giovedì 19 luglio 2018

Cittadini in prima fila per monitorare l’ozono


Milano, 19 luglio 2018                                                                            Comunicato stampa


In provincia di Bergamo, Legambiente, ARPA e cittadini, insieme grazie al progetto CAPTOR

Installati i sensori per monitorare la qualità dell’aria in due abitazioni e in una scuola


Sensori che possono essere installati presso case ed edifici pubblici per monitorare l’inquinamento da ozono: anche quest’anno prende il via la campagna di citizen science, ovvero di coinvolgimento dei cittadini per acquisire dati utili alla ricerca scientifica, che si svolge nell’ambito del progetto europeo CAPTOR, di cui Legambiente è partner per l’Italia e che, nella nostra regione, vede la collaborazione di ARPA Lombardia. Un modo diverso per sensibilizzare l’opinione pubblica e allo stesso tempo monitorare lo stato di salute dell’aria, sfruttando nuove tecnologie, con sensori intelligenti, per rendere possibili misurazioni di inquinanti che diversamente richiederebbero costose e complesse apparecchiature di misura.
Stamattina i tecnici di Legambiente e volontari hanno installato i sensori di monitoraggio dell’ozono nella scuola di Caprino Bergamasco e in case private a Stezzano e Ponte San Pietro sempre in provincia di Bergamo. L’area pedemontana bergamasca è stata selezionata tra quelle maggiormente esposte al rischio di inquinamento da ozono, in virtù della sua posizione sottovento rispetto alle correnti che in estate spostano le masse d’aria provenienti dalla metropoli lombarda a ridosso dei rilievi prealpini, dove si misurano le concentrazioni più elevate di questo inquinante i cui precursori sono principalmente i gas di scarico di automobili e veicoli commerciali diesel. L’area pedemontana lombarda è uno dei luoghi che soffre maggiormente per le elevate concentrazioni di ozono, che è il componente principale dello smog fotochimico: l’ozono in particolare si forma a partire da altre sostanze inquinanti (ossidi d’azoto e molecole organiche volatili) solo in presenza di intensa radiazione solare, quindi nelle ore diurne e nei paesi di latitudine mediterranea; la scarsità di vento e le elevate concentrazioni di inquinanti primari precursori dell’ozono concorrono a fare delle fasce pedemontane della Lombardia uno dei principali ‘hot spot’ per questo inquinamento in Europa.

“Con il progetto CAPTOR, oltre al coinvolgimento diretto dei cittadini intendiamo aumentare la consapevolezza della presenza e della pericolosità di un inquinante poco conosciuto e spesso sottovalutato - spiega Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia - L’obiettivo è di arricchire grazie a nuove tecniche di misura il sistema regionale di misura dell’inquinamento da ozono, allo stesso tempo rafforzando la relazione tra istituzioni pubbliche e cittadini: per l’ozono è particolarmente importante questa comunicazione, perché con adeguata informazione è possibile sia contrastare la formazione di ozono, sia prevenirne gli effetti sulla salute, quando le concentrazioni inquinanti superano le soglie di sicurezza”.
La campagna di monitoraggio avviene anche quest’anno grazie alla stretta e necessaria cooperazione tra un’agenzia pubblica come ARPA Lombardia e Legambiente.
"Anche quest’anno con il nostro contributo tecnico-scientifico abbiamo supportato CAPTOR. - dichiara Silvia Bellinzona, direttore settore monitoraggi ARPA Lombadia - Il progetto ha lo scopo fondamentale di sensibilizzare ed aumentare la consapevolezza nei cittadini sul tema dell’inquinamento atmosferico, in particolare dovuto all’ozono; riconoscendo l’importanza di una stretta collaborazione tra i cittadini, le associazioni e le istituzioni che perseguono, seppur in modi differenti e secondo le diverse competenze, lo stesso obiettivo: una maggior tutela dell’ambiente".
I dispositivi nelle case dei volontari rimarranno attivi fino a metà settembre, sotto la supervisione di tecnici di Legambiente, che supporteranno i volontari nella manutenzione e nella rilevazione dei dati, resi pubblici attraverso la piattaforma online di Captor.

Il progetto Captor

Il progetto europeo CAPTOR vede a fianco di Legambiente, istituti di ricerca, università e associazioni italiane, spagnole e austriache impegnati in tre aree di test: in Spagna (Catalogna, l’area a nord-ovest di Barcellona), in Austria (la zona suburbana di Vienna) e in Italia (la pianura padana, con attività nelle zone suburbane o nelle piccole provincie di Piemonte, Lombardia e Emilia-Romagna e Veneto).

Il progetto rientra nel bando europeo “Horizon2020 - ICT10: Collective Awareness Platforms for Sustainability and Social Innovation”, il cui scopo è rendere i cittadini più informati e partecipi e, pertanto, capaci di adottare comportamenti e stili di vita, individuali e collettivi, più sostenibili anche con il supporto di piattaforme digitali di condivisione.

I dati registrati dalle centraline sono consultabili in tempo reale sul portale www.captorlegambiente.it

Ufficio stampa Legambiente Lombardia

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