venerdì 27 agosto 2010

Adda pericolso: stop ai tuffi Troppi annegamenti

Troppi annegamenti nell'Adda durante gli ultimi anni. Il sindaco si impunta e crea un'ordinanza comunale: niente più tuffi, pena duecento euro di multa per i bagnanti

Cornate d'Adda (Monza) - Troppi morti, troppi incidenti ogni anno nell’Adda. E così il sindaco di Cornate, Fabio Quadri, prova a fermare la strage estiva, con un provvedimento destinato a far discutere. Ha firmato un’ordinanza che a suon di multe salate ribadisce il divieto di fare il bagno nel fiume. Un tuffo può costare ben 200 euro. Per il primo cittadino è il tentativo di fermare gli incidenti che puntuali avvengono con l’arrivo della bella stagione, quando le rive dell’Adda sono invase da villeggianti spesso ignari delle insidie a cui li espone il tuffo nelle fresche acque. I divieti ci sono, scritti anche in arabo. Il problema è che molti li ignorano.

L’11 luglio l’ultimo annegamento: un 32enne di Sesto San Giovanni. E sette giorni dopo, i soccorritori hanno salvato una donna che si era tuffata nella diga di Porto, prima della centrale Bertini. Ogni anno è la stessa storia. Un’emergenza: «È una misura che abbiamo deciso di adottare sperando di fermare gli incidenti che avvengono nel fiume», ha detto a chiare lettere il sindaco (centrodestra).

L'ordinanza è stata criticata dalle opposizioni, convinte che sia meglio puntare sulla prevenzione. Ma intanto anche la prospettiva di dover sborsare 200 euro per un tuffo nel fiume può diventare un bel deterrente per chi va finta di non vedere i divieti di balneazione che si incontrano lungo l’alzaia. Sono soprattutto gli stranieri che utilizzano il fiume per fare il bagno. L’Adda però non una piscina. E non tutti sanno a cosa vanno incontro sfidando un fiume pericoloso ed impervio. La corrente ti porta via se non sei un bravo nuotatore. Basta un malore, un momento di disattenzione e uno affonda, anche perché è impossibile risalire la corrente. In un attimo si rischia di essere risucchiati. Prima erano soprattutto italiani a tentarlo. Soprattutto ragazzi, ma da qualche anno i «bagnanti» sono quasi esclusivamente stranieri, spesso povera gente che non può permettersi il lusso di una vacanza e arriva anche dai paesi vicini per concedersi un po’ di refrigerio e relax a buon mercato.

Non sono molti i posti da dove si può entrare in acqua. Il luogo più famoso è la penisola, detta «La Punta» perchè arriva fin dentro il fiume. È una spiaggia dove si può prendere il sole e fare il picnic. Ma se a qualcuno venisse la tentazione anche di nuotare, sarebbe meglio evitare. La Polizia locale di Cornate potrà applicare la sanzione per «ogni singola violazione». Dietro l’ordinanza anche la volontà di rilanciare l’Adda come luogo turistico e non solo di gite domenicali. Non a caso il sindaco ha istituito l’assessorato al Turismo, dandolo in mano a Luca Mauri. L’assessore ha già presentato il logo che contraddistinguerà le iniziative promozionali. E ha fatto l’elenco delle bellezze e delle attrazioni.

Fonte: Il Giorno di Monza e Brianza, 27/08/2010 articolo di Antonio Caccamo

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