venerdì 24 febbraio 2012

Legambiente: più informazioni sullo stato di salute delle acque

Milano, 24 febbraio 2012 Comunicato stampa

La denuncia di Legambiente:

“Il disastro del Lambro non ha insegnato nulla, ci penseranno le multe della UE?”

In Lombardia l’informazione sullo stato di salute delle acque è inesistente e la struttura Arpa ha un organico sottodimensionato

Il 2012 si annuncia un anno orribile per le acque lombarde già provate dalla siccità

Una sola certezza: l’acqua dei rubinetti è quasi ovunque buona e sicura, ma cosa succede quando esce dalle nostre case e finisce nei depuratori, nei fiumi, nei laghi e nelle falde?

Volete sapere qual è lo stato di salute della falda acquifera da cui attingono i pozzi di approvvigionamento dell’acqua potabile della vostra città? Chiedetelo a Nostradamus. Volete sapere se il depuratore che deve trattare le acque reflue che provengono dalla vostra fognatura rispetta i limiti di legge? Chiedetelo a Frate Indovino. Volete sapere qual è il livello d’inquinamento del fiume su cui si affaccia il vostro quartiere? Guardate il colore dell'acqua. E' grossomodo questo il livello di informazione di cui possono disporre i cittadini lombardi. Se navigate nel sito istituzionale di ARPA, nella migliore delle ipotesi, troverete report aggiornati a non meno di un paio d'anni fa, e dopo aver sfogliato decine di pagine di tabelle, non troverete il dato che cercate. E davvero non è il caso di spendere troppo tempo in richieste formali: non si otterrete risultati molto migliori. Eppure la stessa agenzia regionale, in altri settori come quello relativo alla qualità dell'aria, fornisce dati puntuali, precisi e aggiornati giornalmente. Dunque si può fare, basta volerlo. Le uniche informazioni che i cittadini possono ottenere, anche se non dovunque, sono quelle relative alla balneabilità, che dopo anni di mobilitazione della Goletta Verde ora sono fornite dalle ASL all'inizio di ogni stagione estiva, e quelle sulle acque potabili del loro rubinetto, dal momento che sempre più società che gestiscono i servizi idrici mettono a disposizione questi dati agli utenti, attraverso internet o comunicazioni allegate alle bollette dell'acqua. E, per fortuna, si tratta di dati tranquillizzanti, l'acqua potabile è quasi sempre buona e sicura, grazie ai procedimenti di potabilizzazione. I problemi, invece, cominciano dal momento in cui si tira lo sciacquone: da lì in avanti il monitoraggio, che pure viene fatto per legge, non produce informazioni accessibili.

“La struttura ARPA è insufficiente a svolgere uno dei suoi compiti prioritari, quello di fornire informazione ambientale completa e tempestiva ai cittadini - dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - Eppure il problema dell'inquinamento delle risorse idriche, superficiali e di falda, è la principale emergenza ambientale della Lombardia: a ricordarcelo è l'Unione Europea, con le molte procedure di infrazione aperte per l'insufficienza della depurazione. Basti pensare che su 55 agglomerati urbani della Lombardia, ben 36 aspettano di ricevere severe sanzioni perchè il loro sistema di collettamento e depurazione perde liquami da tutte le parti”.

Insomma, sentenzia Legambiente, fino ad oggi il disastro del petrolio nel Lambro avvenuto due anni fa ha impressionato il mondo intero, ma non è servito a modificare l'attenzione delle istituzioni pubbliche, e in primo luogo dell'ARPA, verso lo stato di salute dei nostri fiumi, laghi e falde. “Quello dell'informazione è un nodo strategico per affrontare e risolvere il drammatico stato delle acque lombarde – insiste Di Simine - e purtroppo questo 2012 sarà un anno orribile per le acque lombarde, perchè l'inquinamento rischia di essere aggravato da una siccità preannunciata dalla mancanza di neve in montagna e dal livello dei laghi vicini al minimo storico”.

L’Ufficio stampa Legambiente Lombardia 02 87386480

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