giovedì 12 luglio 2018

Depurazione: nel bresciano il triste primato del numero delle non conformità per mancata depurazione

Comunicato stampa                                                                                           Milano, 12 luglio 2018



Su 37 agglomerati in procedura di infrazione, 33 sono in provincia di Brescia

Legambiente: “Nel 2018 ancora interi comuni bresciani privi di infrastrutture fognarie!"


E’ assurdo che nel 2018 nella ricca Lombardia esistano ancora interi comuni che scaricano le loro fogne direttamente nei corsi d'acqua! Con questa affermazione Legambiente Lombardia lancia, ancora una volta, il campanello d’allarme sui territori in procedura d’infrazione per quanto riguarda la depurazione e il collettamento dei reflui fognari. Su 99 agglomerati urbani coinvolti nella fase di avvio della procedura, ad oggi, ne restano 37 non conformi. La procedura d’infrazione, che annovera la Lombardia tra le regioni italiane inadempienti, è la nr. 2014/2059 e fa riferimento a quanto disposto dalla Direttiva Europea 91/271/CEE rispetto alle insufficienze del sistema infrastrutturale funzionale alla raccolta e depurazione delle acque reflue urbane.
Fra tutte le province coinvolte, quella più problematica è, di gran lunga quella bresciana con 33 agglomerati urbani che necessitano di interventi. In diversi casi le opere da mettere in campo sono significative: dal collettamento e depurazione di gran parte della Val Trompia alla completa costruzione della rete fognaria del comune di Calvisano in fase di progettazione. Gli altri interventi urgenti riguardano le province di Bergamo e Cremona con due agglomerati, Pavia, Lecco e Mantova con uno. Per quanto riguarda la Lombardia, l’insieme del costo degli interventi per uscire definitivamente dalla procedura d'infrazione di tutti gli agglomerati non conformi, così come programmati ad oggi, supera i 330 mln euro, ma una parte degli interventi non ha ancora una progettazione operativa.

“Siamo sempre più sconcertati di questa situazione - dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia - e della lentezza con cui si sono affrontati i problemi, rimandando le soluzioni. Speriamo che i comuni della provincia di Brescia abbiano abbandonato le logiche di campanile che, fino ad oggi, hanno ostacolato la governance unitaria del sistema idrico a livello provinciale e l'attuazione dei necessari investimenti con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Una situazione imbarazzante, che abbiamo costantemente sottolineato con il passaggio di Goletta dei Laghi oggetto, quest’anno, anche di una attenta riflessione sulla nuova ipotesi di infrastruttura depurativa per il Benaco su cui gravano molte incertezze progettuali e di localizzazione nonchè una gestione delle informazione che alimenta malumori e inquietudini. Di depurazione c’è un gran bisogno in tutta la provincia, eliminare i potenziali danni ambientali è un obbligo e una responsabilità collettiva."
Sulla nuova infrastruttura per il Garda, Legambiente ribadisce la necessità che gli Enti coinvolti facciano uno sforzo di tenuta d’insieme, evitando eventuali sovradimensionamenti degli impianti e valutando attentamente le istanze locali per non incorrere in ulteriori rinvii.



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