martedì 14 giugno 2011

REFERENDUM: IL POPOLO DELL'ACQUA HA VINTO



Un sentito grazie ai 28 milioni di Italiani che hanno creduto nel valore della partecipazione


Dopo il successo raggiunto a livello di quorum e di partecipazione dei cittadini italiani a sostegno dei due quesiti referendari sull’acqua proposti dal Comitato Promotore nazionale, il Comitato Italiano per il Contratto Mondiale sull’acqua, che è stato tra i soggetti più attivi e che fa parte dei 42 promotori dei quesiti, desidera ringraziare i Comitati territoriali aderenti al Contratto Mondiale nelle principali Regioni italiane (Campania, Lombardia, Liguria, Toscana, Piemonte (Novara), Puglia, Sicilia) che in questi mesi si sono prodigati per favorire la più ampia mobilitazione.

Un sentito ringraziamento va soprattutto alle centinaia di comitati ed a quei cittadini che in ogni parte d’Italia hanno sostenuto la campagna referendaria e le iniziative del Comitato referendario “2 Si per l’acqua bene comune”.

“Il 57% di affluenza e oltre il 90% dei consensi a sostegno dei quesiti referendari ha confermato che la proposta lanciata 10 anni fa dal Contratto Mondiale con il Manifesto italiano dell’acqua (per ottenere il riconoscimento dell’acqua come diritto umano universale e come bene comune, patrimonio dell’umanità), era una sfida vincente e condivisibile anche in Italia, come ha dimostrato il consenso con cui gli italiani hanno sostenuto la visione cultura e politica dell’acqua proposta dai due quesiti referendari”, dichiara Rosario Lembo a nome del Comitato Italiano.

Il successo referendario obbliga ora la classe politica italiana ed il Parlamento ad inserire tra le priorità dell’agenda politica nazionale, la definizione di una nuova politica dei servizi pubblici locali ed in particolare dell’acqua come bene comune primario, come diritto umano, da garantire a tutti i cittadini”.

La richiesta che il Comitato italiano rivolge al Governo ed al Parlamento, se vuole rispettare la volontà e l’indirizzo politico emerso dal risultati referendari, è anche quella di annullare o di prorogare la scadenza del 31 dicembre 2011 prevista dal Decreto Calderoli che, dichiarando decadute le Autorità d’Ambito territoriale, sottrae alla sovranità dei Comuni la possibilità di beneficiare della facoltà di scelta reintrodotta dalla abrogazione del Decreto Ronchi, intervenuta con il successo del primo quesito referendario.

Ai comitati territoriali ed ai comitati dell’acqua che sono stati la struttura portante di questo successo referendario, nel ringraziare per lo spirito per il contributo dato, come Comitato italiano desideriamo ricordare che la vittoria referendaria è solo il primo passo verso la ripubblicizzazione dell’acqua come servizi privo di rilevanza economica; occorre infatti continuare a monitorare le specifiche situazione locali e sopratutto i comportamenti delle Regioni che entro il 31 dicembre 2011 saranno chiamate a mettere mano alla riorganizzazione dei servizi idrici. Diverse sono le situazioni che necessitano di attenzione, in primis la Lombardia ma anche la stessa Puglia.

Il Comitato italiano per il Contratto Mondiale sull’acqua, assieme all’intero movimento dell’acqua, è pronto ad affrontare questa nuova sfida politica, al fianco dei Comitati territoriali a difesa della gestione pubblica dell’acqua.


Fonte: comunicato stampa Comitato italiano per il Contratto Mondiale dell'acqua

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