mercoledì 9 giugno 2010

Giù le mani dalle acque Sertori alza la voce

Il presidente della Provincia di Sondrio ha già ben in mente come sarà la grande manifestazione a difesa delle acque dopo le novità introdotte dalla Finanziaria

Sondrio, 9 giugno 2010 - Sorride, "non posso anticipare niente" ma il presidente della Provincia verde, il leghista Massimo Sertori ha già ben in mente come sarà la grande manifestazione a difesa delle acque dopo le novità introdotte dalla Finanziaria in discussione a Roma (articolo 15) per il rinnovo delle grandi concessioni idroelettriche che anzichè riconoscere alle Province una parte delle risorse (come previsto dal cosiddetto emendamento Valtellina, poi sparito dal testo che prevedeva una compartecipazione dell’ente locale) stabilisce l’introduzione di un canone che i concessionari devono versare direttamente allo Stato.

Come si svilupperà la grande mobilitazione (Confartigianato si è già schierata nella battaglia) Sertori lo annuncerà al Comitato istituzionale costituito ad hoc nel dicembre 2009 e composto da tutti i sindaci, Cm, organizzazione di categoria, sindacati, Unione pesca e Legambiente che si riunirà venerdì a Sondrio alle ore 17.
Manovra Finanziaria, Provincia beffata sul rinnovo delle grandi concessioni idroelettriche e allora presidente Sertori è pronto a scattare quello che definisce il blocco Valtellina?

"La lobby Valtellina deve prevalere rispetto alla politica. Le acque sono qui, risorse e soldi devono restare qui. Parlerei di tre livelli: quello politico che abbiamo già raggiunto trasversalmente con l’accordo con i responsabili locali di Pd, Lega e Pdl, poi c’è quello istituzionale e quello territoriale che ora deve alzare la voce. Il nostro emendamento che prevedeva una compartecipazione societaria della Provincia non solo è saltato, ma addirittura ora la Finanziaria che deve ancora essere approvata, ricordiamolo, al Senato e alla Camera, prevede l’esatto contrario. Per questo nel Comitato di venerdì lancerò l’ipotesi di questa grande manifestazione".

Ma protestate contro il governo?

"Non protestiamo contro nessuno, è il territorio che alza la voce".

L’emendamento Valtellina che introduceva il concetto di compartecipazione della Provincia perchè prima c’era poi è saltato nella manovra economica?

"Credo che sia stata, paradossalmente, una cosa di funzionari. Non attribuirei responsabilità politiche. Io faccio gli interessi della mia gente, sia chiaro ad amici e nemici. Col nostro emendamento i soldi dovevano restare alla Provincia, è un concetto che va oltre il riconoscimento di canoni e sovraccanoni. Noi con la partita acque abbiamo già dato troppo. Questo emendamento se non entra nella manovra dovrà entrare da qualche altra parte. L’azione bipartisan è già partita in Valle".

Una grande operazione dovrà concretizzarsi entro fine anno e cioè l’Azienda energetica unica di Valle, frutto della fusione di 8 società che operano in provincia. Azienda che poi non è più una, stando all’ipotesi su cui state lavorando, ma divisa in due e cioè Azienda ambientale-idrica ed energetica.

"Sto lavorando col Tavolo di coordinamento da un anno e mezzo, da quando ero allora assessore della Giunta Provera e uscivo dall’esperienza di amministratore delegato di Asm spa Sondrio. Partiamo da un concetto: in un territorio esteso come il nostro, con caratteristiche morfologiche che conosciamo, è antieconomico produrre servizi di qualità a prezzi contenuti. Avere 6/7 Aziende che fanno più o meno lo stesso lavoro è diseconomico e sappiamo che lo scenario nazionale tende agli accorpamenti. Per la caratteristica dei valtellinesi, lo sappiamo, il local è importante. Da qui l’idea e solo la Provincia poteva farlo, di riunire queste società pubbliche-private e con eterogeneità politica. Un progetto importante e bisognava farlo crescere dal basso. Per il livello tecnico ci siamo affidati ad un advisor. Il prodotto è buono, adeguato alla normativa. Due Aziende, quella ambientale-idrica ed energetica. Abbiamo previsto un bando per partner privati fissato al 40%".

Fusione di 8 società che operano sul territorio e quindi salteranno delle poltrone. Mi pare ci siano un po’ di resistenze da parte di alcune...

"Non ne ho sentore. Certo il progetto è articolato, abbiamo avuto molte discussioni, anche dubbi, ma per fare processi di aggregazione è necessario spiegare. Il processo deve essere celere per non perdere gli appalti e mandare “in down” la propria società. Capisco che chi non ha seguito i progetti può avere dubbi".

E i dipendenti di queste società?

"Ne abbiamo discusso molto al Tavolo e comunque saranno mantenuti. Se non fossimo partiti in anno e mezzo fa non solo le Aziende fuori, ma anche i dipendenti restavano a casa. Ben 350 lavoratori, e non sono pochi per la nostra realtà, che erano a rischio ma col progetto dell’Azienda unica hanno la possibilità di andare avanti. Un’Azienda in grado di produrre servizi di qualità a costi contenuti. Stiamo facendo incontri sul territorio per spiegare il progetto".

Come sogna questa Valle verde Padana?

"I contenuti sono ben esposti nel Piano territoriale di coordinamento che abbiamo approvato che io definisco una sorta di grande Piano regolatore generale per i prossimi 20 anni della Valtellina e Valchiavenna che non è e non dovrà mai diventare un distretto della Brianza. La nostra prima risorsa è la terra, l’ambiente e noi dobbiamo consentire uno sviluppo, ma ecocompatibile. Pensiamo ai capannoni nel fondovalle, noi abbiamo fatto una campagna contro".

Parlava di ambiente, ma la discarica di pannelli solari a terra a Teglio?

"Stando fuori dai giochetti politici rispondo semplicemente che la normativa incentiva la green economy e il legislatore ha previsto che oltre i 20 kw di pannelli a terra è proprio la Provincia con la Sovrintendenza ai beni ambientali che deve dare il parere".

Fonte: Il Giorno - Sondrio Valtellina articolo di Irene Tucci

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