“I responsabili del disastro che ha colpito il Lambro e che sta minacciando l’ecosistema del Po, oltre alle attività economiche locali e la sicurezza dei cittadini, meriterebbero pene esemplari. Peccato che, ad oggi, nel Codice Penale non compaiano i delitti contro l’ambiente. Chi si rende responsabile di danni enormi e difficilmente recuperabili a scapito della flora e della fauna nonché dell’ecosistema complessivo, al massimo rischia un’ammenda”.
Questo l’allarme lanciato da Legambiente che torna a chiedere con forza di introdurre i reati contro l’ambiente nel Codice Penale.
“I responsabili del dolo – ha dichiarato il vicepresidente dell’associazione Sebastiano Venneri – potranno verosimilmente essere condannati con pene sostanziali per aver messo in pericolo la sicurezza dei cittadini e per aver bloccato le attività produttive che insistono sui tratti inquinati, ma se nessuna di queste aggravanti verrà riconosciuta, potrebbero cavarsela con un nonnulla. Con una pena pecuniaria irrisoria che nulla ha a che vedere con l’entità del danno ambientale provocato”.
Fonte: Comunicato stampa Legambiente 26/02/2010
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