PROGRAMMA
Riferimenti normativi:
Il passaggio dalla vecchia disciplina del D. Lgs. 152/1999 al nuovo Codice dell’Ambiente.
La nuova nozione di scarico introdotta dal cd. 2° decreto correttivo del Codice.
Gli elementi essenziali del concetto di scarico.
I corpi ricettori.
Le vasche e le cisterne aziendali: scarico o deposito temporaneo ?
I rifiuti costituiti da acque reflue.
Le acque di scarico e i rifiuti liquidi.
Rifiuti liquidi ed acque di scarico: 2 diversi concetti disciplinati rispettivamente dalla III^ e IV^ parte del T.U. dell’Ambiente.
I rapporti tra la normativa sulla tutela delle acque e quella in tema di rifiuti.
Le tipologie di acque reflue:
Le acque reflue domestiche, industriali e urbane.
La nozione di acque reflue industriali secondo i recenti orientamenti della giurisprudenza.
Le acque provenienti da:
- da impianti di lavanderia.
- un autolavaggio;
- un’area di parcheggio;
- un’attività di auto carrozzeria;
- un’attività da autofficina meccanica
- un mattatoio comunale;
- lavaggio di inerti, di pavimenti di un complesso industriale, di betoniere;
- lavaggio dei piazzali adibiti allo stoccaggio dei rifiuti o dei mezzi adoperati per il loro trasporto;
- lavaggio di cassonetti;
- piscine;
- da un centro sportivo (campi da tennis, calcetto … …);
- ristoranti ed alberghi;
L’immissione occasionale
Scarico discontinuo di reflui e scarico occasionale. La distinzione nell’evoluzione normativa e giurisprudenziale.
Le acque meteoriche e di dilavamento
Le acque reflue assimilabili alle domestiche.
Le deleghe alle Regioni per l’emanazione di specifiche normative in materia di:
- limiti di emissione degli scarichi;
- assimilabilità alle acque reflue domestiche;
- utilizzazione agronomica;
- acque meteoriche di dilavamento e acque di prima pioggia;
- autorizzazione allo scarico.
La disciplina autorizzatoria degli scarichi.
Il principio generale secondo cui tutti gli scarichi devono essere autorizzati.
Gli elementi essenziali dell’autorizzazione.
Il potere discrezionale della pubblica amministrazione.
Tempi e validità dell’autorizzazione.
Il subigresso di un soggetto in un’attività economica già autorizzata: obblighi ed adempimenti.
La disciplina dei pozzi perdenti o assorbenti, tra normativa nazionale regionale e locale
La corretta gestione delle fosse e delle vasche settiche.
Il sistema sanzionatorio.
Gli illeciti amministrativi e gli illeciti penali.
La mancanza di autorizzazione e il superamento dei limiti tabellari.
Circostanze esimenti.
Le regole del campionamento.
Particolari ipotesi sanzionatorie:
- Il trasporto illecito dei rifiuti liquidi costituiti da acque reflue;
- Lo sversamento dei liquami da autospurgo.
L’impresa agricola e l’utilizzazione agronomica.
La fertirrigazione.
Gli effluenti di allevamento e le ultime novità introdotte dal D. Lgs. n. 4/2008.
Il Regolamento Ministeriale che disciplina gli effluenti di allevamento.
Le acque di vegetazione e degli scarti dei frantoi oleari.
La normativa di riferimento degli scarti dei frantoi oleari: la L. 11 novembre 1996, n. 574 e il DM 6 luglio 2005.
Le sanse umide e le sanse disoleate alla luce della recente giurisprudenza.
Le acque reflue provenienti da:
- imprese dedite alla coltivazione del terreno e alla silvicoltura; imprese dedite ad allevamento di bestiame; impianti di acqua coltura di piscicoltura; da laboratori di macellazione;
- allevamenti zootecnici; caseifici; allevamenti ittici.
Il regime sanzionatorio previsto dal Testo Unico Ambientale, alla luce delle modifiche introdotte dalla legge 25 febbraio 2010 n. 36.
La configurabilità dei reati cd. satellite
Le disposizioni del codice penale in materia di acque:
- il danneggiamento (art. 635 C.P.);
- il getto di cose pericolose (art. 674 C.P.)
Applicabilità delle norme di tutela del paesaggio.
Prontuario e modulistica.Ampio spazio ai quesiti.
Docente: Avv. Gaetano Alborino Dirigente di Polizia Municipale e del Settore Ambiente ed Ecologia. Cultore della materia Economia Aziendale presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università Parthenope di Napoli.
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