Da alcune settimane il Lambretto, nel tratto che scorre all’inizio di via Aliprandi, è oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria delle sponde e dell’alveo. Non si tratta, in questa occasione, di un intervento di pulizia, ma di posa sul fondo di grossi massi in pietrame cementati tra di loro.“Questo è un pesante intervento”, denuncia Atos Scandellari, presidente del Circolo Legambiente di Monza, “che altera le caratteristiche ambientali ed idrauliche del nostro corso d’acqua”.
I lavori prevedono il riempimento dell’abbassamento dell’alveo, eseguito dalle acque del fiume sotto la cascata, la posa di grosse pietre di fiume e il loro consolidamento per mezzo di una deposito uniforme di cemento. Il tutto per circa 50 metri di alveo.“Il livellamento dell’alveo sotto la cascata” prosegue Atos Scandellari “elimina un importante avvallamento del fondo nel quale, durante i periodi di magra, molti pesci potevano sopravvivere. La cementificazione del fondo: riduce la sezione netta dell’alveo entro cui viene contenuta l’acqua nei momenti di piena; permette all’acqua del fiume di mantenere tutta l’energia, acquistata lungo la cascata, per poi scaricarla sotto i ponti di Monza; inoltre non si sa per quanto tempo il fondo cementificato possa resistere agli stress derivanti dall’azione dell’acqua e del gelo. Temiamo che ad opera ultimata i margini di sicurezza idraulica del fiume, in quel tratto, possano essere inferiori rispetto agli attuali”.
Altri lavori sono stati eseguiti, quest’anno, dall’Autorità di Bacino del PO, lungo il Lambro a Monza (via Boccaccio e via Ghilini), ma con tecniche diverse che utilizzano pietrami squadrati, incastrati tra di loro, ma non cementificati; questo sistema è considerato, dai tecnici del settore, come meno impattanti perchè permette all’acqua di permeare, alle piante di crescere negli interstizi ed agli animali acquatici di nascondersi e di riprodursi.
I lavori prevedono il riempimento dell’abbassamento dell’alveo, eseguito dalle acque del fiume sotto la cascata, la posa di grosse pietre di fiume e il loro consolidamento per mezzo di una deposito uniforme di cemento. Il tutto per circa 50 metri di alveo.“Il livellamento dell’alveo sotto la cascata” prosegue Atos Scandellari “elimina un importante avvallamento del fondo nel quale, durante i periodi di magra, molti pesci potevano sopravvivere. La cementificazione del fondo: riduce la sezione netta dell’alveo entro cui viene contenuta l’acqua nei momenti di piena; permette all’acqua del fiume di mantenere tutta l’energia, acquistata lungo la cascata, per poi scaricarla sotto i ponti di Monza; inoltre non si sa per quanto tempo il fondo cementificato possa resistere agli stress derivanti dall’azione dell’acqua e del gelo. Temiamo che ad opera ultimata i margini di sicurezza idraulica del fiume, in quel tratto, possano essere inferiori rispetto agli attuali”.
Altri lavori sono stati eseguiti, quest’anno, dall’Autorità di Bacino del PO, lungo il Lambro a Monza (via Boccaccio e via Ghilini), ma con tecniche diverse che utilizzano pietrami squadrati, incastrati tra di loro, ma non cementificati; questo sistema è considerato, dai tecnici del settore, come meno impattanti perchè permette all’acqua di permeare, alle piante di crescere negli interstizi ed agli animali acquatici di nascondersi e di riprodursi.
Fonte: Comunicato stampa del circolo Legambiente di Monza - 18.10.2010
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