Milano, 5 febbraio 2013 Comunicato stampa
Nella classifica delle regioni del rapporto Ispra la Lombardia in testa, nel 2010, per erosione di territorio
Legambiente chiede ai candidati l'impegno a portare in aula nella prossima legislatura regionale la proposta di legge contro il consumo di suolo targata cigno verde.
“Da parte di chi oggi si candida a governare la regione ci aspettiamo un impegno forte e chiaro a portare avanti provvedimenti che introducano una legge per la tutela del suolo, come ad esempio la proposta di iniziativa popolare che avevamo consegnato alla precedente amministrazione regionale, insieme a 13mila firme di cittadini lombardi, ma che non è mai approdata alla discussione del Consiglio” - dichiara il presidente di Legambiente Lombardia Damiano Di Simine a commento dei dati divulgati oggi dall’ISPRA sul consumo di suolo che indicano la Lombardia tristemente in testa nella classifica delle regioni che erodono territorio per far posto a nuovo cemento.
Numeri, quelli del rapporto ISPRA, che confermano il quadro di conoscenze su una materia che fino a pochi anni fa, prima che Legambiente lo denunciasse come grave emergenza ambientale, non era nemmeno considerata un problema. Il consumo di suolo è entrato anche nel vocabolario della politica, ma finora alle parole non hanno fatto seguito fatti concreti. E le analisi scientifiche su area vasta devono ora fare spazio a rilievi su una scala più adeguata a incidere sulle cause del degrado, che avviene a livello di decisioni urbanistiche prese da migliaia di comuni che non rinunciano ad utilizzare un bene comune qual è il suolo come generatore di rendite private e di entrate improprie attraverso l'uso perverso delle entrate da oneri. A ciò si aggiunge il fatto che continua a mancare in Italia, come in gran parte degli altri Paesi europei, una legislazione che tuteli il suolo, riconoscendone il carattere di bene comune, come tale risorsa fondamentale per il benessere dell'intera comunità nazionale.
“L'Italia e l'Europa dal dopoguerra a oggi hanno consumato suolo svuotando le città di residenze e servizi per spargerli nella campagna - aggiunge Damiano Di Simine - un paradosso, reso possibile dall'accesso generalizzato all'auto di proprietà, che però oggi si rivela con tutti i limiti e i costi ambientali, energetici ed economici dello sprawl insediativo e della congestione da traffico. Per fermare il consumo di suolo dobbiamo tornare ad investire sulle città, anziché assecondare, come si è fatto per decenni, la rendita speculativa delle espansioni urbane. E' questo il nuovo e positivo paradosso contemporaneo: per fermare il consumo di suolo dobbiamo riscoprire la nostra passione per la bellezza delle città come luogo di vita, oltre che di relazione, di lavoro e di produzione culturale. Ma ciò non sarà possibile fino a che non disporremo di norme che scoraggino efficacemente le speculazioni su terreni liberi”.
E proprio il tema del suolo sarà al centro dell'incontro di venerdì 8 febbraio, alla Stecca degli Artigiani di Milano, quando Legambiente metterà i candidati “alla prova dell'ambiente” nell'ambito del progetto Lombardia Sostenibile 2.0 (www.lombardiaduepuntozero.it). Sono stati invitati a parlare i candidati dei diversi schieramenti che si presentano per le elezioni regionali. A loro l'associazione chiederà quali saranno le nuove norme per difendere il suolo della Lombardia nel caso fossero eletti a governare la nostra regione e molti altri impegni per la tutela della nostra terra.
L'Ufficio stampa Legambiente Lombardia 02 87386480
"Sulla sua pelle scorreva acqua quasi a coprirlo come una veste intangibile e fresca".
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