mercoledì 23 maggio 2012

Legambiente soddisfatta per l’approvazione del Piano di Governo del Territorio

Milano, 23 maggio 2012                                                                                  Comunicato stampa


“Non è il PGT che avremmo scritto noi, ma finalmente Milano ha un Piano Urbanistico e delle regole, e questa è la novità più rilevante per ridurre i troppi arbitrii”

Adesso bisogna avere il coraggio di mettere mano ai troppi errori fatti in assenza di un PGT e dalle precedenti amministrazioni, a cominciare dal CERBA e dalle edificazioni in aree agricole

Legambiente esprime soddisfazione per l’approvazione del PGT di Milano votato ieri sera in Consiglio, a meno di un anno dall’insediamento dell’Amministrazione Pisapia: la prima preoccupazione dell’associazione era, infatti, legata al rischio che si dilazionassero le scadenze e che l’intera operazione finisse per essere rimandata a data da definirsi.

“Con le nostre osservazioni condivise con molte associazioni e discusse anche con il mondo delle costruzioni, abbiamo inteso fornire un forte contributo critico ai contenuti del PGT voluto dall’amministrazione Moratti – dichiara Damiano Di Simine, presidente Legambiente Lombardia - ora riteniamo che molte nostre critiche siano entrate nell’agenda urbanistica di Milano e di questo siamo riconoscenti all’amministrazione Pisapia. Ma non è questo l’aspetto principale: abbiamo sempre detto che la vera priorità fosse avere un piano, possibilmente buono, ma comunque un progetto urbano e un sistema di regole per impedire i troppi arbitrii che hanno caratterizzato la crescita disordinata di Milano negli ultimi decenni”.

Secondo Legambiente però nel nuovo PGT c’è ancora troppo cemento e troppo poco progetto di paesaggio urbano, e continua a mancare una visione di Milano come città metropolitana, immersa nel grande flusso di merci e di persone che contraddistingue una delle aree più densamente popolate d’Europa, con i rapporti tra centro urbano e hinterland ma anche con le relazioni di lunga gittata che Milano stabilisce con le altre metropoli europee. Si tratta di mancanze gravi e sostanziali, ma sicuramente molti danni sono stati limitati e soprattutto si è evitato di approvare un piano bulimico di volumetrie, con dimensioni concepite in un’altra epoca storica, quella che ha preceduto la grave crisi immobiliare in cui l’Europa si sta dibattendo.

“La profonda revisione sviluppata con l’accoglimento delle nostre osservazioni ha evitato che Milano avesse un piano già vecchio – insiste Di Simine - perché dimensionato su profili di speculazione immobiliare che, per fortuna, già  oggi sono diventati del tutto irrealistici e obsoleti”.  

Ma ci vorrà molto tempo e molto lavoro per cogliere gli effetti del nuovo PGT, perché il futuro di Milano è gravato da troppi problemi che fanno parte della scellerata storia urbanistica recente. Da Cascina Merlata alla viabilità di Expo, dai nuovi quartieri residenziali finto/popolari previsti nei campi agricoli di Pontelambro all’operazione immobiliare del CERBA: sono decine i programmi urbanistici sbagliati, concepiti al di fuori di ogni regola ma ormai approvati. Molti non si realizzeranno facilmente perché il mercato immobiliare è scoppiato, ma continueranno a pesare come gravi ipoteche e a consumare sui suoli agricoli, se non ci sarà il coraggio di metterli in  discussione.

“All’assessore De Cesaris chiediamo di continuare con la determinazione fin qui dimostrata – conclude il presidente di Legambiente Lombardia - purtroppo il PGT arriva tardi rispetto a decisioni urbanistiche estremamente problematiche già assunte dalle precedenti amministrazioni. Ma occorre che questa amministrazione abbia il coraggio di dire che il re è nudo, che quei progetti erano sbagliati e lo sono di più oggi a fronte della drammatica contrazione della domanda, come è il caso del CERBA o dell’Accordo di Programma per Cascina Merlata”.

L’Ufficio stampa Legambiente Lombardia
Mario Petitto 02 87386480

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