martedì 9 ottobre 2012

L’Abbiamo Imbroccata L’iniziativa per l’acqua pubblica nei locali e nei luoghi di lavoro

Milano, 9 ottobre 2012                                                                                    Comunicato stampa

 
A un anno dall’inizio del progetto hanno già aderito 126 esercenti e 18 tra aziende ed uffici in Lombardia
In 365 giorni risparmiate 1milione e 500mila bottiglie di plastica e 100mila kg di CO2
Grazie all’iniziativa l’acqua nei locali e nelle aziende è più controllata

A un anno dalla sua nascita il progetto l’Abbiamo Imbroccata ha già fatto risparmiare oltre 100mila chilogrammi di CO2. E’ solo il primo importante risultato di un’iniziativa che sta modificando le abitudini dei milanesi, sensibilizzando l’opinione pubblica sull’importanza di consumare acqua del rubinetto anche nei ristoranti o nei luoghi di lavoro. La campagna per l’uso dell’acqua in brocca è stata lanciata da Fondazione Rete Civica di Milano, Legambiente Lombardia, Università Bicocca, con la partecipazione di Altreconomia, Metropolitana Milanese, Amiacque, Prothea, e con il contributo di Fondazione Cariplo. Il messaggio è che si può bere l’acqua del Sindaco, garantita e controllata dai gestori degli acquedotti, sia nei locali di Milano e provincia, che nelle mense degli uffici e delle aziende. Gli obiettivi di “L'Abbiamo Imbroccata” sono quelli di ridurre i costi ambientali legati a produzione, trasporto e smaltimento delle acque in bottiglia ed incentivare il consumo dell'acqua di rete come risorsa di qualità da valorizzare e non sprecare. Per questa ragione sono stati coinvolti i locali pubblici, le aziende, gli studi professionali e tutte le realtà sensibili dislocate nel territorio di Milano e provincia. 



E dopo solo un anno i risultati sono notevoli: i locali che hanno aderito a l’Abbiamo Imbroccata, e quindi hanno deciso di servire regolarmente l’acqua pubblica sui loro tavoli, sono già 126 in tutta la Lombardia tra ristoranti, agriturismi, circoli Arci e Acli, bar e anche rifugi alpini. Di questi: 79 sono a Milano e 47 fuori città, di cui 29 solo nella provincia del capoluogo meneghino. Al progetto hanno aderito anche 18 aziende dove ora finalmente i dipendenti possono bere acqua del rubinetto durante la pausa pranzo. Grazie all’adesione di questi locali è stato possibile risparmiare il consumo di circa 1 milione e 500mila bottiglie di plastica, con i relativi risparmi ambientali di produzione della plastica e trasporto (ad esempio sono stati risparmiati oltre 100mila kg di CO2). Tra i locali aderenti a L’Abbiamo Imbroccata ci sono da segnalare anche ristoranti che sono riusciti in pochi mesi, con costanza e intelligenza a passare dal 100% di richieste di acqua in bottiglia, a servire circa l’80% dell’acqua del rubinetto ai propri clienti.


“Il grande valore del progetto sta nel dimostrare tutta la potenzialità della partecipazione attiva dei cittadini ma anche degli operatori economici al cambiamento verso stili di vita sostenibili – dichiara Mario Sartori, direttore Fondazione Rete Civica di Milano - la rete è il potente strumento con cui far conoscere queste opportunità ed esperienze, suscitare nuove adesioni al cambiamento e creare comunità lungo il percorso”.
Ma gli ideatori del progetto sognano in grande: stimando infatti l’adesione futura di tutti i 1700 ristoranti presenti tra Milano e provincia si potrebbe arrivare un giorno a evitare il consumo di oltre 20 milioni di bottiglie di plastica all’anno, con un risparmio di oltre un milione e 400mila chilogrammi di CO2. Senza considerare i costi ambientali del trasporto delle bottiglie di minerale che secondo una stima ogni giorno percorrono in media 350 km sulle strade italiane.
“Dopo decenni di cecità consumistica – dichiara Damiano Di Simine, presidente Legambiente Lombardia - riscopriamo il valore di un bene il cui costo è incluso nella tariffa di fornitura, e il cui valore è nella semplicità: l'acqua potabile non deve essere imbottigliata, etichettata, trasportata, filtrata, demineralizzata. Niente di tutto ciò, perchè ogni trattamento è un inutile costo supplementare che per di più rischia di contaminarla o di comprometterne i valori nutrizionali. L'acqua potabile è pulita, salubre e buona così come sgorga dai rubinetti”.
Ma “L’Abbiamo Imbroccata” si pone come obiettivo anche quello di una maggiore attenzione e consapevolezza sull’acqua del rubinetto. L’importanza del progetto, infatti, consiste anche nel fatto che i locali e le aziende che aderiscono all’iniziativa entrano in un network che lavorerà in modo costante per migliorare la qualità dell’acqua, effettuando, laddove necessario, più controlli (ad esempio sui filtri che devono essere sempre sottoposti a una buona manutenzione per evitare contaminazioni), e molte campagne di informazione per i gestori dei locali. Insomma più acqua pubblica ma sempre ottima da bere. 

 
 
“E' fondamentale informare i gestori dei locali che l'acqua che sgorga dai rubinetti dei loro esercizi è buona e controllata – dichiara Massimo Labra, Università Bicocca di Milano - se hanno dei dubbi noi la analizzeremo e spiegheremo loro il significato di ciascun parametro. La ricerca universitaria sarà quindi al fianco di tutti coloro che vogliono conoscere cosa significa bere acqua di qualità senza farsi impressionare da messaggi pubblicitari ingannevoli o da cattive abitudini”.
Secondo i dati Istat, la fiducia delle famiglie italiane nei confronti dell'acqua del rubinetto è aumentata negli ultimi anni: se nel 2002 il 40% ammetteva la propria sfiducia, nel 2011 il rapporto è diminuito a solo 3 famiglie ogni 10. Un aumento dell’apprezzamento dovuto sicuramente anche al costo dell’acqua in bottiglia: la spesa mensile per l’acquisto di acqua minerale infatti è di oltre 19 euro, pari quasi a quanto si paga per il servizio di acqua potabile, circa 20 euro. Chi si affida all’acqua in bottiglia paga dunque due volte l’acqua che beve.
La conferenza stampa di oggi si è svolta nelle sede di ChiamaMilano con il Patrocinio del Comune di Milano
L’ufficio stampa Legambiente Lombardia 02 87386480

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