Prosegue senza soluzione di continuità l'impegno di Regione Lombardia nel monitoraggio del Lambro a seguito dello sversamento di diverse tonnellate di idrocarburi avvenuto lo scorso febbraio. La fase di emergenza è rientrata, l'acqua destinata al consumo umano non presenta criticità e lo stato di salute della fauna ittica e selvatica è nella norma. Questo grazie anche al nuovo stanziamento da 54 milioni di euro recentemente investiti per 11 interventi nel Lambro settentrionale. Sono i numeri e i dati riferiti dall'assessore regionale all'Ambiente, Energia e Reti, Marcello Raimondi, nel corso del suo intervento dinanzi alla VI Commissione consiliare; presente anche l'assessore alla Protezione civile, Polizia locale e Sicurezza Romano La Russa.
Raimondi ha ripercorso i fatti spiegando che "la quantità di materiale sversato è stata calcolata in circa 2.600 tonnellate (approssimativamente costituita da 1600 tonnellate di gasolio e 800 di olio combustibile)".
Del totale si stima che siano state recuperate:
- 1.060 tonnellate di prodotti idrocarburici ed emulsioni, 570 di acque contaminate, 1.770 di terreno, provenienti dalle operazioni di messa in sicurezza del sito di Lombarda Petroli; - 1.100 di idrocarburi presso l'impianto di depurazione di Monza; - 80 di idrocarburi provenienti dalle barriere realizzate sul Lambro;- 750 di emulsioni oleose e 500 di idrocarburi e morchie (depositi gommosi del petrolio) lungo gli sbarramenti sul fiume Po (sbarramento principale: Isola Serafini) e altro materiale è stato assorbito dai sistemi preposti predisposti sul Lambro e sul Po.
Il restante materiale si è in parte disperso nell'acqua fino al mare e in parte si è depositato nei sedimenti del Lambro e del Po. "Lo stato delle acque - ha chiosato Raimondi - è quindi rientrato nell'ordinario già poche settimane dopo lo sversamento. Proseguono comunque attività di verifica e di monitoraggio da parte dell'Arpa. Per il completo ritorno alla normalità molto significativo è stato l'apporto della Protezione Civile regionale, per il quale l'assessore La Russa ha espresso "grande soddisfazione" ricordando "l'impegno che questi uomini hanno messo in campo già pochi minuti dopo l'allarme, dimostrando, come sempre, non solo grande professionalità nelle azioni intraprese, ma anche grande sensibilità e tempismo nell'intervenire".
QUASI 400 MILIONI GIA'STANZIATI - Raimondi ha ricordato che "in attesa della sottoscrizione del Contratto di Fiume, prevista per i primi mesi del prossimo anno, per l'intero bacino Lambro-Seveso-Olona, le risorse economiche ad oggi già disponibili ammontano a 185 milioni di euro. In aggiunta sono già programmati ed in corso di realizzazione interventi nel settore delle infrastrutture, afferenti al collettamento e depurazione, pari ad altri 130 milioni.
Per quanto riguarda poi il sottobacino Lambro settentrionale sono già stati programmati, e per la maggior parte finanziati con circa 50 milioni, 11 interventi. Tra questi quelli più significativi, finanziati ed in corso di attuazione, sono quelli di completamento/potenziamento delle infrastrutture di collettamento e depurazione (San Giuliano Milanese, S.Rocco di Monza, Nibionno, Pieve Fissiraga, Peschiera Borromeo, Borghetto Lodigiano, Sant'Angelo Lodigiano, Pioltello, Monza, Merone, Sesto San Giovanni). Altri 23 milioni di euro sono stati messi a disposizione per la difesa del suolo e la riqualificazione fluviale. In particolare serviranno per le opere di regolazione, le difese spondali, la manutenzione idraulica e la rinaturazione delle sponde fluviali. Dei 23 milioni, 5 sono destinati alla realizzazione della vasca di laminazione all'altezza di Veduggio, Inverigo e Nibbiono. Settecentomila euro andranno invece alle opere di manutenzione straordinaria degli argini del Lambro e dei suoi affluenti.
"Regione Lombardia - ha concluso Raimondi - ha già messo sul piatto quasi 400 milioni. Ciò dimostra l'attenzione che abbiamo sempre riservato ai nostri corsi d'acqua e la serietà con la quale abbiamo affrontato l'emergenza Lambro. Fra l'altro, a seguito dello spiacevolissimo episodio, abbiamo avviato un confronto con l'Autorità di bacino del Fiume Po per la scelta di monitoraggio ambientale".
Raimondi ha ripercorso i fatti spiegando che "la quantità di materiale sversato è stata calcolata in circa 2.600 tonnellate (approssimativamente costituita da 1600 tonnellate di gasolio e 800 di olio combustibile)".
Del totale si stima che siano state recuperate:
- 1.060 tonnellate di prodotti idrocarburici ed emulsioni, 570 di acque contaminate, 1.770 di terreno, provenienti dalle operazioni di messa in sicurezza del sito di Lombarda Petroli; - 1.100 di idrocarburi presso l'impianto di depurazione di Monza; - 80 di idrocarburi provenienti dalle barriere realizzate sul Lambro;- 750 di emulsioni oleose e 500 di idrocarburi e morchie (depositi gommosi del petrolio) lungo gli sbarramenti sul fiume Po (sbarramento principale: Isola Serafini) e altro materiale è stato assorbito dai sistemi preposti predisposti sul Lambro e sul Po.
Il restante materiale si è in parte disperso nell'acqua fino al mare e in parte si è depositato nei sedimenti del Lambro e del Po. "Lo stato delle acque - ha chiosato Raimondi - è quindi rientrato nell'ordinario già poche settimane dopo lo sversamento. Proseguono comunque attività di verifica e di monitoraggio da parte dell'Arpa. Per il completo ritorno alla normalità molto significativo è stato l'apporto della Protezione Civile regionale, per il quale l'assessore La Russa ha espresso "grande soddisfazione" ricordando "l'impegno che questi uomini hanno messo in campo già pochi minuti dopo l'allarme, dimostrando, come sempre, non solo grande professionalità nelle azioni intraprese, ma anche grande sensibilità e tempismo nell'intervenire".
QUASI 400 MILIONI GIA'STANZIATI - Raimondi ha ricordato che "in attesa della sottoscrizione del Contratto di Fiume, prevista per i primi mesi del prossimo anno, per l'intero bacino Lambro-Seveso-Olona, le risorse economiche ad oggi già disponibili ammontano a 185 milioni di euro. In aggiunta sono già programmati ed in corso di realizzazione interventi nel settore delle infrastrutture, afferenti al collettamento e depurazione, pari ad altri 130 milioni.
Per quanto riguarda poi il sottobacino Lambro settentrionale sono già stati programmati, e per la maggior parte finanziati con circa 50 milioni, 11 interventi. Tra questi quelli più significativi, finanziati ed in corso di attuazione, sono quelli di completamento/potenziamento delle infrastrutture di collettamento e depurazione (San Giuliano Milanese, S.Rocco di Monza, Nibionno, Pieve Fissiraga, Peschiera Borromeo, Borghetto Lodigiano, Sant'Angelo Lodigiano, Pioltello, Monza, Merone, Sesto San Giovanni). Altri 23 milioni di euro sono stati messi a disposizione per la difesa del suolo e la riqualificazione fluviale. In particolare serviranno per le opere di regolazione, le difese spondali, la manutenzione idraulica e la rinaturazione delle sponde fluviali. Dei 23 milioni, 5 sono destinati alla realizzazione della vasca di laminazione all'altezza di Veduggio, Inverigo e Nibbiono. Settecentomila euro andranno invece alle opere di manutenzione straordinaria degli argini del Lambro e dei suoi affluenti.
"Regione Lombardia - ha concluso Raimondi - ha già messo sul piatto quasi 400 milioni. Ciò dimostra l'attenzione che abbiamo sempre riservato ai nostri corsi d'acqua e la serietà con la quale abbiamo affrontato l'emergenza Lambro. Fra l'altro, a seguito dello spiacevolissimo episodio, abbiamo avviato un confronto con l'Autorità di bacino del Fiume Po per la scelta di monitoraggio ambientale".
Fonte: Ufficio stampa Regione Lombardia - 17 settembre 2010
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