È ancora la pioggia a fare danni in città. Poche settimane dopo il disastro creato dall'esondazione del Seveso, con quattro fermate della metropolitana gialla chiuse per giorni, ieri a provocare i problemi maggiori è stato il fiume Lambro, uscito dagli argini nella notte di domenica allagando non solo il parco, ma una parte dell'hinterland dove, per tutto il giorno, i cittadini hanno lottato contro l'acqua. Centinaia gli interventi dei vigili del fuoco anche in città, con i telefoni roventi fin dalle prime ore del mattino per segnalazioni di cantine e negozi allagati e tetti che hanno ceduto alla troppa pioggia.
L'allarme è ancora alto. Anche per oggi, infatti, il meteo segnala piogge in città. Verrà monitorato il livello del Seveso, che ieri è uscito da argini e tombini dalle 2.40 alle 7 del mattino creando problemi in zona Niguarda: per soccorrere un anziana colta da malore in via Val Cismon completamente allagata i vigili del fuoco sono stati costretti a usare un mezzo speciale. "Tutti i sistemi operativi resteranno in allerta - ha detto il vicesindaco Riccardo De Corato - Finora i disagi sono stati contenuti". In città ieri sono caduti circa 40 millimetri d'acqua (il dato dell'Aeronautica di mezzogiorno ne dava 36, ma ha piovuto anche dopo).
Paura e notte in bianco anche in provincia. I problemi maggiori a Brugherio, San Donato, Melzo e soprattutto Cologno Monzese, dove un intero quartiere (San Maurizio, 250 famiglie residenti) ha rischiato di essere evacuato. Mentre a Pusiano, nel lecchese, dopo una giornata di tensione è stato deciso di tenere chiuse le dighe ormai a livello di guardia, per evitare la temuta ondata di piena. È la quinta volta che l'esondazione del Lambro colpisce queste zone allagando strade, campi e mandando in tilt la circolazione. "Ci hanno abbandonato - sbotta Andrea Angiolini, abitante di Cologno - . Ogni volta ci promettono interventi e poi non si fa nulla fino alla volta successiva".
Quando arriva, di nuovo, la Protezione civile con i sacchi di sabbia da piazzare davanti ai caseggiati del quartiere. "Il problema esiste - risponde il sindaco Mario Soldano -. La Regione ha stanziato 3 milioni di euro per risolvere il problema, ma tra i comuni della zona non c'è coordinamento". Nel Lodigiano, infine, off limits il ponte provvisorio sul Po tra Piacenza e San Rocco al Porto, a causa dell'innalzamento del livello oltre i 3 metri e 50.
Il maltempo e la sua ormai automatica conseguenza - gli allagamenti - riaprono la polemica politica. Con Giuliano Pisapia, candidato alle primarie, che attacca: "Responsabile di quanto avvenuto è una politica miope che non ha messo in atto i necessari provvedimenti di cui si parla da anni". E un altro candidato, Stefano Boeri, aggiunge: "Serve subito un piano intercomunale di gestione delle acque sotterranee e superflue".
Risponde il presidente della Provincia Guido Podestà, che spiega: "Stiamo accelerando la realizzazione del potenziamento del canale scolmatore nord-ovest. Il tavolo istituzionale ha espresso la volontà di arrivare in tempi più rapidi all'apertura dei cantieri". E Romano La Russa, assessore provinciale e coordinatore del Centro funzionale della Protezione civile regionale, aggiunge: "Gli ultimi stanziamenti di Regione e Aipo per lo scolmatore ci aiuteranno a contenere le esondazioni del Seveso".
Fonte: La Repubblica.it - 02/11/2010 articolo di GABRIELE CEREDA e TERESA MONESTIROLI
Nessun commento:
Posta un commento