MILANO, 1 FEBBRAIO 2017
COMUNICATO STAMPA
Polveri sottili alle stelle. Non passa giorno che le centraline dell’ARPA non rilevino livelli di PM10 e PM2,5 ben oltre la soglia consentita dalla legge. In una situazione di emergenza come quella che stiamo vivendo nelle ultime settimane, sarebbe stato doveroso da parte della Regione attuare misure aggiuntive e l’imposizione di provvedimenti urgenti per contenere i danni da inquinamento. Invece, mentre in Svizzera si bloccano i diesel euro 3 su strade comunali e cantonali, si impone il limite degli 80 km/h in autostrada e si rendono gratuiti i mezzi di trasporto, in Italia non succede nulla.
“Ci saremmo aspettati che, di fronte all’inesorabile aumento delle polveri sottili, Regione Lombardia facesse sentire in modo chiaro e forte la propria voce, invece il suo silenzio è assordante – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – I vicini svizzeri hanno emanato disposizioni urgenti per mitigare lo smog in Canton Ticino, mentre Regione Lombardia si affida a un protocollo di misure la cui applicazione resta non obbligatoria per i Comuni. Ci chiediamo: Regione dove sei?”
Non si può restare immobili e fare affidamento sulla pioggia prevista per il fine settimana, perché non risolverà il problema, al massimo lo posticiperà nuovamente. Non esiste federalismo quando si parla di aria, che non si ferma ai confini territoriali: solo l’azione unitaria può contrastare una situazione che rischia di diventare drammatica per la salute dei cittadini.
“Ci saremmo aspettati che, di fronte all’inesorabile aumento delle polveri sottili, Regione Lombardia facesse sentire in modo chiaro e forte la propria voce, invece il suo silenzio è assordante – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – I vicini svizzeri hanno emanato disposizioni urgenti per mitigare lo smog in Canton Ticino, mentre Regione Lombardia si affida a un protocollo di misure la cui applicazione resta non obbligatoria per i Comuni. Ci chiediamo: Regione dove sei?”
Non si può restare immobili e fare affidamento sulla pioggia prevista per il fine settimana, perché non risolverà il problema, al massimo lo posticiperà nuovamente. Non esiste federalismo quando si parla di aria, che non si ferma ai confini territoriali: solo l’azione unitaria può contrastare una situazione che rischia di diventare drammatica per la salute dei cittadini.
Secondo i dati disponibili dalle rilevazioni di Arpa Lombardia, a Bergamo, Lecco e Varese ieri si sono registrati i valori più alti dal 2002.
CITTA’
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VALORE MASSIMO REGISTRATO AL 31
GENNAIO
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VALORE PIU’ ALTO REGISTRATO IN 15
ANNI
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GIORNI DI SUPERAMENTO DEI LIMITI DI
LEGGE
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Bergamo
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224
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224 (nel 2017)
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16
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Brescia
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192
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196 (nel 2013)
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18
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Como
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213
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226 (nel 2002)
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19
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Cremona
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183
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186 (nel 2016)
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27
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Lecco
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192
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192 (nel 2017)
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11
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Lodi
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157
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202 (nel 2005)
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17
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Mantova
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181
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188 (nel 2016)
|
19
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Milano
|
161
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309 (nel 2002)
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22
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Monza
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166
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225 (nel 2006)
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20
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Pavia
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125
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177 (nel 2012)
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20
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Varese
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182
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182 (nel 2017)
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15
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