Milano, 13 settembre 2012 Comunicato stampa
“Impossibile
governare
le acque senza lo stop al cemento nei comuni a Nord di Milano”
In attesa che si
chiariscano le
circostanze che hanno determinato l'esondazione di ieri del
torrente Seveso a
Milano, dopo un evento meteorologico per nulla straordinario,
Legambiente
avanza la sua proposta: un piano d'area regionale per decementificare
l'intero bacino del Seveso, oggi in assoluto il territorio più
urbanizzato
d'Italia.
“E indispensabile
affrontare
l'attuale insufficienza delle difese idrauliche della città di
Milano –
dichiara Damiano Di Simine, presidente regionale di Legambiente –
ma è
illusorio pensare di risolvere il problema delle piene del Seveso
continuando
ad inseguire una situazione che diventa più grave di anno in anno:
il bacino
del torrente è diventato sempre più simile ad una enorme piscina
piastrellata
di urbanizzazioni, e ogni anno nuove piastre si aggiungono e
riducono la
possibilità per l'acqua di infiltrarsi nel suolo, così i picchi di
piena
diventano sempre più intensi”.
Nel bacino del
Seveso, dati alla
mano, è urgente fermare il consumo di suolo, come già hanno fatto
nel loro PGT
i comuni di Desio e Lentate, che nulla potranno fare però rispetto
all'invasione di cemento prevista con i cantieri di Pedemontana.
Ma fermare il
consumo di suolo non è sufficiente, bisogna decementificare e
aumentare la
permeabilità del territorio. Per questo serve una forte volontà di
Regione e
Enti Locali, che devono dotarsi di un piano d'area che impedisca
nuove
urbanizzazioni delle ultime superfici libere e imponga in ogni
comune
l'adozione di regolamenti edilizi che prevedano e incentivino
l'adozione di
sistemi per accumulare e riutilizzare le acque di pioggia, ovvero
per
infiltrarle nel sottosuolo.
“Sicuramente al
momento è urgente
dotarsi di infrastrutture idriche – insiste Di Simine - come i
bacini di
laminazione, che facciano fronte all'emergenza, ma siamo facili
profeti nel
dire che anche queste infrastrutture diverranno rapidamente
insufficienti, come
è già avvenuto per lo scolmatore di nord-ovest realizzato negli
anni '70, se
non si invertirà la cementificazione del territorio”.
I dati che
dimostrano la gravità
della situazione sono quelli di DUSAF, il sistema informativo
sugli usi del
suolo. I comuni del bacino del Seveso risultano avere un livello
di
urbanizzazione superiore al 69%. La situazione più grave è quella
dei comuni di
prima cintura (Paderno, Cinisello, Bresso, Cormano, Cusano): qui
la
cementificazione è addirittura superiore a quella della città di
Milano,
superando l'83% dell'intero territorio. Un dato pesantissimo,
soprattutto
perchè questi comuni si trovano a valle della presa dello
scolmatore di
Nord-Ovest, e quindi gli effetti di acquazzoni in questo
territorio sono del
tutto ingestibili, basta un temporale violento a Cinisello e
Bresso per mandare
in tilt il Seveso. Ciò che è ancora più grave è il fatto che, fino
ad oggi, la
corsa del cemento prosegue inarrestabile.
Territorio,
ettari
|
Superficie
urbanizzata nel 1999
|
%
urbanizzazione
|
Superficie
urbanizzata nel 2007
|
%
urbanizzazione
|
|
Comuni di prima cintura*
|
3765
|
2957
|
78,5
|
3136
|
83,3
|
Comuni esterni*
|
9967
|
5997
|
60
|
6355
|
63,8
|
Tutti i comuni* del Bacino del
Seveso
|
13732
|
8934
|
65,1
|
9492
|
69,1
|
* I comuni
del bacino del
Seveso sono quelli delle province di Milano e Monza. Bresso,
Cormano, Cusano,
Cinisello e Paderno Dugnano sono considerati di prima cintura.
Gli esterni sono
Barlassina, Bovisio Masciago, Cesano Maderno, Desio, Lentate
S.S., Limbiate,
Meda, Nova M.se, Seregno, Seveso e Varedo.
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