mercoledì 24 febbraio 2010

Petrolio nel Lambro, è emergenza ambientale

Dieci milioni di litri di gasolio e olio combustibile si sono riversati nel fiume Lambro e sono arrivati in parte fino al Po. "Ci vorranno decenni per pulire tutto"

L’allarme è scattato alle 4 di mattina di ieri, martedì 23 febbraio: ignoti hanno aperto i collettori di tre cisterne del deposito della ex raffineria Lombarda Petroli di via Raffaello Sanzio a Villasanta, vicino a Monza.
In un attimo 10 milioni di litri di gasolio e olio combustibile si sono riversati nell’area circostante andando a finire anche nel fiume Lambro. I tecnici sono riusciti solo a fine mattinata a fermare la fuoriuscita di petrolio, ma l’emergenza ambientale è in corso, la Brianza non aveva mai vissuto un episodio ambientale così grave. Il depuratore di Monza, dove si erano riversati gli idrocarburi, è fuoriuso e lo rimarrà per settimane, a breve verrà chiesto lo stato di calamità naturale.


Centinaia di animali, tra anatre, pesci e altro sono già deceduti, nonostante i volontari si stiano facendo in quattro per salvarli.
I vigili del fuoco e gli uomini della protezione civile, della guardia forestale e dei carabinieri e polizia si stanno adoperando a centinaia per cercare di contenere il veleno che corre nel fiume, con spugne e polveri assorbenti. La Protezione civile ha lavorato per impedire che il petrolio fuoriuscito nel fiume Lambro finisse nel Po allestendo uno sbarramento a San Zenone, in provincia di Lodi.
Ma l'enorme macchia nera è passata arrivando fino al grande fiume padano.
Parallelamente corre anche l'indagine degli inquirenti che stanno cercando di capire il perchè dell'episodio, che è comunque da ritenersi originato da un atto doloso.
Video da Youreporter.it


2 commenti:

Merli Guido ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=OYaDpsdGGy0

Non dimentichiamo che anche San Zenone al Lambro ha fatto la sua parte. Abassando le paratie della diga dell'Enel sul fiume ha trattenuto i liquami oleosi,impedendo lo sversamento del bitume nel lodigiano. L'allarme è arrivato verso le ore 16. Sono stati allertati i volontari della Protezione Civile,i Carabinieri e verso le 18 e 30 è arrivato il corpo Forestale dello Stato di Curno. Più tardi sono arrivate le autocisterne ed hanno iniziato a pompare la massa bituminosa che era diventata molto densa.
L'operazione è proseguita sino alle tre di notte, fino a quando Melegnano, per evitare l'esondazione, è stato costretto ad aprire le paratie. Non ho il conteggio esatto delle autocisterne che sono state caricate, si parla di più di trenta autobotti da 10.000 litri.
Ora siamo in attesa di capire come si evolverà la situazione. Il Lambro stava diventando pulito, ora con questo disastro abbiamo fatto un salto indietro di 10 anni.

Distinti saluti

G. Merli

Vicesindaco di San Zenone al Lambro

Informazioni su Legambiente ha detto...

Non lo dimentichiamo. E non dimentichiamo nemmeno lo sforzo dei volontari. Le note critiche che Legambiente ha più volte richiamato sono:
il mancato coordinamento delle operazioni di messa in sicurezza e di contenimento del fenomeno in tempi accettabili, e la mancanza di veri controlli sulle industrie che operano su tutta l'asta del fiume Lambro (e non solo).

Cordiali saluti,
Lorenzo

SICCITA’: SCORTE IDRICHE AI MINIMI STORICI, MANCANO 2 MILIARDI DI METRI CUBI D’ACQUA

SICCITA’: SCORTE IDRICHE AI MINIMI STORICI, MANCANO 2 MILIARDI DI METRI CUBI D’ACQUA DOSSIER - ACQUA E AGRICOLTURA Occorre ridurre i fabbiso...