perdite subite dal paesaggio dell’Alta Lombardia per questo inutile ecomostro?» domanda polemicamente Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia, associazione impegnata in prima fila nel contrastare il consumo di suolo e l’inquinamento da traffico.

E a queste considerazioni si collegano i conti che non tornano di un’opera che ha ingannato i contribuenti ma non ha convinto i potenziali investitori privati.

«Anche il mercato ha bocciato Pedemontana! - dichiara Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente - Il Governatore lombardo Roberto Maroni deve prendere atto del fallimento di Pedemontana e del federalismo autostradale. Anche se il prossimo luglio il tribunale non assumesse nessuna decisione, sarebbe comunque compromessa la credibilità e la ricerca di nuovi compratori, che peraltro dura da 5 anni. Da tempo abbiamo denunciato questa situazione e chiesto una exit strategy per ridurre il danno che il completamento dell’opera avrebbe procurato ai territori. Caro Governatore, altro che project financing! Qui finora ha pagato solo il contribuente!». Le risorse pubbliche, sottratte ad altri proficui impieghi e spese per un’opera inutile, sono davvero ingenti: finora dalle casse pubbliche sono usciti 1050 milioni, ma le continue iniezioni non sono bastate a reperire i quasi 4 miliardi mancanti per il completamento dell’infrastruttura, né sono servite le promesse di garanzie regionali per 450 milioni, né i 350 milioni di defiscalizzazione riconosciuta dallo Stato. Il bilancio, già disastroso, si è ulteriormente aggravato con la richiesta d’indennizzo del costruttore Strabag per ben 3 miliardi di euro. È ormai chiaro per le banche che l’infrastruttura ha perso ogni residua credibilità perché il mercato ha, di fatto, bocciato il progetto tanto che l’unica possibilità sembra essere quella di portare i libri in tribunale e uscire dall’equivoco di una autostrada “finanziata da privati”. Se il tribunale accoglierà l'istanza di fallimento, Cal (il concedente regionale) dovrebbe riconoscere il suo errore operativo e restituire la concessione all’Anas. «Ma il conto non si potrà chiudere nemmeno con i dovuti risarcimenti finanziari: deve essere risarcito anche il danno ambientale di una devastazione ambientale senza precedenti, e i comportamenti colposi dei decisori politici, che avevano tutti gli elementi per prendere decisioni responsabili, dovranno essere valutati e opportunamente sanzionati!» conclude Barbara Meggetto.

Ufficio stampa Legambiente Lombardia
Silvia Valenti
Cell. 3498172191
Tel. 02 87386480

lunedì 26 giugno 2017

Premiazione del concorso Olona scatto matto 2 - 25 giugno 2017


«Olona, scatto-matto!». Questo è il nome del concorso organizzato da Legambiente Lombardia, Comune di Rho e Comune di Pregnana in collaborazione con DAVO (Distretto Agricolo della Valle Olona), Contratti di Fiume e Consorzio Fiume Olona nell’ambito del progetto di riqualificazione ambientale “L’Olona entra in città”. I 21 partecipanti hanno inviato fotografie scattate nel territorio del Parco Locale del Basso Olona rhodense focalizzate a descrivere con originalità il tema dell’agricoltura ancora presente all’interno e ai confini del Parco. Le opere artistiche hanno cercato di mettere in evidenza il delicato rapporto con natura e territorio, con i quali l’agricoltura è chiamata a dialogare oggi. Le foto, sono state esposte per tutti domenica 25 giugno 2017 in occasione dell’evento “Mulino Day” presso Laghetto Verde, via Trento 44, Pregnana Milanese (MI). Mentre la premiazione è avvenuta in mattinata dalle ore 11.00 alla presenza delle amministrazioni comunali e delle realtà territoriali che hanno contribuito ai premi dei vincitori: Sacchitel, Crespi Bonsai, Passi e crinali e Occhiinvista.

“Scopo del concorso fotografico” — affermano Gianluigi Forloni, assessore a Ecologia, ambiente e verde pubblico del Comune di Rho e Angelo Bosani, sindaco del Comune di Pregnana Milanese — “è promuovere una realtà sempre più interessante sia dal punto di vista paesaggistico che di fruibilità, in stretto contatto con l'attività agricola, che attorno al fiume Olona ha mantenuto una presenza significativa. I diversi progetti di riqualificazione di questo territorio sono da tempo in fase esecutiva, come anche le immagini pervenute testimoniano, un processo di cui dobbiamo essere tutti orgogliosi”

“Al di là dei premi consegnati e delle belle fotografie effettuate, l’iniziativa è stato un semplice pretesto” – aggiunge Lorenzo Baio, Legambiente Lombardia - “per incentivare i cittadini alla riscoperta del proprio territorio e del Parco del Basso Olona. Attraverso una modalità piacevole e attenta ai dettagli, come è di fatto lo scatto di una fotografia.”

Nel pomeriggio, presso il fontanile Serbelloni è stato possibile visitare i primi interventi di riqualificazione ambientale guidati da Legambiente Lombardia e dall'Associazione Il Prisma.

Tutte le foto concorrenti
Foto vincitrici
Foto dell'iniziativa

I materiali del concorso sono pubblicati sui siti:

http://lombardia.legambiente.it
www.contrattidifiume.it

martedì 20 giugno 2017

“Gestione degli impianti MBBR - IFAS: il caso reale dell’impianto di Milano San Rocco” (22 giugno 2017)

Buongiorno,
MM Academy è lieta di invitarvi al corso “Gestione degli impianti MBBR - IFAS: il caso reale dell’impianto di Milano San Rocco” (22 giugno  2017)

Orario: 8,30-13,30
Sede: Depuratore Milano San Rocco, loc. Ronchetto delle Rane
Servizio navetta: M2 Abbiategrasso Chiesa Rossa
Crediti formati : il corso, in accordo con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano, dà diritto a 4 CFP per gli iscritti all’albo con test finale

Descrizione
La tecnologia MBBR - IFAS coniuga il processo a biomassa adesa con corpi di supporto mobili integrandolo direttamente alle vasche a fanghi attivi tradizionali, in tal modo si configura come soluzione ottimale nei casi in cui si debba intervenire per l’upgrading di impianti esistenti ove non e possibile aumentarne il foot print. Il corso ha l’obiettivo di illustrare l’applicazione della tecnologia a un caso reale, nonchè di esaminare le caratteristiche e le tecniche gestionali degli impianti di depurazione biologica a tecnologia MBBR - IFAS. In particolare si farà riferimento all’esperienza maturata presso il Depuratore di Milano San Rocco, che rappresenta un esempio di applicazione a impianti di grandi dimensioni senza interruzione del servizio.

Programma
– La depurazione biologica
– La tecnologia MBBR - IFAS
– Tecniche di realizzazione
– La gestione e le performance degli impianti MBBR
– La sezione MBBR del depuratore di Milano San Rocco

Servizio navetta
– Ritrovo partecipanti presso stazione metropolitana M2 Abbiategrasso Chiesa Rossa (uscita via dei Missaglia, direzione Gratosoglio, controviale destro in prossimita della fermata del tram 3)
– Partenza con servizio di navetta a cura di MM in direzione del depuratore
– Rientro con servizio di navetta presso stazione metropolitana M2 Abbiategrasso Chiesa Rossa

Docenti
Andrea Aliscioni (Direttore Acque Reflue e Depurazione MM)
Marco Blazina (Responsabile Impianto San Rocco - Direzione Acque Reflue e Depurazione MM)
Roberto Canziani (Professore associato Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale - Politecnico di Milano)
Gianfranco Favali (Responsabile Ufficio Processi - Veolia Water Technologies Italia)
Luca Pedrazzi (Vice Direttore Tecnico Suez - Degremont)

Vi invitiamo a partecipare e a estendere l’invito ai vostri collaboratori.

Per quote e modalità di iscrizione: info@foim.org – tel. 02.83420200

Per informazioni su MM Academy: academy@mmspa.eu


MM Academy                                              
Direzione Comunicazione

mercoledì 14 giugno 2017

Legambiente presenta il primo Rapporto nazionale sulla green society

Milano, 14 giugno 2017                                                                                          Comunicato stampa

101 storie di cambiamento

Condivisione, gestione del territorio, economia circolare, impegno civico, beni culturali, turismo, mobilità:  ecco l’Italia della green society che crea posti di lavoro, qualità ambientale e riqualificazione


È l’Italia della green society, quella disponibile a muoversi, produrre, spostarsi, consumare in maniera più equa, sostenibile, giusta, quella fotografata da Legambiente nel volume Alla scoperta della green society edito da Edizioni Ambiente. Un viaggio di scoperta del nostro paese, raccontato in 101 storie che descrivono dinamiche concrete di cambiamento e innovazione sociale, spaziando dai piccoli comuni alle città metropolitane.

Questa nuova veste del tradizionale rapporto Ambiente Italia è stata presentata questa mattina a Milano dal curatore del volume e membro della segreteria nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, che ne ha discusso insieme a Rossella Muroni, presidente di Legambiente, Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia, Perfrancesco Maran, assessore all’urbanistica del comune di Milano, Riccardo Bonacina, direttore di Vita, Aldo Bonomi, sociologo, Giuliano Pisapia, avvocato, Roberto Reggi, direttore dell’agenzia del demanio, Simona Roveda, direttore editoriale di Lifegate, Cristina Tajani, assessore alle politiche del lavoro, attività produttive, commercio e risorse umane del comune di Milano, coordinati dal giornalista del Corriere della Sera Giangiacomo Schiavi.

In questi anni si sta assistendo a una crescita progressiva, lenta ma inesorabile, di tutti gli indicatori economici e sociali che attestano una maturazione da parte dei cittadini di scelte e comportamenti ecosostenibili. Lo si vede nella diffusione delle energie rinnovabili - in 10 anni si è passati dal 15% al 34,3% dei consumi elettrici coperti dalle rinnovabili -, nella raccolta differenziata e nella diffusione del riuso – con la crescita costante dei comuni rifiuti free, ovvero quei comuni che, oltre a essere sopra la soglia del 65% di raccolta differenziata, producono meno di 75 chilogrammi annui per abitante di rifiuto secco indifferenziato. E’ così in agricoltura dove cresce la produzione del biologico - dal 2010 al 2015 sono cresciute del 69% le attività di ristorazione che utilizzano prodotti biologici -, e nei consumi alimentari, dove si sta diffondendo non solo una grande attenzione per la qualità del cibo, ma anche una forte sensibilità contro gli sprechi.

“Dal Rapporto emerge un’effervescenza sociale che sfugge alle statistiche, diffusa e carsica, ma portatrice di innovazione - ha spiegato Cogliati Dezza - che si fonda sulla voglia di impegnarsi con il volontariato nel proprio territorio per un problema concreto e per il bene comune. Una mappa dell’innovazione sociale caratterizzata dalla contaminazione tra culture e obiettivi diversi, dove l’impegno ambientale e sociale si intrecciano con l’obiettivo di produrre cambiamento, in una nuova dimensione comunitaria, che esprime bisogni e domande di consumo diversi, e che è portatrice di una novità fondamentale, forse rivoluzionaria: è la domanda di nuovi stili di vita a creare mercato. Ci sono bisogni e desideri emergenti che creano mercati e consumi. È la voglia di riscoprire la bicicletta che ha creato i progetti di piste ciclabili, il desiderio di liberarsi del traffico che crea i presupposti per il car sharing, e così per i gruppi di acquisto, la diffusione dell’economia del riuso o il recupero degli scarti alimentari”.

“È un’Italia forse sconosciuta ai più ma già ben radicata, che crede fortemente e opera nell’interesse generale - ha commentato Rossella Muroni - È fatta da migliaia di persone che immaginano e realizzano, dal basso, nuovi modelli di welfare, di cura del territorio, di produzione di beni e servizi, di utilizzo dei beni comuni. Un’Italia in cerca di rappresentanza politica ma che non vuole scatole partitiche o padrini elettorali così frammentata e variegata qual è. Un’Italia che alla delega politica preferisce la pratica civica come nuova forma di rivolta sociale, e che sta sfidando anche lo storico e consolidato terzo settore schiacciato tra una politica che sempre più ne disconosce il valore e la sua incapacità auto-riformatrice ”.

Le 101 storie di green society raccontate da Legambiente sono organizzate secondo parole chiave riferite al tema principale che le caratterizza. Ci sono gli orti sociali di via Padova a Milano, per esempio, dove si coltiva insieme e si divide quanto si produce, con il duplice obiettivo della fruizione dell’orto e della riqualificazione di un’area abbandonata e degradata. C’è Non scado, a Ragusa, un circuito virtuoso per il recupero dei prodotti agricoli da parte dei migranti ospiti del Cara e poi ridistribuiti alle famiglie povere del territorio tramite la Caritas. C’è l’esperienza di Muvt, “muoviti”, a Tufara in Molise, un’associazione nata nel 2013 da quattro ragazzi, che è riuscita a coinvolgere tutta la popolazione in iniziative di riqualificazione degli spazi pubblici abbandonati. Oppure il Comitato parco Giovannipoli alla Garbatella a Roma, che si dedica alla manutenzione del Parco delle catacombe di Commodilla, lasciato a se stesso dall’amministrazione comunale nonostante la presenza di catacombe e resti di mura romane; il risultato ottenuto dai volontari del Comitato è tale che nel giro di un anno il Comune gli assegna la custodia del parco. C’è la storia di Ostana, piccolo comune montano cuneese che, fino a 25 anni fa, come tanti altri sull’arco alpino, sembrava destinato a un lento e inesorabile spopolamento e che invece grazie al recupero delle abitazioni, allo sviluppo di un’agricoltura biologica e all’offerta di un turismo pertinente e rispettoso dei luoghi è riuscito a rispondere con successo all’abbandono facendo un balzo in avanti demografico da 5 a più di 40 abitanti. Lo ZAC!- Zone attive di cittadinanza è uno spazio, il Movicentro della stazione ferroviaria, abbandonato ed in degrado da oltre un decennio, riqualificato con un bando del Comune e restituito alla cittadinanza per attività sociali e culturali, con un mercato settimanale e spazio per i GAS. Il patto della farina interessa, invece, i comuni del medio Friuli e i distretti di economia solidale di Gorizia e di Udine, per migliorare e garantire la filiera del pane. Agricoltori, mugnaio, panificatori, venditori, consumatori costituiscono una filiera autogestita garantita e partecipano attivamente al progetto. Nughedu Welcome è un progetto rurale di sostenibilità economica e ambientale, nato come risposta alla crisi demografica delle aree interne sarde: grazie al supporto dell’amministrazione comunale Nughedu Santa Vittoria ha messo su un sistema di accoglienza diffusa sotto un unico brand, rigorosamente custode della tradizione locale, ed è diventato un punto di riferimento per il cibo e le produzioni a chilometro zero compreso l’abbattimento della produzione di CO2. Il gruppo coperativo Goel nella Locride, nato nel 2003, è attivo oggi nel biologico, nella ristorazione, nella moda etica, nel turismo e nell’accoglienza; il suo obiettivo è combattere la disoccupazione e creare uno sviluppo del territorio fondato sulla giustizia sociale ed economica, restituendo protagonismo alle persone. A Pisticci, città bianca in provincia di Matera, colpita da abbandono e spopolamento, gli imbianchini di bellezza, insieme ai residenti, organizzano appuntamenti in cui sono rimbiancate a calce viva le case del borgo per ricostruire la bellezza dei luoghi e condividere esperienze e tradizioni con le giovani generazioni.

Tutte storie di processi di innovazione sociale molto articolati, da mettere sotto la lente di ingrandimento di una nuova riflessione, ed è quello che il libro cerca di fare. Lo fa con un’intervista collettiva a quattro donne protagoniste di questa società che cambia, che si confrontano sull’innovazione sociale in atto, e poi con 12 interventi di personalità del mondo della cultura, della ricerca, dell’ambientalismo, della politica e dell’impresa sociale che propongono chiavi di lettura e approfondimenti sugli aspetti più significativi di questa società che cambia. I contributi rappresentano una traccia per la costruzione di un pensiero collettivo, un nuovo discorso pubblico che mira a dare diritto di parola alla green society. Questa è la scommessa.


Al seguente link è possibile scaricare alcune foto della presentazione. https://drive.google.com/open?id=0BxlcbuVwPPHjcUo5NzQtcF9YMUEIn allegato anche il comunicato relativo all'accordo tra Agenzia del Demanio e Legambiente su attivià di sviluppo sostenibile per il recupero di immobili e aree pubbliche, presentato oggi.


Ufficio stampa Legambiente Lombardia
Silvia Valenti
Cell. 3498172191
Tel. 02 87386480

lunedì 12 giugno 2017

Inquinamento da ozono CALDO TORRIDO E ARIA MALSANA: VA PEGGIO NEL VARESOTTO, MA LE PREVISIONI SONO PREOCCUPANTI PER TUTTA LA REGIONE

MILANO, 12 GIUGNO 2017                                      COMUNICATO STAMPA

La Regione non informa i cittadini sui rischi per la salute, entra in azione Legambiente con il progetto CAPTOR

Bambini e soggetti sensibili: evitare le attività pomeridiane all'aperto


L'estate si annuncia non solo con l’innalzamento delle temperature, ma anche con l'inquinamento da ozono. Secondo i dati registrati dalle stazioni fisse di rilevamento di Arpa Lombardia, la concentrazione di questo gas tossico nella giornata di ieri ha superato in quasi tutta la Lombardia le soglie di allerta oltre le quali le autorità sono tenute a svolgere attività capillari di informazione ai cittadini, per prevenire comportamenti a rischio. Al momento i picchi più elevati di ozono si registrano nel varesotto e in Brianza, con superamenti anche nel milanese e nell'area lecchese. Ma le previsioni meteo non lasciano molte speranze di miglioramento in questa settimana: nessun territorio della pedemontana e pianura lombarda è immune. Sarebbe dunque il momento di far scattare l'informazione ai cittadini. Questo è quanto succede nel vicino Canton Ticino, territorio che è 'vittima' dell'inquinamento proveniente dall'area padana lombarda, in cui da giorni i giornali e i bollettini televisivi quotidiani informano gli abitanti sulla situazione dell'aria e sui comportamenti corretti. I cittadini lombardi, invece, non dispongono della stessa premura: l'informazione sul rischio ozono è difficile da rintracciare, compare solo nota informativa sul sito di ARPA Lombardia.

«Se respiriamo la stessa aria dei vicini svizzeri, e per di più siamo noi lombardi ad avere le responsabilità maggiori sul suo inquinamento, per quale ragione l'allerta sanitaria nella nostra regione non si percepisce? Non ci stancheremo, come ogni anno, di denunciare la grave sottovalutazione dell'inquinamento estivo da ozono. - dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia - In situazioni come quella che stiamo vivendo è imperativo, per le autorità pubbliche, diramare informazioni capillari ai cittadini, per evitare che essi assumano inconsapevolmente comportamenti pericolosi per la loro salute, peggiorando gli effetti nocivi dell'inquinamento da ozono, soprattutto per le vie respiratorie».

Anche per contrastare la cronica sottovalutazione del problema ozono, Legambiente ha attivato una campagna di monitoraggio con partner di regioni italiane, austriache, francesi e spagnole: i Paesi dell'Europa occidentale in cui, a causa della combinazione tra emissioni da traffico e livello d’irradiazione solare, si misurano le situazioni peggiori quanto a livelli di ozono in atmosfera. Il progetto CAPTOR (www.captor-project.eu), finanziato dalla UE, è una vera piattaforma di citizens science, con installazione di una rete di centraline di rilevamento dell'ozono per produrre dati puntuali di esposizione all'inquinante e azioni di sensibilizzazione della cittadinanza.

Legambiente ricorda che gli orari più critici per gli alti livelli di ozono sono quelli del pomeriggio, ma anche della prima serata, perché la quantità di questo inquinante resta nell’aria anche nelle prime ore dopo il tramonto del sole. Dunque, se possibile, le attività all'aperto dovrebbero essere limitate alle ore mattutine, mentre nel resto della giornata è consigliabile tenere ben chiuse porte e finestre di casa. Un’attenzione particolare va posta ad anziani e bambini, i soggetti più a rischio. È bene anche fare attenzione al fumo e ad altre sostanze irritanti presenti in ambienti domestici e lavorativi, considerando che la tossicità dell'ozono aumenta considerevolmente la vulnerabilità delle mucose respiratorie. Se nelle città l'ozono esercita la sua azione nociva in combinazione con gli altri inquinanti da traffico, la situazione non migliora in aree verdi e montane: perché a differenza delle altre sostanze, l’ozono tende ad avere valori molto alti proprio in aree aperte e spazi rurali, anche in montagna o sulle rive dei laghi.

Legambiente chiede, al contempo, anche un piano d'azione per prevenire l'inquinamento da ozono: «È significativo che nei giorni scorsi si siano incontrate tutte le regioni padane con il ministro dell'Ambiente, ma nel protocollo siglato la parola 'ozono' non compare. – sottolinea Barbara Meggetto – Quello da ozono è un inquinamento determinato da traffico veicolare e attività industriali, che producono precursori altrettanto tossici, vale a dire gli ossidi d'azoto. Le politiche di moderazione del traffico, da attuare anche in estate, si devono integrare con la gestione delle emissioni industriali, delle centrali termoelettriche e degli inceneritori. A caldaie domestiche spente, ma con alta domanda di elettricità per la climatizzazione, questi consumi pesano complessivamente per un terzo delle diffusioni di NOx».

Ufficio stampa Legambiente Lombardia
Silvia Valenti
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Nuovo piano d'azione per rafforzare la protezione della natura e della biodiversità nell'UE a beneficio dei cittadini e dell'economia

Bruxelles, 27 aprile 2017 - Comunicato Stampa della Commissione Europea: La Commissione europea ha adottato un nuovo piano d'azione per aiutare le regioni europee a tutelare la biodiversità e a sfruttare i benefici economici derivanti dalla protezione della natura.
Il piano è composto da 15 azioni, da realizzare entro il 2019, finalizzate a migliorare rapidamente l'attuazione delle direttive Uccelli e Habitat, che costituiscono le politiche faro dell'UE in materia di natura.Queste direttive istituiscono la più vasta rete coordinata di zone protette ricche di biodiversità al mondo (la rete Natura 2000) che copre oltre il 18% della superficie terrestre e il 6% di quella marina nell'UE. Queste zone protette da sole rappresentano tra l'1,7 e il 2,5% del PIL dell'UE, grazie alla fornitura di servizi ecosistemici quali lo stoccaggio del carbonio, la depurazione delle acque, l'impollinazione e il turismo. Il piano d'azione adottato oggi mira a migliorare la gestione di queste zone, collegando in modo più ampio la protezione della natura e le attività socioeconomiche e coinvolgendo le autorità nazionali, i portatori d'interesse e i giovani.



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Legambiente invita alla presentazione ALLA SCOPERTA DELLA GREEN SOCIETY


Mercoledì 14 Giugno 2017
ore 10.30 Urban Center Milano

Saranno presenti:
PIERFRANCESCO MARAN, Assessore all'Urbanistica del Comune di Milano
CRISTINA TAJANI, Assessore Politiche del lavoro, attività produttive, commercio e risorse umane del Comune di Milano
VITTORIO COGLIATI DEZZA curatore del volume, Segreteria nazionale Legambiente
ROSSELLA MURONI Presidente nazionale Legambiente
BARBARA MEGGETTO Presidente Legambiente Lombardia
GIULIANO PISAPIA avvocato
GIANGIACOMO SCHIAVI, giornalista Corriere della Sera
RICCARDO BONACINA direttore di Vita
SIMONA ROVEDA Direttore editoriale e Comunicazione LifeGate
ALDO BONOMI sociologo
ROBERTO REGGI Direttore dell’Agenzia del Demanio


SICCITA’: SCORTE IDRICHE AI MINIMI STORICI, MANCANO 2 MILIARDI DI METRI CUBI D’ACQUA

SICCITA’: SCORTE IDRICHE AI MINIMI STORICI, MANCANO 2 MILIARDI DI METRI CUBI D’ACQUA DOSSIER - ACQUA E AGRICOLTURA Occorre ridurre i fabbiso...