giovedì 25 febbraio 2010

Il petrolio sul Lambro

Il tratto del fiume Lambro, contaminato dall'inquinamento di petrolio

Che cosa si può fare quando un fiume è inquinato dal petrolio?

Fra gli interventi immediati predisporre paratie mobili, aspirare e spurgare le acque. Fortunatamente, dice Coldiretti, in questa stagione le coltivazioni sono ridotte al minimo e dopo le piogge non c’è bisogno di prelevare acqua per i campi. Il petrolio galleggia sull’acqua, formando uno strato che isola l'acqua dall’aria, l’impoverimento d’ossigeno fa morire molti organismi. Anche i volontari dell’Enpa stanno cercando di salvare gli animali in pericolo. Con il passare dei mesi le sostanze più leggere o evaporano o vengono distrutte lentamente da microrganismi o reazioni chimiche; quelle più pesanti, invece, rimangono sotto forma di grumi e poi lentamente affondano e vengono a poco a poco attaccate da batteri o da reazioni chimiche. Prima di scomparire, però, distruggono anche gli organismi che vivono sui fondali. Ma per salvare i fiumi è vitale adottare misure di lungo periodo.

Quali?
Il Wwf punta l’indice contro: incuria, indifferenza e incapacità delle istituzioni a realizzare un’efficace politica di difesa del suolo; mancanza di adeguati fondi ordinari per la prevenzione, la gestione e la riqualificazione del territori; distribuzione di fondi a pioggia con provvedimenti eccezionali e al di fuori della pianificazione ordinaria; crescente frammentazione delle competenze; interventi di canalizzazione e artificializzazione dei corsi d’acqua con conseguente aumento diffuso del rischio idrogeologico; mancanza di coordinamento; delegittimazione delle Autorità di bacino; non applicazione delle direttive europee in materia di acque e difesa del suolo.

L’inquinamento del Lambro è un caso isolato?
No, in Italia i corsi d’acqua subiscono da anni interventi negativi da parte dell’uomo: inquinamento delle acque con gli scarichi, urbanizzazione (strade, ponti e edifici), interventi di artificializzazione dell’alveo (rettificazione, arginatura), sbarramenti dei corsi d’acqua (che provocano processi di erosione fluviale), captazioni idriche (abbassamento falda e prosciugamento degli specchi d’acqua) o estrazione di ghiaia e sabbia.

Quali sono le cause dell’inquinamento?
I fiumi vengono trattati da alcuni industriali e amministrazioni come fogna di scarico o come risorsa da sfruttare. Molti dei rifiuti derivano da attività economiche, sono gli scarti delle lavorazioni. Parte dell’economia del territorio si basa su un’illegalità diffusa, le cui conseguenze sono pagate da tutti cittadini.

Quali sono le sostanze inquinanti più diffuse?
Contaminanti organici e inorganici, provenienti dalle acque reflue urbane, dalle colture agricole e dagli impianti industriali, scaricate con collettori spesso abusivi, che riversano i loro veleni direttamente nel fiume senza alcun tipo di trattamento.

Il Lambro era un fiume sotto osservazione?
Nel 1988 era stato istituito un Piano straordinario di bonifica «Lambro-Seveso-Olona» per riqualificare i tre fiumi più importanti e più degradati dell’area milanese, ma il piano non è mai stato realizzato. Lo stesso piano di tutela delle acque regionale ha rinunciato esplicitamente a un serio recupero del fiume, affermando che sarebbe impossibile entro il 2015 raggiungere il «buono stato ecologico» richiesto dall’Europa con la Direttiva Quadro Acque, 2000/60/CE. In pratica una dichiarazione di «morte biologica» dei fiumi. L’entrata in funzione dei tre depuratori milanesi ha ridato al fiume solo una minima vitalità.

In Italia ci sono altri fiumi inquinati?
Secondo il dossier della Cipra (Commissione internazionale per la protezione delle Alpi) «Acque, fiumi: l'Italia si prepara al peggio» il 79 per cento dei corsi d’acqua ha un equilibrio naturale compromesso dalle centrali idroelettriche e l’82 per cento ha una qualità d’acqua carente o pessima.

E in Lombardia?
Due anni fa si è chiuso il processo per l’inquinamento del fiume Serio, causato dal fatto che parte delle acque reflue industriali convogliate nell’impianto che doveva depurarle venivano versate direttamente nel fiume, provocando morìe di pesci e colorazione rosso-violacea delle acque.

Quali sono le cose che si dovrebbero fare con urgenza?
Applicare correttamente la Direttiva europea Quadro Acque (2000/60/ CE), che chiede ad esempio di istituire Autorità di Distretto con risorse e capacità operativa reali; accantonare i progetti di navigabilità del Po; procedere con un recupero ambientale a tutto campo, che preveda tra l'altro il ripristino della vegetazione e delle zone di esondazione dei fiumi, impianti di depurazione e controlli regolari sui numerosissimi scarichi che li affliggono.

Fonte: La Stampa.it - a cura di Carlo Grande

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