Il progetto, già presentato alla provincia di Grosseto per la dichiarazione di compatibilità ambientale, prevede la realizzazione di un sistema integrato di recupero e valorizzazione energetica dei fanghi, che verrebbero essiccati utilizzando il vapore geotermico di cui la zona di Monterotondo è ricca. Una volta essiccati, i fanghi verrebbero avviati ad un impianto a biomasse integrato con materiale vergine proveniente dalla zona agricola e boschiva circostante, con una produzione di 28.000 Mwe l’anno.
La problematica del trattamento e smaltimento dei fanghi prodotti dai processi di depurazione delle acque reflue urbane ha assunto, negli anni, un'importanza crescente sia a livello nazionale che internazionale. La progressiva attuazione della direttiva che regola il corretto trattamento delle acque reflue, infatti, ha comportato un costante aumento dei quantitativi di fanghi originati dai processi di depurazione.
In Italia i fanghi sono considerati un rifiuto speciale e il loro destino prevalente è lo smaltimento in discarica o, a seconda delle normative regionali specifiche, lo spandimento su terreni agricoli. Il ricorso al compostaggio riguarda una parte minima, data anche la carenza di impianti. Poco sfruttato il trattamento di digestione anaerobica con produzione di biogas (che può poi essere bruciato per produrre calore ed energia elettrica) e materiale organico da avviare a trattamento di compostaggio per farne ammendante agricolo.
Ecosportello News Anno 7 Nr. 153 - 02 09 2008
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