Milano,
7
gennaio
2013
Comunicato stampa
Nel decreto sviluppo
un emendamento
azzera la 'direttiva nitrati'
Legambiente
denuncia alla Commissione europea: “agire subito per evitare
gravi
contraccolpi sul sostegno all'agricoltura lombarda”
Nella legge di conversione del Decreto Sviluppo (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 18 dicembre) un articolo azzera per un anno intero l'attuazione di una fondamentale direttiva europea, la 'direttiva nitrati' del 1991, che stabilisce limiti all'impiego di fertilizzanti azotati in agricoltura per impedire che vengano inquinati fiumi e laghi. Un articolo a dir poco sovversivo nei confronti del diritto comunitario, frutto di un emendamento presentato in extremis dall'onorevole Enzo Ghigo. Per questo, con una lettera di denuncia inviata oggi ai commissari all'ambiente Janez Potocnik e all'agricoltura Dacian Ciolos, Legambiente chiede l'immediata attivazione dei poteri della Commissione europea per ripristinare la certezza del diritto comunitario nel nostro Paese.
“Non esitiamo a
definire grave e irresponsabile questo testo - dichiara Vittorio
Cogliati
Dezza, presidente di Legambiente - perché l'attuazione
della direttiva nitrati richiede investimenti fondamentali per il
risanamento delle acque superficiali e dei bacini marini del
nostro
Paese. E perché aprire un simile conflitto con le norme
comunitarie
significa vanificare gli investimenti fatti da migliaia di
imprenditori agricoli onesti, e esporre la nostra agricoltura al
rischio di un severo taglio delle misure di sostegno comunitario,
vincolato al fondamentale rispetto delle norme in materia di
tutela
ambientale”.
In
Lombardia
il problema dell’impiego dei fertilizzanti azotati e dei liquami
zootecnici è sottovalutato ma molto serio, specialmente per i
corsi
d'acqua che attraversano la pianura agricola: è proprio in
queste
aree che - a causa dei nitrati contenuti nei fertilizzanti e nei
liquami d'allevamento - le acque superficiali risultano ancora
lontane dall'obiettivo di "buono stato" che, secondo la
direttiva quadro sulle Acque, dovrebbero raggiungere entro il
2015.
Il Po soffre ormai da molti anni per i carichi eccessivi di
azoto che
le acque intercettano dai campi e dagli allevamenti intensivi
delle
troppe aziende che non si sono ancora messe in regola con la
direttiva, un problema particolarmente sentito nell'Est della
Lombardia, dove si trova la maggior concentrazione nazionale di
allevamenti di suini e bovini. L'eccesso di azoto è una delle
cause
dell'eutrofizzazione dell'Adriatico, bacino marino con ridotto
scambio in cui periodicamente la mediocre qualità dell'acqua si
palesa con proliferazioni di alghe e mucillagini, provocando
danni
all'ambiente marino ma anche all'economia turistica oltre che
alla
salute dei bagnanti.
“Siamo
consapevoli che la direttiva nitrati sottopone a forte pressione
il
settore agrozootecnico della Pianura Padana – dichiara Damiano
Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia
- e che vi sono meccanismi di attuazione che non premiano
adeguatamente le buone prassi né scoraggiano sufficientemente
l'abuso di fertilizzanti chimici o l'eccessiva concentrazione di
allevamenti intensivi. Per questo siamo ben disposti a discutere
e
sviluppare proposte con le organizzazioni lombarde della
rappresentanza agricola. Ma riteniamo intollerabile che il
nostro
legislatore possa pensare di risolvere i problemi stabilendo la
libertà di inquinare attraverso un colpo di spugna su norme che
devono valere per tutti i Paesi membri”.
L’ufficio stampa
Legambiente Lombardia 02 87386480
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