giovedì 27 settembre 2018

Ruolo e futuro dei boschi e sistemi verdi


Puliamo il Mondo 2018. Torna la campagna di Legambiente per liberare dai rifiuti e dai pregiudizi



Da venerdì 28 a domenica 30 oltre duecento gli appuntamenti in Lombardia. A Milano in Piazza d’Armi domenica mattina il gran finale


Da venerdì 28 a domenica 30 settembre torna Puliamo il mondo, la più grande iniziativa di volontariato ambientale organizzata in Italia da Legambiente. Persone di tutte le età e provenienze, insieme a circoli del Cigno Verde, associazioni, imprese, scuole, enti locali, si rimboccheranno le maniche per rimuovere i rifiuti abbandonati e prendersi cura del proprio territorio.

«Puliamo il Mondo è un atto di cittadinanza responsabile capace di mobilitare ogni anno migliaia di persone e di realtà sociali – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – . Per questo l’edizione 2018 ha l’obiettivo ambizioso di rafforzare l’alleanza tra chi vuole salvare l’ambiente e le città dai rifiuti e dal degrado e chi cerca di ricostruire ogni giorno relazioni di comunità e dialogo, contrastando ogni forma di pregiudizio.”

In Lombardia sono oltre duecento gli appuntamenti, organizzati molto spesso in collaborazione con i Comuni. Venerdì 28 saranno protagonisti soprattutto i più giovani. Per esempio a Cremona nella mattinata gli alunni dell’ Istituto “Stanga” e del liceo “Anguissola” si dedicheranno alla pulizia del Parco del Po, a Castiglione delle Stiviere (Mn) indosseranno i guanti i bambini delle scuole elementari e medie coordinati da docenti e volontari, a Sannazzaro (Pv) il Circolo Legambiente “L'Airone” coinvolgerà la secondaria di primo grado “Montanari” e a Milano piazza Gasparri sarà oggetto della pulizia promossa dal Comitato Quartiere Comasina e dalla scuola primaria “Sorelle Agazzi”. A Malnate, provincia di Varese, 140 alunni delle classi prime delle scuole medie della città insieme ai volontari di Legambiente e alle Guardie Ecologiche del Plis Valle del Lanza si occuperanno dell'area verde vicino all’istituto scolastico, del parco di VIlla Braghenti, del parco Primo Maggio e del parco di via Firenze a Gurone. A Bellano (Lc) saranno venerdì i bambini della primaria e sabato i ragazzi della secondaria di primo grado a dare il buon esempio ai più grandi nel prendersi cura del paese.

La campagna proseguirà nel weekend con iniziative aperte a tutti i cittadini. Così sabato 29 settembre nel Comune di Nave (Bs) insieme a Legambiente dalle 15.00 nel parco del Garza imbracceranno scope e rastrelli rappresentanti di associazioni, volontari della Caritas e alcuni richiedenti asilo. A Cremona sabato gli Oratori di San Francesco, San Bernardo e Maristella animeranno una vera e propria sfida per la migliore pulizia all’interno dei quartieri. Domenica 30 a Lodi il ritrovo è fissato alle 9.30 al parcheggio di via d’Azeglio per la pulizia dell’Isola Carolina, stesso orario di inizio a Garlasco nel pavese con il Circolo Legambiente “Terre D'Acqua” per liberare dai rifiuti la pista ciclabile partendo dal parcheggio del cimitero. Piste ciclabili al centro dell’attenzione domenica anche a Usmate Velate (Mb) con inizio alle ore 9.00 davanti al Municipio. Il Centro di Educazione Ambientale di Prim’Alpe a Canzo (Co) promuove sempre domenica la pulizia dei sentieri con inizio alle 8.30 al parcheggio del Gajum e sempre alle 8.30 a Fagnano Olona il circolo Legambiente della Valle Olona invita a prendersi cura di aiuole, vie del centro e fondovalle a partire da piazza Cavour.

A Milano dagli orti di via Padova al quartiere Gratosoglio, dal Giardino comunitario Lea Garofalo al Parco Trotter associazioni e comitati si mobilitano tutto il weekend componendo un intenso calendario di appuntamenti patrocinato da Regione, Comune e dai Municipi 1, 2, 3, 5 e 7 e sostenuto da Amsa. Tra gli altri, sabato 29 dalle 10.30 a Cascina Nascosta in viale Alemagna 14 Legambiente Lombardia invita alla pulizia del cortile e ad un laboratorio di sartoria creativa con materiali di recupero per bambini e adulti. Domenica 30 gran finale in piazza d’Armi, la vasta area verde nel quartiere di Baggio, con la diretta della Rai e la partecipazione dell’associazione de Le Giardiniere, della Croce Rossa e di alcuni migranti accolti in città. Entrambi gli ultimi citati appuntamenti sono resi possibili anche con il sostegno di Arix S.p.A. che ha contribuito donando i kit di intervento utilizzati dai volontari e mettendo a disposizione scope e raccogli immondizia consigliati da Legambiente

Molte altre in tutta la regione sono le iniziative di Puliamo il Mondo, l’edizione italiana della campagna internazionale Clean up the world che Legambiente coordina e organizza in Italia dal 1993. Tutto il programma diviso per territorio è consultabile su: www.puliamoilmondo.it


Milano, 27 settembre 2018

Ufficio stampa Legambiente Lombardia
Marco Fazio
Tel. 02 87386480
Mob. 333 8912559

mercoledì 26 settembre 2018


Milano, 26 settembre 2018                                             Comunicato stampa


Tamoil di Cremona: è disastro ambientale. Ieri la sentenza della Cassazione

Soddisfazione di Legambiente Lombardia per l’esito del lungo procedimento giudiziario che ha accertato definitivamente le responsabilità per un grave caso di inquinamento ambientale 


A Cremona fu disastro ambientale. Lo ha sancito definitivamente la Suprema Corte di Cassazione, che ieri ha confermato la sentenza della Corte d’Assise di Appello di Brescia che nel 2016 aveva condannato a 3 anni di reclusione Enrico Gilberti - l’amministratore delegato preposto alla gestione della raffineria Tamoil di Cremona – oltre al risarcimento dei danni nei confronti delle parti civili, tra cui Legambiente Lombardia e il Comune di Cremona, per disastro innominato colposo di tipo ambientale avvenuto tra il 2001 e il 2007.

In estrema sintesi, il dirigente della Tamoil è stato ritenuto responsabile di aver omesso o comunque ritardato il più possibile una doverosa attività di verifica della tenuta del sistema fognario interno all’impianto, nonché la conseguente e altrettanto doverosa azione di ripristino e manutenzione, nonostante fosse pienamente consapevole delle gravi condizioni in cui versava.

“Per Legambiente e la cittadinanza di Cremona questo è un risultato molto importante – dichiarano il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani e il presidente regionale Barbara Meggetto - per anni l’impianto cremonese ha contaminato con idrocarburi i terreni e la falda acquifera all’interno e all’esterno dell’azienda, fino ad arrivare ad inquinare le aree delle società canottieri limitrofe allo stabilimento, frequentate abitualmente da centinaia di persone, che si affacciano sul fiume Po. Quella che era una verità storica da oggi diventa dunque anche una verità giudiziaria. Un grazie va a chi ha cercato fino in fondo questa verità mettendo in luce i danni all’ambiente e alla comunità cremonese”.

Il risultato infatti è frutto della caparbia iniziativa e dell’impegno civico di un insieme di soggetti che in questi anni si sono dedicati con tenacia al processo: il circolo Legambiente Cremona, gli avvocati e i consulenti di tutte le parti civili, Legambiente Lombardia che con l’avvocato Sergio Cannavò – presidente del Centro di Azione Giuridica regionale dell’associazione – ha seguito la costituzione di parte civile nei processi, i Radicali di Cremona e Gino Ruggeri che hanno promosso l’azione popolare in primo grado, le altre associazioni, i soci delle società canottieri e i cittadini che hanno continuato a sostenerne l’azione”.

“Casi come quello della Tamoil – commenta l’Avvocato Sergio Cannavò – non devono più verificarsi. Purtroppo guardando i dati sulla criminalità ambientale e sui casi di inquinamento accertato è difficile essere tanto ottimisti; siamo però consapevoli che grazie alle nuove norme e al completamento del sistema dei controlli ambientali, che speriamo presto potrà essere concluso, sarà più semplice prevenire, contrastare e se necessario sanzionare la azioni più gravi compiute ai danni dell’ambiente.”

All’epoca dei fatti e dell’avvio delle indagini non era infatti ancora in vigore l’attuale sistema di tutela penale dell’ambiente, che dal 2015, grazie alla “legge sugli ecoreati”, si è arricchito di nuove fattispecie e nuovi istituti, tra cui i delitti di “disastro ambientale” e “inquinamento ambientale”. Probabilmente con questo nuovo impianto normativo sarebbe stato possibile circoscrivere meglio e in tempi più rapidi le effettive responsabilità dei vertici aziendali della Tamoil. Così come sarebbe stato possibile accertare la responsabilità “amministrativa” dell’azienda, che dalle condotte dei suoi dirigenti ha tratto indubbiamente ingenti vantaggi economici.


Ufficio stampa Legambiente Lombardia
Marco Fazio
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venerdì 14 settembre 2018

Forum QualeMobilità di Legambiente oggi a Milano (CityTech)

Milano, 14 settembre 2018                                                                           Comunicato stampa


I temi dell'innovazione e le politiche urbane che ridisegnano lo spazio pubblico
limitando parcheggio e careggiata alle auto

Italia divisa in due: tra un terzo dei cittadini si muove sempre di più e usa fino a 7 mezzi diversi a settimana e chi è condannato all'auto o rimane chiuso in casa


Questa mattina, presso la Fiera CityTech, alla Fabbrica del Vapore a Milano, si è svolto l’appuntamento annuale del Forum QualeMobilità di Legambiente e Lorien Consulting, il network di una trentina di imprese, istituzioni, professionisti e associazioni che intende promuovere l’affermazione della nuova mobilità sostenibile in Italia. Erano presenti e sono intervenuti esperti del settore, le istituzioni cittadine che stanno dando vita ai piani più interessanti di uscita dalla mobilità fossile, come Milano e Bologna, società di consulenza (come RWA Consulting, mobilità come parte del welfare nelle imprese), i distributori di energia elettrica (come EnelX e A2A) e alcune delle aziende più innovative del settore come Pirelli, Share'ngo, BMW e la lussemburghese Ujet, una start-up che presenta per la prima volta a Milano un avveniristico e leggerissimo scooter elettrico in fibra di carbonio.

Dai dati dell’Osservatorio Mobilità degli Italiani, curato semestralmente per il Forum QualeMobilità da Lorien Consulting, “emerge come i livelli di mobilità nazionali siano sempre più elevati e multiformi – ha osservato Elena Melchioni, A D di Lorien Consulting. Se, da un lato, a livello nazionale cresce ancora l’uso quotidiano del mezzo privato, dall’altro cresce anche quello saltuario della sharing mobility, complementare con gli altri mezzi”.
In media gli italiani utilizzano tre mezzi differenti, ma i più “multi-modali” - quelli che usano la sharing mobility, la condivisione dei viaggi o dei mezzi - sono ricorsi questa estate a più di sette mezzi diversi alla settimana (più 2, in media, rispetto ai dati di 6 mesi fa, all’inizio della primavera).
L’Italia è sempre più spaccata in due anche sul fronte della mobilità. E la distinzione in termini di abitudini di mobilità è netta anche dal punto di vista sociale: da un lato, cresce il numero dei multi-mobili (che si spostano molto e con molti mezzi) che appartengono alle fasce alte, più ricche e istruite della popolazione; dall’altro lato, diminuisce la quota di stanziali composti da persone ai margini, pensionati e disoccupati o a basso reddito e di mono-mobili (che utilizzano solo l’auto privata), che fanno parte del ceto medio attivo e dei piccoli centri. C'è una parte d’Italia condannata a potersi muovere solo con l'auto privata, sempre più cara, e un 20% della popolazione che non esce più di casa: la proprietà dell'auto non è più sinonimo di libertà di movimento.

Inoltre, per la prima volta l’Osservatorio ha messo a fuoco i comportamenti di mobilità a Milano, città laboratorio della nuova mobilità: “Secondo i milanesi essere una smart city comporta soprattutto avere un sistema di mobilità efficiente e moderno e una gestione sostenibile delle risorse ambientali, anche grazie all’uso delle tecnologie. In questo servizi di mobility as a service (disponibili quando servono), integrati con il trasporto pubblico sono molto utili e usati soprattutto dai city users”. E’ così che Milano ha perso 100 mila auto e aggiunto 100 mila nuovi abitanti nel corso degli ultimi vent’anni.

“La mobilità sostenibile è già una realtà in molte città italiane - ha spiegato Andrea Poggio, responsabile mobilità sostenibile di Legambiente - per vederla non basta, però, guardare il numero, esiguo, delle auto elettriche in circolazione, né le ancor più rare colonnine di ricarica; E’ la mobilità pubblica elettrica con metropolitane, treni urbani, tram, autobus e filobus, ma persino scale mobili, tapis roulant, funivie e cremagliere. Il 73% degli spostamenti con il trasporto pubblico a Milano, per esempio, oggi è già elettrico”.
L'elettrico cresce rapidamente nella sharing mobility: le auto elettriche in condivisione sono 49% a Firenze, 26% a Roma. I taxi elettrici sono già 70 a Firenze. L'anno scorso sono state immatricolate solo 1.879 auto elettriche (0,1%), ma già a fine agosto 2018 eravamo a 3.098. E soprattutto, sono state vendute nel 2017 ben 148.000 e-bike (10%) e 1.374 moto e scooter elettrici (1%).
Ecco perché è proprio nelle città che la mobilità del prossimo futuro potrà diventare non solo elettrica, quindi a zero emissioni, ma anche connessa - individuabile con lo smartphone, dalla bici all'autobus- e condivisa, e i viaggi diventeranno sempre più plurimodali. Useremo cioè più mezzi di locomozione per compiere lo stesso spostamento: per esempio bici più treno, metropolitana più monopattino, aereo e auto a noleggio o in sharing, auto più treno, ecc.
Queste nuove opportunità di spostamento, già pienamente sfruttate dai giovani digitali italiani, offrono occasioni uniche alle città, che si stanno ridisegnando oggi con i Piani Urbani per la Mobilità Sostenibile (i così detti PUMS) in corso di elaborazione in ben 97 città italiane. Come sta avvenendo a Milano, vorremmo che i PUMS fossero l’occasione per pianificare l’uscita dalla mobilità inquinante e fossile. Milano nel 2025 sarà “gasolio free”, grazie alla nuova AreaB, e nel 2030 i mezzi pubblici saranno tutti elettrici.
Ai PUMS è stato dedicato l’ultimo panel di discussione del Forum QualeMobilità: un confronto di esperienze nazionali per comprendere quanto i nuovi PUMS siano l'occasione per ridisegnare non solo la mobilità ma anche lo spazio pubblico , togliendo spazio alle auto in sosta o alla careggiata stradale, come si sta facendo a Parigi, e i Piani di risanamento della qualità dell'aria, per limitare progressivamente i veicoli a combustione, facendo delle città europee la frontiera più avanzata di cambiamento della mobilità. Sullo sfondo le nuove politiche governative che si preannunciano, come applicare il bonus - malus per favorire davvero la nuova mobilità sostenibile, a emissioni zero, accessibili a tutti. Presente anche l’esperienza di Bologna, dove la pianificazione si propone di influenzare anche la mobilità pedonale, riorganizzando le strade e lo spazio pubblico e sfruttando, per mappare gli spostamenti e adattando l'offerta dei mezzi pubblici gli “open data”. Anche il cittadino, il pedone, come i mezzi di trasporto sono sempre più connessi.



Ufficio stampa Legambiente Lombardia
Marco FazioTel. 02 87386480

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