Milano, 17 Ottobre 2022 - I primi nove mesi del 2022 hanno già messo in luce la dimensione del problema della qualità dell’aria in Lombardia: il numero di giornate con inquinamento al di sopra dei limiti europei ha largamente superato la fatidica soglia dei 35 giorni in quasi tutte le città. La motorizzazione
privata è in perenne congestione e le misure antismog insufficienti a
fermare le polveri sottili: nonostante i riscaldamenti di case e uffici
siano ancora spenti, da giorni lo smog fa registrare valori quasi doppi,
rispetto ai limiti europei, in tutti i centri urbani della Pianura
lombarda evidenziando, secondo Legambiente, che è nel settore dei
trasporti, oltre che in quello dell’agricoltura, che occorre concentrare
gli sforzi per migliorare la qualità dell’aria.
Sono dati rilevati anche dal dossier: “Mal’aria 2022 edizione autunnale. Verso città mobilità emissioni zero” realizzato da Legambiente che, nell’ambito della campagna Clean Cities, fa
il punto, da inizio anno ai primi di ottobre 2022, sulla qualità
dell’aria di 13 città italiane, di cui 9 che aderiscono all’obiettivo ‘Carbon Neutral’ al 2030,
condiviso con altre 100 città europee, tra le quali figurano le
lombarde Milano e Bergamo. Il capoluogo lombardo fa già segnare 54
giornate di sforamento dei limiti di PM10, codice giallo per Bergamo,
con 23 superamenti registrati ad oggi.
«Ribadiamo
la necessità di continuare a limitare il traffico motorizzato, che
insieme al riscaldamento domestico rappresenta uno dei problemi delle
nostre città. AreaB a Milano, ad esempio, è un primo passo per limitare
la congestione da traffico e rallentare le emissioni di polveri sottili
in atmosfera. ora ci aspettiamo che anche città metropolitana prenda in
considerazione il disagio dei comuni limitrofi arrivando a pensare ad
una sua estensione. Certo è che il Move-In di Regione Lombardia, con la
eccessiva generosità dei suoi chilometraggi ‘in deroga’ e concessi anche
ai veicoli più inquinanti, rischia di vanificare i vantaggi di una
soluzione intrapresa da Milano sulla scia di molte città europee –
sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –.
Ma non basta. Per evitare di pagare multe salate per lo sforamento dei
limiti europei degli inquinanti, una regione come la Lombardia non può
ignorare una profonda revisione della gestione del sistema di trasporto
collettivo: più capiente, moderno, efficiente e capillare, per poter
essere una valida alternativa all’automobile privata, soprattutto in un
periodo storico di rincari dei combustibili fossili. Una
condizione molto lontana da quella che incontrano i pendolari nei loro
spostamenti quotidiani».
Di fronte ai limiti consigliati dall’OMS,
che vedrebbero ad esempio Milano superare il valore di NO2, prodotti in
prevalenza dai motori diesel, del 257%, Legambiente richiama
l’attenzione sulla direttiva aria che
sta per essere pubblicata con valori decisamente più vicini alle soglie
raccomandate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Inoltre, secondo le ultime analisi effettuate dalle agenzie ARPA del bacino padano, anche agricoltura
e allevamento intensivo, le cui emissioni sono la prima e più
importante causa di inquinamento da polveri sottili in Pianura Padana,
e i cui effetti si fanno sentire anche nelle città, richiederebbero un
piano d’azione di cui finora si sente solo la mancanza, secondo
l’associazione ambientalista: «Per questo, abbiamo chiesto alle Regioni
di definire una programmazione dedicata del Piano Strategico della Pac
(Politica Agricola Comunitaria) che allochi risorse per investimenti
finalizzati alla riduzione delle emissioni di ammoniaca, inquinante
responsabile della formazione delle polveri sottili. Ma per questo
inquinante serve anche che Regioni e associazioni di
categoria definiscano un programma per la riduzione del carico
zootecnico legato all’allevamento intensivo: con i numeri davvero
eccessivi di capi allevati, specialmente in Lombardia, non ci sono mezzi
tecnici efficaci per perseguire obiettivi adeguati di qualità dell’aria
nella nostra regione» conclude Meggetto.
Il Dossier Mal’aria ricade nell’ambito della Clean Cities Campaign, alla
sua IIIa edizione. Un’iniziativa sostenuta da Legambiente insieme ad
una coalizione europea di ONG ambientaliste, think-tank, movimenti di
base e organizzazioni della società civile che ha come obiettivo una mobilità urbana a zero emissioni entro il 2030.
La campagna sostiene la mobilità attiva, condivisa ed elettrica per un
futuro urbano più vivibile e sostenibile, inclusa la graduale
eliminazione dei veicoli con motore a combustione interna dalle città.
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