che gestisce il sistema fognario e la rete dell’acquedotto. «Ma — aggiunge — per ora siamo nel campo delle ipotesi, bisogna trovare il tubo per capire se è rotto
o se si tratta solo di un cedimento ». A lanciare l’allarme sono state Italia Nostra e Legambiente, sollecitando un intervento municipale e da parte della polizia
provinciale. Quest’ultima ha fatto dei rilievi — i cui risultati sono attesi per oggi — per capire di che tipo di sostanze si tratta, utilizzando anche dei traccianti che dovrebbero servire a ricostruirne il percorso.
Intanto, però, che su quel tratto di rete fognaria vi fosse bisogno di un intervento era cosa nota da tempo: era nell’elenco delle criticità del piano di intervento 2011-2014 preparato da Cap Holding. «È stata fatta una mappatura di tutti gli scarichi — ricorda Pontiggia — molti dei quali non erano nemmeno visibili prima che, due anni fa, fossero rifatte le sponde del fiume, perché erano coperti dalla vegetazione». Proprio da questa circostanza parte l’affondo degli ambien-talisti: «Se lo scarico era mappato e si era a conoscenza della necessità di un intervento, allora c’è stata negligenza nella gestione del problema», dice Kisito Prinelli, responsabile di Italia Nostra per l’area sud Milano. Il collettore, in realtà, «è stato rifatto solo quattro anni fa», ribatte l’assessore. Il quale ammette che, se le sostanze inquinanti fuoriescono da lì «bisogna muoversi con la massima urgenza». Non prima, comunque, della settimana prossima, perché bisogna attendere il progetto di intervento, di competenza della Cap.
Fonte: La Repubblica - VENERDÌ, 24 AGOSTO 2012 articolo di Giuliana De Vivo
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