Foto tratta dal sito www.invisiblewater.org
A Manaus manca l'acqua. Bastano queste tre parole per dire di che cosa parla il documentario L'acqua invisibile e soprattutto perchè è interessante da vedere. Manaus è la più importante città brasiliana sul Rio delle Amazzoni, il fiume più grande del mondo. Un paradosso, come dire che la Groenlandia sia a corto di ghiaccio o che in Svizzera non si trovino banche. Perché più di 300 mila abitanti su un milione e 600 mila non hanno accesso al bene più prezioso per la vita, che scorre davanti ai loro occhi in impareggiabile abbondanza. È la domanda centrale a cui cercano di rispondere gli autori, l'italiano Andrea Palladino e la brasiliana Astrid Lima. La loro inchiesta, ricca di dati e di interviste, scava nella privatizzazione del servizio idrico decisa dallo Stato di Amazonas nel 2000 in favore della multinazionale francese Suez. Risultato: le tariffe aumentano, tanto che l'acqua a Manaus è più cara che a Roma, e nessun investimento viene fatto per portare i tubi nelle zone più povere della città. Anche perchè molti abitanti di quelle periferie non avrebbero i soldi per pagare le bollette. Dalla cronica inefficienza dell'azienda pubblica saccheggiata negli anni dai politici locali si passa a una multinazionale privata che innalza presto la bandiera bianca: portare l'acqua nelle case dei poveri non è profittevole, ci pensi lo Stato. Il documentario dura 58 minuti, è prodotto da Boker Media Agency e ha in dvd un contenuto extra, cinque minuti di anticipazione di un documentario sulla privatizzazione dell'acqua in provincia di Latina (vedi l'inchiesta di questo Diario). Si può acquistare su invisiblewater.org a 15 euro (100 per proiezioni pubbliche).
Fonte: Diario, 23 marzo 2007 - Mario Portanova
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