Il Consiglio di Stato taglia i prezzi al mini idroelettrico. Mini idro, maxi batosta: il Consiglio di Stato ha rigettato gli appelli proposti dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas e dall’Associazione produttori energia da fonti rinnovabili (Aper) e ha annullato definitivamente la delibera ARG/elt 109/08 dell’Autorità. Tale delibera fissava l’aumento dei prezzi minimi garantiti per l’energia prodotta da fonte idroelettrica.
Ne deriva che i gestori degli impianti idroelettrici di potenza inferiore al megawatt dovranno restituire allo Stato la differenza tra il vecchio prezzo minimo e il nuovo, che è stato cassato. Furiosa l’Aper che ritiene la decisione del Consiglio di Stato troppo penalizzante e ipotizza un 2010 in forte perdita per gli impianti di piccolissima taglia. Ma soprattutto, afferma l’Aper è pericoloso il messaggio che questa vicenda rischia di trasmettere al pubblico: ossia che le rinnovabili costano troppo, mentre gli operatori sanno bene che gli oneri che incidono sulla componente A3 sono ben altri. Il fattaccio, infatti, deriva da un ricorso fatto da una associazione di consumatori che riteneva troppo caro per i cittadini il contributo dato al mini idro. Tale associazione si chiama Casa del consumatore e, dal nome, già dovreste capire chi ha dietro come referenti politici. Se il nome non vi basta, c’è anche altro. La Casa del consumatore nasce dieci anni fa dall’idea dell’avvocato Roberto Arnoldi, ex sindaco democristiano di Curno (Bg) ed oggi è presieduta da Giovanni Ferrari, avvocato e docente di diritto commerciale a Genova, membro dei gruppi di lavoro Trasporti e Politiche UE presso il Ministero dello Sviluppo Economico e membro del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti presso il Ministero dello Sviluppo Economico, oltre che del Consiglio Regionale Consumatori e Utenti presso la Regione Liguria. Nel direttivo dell’associazione, negli anni, si sono succeduti diversi esponenti dell’attuale Pdl e della Lega Nord e il blog dell’associazione stessa è realizzato in collaborazione con il TgCom di Mediaset. Credo che non sia azzardato definire la Casa del consumatore come l’associazione dei consumatori di fiducia del Premier…Che il centro destra non ami le rinnovabili è ormai noto. Almeno tanto quanto è noto che ami il nucleare. Posizioni legittime, per carità, ma qualcuno ci spieghi perchè se la sono presa con il mini idroelettrico. Va bene l’eolico che deturpa il paesaggio, va bene il fotovoltaico che desertifica la campagna, ma l’idroelettrico… suvvìa, questo non faceva male proprio a nessuno.
Fonte: Ecoblog edito sabato 20 febbraio 2010 da Peppe Croce
"Sulla sua pelle scorreva acqua quasi a coprirlo come una veste intangibile e fresca".
lunedì 22 febbraio 2010
L'associazione dei consumatori di Berlusconi boicotta il "mini idro"
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