mercoledì 4 settembre 2013

Acqua in bottiglia: il sindaco fa i conti di quanto si risparmia Il bilancio di un anno dall’inaugurazione della “casa dell'acqua” nel piccolo centro della Valcuvia. "Così abbattiamo i costi per le famiglie e per l'ambiente"

Una famiglia di quattro persone che sceglie l'acqua in bottiglia “brucia” 32 litri di combustibili fossili l’anno che servono per i trasporti dei prodotti e lo smaltimento delle bottiglie.
La simulazione di quanto avviene attorno al business dell'acqua minerale arriva però non da un rinomato centro studi, o da blasonate università, bensì dal pallottoliere del sindaco di uno dei più piccoli o paesi del Varesotto.
I calcoli sono frutto di Gianpietro Ballardin, primo cittadino di Brenta che ha colto l'occasione di fare il bilancio del primo anno dall'introduzione della “casa dell'acqua” - una delle oramai diffuse colonnine che, prima dell’avvento delle tecniche di purificazione e filtrazione dell’acqua, a Milano, si chiamavano “Vedovelle” - per fare anche il punto dei consumi, e quindi, dei risparmi introdotti col nuovo distributore pubblico di acqua potabile. "Nel primo anno di erogazione dell’acqua pubblica attraverso la casa comunale dell’acqua “Rubinotto” sono stati erogati da luglio 2012 a luglio 2013 - 91.225 litri - spiega Gianpetro Ballardin. Un buon risultato che penso vada incrementato per diverse valide ragioni. Una prima motivazione consta nel risparmio ambientale che vede una riduzione consistente di plastica pari alla quantità di litri erogati. Pensate: 91.255 bottiglie di plastica in meno, ma non solo”. Qui, difatti, cominciano i calcoli del sindaco, che dimostrano quanto si consuma per avere l'acqua in bottiglia.
"Per trasportare 15 tonnellate, che corrispondono a 10.000 bottiglie d’acqua da 1,5 litri - spiega Ballardin - , un camion consuma 1 litro di gasolio ogni 4 km (25 litri ogni 100 km). Ipotizzando una percorrenza media di 1.000 km, tra andata e ritorno il consumo di gasolio ammonta a 250 litri, ovvero 250.000 cm3 che, divisi per 10.000 bottiglie corrispondono a 25 cm3 di gasolio per bottiglia.
Moltiplicando 25 cm3 per 240 si deduce che il consumo giornaliero pro-capite di 1 litro di acqua in bottiglia comporta un consumo di 6 litri di gasolio all’anno.
A questi 6 litri vanno aggiunti i consumi di gasolio dei camion che trasportano le bottiglie di plastica vuote dalla fabbrica che le produce all’azienda che imbottiglia l’acqua e dei camion della nettezza urbana che le trasportano dai cassonetti agli impianti di smaltimento;
Una famiglia di quattro persone spende quindi ogni anno da 320 a 720 euro e fa bruciare almeno 32 litri di combustibili fossili per bere acqua in bottiglie di plastica invece dell’acqua potabile che sgorga dall’acquedotto del proprio paese e che 3 volte filtrata viene distribuita dalla casa dell’acqua posta a fianco del comune di Brenta.
Evidentemente così facendo si pensa di ottenere vantaggi superiori ai costi economici che sostiene e ai danni ecologici che genera. Dal punto di vista chimico e batteriologico questi vantaggi non ci sono. Dal punto di vista organolettico possono esserci se l’acqua distribuita dall’acquedotto e che utilizziamo attraverso il nostro rubinetto è troppo clorata. Ma è proprio per toglierle il sapore del cloro e per renderla più gradevole che abbiamo deciso di installare la casa dell’acqua che ha 8 sistemi di distribuzione e utilizza diversi sistemi di filtrazione: meccanica, addolcimento, microfiltrazione, osmosi inversa, rivitalizzazione, lampade UV".
Poi la questione legata ai costi. "Proviamo a fare un calcolo economico prendendo a riferimento una media di 0,25 centesimi/ litro - conclude Ballardin - , il costo dell’acqua sui nostri consumi di minimo costo sull’acquisto al supermercato, e una media di 0,08 centesimi/ litro, il costo medio di quanto erogato dal distributore del comune di Brenta.
Ne ricaviamo un risparmio sul totale a carico delle famiglie di 2/3 rispetto a quanto pagato nell’acquisto a costo minimo in un qualsiasi supermercato della provincia compresi i costi pur ridotti di un discount .
Esempio:
- 1 litro al giorno a famiglia per 365 giorni/anno a 0,25 c/lt. comperati al supermercato con bottiglie in plastica. Costo totale: 91,25 euro/anno.
- 1 litro al giorno a famiglia per 365 giorni/anno a 0,08 c/lt. erogati dalla casa dell’acqua comunale e provenienti dall’acquedotto. Costo totale: 29,2 euro/anno.
Le donne di una volta erano costrette a fare la fatica di portare a braccia l’acqua in casa. La loro non era una scelta. Oggi le persone che fanno questa fatica, non vi sono costrette. La loro è una scelta e il passaggio dalla costrizione alla libertà di scelta è un pezzo di progresso. L’acqua che portavano a casa era attinta dalla falda idrica e dalle fontane. L’acqua in bottiglia che si porta a casa oggi dai supermercati viene da centinaia, o migliaia di chilometri di distanza. Ha un costo di trasporto e consuma fonti fossili, che emettono CO2, ossidi di azoto (Nox) e polveri sottili (pm 10), incrementando l’effetto serra e inquinando l’aria”.

Fonte: VareseNews articolo di Andrea Camurani

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