omo, 4 luglio 2016 - Chiare, fresche e dolci acque quelle del Lario, almeno secondo Legambiente che da una sufficienza piena alla ramo comasco del lago. "I dati sono positivi - spiegano i responsabili della Goletta dei laghi - ma non abbassiamo la guardia sulla situazione degli affluenti".
Il ramo comasco del Lario quest’anno mostra una situazione più positiva in punti che in anni passati risultavano, secondo il giudizio del Cigno Azzurro, “inquinati” o “fortemente inquinati” nell’indagine microbiologica. “Il nostro compito è quello di individuare le criticità dei bacini lacustri
con particolare attenzione, non solo dove sappiamo esserci maggiore
afflusso di bagnanti, ma soprattutto dove intravediamo un rischio più
elevato di inquinamento – commenta Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Abbiamo registrato quest’anno sulla sponda comasca del Lario un cambiamento di rotta,
che ci auguriamo possa essere un primo passo verso il risanamento delle
situazioni più problematiche. Non abbassiamo, però, la guardia su
questo lago”.
“I risultati di questi controlli, pur altalenanti, sembrano avere un’evoluzione favorevole nel tempo, che va di pari passo con l’aumento delle zone servite da fognatura e con il completamento del collegamento ai depuratori – dichiara Enzo Tiso, circolo Legambiente Angelo Vassallo – A Como la percentuale di popolazione servita da fognatura separata
ha raggiunto il 77%, cui si aggiunge un 11% con fognatura mista, rimane
il 12% di popolazione non servita. Per bloccare questa altalena occorre
proseguire nel collettamento, ad esempio, completando il collegamento
di Blevio e Torno alla fognatura cittadina di Como, sostituendo i tratti
obsoleti e controllando l’efficienza dei depuratori”.
Per questo è urgente eliminare le criticità che provengono
storicamente da un inquinamento cronico del primo bacino e degli
affluenti del lago e investire per migliorare i sistemi di depurazione. Di interventi di questa portata ne beneficerebbe per prima la città capoluogo.
“Considerata la grande vocazione turistica del nostro lago e
l’attrattività della città di Como, ci auguriamo che l’amministrazione
mostri una sensibilità crescente nei confronti certamente della qualità dell’acqua, ma anche del paesaggio circostante che lo caratterizza –ricorda Chiara Bedetti, presidente del circolo Angelo Vassallo di Legambiente – La pedonalizzazione del lungolago, unita alla buona salute del primo bacino, potrebbero senza dubbio rappresentare una svolta positiva per la nostra città”.
Fonte: Il Giorno.it
"Sulla sua pelle scorreva acqua quasi a coprirlo come una veste intangibile e fresca".
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