
“Il tuffo – dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente - vuole accendere i riflettori sulla salute dei fiumi e dei laghi che nel nostro Paese subiscono ancora le gravi conseguenze della presenza di scarichi inquinanti, depuratori spesso mal funzionanti e di una artificializzazione sempre più intensa. Interventi che oltre ad aggravare il rischio idrogeologico del territorio italiano hanno anche gravi ripercussioni in termini di qualità dei fiumi e delle acque. Perché l’acqua continui invece a svolgere la sua funzione “naturale” la tutela della qualità dei corsi d’acqua e dei laghi in Italia deve diventare una priorità per le istituzioni locali e nazionali”.
A due anni dall’obiettivo bisogna quindi
tirare le somme e portare avanti politiche e iniziative che siano
veramente in grado di fare la differenza ristabilendo i valori
dell’acqua di qualità riducendo ad esempio gli scarichi inquinanti in
acqua, e cercando nuove ed efficaci metodologie di bonifica e
trattamento come previsto dalla Direttiva Quadro
(2000/60CE) che oltre a definire gli obiettivi al 2015 obbliga a
mantenere inalterate le qualità positive dei corpi idrici superficiali
che hanno già ottenuto buoni risultati.
“I fiumi e i piccoli corsi d’acqua in Italia, come testimoniano anche i controlli fatti da Legambiente con Goletta Verde e Goletta dei laghi - dichiara Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente - vivono ancora sotto la minaccia di incuria e inquinamento. Pur essendo ormai a ridosso della scadenza europea per il raggiungimento del buono stato dei corsi d’acqua, tale obiettivo deve essere raggiunto ancora da più di metà delle stazioni di monitoraggio presenti in Italia. I nostri corsi d’acqua possono e devono ritornare ad essere “quelli di una volta”, pieni di vita acquatica e con la possibilità di fare il bagno in sicurezza. Oggi ne abbiamo la possibilità tecnica e legislativa, visto che l’Europa ci chiede di attuare entro il 2015 un piano per riportare le acque dei nostri fiumi a un buono stato, con moderati sintomi di inquinamento o di alterazione. Come Legambiente lavoreremo per spronare le istituzioni al raggiungimento di questo obiettivo”.
Fonte: Ambiente Rinnovabili.it
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