Intervento di Legambiente dopo l’inquinamento delle sorgenti di Luvinate: «Episodio grave che ha colpito l’ambiente e la collettività, sul quale è necessario fare chiarezza completa. Siamo contenti però che le reazioni siano state rapide e che l’allarme sia rientrato presto». Legambiente Varese interviene sull’inquinamento delle sorgenti di Luvinate esprimendo preoccupazione e nello stesso tempo dichiarando la soddisfazione per il pronto intervento di Aspem, ASL e Comuni. «E’ la dimostrazione che l’acqua del rubinetto è comunque controllata. La mobilitazione degli enti preposti al controllo, anche se su segnalazione dei cittadini e con l’importante ruolo dei mezzi di comunicazione, è un fatto positivo che rilancia la nostra convinzione: l’acqua del rubinetto è sicura. Quando c’è qualche anomalia, la cooperazione tra i vari enti e soggetti della comunità può affrontarla. Siamo convinti che bere acqua del rubinetto sia cosa buona e giusta per l’ambiente, il bene comune, la propria salute e anche il proprio portafoglio».
La stessa associazione ha da qualche anno lanciato a livello nazionale, insieme alla rivista Altreconomia, la campagna “Imbrocchiamola”, per sensibilizzare i cittadini ad abbandonare l’uso dell’acqua in bottiglia, che è molto impattante a livello ambientale. La decisione di riunire attorno a un tavolo Comune, Aspem, Arpa e Asl trova l’approvazione degli ambientalisti. «Bisogna rilanciare un discorso pubblico su qualità delle acque e investimenti, anche attraverso la rimodulazione delle tariffe. A noi sembrano queste le grandi opere necessarie». Il Cigno Verde, sebbene i controlli di qualità dell’acqua e le analisi effettuate siano giornaliere, chiede di fare altri passi in avanti: «Crediamo sia necessaria una maggiore vigilanza, attraverso sistemi di telecontrollo, presso i nodi critici e nevralgici della rete acquedottistica, come i punti di captazione».
Fonte: VareseNews - 4/11/2010
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