mercoledì 25 gennaio 2012

Leggende metropolitane e dati di fatto sull’acqua di Treviglio: Nichel e Cloroformio.

“Lavori in corso: il seguito dell’aggiornamento alla prossima puntata.”
Avevamo chiuso così l’articolo precedente (dicembre 2011) e puntualmente riprendiamo da dove ci eravamo lasciati. Ci eravamo lasciati con una richiesta all’Amministrazione Comunale di una informazione corretta e comprensibile. Da lì tocca ripartire, infatti.
Dobbiamo registrare il ritardo del Comune, che solo dopo vari giorni ha sentito il dovere di intervenire per commentare le inquietanti notizie apparse sull’Eco di Bergamo, dove si affermava che eravamo in presenza di Nichel e Cloroformio nell’acqua, e che questo problema riguarderebbe anche la città di Treviglio.
A fronte di una dichiarazione dell’Assessore all’Ambiente, come Legambiente vogliamo dare il nostro contributo per fare un po’ di chiarezza sulla vicenda.

Cosa è successo ?
E’ successo che dopo anni di richieste, pressata da più parti, l’ARPA di Bergamo ha infatti effettuato delle analisi “a largo spettro” sulla falda, nelle zone dove la presenza di attività industriali potenzialmente inquinanti lo richiede. Analisi “a largo spettro” significa non partire con una ricerca mirata ad alcune sostanze, ma andare a cercare, invece, cosa è presente, senza partire da presupposti predeterminati.
Il risultato non si è fatto attendere. Accanto al Cromo, in un pozzo che pesca in prima falda, nella zona di Verdellino, sono comparsi (gennaio 2012) Nichel e Cloroformio.
E’ cosi’ arrivata, immediatamente, la prima informazione “distorta”: la nostra falda è inquinata da Nichel e Cloroformio!

Ma e’ proprio così ?
L’ARPA o la stampa hanno passato una informazione incompleta e fuorviante:
• le sostanze in questione sembrerebbero limitate ad alcuni pozzi.
• le analisi non sono ancora state ripetute, per stimare la loro significativita’.
• non è iniziata nemmeno una seria opera di “caratterizzazione” dell’area
inquinata e cioè l’opera di individuazione dell’area eventualmente da bonificare.

L’unico dato certo è che la falda profonda ed i pozzi della zona esterna a Verdellino non sono interessati dal Nichel, mentre molto più confusa è la situazione per il Cloroformio: quindi si sta parlando di un “caso” – stando sempre alle informazioni disponibili – che è stato per l’ennesima volta “sparato” in modo allarmistico, con la solita generalizzazione ed approssimazione.

Leggendo i titoli degli articoli degli organi di stampa sulla questione, si aveva l’impressione di un inquinamento accertato e diffuso. Invece l’estensione di questo inquinamento va ancora definita (possibilmente senza attendere i tempi biblici dei casi passati).

Premesso quindi che siamo in una situazione da tener d’occhio, ma non da drammatizzare, proviamo a tracciare il quadro attuale, stante le informazioni – poche e confuse – ad oggi disponibili:

Il cloroformio deriva da attività industriali; ad oggi si parla di una presenza in “tracce”, ma le misure rilevate non sono state rese pubbliche (perlomeno alla data di redazione di questo articolo, N.d.R.) e si vocifera che le misure siano fuori “limite”. Ma quale limite? Si tratterebbe – per fortuna , a quanto si capisce – del limite di bonifica, il cui superamento richiede un’azione di eliminazione della fonte d’inquinamento e di riduzione della concentrazione delle sostanze inquinanti (= bonifica della falda), e non del limite di potabilità, il cui superamento ne impedisce l’uso per l’alimentazione umana (i limiti hanno valori ben diversi: il limite di potabilità, che riguarda l’intera classe dei composti cui appartiene il Cloroformio, chiamata “classe dei trialometani”, è di 30 µg/l ; il limite di bonifica , invece , è di circa 200 volte inferiore = 0,15 µg/l).
In ogni caso il cloroformio è una sostanza da considerare con grande attenzione:
- e’ una sostanza che non e’ presente naturalmente nell’acqua;
- c’e’ da capire se era già presente in falda e non era inserito fra i possibili inquinanti da analizzare da ARPA oppure se è un dato nuovo che deriva da sversamenti, ad es. uso improprio di sostanze clorate in fase di potabilizzazione o inquinamenti ambientali vari.
- il cloroformio è un sospetto agente cancerogeno, con possibili attività sul fegato, quindi anche la semplice presenza di tracce (e’ una sostanza che non e’ presente naturalmente nell’acqua) è da chiarire e bisogna intervenire prontamente con le opportune misure di bonifica.


E il nuovo inquinamento da Nichel? E’ un dato recente, attualmente limitato ad una piccola area di Zingonia, comune di Verdellino e che non riguarda l’area di Treviglio o dei paesi vicini. Non è un dato da sottovalutare, ma non siamo, per le caratteristiche dell’inquinante (il Nichel è un allergene cutaneo), di fronte ad una problematica come quella del Cromo Esavalente.

Il limite di legge per il Nichel è di 20 µg/lt, ma quanto e’ il valore rilevato da ARPA in falda? Si parla di valori altissimi, 100 volte superiori al limite, ma limitati ad un pozzo del Comune di Verdellino; altrove , Treviglio inclusa, e’ assolutamente assente.
Inoltre, provenendo da trattamenti galvanici, i sali riscontrati dovrebbero essere idrossidi di Nichel, poco solubili e quindi non tendenti a migrare in falda, ma anzi a depositarsi sul fondo del pozzo.

Resta tuttavia da stabilire da quanto tempo è attivo l’inquinamento e da mettere in atto le misure di bonifica del caso.
La domanda a questo punto è: fino a quando dovremo ancora scontare l’approssimazione con cui si affronta, in termini di interventi, analisi ed informazione, la questione della sicurezza della nostra falda ?
E’ certo che con i metodi e la comunicazione corrente non si va da nessuna parte. Al costituendo “Tavolo dell’Acqua” del Comune di Treviglio abbiamo richiesto ed ottenuto, come impegno, una maggiore attenzione, da parte dei nostri Amministratori, ad un’informazione diversa, puntuale e corretta verso il cittadino, che oggi è sempre più attento a notizie sulla salute e la salvaguardia dell’ambiente.
Pretendere che l’acqua sia buona, ed essere informato adeguatamente,è un diritto non negoziabile. Occorre un nuovo approccio che tagli radicalmente con l’approssimazione e
certi livelli d’incompetenza, soprattutto a livello di ARPA.

Per dirla con Albert Einstein: Non si può risolvere un problema con la stessa
mentalità che l'ha generato.

Treviglio, 24 gennaio 2012
Circolo Legambiente BassaBergamasca
legambiente.bassabergamasca@gmail.com

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