Milano, 29 ottobre 2012
Comunicato StampaSolo Mantova raggiunge un buon piazzamento nella classifica nazionale, male i capoluoghi insubrici. Buoni esempi da Bergamo e Milano, ma non bastano a far sistema
Legambiente: “Troppi sprechi, occorrono misure strutturali ma anche programmi educativi”
Peggioramento o generale stallo. E' questo il giudizio generale per le prestazioni ambientali delle città lombarde che emerge dall'edizione 2012 di Ecosistema Urbano, il rapporto di Legambiente, Ambiente Italia e Sole 24 Ore sullo stato di salute ambientale dei 104 capoluoghi di provincia italiani. Permane l'inquinamento atmosferico come dato negativo, che fa sì che l'aria di tutte le città lombarde risulti tra le peggiori dello stivale. Milano ha grossi problemi per la NO2 così come Brescia, Como, Monza, Pavia e Lecco. Il capoluogo lombardo registra livelli alti anche per i livelli di PM10. Anche per quanto riguarda l'ozono diverse città lombarde si piazzano tra le peggiori d'Italia come ad esempio Varese, Brescia, e Bergamo. Lecco e Mantova superano addirittura di tre volte i limiti consentiti.
“Lo stato ambientale delle città è il più sensibile indicatore del ritardo lombardo sulle politiche di sostenibilità – sottolinea Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia – la Lombardia non eccelle su nessuna filiera ambientale, da troppi anni ai proclami non hanno fatto seguito investimenti e azioni di sistema. Ecosistema Urbano segnala che la locomotiva lombarda è immobile sul binario della sostenibilità ambientale, per questo saremo molto esigenti nei confronti dei candidati al governo regionale, senza un deciso cambiamento della tabella di marcia siamo fuori dall'Europa”.
Nonostante ciò Milano migliora timidamente il suo piazzamento tra le grandi città raggiungendo un settimo posto (prima di lei le città venete, Bologna, Firenze e Genova) grazie alle politiche per la mobilità e al buon sistema idrico e depurativo, ma niente di buono sul versante dei rifiuti e delle piste ciclabili; è in assoluto la peggiore quanto a consumi idrici, con ben 228 litri di consumo giornaliero pro-capite. Mantova fa capolino tra le cinque migliori piccole città italiane, ma senza migliorare il proprio punteggio rispetto all'anno scorso. La città emerge grazie alla buona dotazione di ZTL, isole pedonali e spazi destinati ai ciclisti e ai pedoni; per le aree pedonali Mantova si piazza terza tra le piccole nella specifica graduatoria confermando il dato della passata edizione: 0,92 metri quadrati per abitante, e ottima è la dotazione di percorsi ciclabili, con uno sviluppo di ben 26 metri equivalenti ogni 100 abitanti.
Emergono poche, ma significative, esperienze positive: si segnala per Milano l'Area C, e per Bergamo l'importante intervento di solarizzazione fotovoltaica degli edifici scolastici: esempi che si segnalano come 'buone pratiche' in grado di fare scuola nel resto d'Italia, ma non bastano a 'fare sistema'. Complessivamente infatti il panorama lombardo non è certo green: da tempo ormai la nostra regione ha smesso di essere una locomotiva di politiche ambientali, arrancando al traino di diverse province della Campania e del Nord Est per quello che un tempo era il cavallo di battaglia lombardo, la raccolta differenziata dei rifiuti.
Male soprattutto i capoluoghi insubri, da Varese a Como Lecco e Monza, che occupano imbarazzanti postazioni di coda nelle classifiche per le medie e piccole città. Tra gli indicatori più negativi ci sono quelli relativi al consumo di risorse: i dati pro capite di produzione di rifiuti, di consumi idrici ed energetici sono rivelatori di stili di vita molto poco virtuosi, e suggeriscono che tra le politiche ambientali della Lombardia dovrebbero essere sviluppate anche forti ed efficaci campagne di informazione ed educazione ambientali, che consentirebbero ai lombardi di avere una impronta ambientale più leggera ma anche di conseguire significativi miglioramenti dei bilanci familiari.
Il dossier completo di Ecosistema Urbano 2012 è http://lombardia.legambiente.it
Nessun commento:
Posta un commento