venerdì 15 maggio 2015

Apre la nuova Tangenziale Est di Milano: sprofonderà la Brebemi o affosserà Pedemontana?

Milano, 15 maggio 2015                                                                                         Comunicato stampa


Il dilemma dei concessionari: se TEM funziona, sarà un altro duro colpo per Serravalle già indebitata ben oltre le sue possibilità

Una sola certezza, dove oggi c'è la TEM, una volta c'era il Parco Sud

Sabato 16 maggio apre la TEM e sarà sa subito una prova del fuoco per la nuova tangenziale che avrà gli occhi puntati addosso su quanto traffico riuscirà ad intercettare e quale beneficio ne trarrà la tangenziale est in termini di riduzione della congestione. A essere preoccupata è in particolare la Brebemi che spera in un aumento dei veicoli proprio grazie all’apertura della Tangeziale Est Milanese, visto che fino ad ora l’autostrada per Brescia è stata praticamente deserta. Certo è che se  non ci si dovesse avvicinare ai 75.000 veicoli al giorno previsti dal piano finanziario sarà dura ripagare l’investimento fatto, in particolare per il Gruppo Gavio/Intesa che ha già dovuto pretendere 300 milioni di contributo pubblico ed altrettanti di defiscalizzazione per completare i lavori della nuova Tangenziale. Riflettori accesi dunque per capire se il flop di BreBeMi si ripeterà anche per la TEM, opera cui è collegata strutturalmente, condannandole entrambe al fallimento e condannandoci tutti a doverne pagare i costosissimi conti.
“Da domani si capirà finalmente se ha ragione il presidente Bettoni che ha sempre imputato il poco traffico sulla Brebemi proprio al fatto che la TEM non fosse ancora stata ultimata – dichiara Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente Lombardia - o se invece abbiamo sempre avuto ragione noi a dire che a tener lontano gli automobilisti dalle nuove opere sono stati i gravissimi errori di programmazione tra i quali: il costo eccessivo, la vicinanza alla A4 e i potenziamenti di questi anni sulla rete di autostrade per l’Italia. In questa situazione appare non più rinviabile un ripensamento sulla strategia viabilistica della Regione Lombardia che deve fare i conti anche con l'impossibilità di finanziare la costosissima Pedemontana alla luce dei deludenti risultati di traffico di Brebemi e delle enormi problematiche ambientali connesse”.

Ma se TEM dovesse davvero funzionare, allora a preoccuparsi dovrebbe essere Serravalle Spa, cioè la società a prevalenza pubblica che gestisce le tangenziali milanesi, e che dovrebbe rinunciare a decine di milioni di euro di incassi dai pedaggi ai caselli di Agrate e Melegnano: un duro colpo per la società che, con un indebitamento del tutto al di sopra di quanto concesso dal suo budget, si è fino ad oggi dissanguata per sostenere la realizzazione dell'altra devastante autostrada, la Pedemontana! Un vero risiko tra concessionarie, dunque, in cui tutti investono oltre le proprie possibilità, senza certezza di ritorno degli investimenti salvo presentarsi questuanti a chiedere soldi pubblici o defiscalizzazioni per lenire i dolori degli investitori, magari spacciando i loro giochi opachi con la scusa di dover realizzare opere funzionali per un Expo in cui l'unica buona notizia è che i visitatori ci vanno con i mezzi pubblici.

“In questo gigantesco risiko tra società concessionarie, banche e costruttori, in cui tutti investono soldi che non hanno per contendersi un traffico che non c'è, e poi tutti insieme fanno la coda per ottenere sovvenzioni pubbliche, l'unica certezza è che è il grande progetto autostradale lombardo ad essere fallito – dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia – nel frattempo si inaugura la strada che ha asfaltato centinaia di ettari dei più fertili suoli agricoli del fu-Parco Sud: un vero affronto al messaggio globale di Expo, altro che nutrire il pianeta”.


L’ufficio stampa Legambiente Lombardia 0287386480

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