CONSORZIO PARCO DEL LURA PARCO LOCALE D'INTERESSE SOVRACOMUNALE Via IV Novembre 9/a, 22071 Cadorago (CO) - Fraz. Caslino al Piano Tel. 031.901491 - Fax. 031.8881621 www.parcolura.it |
In questo numero:
RETI ECOLOGICHE: PIANIFICAZIONE, CONSERVAZIONE E GESTIONE ATTIVA DEL TERRITORIO Il 7, 8 e 9 maggio presso la sede del Parco del Lura si terrà un Corso gratuito di formazione sulle reti ecologiche, realizzato dal Consorzio nell'ambito del progetto co-finanziato da Fondazione Cariplo sui corridoi ecologici ESCURSIONI SOMEGGIATE NEL PARCO DEL LURA Domenica 7 aprile la prima escursione alla scoperta del Parco del Lura in compagnia degli asini FESTEGGIA IL COMPLEANNO NEL PARCO DEL LURA! Per festeggiare il compleanno in modo divertente e originale, perchè non passare una giornata nel Parco del Lura in compagnia dei propri amici? IL CONSORZIO PARCO DEL LURA AUGURA A TUTTI UNA SERENA PASQUA! |
"Sulla sua pelle scorreva acqua quasi a coprirlo come una veste intangibile e fresca".
venerdì 29 marzo 2013
Iniziative al Parco del Lura
giovedì 28 marzo 2013
mercoledì 27 marzo 2013
Quinta Conferenza Europea sulla Riqualificazione Fluviale
Si terrà a Vienna, dall' 11 al 13 settembre 2013, la Quinta Conferenza Europea sulla Riqualificazione Fluviale "Riqualificare Fiumi in Europa:
Celebrando i Successi e Indirizzando le Sfide", organizzata
dall'European Centre for River Restoration (in Partnership col progetto
RESTORE).
La conferenza offrirà:
Si ricorda che il 15 aprile 2013 scade il termine ultimo per inviare i propri contributi e partecipare così alla conferenza.
Evento segnalo da CIRF, Centro Italiano Riqualificazione Fluviale.
La Quinta Conferenza sulla Riqualificazione Rluviale metterà in evidenza ciò che i teorici e gli operatori più importanti di Riqualificazione Fluviale hanno da offrire nel contribuire a portare un nuovo modo di pensare al raggiungimento di obiettivi di Riqualificazione e di gestione dei fiumi Europei.
La conferenza offrirà:
- Emozionanti esempi di sforzi concreti per ripristinare lo stato naturale e il funzionalità dei corsi d'acqua e come questo ha migliorato la gestione del rischio alluvioni, l'ecologia del fiume e sostenuto le infrastrutture verdi e lo sviluppo delle comunità. Saranno visitati diversi siti lungo il Danubio in escursioni di campo ispiratrici;
- Scambio di competenze sulla Riqualificazione Fluviale da presentazioni di esperti, visite di campo in siti riqualificati, e workshop;
- Preziose opportunità di creazione di rete: la piattaforma ideale per incontrarsi e condividere idee con professionisti e operatori coinvolti nella tutela e al ripristino dei fiumi europei di idee simili.
Si ricorda che il 15 aprile 2013 scade il termine ultimo per inviare i propri contributi e partecipare così alla conferenza.
Evento segnalo da CIRF, Centro Italiano Riqualificazione Fluviale.
- Emozionanti esempi di sforzi concreti per ripristinare lo stato naturale e il funzionalità dei corsi d'acqua e come questo ha migliorato la gestione del rischio alluvioni, l'ecologia del fiume e sostenuto le infrastrutture verdi e lo sviluppo delle comunità. Saranno visitati diversi siti lungo il Danubio in escursioni di campo ispiratrici;
- Scambio di competenze sulla Riqualificazione Fluviale da presentazioni di esperti, visite di campo in siti riqualificati, e workshop;
- Preziose opportunità di creazione di rete: la piattaforma ideale per incontrarsi e condividere idee con professionisti e operatori coinvolti nella tutela e al ripristino dei fiumi europei di idee simili.
La Quinta Conferenza sulla Riqualificazione Rluviale metterà in evidenza ciò che i teorici e gli operatori più importanti di Riqualificazione Fluviale hanno da offrire nel contribuire a portare un nuovo modo di pensare al raggiungimento di obiettivi di Riqualificazione e di gestione dei fiumi Europei.
Pressione sulle risorse idriche: il punto del WWF Italia


Gli ecosistemi d'acqua dolce ricoprono appena l'1% della superficie del Pianeta e ospitano il 7% delle 1,8 milioni di specie oggi descritte dalla scienza. Su un totale di 1,4 miliardi km³ di acqua disponibile sul Pianeta solo il 2,5% (35 milioni di km³) è costituito da acqua dolce (fiumi, laghi, ghiacciai ecc.), di cui solo meno dell'1% è potenzialmente utilizzabile dall'uomo per le proprie necessità.
Gli ecosistemi di acqua dolce, pur ricoprendo solo l'1% della superficie terrestre, ospitano il 7% (126.000 specie) delle 1,8 milioni di specie a oggi descritte. Gli effetti dell'azione umana su questi ambienti sono devastanti: solo in Europa, negli ultimi 50-100 anni il 60% delle zone umide è andato perso perché convertito a usi più "redditizi" o perché non tutelato.
Come documenta il rapporto WWF "Living Planet Report 2012" fornendo i dati sull'Indice del pianeta vivente (Living Planet Index) il declino di questo indice per quanto riguarda gli ecosistemi delle acque dolci è stato superiore a quello di tutti gli altri biomi. Complessivamente, l'Indice delle acque dolci globale è diminuito del 37% fra il 1970 e il 2008 e quello delle acque dolci tropicali, in particolare, è diminuito in maniera più drammatica, del 70%.
Il WWF Italia da sempre attraverso le proprie Oasi protegge alcuni dei più importanti ecosistemi d'acqua dolce: sono 50 le Oasi WWF, su un totale di 120, che tutelano ecosistemi d'acqua dolce e le loro specie, come ad esempio le Oasi di Burano (Toscana), Orbetello (Toscana), Le Bine (Lombardia), le Saline di Trapani (Sicilia), e Valle Averto (Veneto).
La fotografia scattata dal WWF Italia sull'approvvigionamento idrico è purtroppo destinata ad assumere sempre di più i caratteri di un'emergenza sia per l'uomo che per la Natura: gli ecosistemi d'acqua dolce, infatti, non solo forniscono l'habitat per la sopravvivenza di numerosissime specie ma consentono anche lo stoccaggio e la fornitura di acqua potabile per soddisfare i bisogni fondamentali della popolazione umana.
L'industria utilizza in media il 20% delle risorse idriche della Terra, ma la percentuale è molto più elevata nei paesi "avanzati": in media il 59% contro l'8% dei paesi a basso reddito . Secondo le stime dell'UNESCO, il volume d'acqua impiegato a scopi industriali passerà dai 752 km3 l'anno del 1995 ai 1.170 km3 nel 2025, arrivando a rappresentare circa il 24% del prelievo totale di acqua dolce. Non solo consumi diretti, l'industria è responsabile ogni anno dell'accumulo dalle 300 alle 500 tonnellate tra metalli pesanti, solventi, fanghi tossici e di altri rifiuti. Il contributo più significativo al carico di inquinanti proviene dalle industrie che utilizzano materie prime organiche e tra queste primeggia il settore alimentare come quello maggiormente inquinante.
Il settore agro-alimentare dei paesi ad alto reddito è responsabile del 40% dell'inquinamento organico in ecosistemi di acqua dolce, mentre per i paesi a basso reddito il contributo sale al 54%. In questi paesi, il 70% dei rifiuti industriali viene scaricato non trattato, inquinando anche l'approvvigionamento di acqua potabile. Utilizzare una minor quantità d'acqua riuscendo al tempo stesso a produrre più cibo o prodotti sarà cruciale per affrontare i problemi legati alla scarsità delle risorse idriche.
Cittadini, imprese, investitori ed istituzioni possono ridurre la propria impronta idrica (un indicatore di utilizzo dell'acqua dolce che misura l'uso sia diretto sia indiretto da parte di consumatori e produttori) cambiando e promuovendo abitudini, investimenti e strategie in grado di incidere sui processi produttivi per una riduzione dei consumi d'acqua. Per quanto riguarda i processi produttivi, un caso-studio italiano di calcolo della propria impronta idrica e di riduzione del consumo di acqua in agricoltura è rappresentato da Mutti, leader di mercato nella produzione di concentrato, passata e polpa di pomodoro. In collaborazione con WWF e l'Università della Tuscia, Mutti è stata la prima azienda in Italia e una delle poche al mondo, ad aver calcolato i consumi di acqua della propria produzione, dalla coltivazione del pomodoro al prodotto finito, concretizzando degli obiettivi di riduzione dell'impronta idrica del 3% entro il 2015 su tutta la filiera, attraverso misure per migliorare efficienza e efficacia nell'irrigazione e la riduzione dei fertilizzanti.
Tra le cose che invece può fare il cittadino, sia come utilizzatore del servizio idrico che come consumatore, c'è il calcolo della propria impronta idrica attraverso il carrello della spesa virtuale sul sito del WWF Italia www.improntawwf.it, che permette così di essere consapevoli di quanto 'oro blu' mettiamo nel nostro piatto con la scelta dei nostri prodotti alimentari.
Per informazioni:
Parco Media Valle Lambro: Monza aderisce al PLIS
L'Ente di gestione del parco attende ora dichiarazione d’adesione da parte del comune di Milano, poi l’iter di riconoscimento dell’ampliamento del PMVL potrà proseguire. La tappa successiva sarà l’approvazione di un protocollo d’intesa da parte dei Consigli comunali delle amministrazioni coinvolte.
La definizione del "Parco Media Valle Lambro.2" va così definendosi, portando verso la creazione di un parco metropolitano, che, con l’ampliamento proposto da Monza, raggiunge i 7 milioni di metri quadri.
Il Parco in breve. Il PLIS Media Valle del Lambro si estende per circa 300 ettari lungo il corso del fiume Lambro, tra i comuni di Brugherio, Cologno Monzese e Sesto San Giovanni. Costituisce una formidabile “cerniera” di un sistema verde di scala metropolitana
Per informazioni:
Parco Media Valle Lambroweb: http://www.pmvl.it
martedì 26 marzo 2013
lunedì 25 marzo 2013
Parco Media Valle Lambro 2.0 - viaggio verso un parco metropolitano
Giovedì 4 aprile 2013 - ore 20.45 sala consigliare p.zza C. Battisti 1 - Brugherio
Il Parco Media Valle Lambro, in collaborazione con il Comune di Brugherio, organizza un incontro pubblico per illustrare i suoi lavori di progettazione, di concreta realizzazione e l’attività finalizzata al riconoscimento provinciale degli ampliamenti nei comuni di Milano e Monza.
L’obiettivo è ambizioso: un nuovo parco metropolitano, lungo 11 Km, con una superficie di 6,6 milioni di metri quadri.
La cittadinanza è invitata.
Il Parco Media Valle Lambro, in collaborazione con il Comune di Brugherio, organizza un incontro pubblico per illustrare i suoi lavori di progettazione, di concreta realizzazione e l’attività finalizzata al riconoscimento provinciale degli ampliamenti nei comuni di Milano e Monza.
L’obiettivo è ambizioso: un nuovo parco metropolitano, lungo 11 Km, con una superficie di 6,6 milioni di metri quadri.
La cittadinanza è invitata.
venerdì 22 marzo 2013
Al via la Giornata Mondiale dell’Acqua Acqua inquinata, emergenza trascurata
Milano,
21
marzo 2013
Comunicato stampa
Ritornano
le schiume nei fiumi, Legambiente denuncia un quadro
infrastrutturale lombardo
estremamente arretrato nel settore fognario e depurativo.
Aspettiamo nuove
multe UE?
L’Associazione
lancia un appello alla nuova Giunta regionale: “Serve una task
force coordinata
per il disinquinamento di fiumi, laghi e falde sotterranee”
Si
celebra domani in tutto il mondo la Giornata dell’Acqua, e per
l’occasione
Legambiente accende i riflettori sulla grande emergenza
ambientale da tempo
trascurata in Lombardia: quella della drammatica insufficienza e
arretratezza
del sistema fognario e depurativo, che richiede oggi ingenti
investimenti per
evitare le multe europee. Dal 1992, anno d’istituzione della
Giornata Mondiale
dell’Acqua, purtroppo è cambiato poco per lo stato di salute di
falde e corpi
idrici superficiali nella nostra regione. E gli attacchi
continui ai corsi
d’acqua in Lombardia, Olona e Lambro in particolare, lo
dimostrano. Negli
ultimi mesi si sono ripetuti sversamenti di tensioattivi e
liquami nei fiumi
ricreando preoccupanti analogie con il passato, quando i corsi
d’acqua erano
considerati al pari di canali di scolo per rifiuti di ogni
genere. Il dato di
fatto però è che, al netto delle condotte criminali, l'intera
rete scolante da
tempo è inadeguata a gestire le acque di scarico di una regione
di 10 milioni
di abitanti, e quindi sempre più spesso questi attentati alla
vita dei fiumi
sono legati a sistematici malfunzionamenti di fogne e
collettori, che in tutte
le provincie richiedono investimenti per svariati miliardi di
euro. E se non
bastasse il quadro desolante dello stato dei fiumi in pianura,
le cose non
vanno meglio in montagna, dove all'inquinamento si aggiunge il
proliferare
delle richieste di concessione per la produzione di energia
idroelettrica.
Nelle sole province alpine, esclusa Sondrio che ha introdotto
una rigorosa
regolamentazione, sono state centinaia le istanze sottoposte dal
2008 ad oggi e
non esiste più fiume o torrente che non sia oggetto di almeno
una richiesta di
concessione per il mini idroelettrico (120 concessioni attive e
200 richieste a
Brescia, 30 attive e 150 richieste a Bergamo, 61 richieste a
Como, 7 attive e
decine di richieste per 21 corpi idrici a Varese). Legambiente
lancia un
allarme anche sul problema nitrati. Troppo lentamente si stanno
attuando le
prescrizioni della Direttiva Nitrati della UE. Un problema che
in Lombardia è
accentuato dalla elevatissima densità di allevamenti zootecnici
nella Bassa
Pianura, ma che, soprattutto per quanto riguarda le falde, ha
tra le proprie
cause principali proprio l'obsolescenza e le perdite della rete
fognaria,
essendo i nitrati uno dei prodotti più persistenti
dell'inquinamento da liquame
fognario. Ben il 13% circa delle stazioni di monitoraggio di
Arpa per le acque
superficiali ha evidenziato, per il periodo 2008-2011, valori
massimi delle
concentrazioni di nitrati superiori ai 50 mg/l NO3, individuati
come soglia
dalle linee guida europee, e la situazione non dà segni di
miglioramento. Di
fronte alla gravissima situazione di inquinamento generalizzato
delle acque di
fiumi, laghi e falde della Lombardia, Legambiente ha preso carta
e penna per
segnalare la criticità ai neo-nominati assessori all'ambiente,
all'agricoltura,
alle infrastrutture e al territorio, esortandoli ad attivare e
mantenere una
task force sul risanamento idrico.
“Alla giunta Maroni chiediamo un
forte impegno per mettere
in campo un programma di infrastrutture fognarie e depurative
adeguato a
perseguire gli obiettivi vincolanti imposti dalla direttiva
europea sull'acqua
- dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente
Lombardia - Il sistema
delle infrastrutture e quello dei
controlli risultano ancora gravemente insufficienti. Siamo
consapevoli che si
tratta di materia complessa e che richiede la mobilitazione di
risorse per
investimenti plurimiliardari, per questo auspichiamo uno sforzo
trasversale
agli assessorati, attraverso una task force regionale che
integri le politiche
regionali e rafforzi gli strumenti in questo settore
estremamente strategico, a
partire dall'attività di monitoraggio e di messa a disposizione
di tutti i
cittadini delle informazioni sullo stato di salute della risorsa
idrica,
informazioni oggi spesso inesistenti e comunque poco o per nulla
accessibili”.
Il
quadro gravissimo di
inquinamento delle acque è solo in parte mitigato dalla grande
disponibilità di
risorse idriche in Lombardia: le precipitazioni ci garantiscono
l’arrivo di
circa 27 miliardi di metri cubi di acqua ogni anno, e non
mancano sistemi
naturali di accumulo per far fronte alle siccità: nevai,
ghiacciai, laghi e
falde fanno della Lombardia una delle regioni d'Europa con
maggior
disponibilità idrica. Nonostante ciò abbiamo problemi ciclici di
scarsità
idrica nei mesi caldi. Tra le cause di questa situazione
sicuramente c’è
l’eccessivo prelievo d’acqua. In Lombardia ogni goccia d'acqua
che cade dal
cielo viene usata cinque volte prima di defluire verso il mare,
infatti i
prelievi idrici si attestano a quasi 130 miliardi di m3/anno,
gran parte dei
quali (il 72%) prelevati e reimmessi nei fiumi dopo aver
azionato le turbine delle
centrali idroelettriche. “L’eccessivo sfruttamento provoca
enormi problemi di
qualità delle acque superficiali e sotterranee, perché avviene a
scapito della
circolazione idrica naturale necessaria a mantenere vivo
l’ecosistema e a
diluire gli inquinanti – insiste Di Simine - quantità e qualità vanno di
pari passo e per
questo è fondamentale puntare ad aumentare le portate dei corsi
d’acqua e delle
falde riducendo i
consumi superflui e
gli sprechi, particolarmente rilevanti nei settori civile e
agricolo”.
Il settore agricolo è di gran lunga il principale
utilizzatore d’acqua
in Lombardia, la percentuale per il solo comparto
irriguo-agricolo, al netto
degli usi energetici, arriva fino all’84% del totale. Gli altri
usi
significativi sono quello civile con l’11% e l’uso industriale
con il 5%. Per
gli usi civili siamo particolarmente spreconi: la media di
consumo dei lombardi
è di oltre 200 litri/abitante al giorno, una enormità in
rapporto ai 130
litri/ab di Paesi come la Germania. La priorità è senz'altro
quella di ridurre
i consumi idrici in agricoltura, il settore più esigente e che
più di tutti
deve mettere in campo strategie di adattamento al nuovo contesto
di variabilità
climatica, modificando orientamenti colturali e privilegiando
colture meno
esigenti, favorendo il risparmio idrico e il riutilizzo a fini
irrigui delle
acque depurate.
La grande emergenza lombarda si conferma l’annoso
problema degli
scarichi inquinanti civili ed industriali, dei depuratori mal
funzionanti e
dell’artificializzazione dei corsi d’acqua che fanno sì che ad
oggi il 50% dei
nostri corsi d’acqua non raggiunga uno stato di qualità
accettabile. Siamo ben
lontani, dunque, dagli obiettivi che la Direttiva Quadro sulle
Acque
(2000/60/CE) ci impone di raggiungere entro il 2015.
Tra gli appuntamenti in occasione della Giornata
dell’Acqua, sabato 23 marzo, dalle ore 16, in Cascina
Cuccagna Legambiente, Gruppo Verde, Rete Civica di Milano e
Università Bicocca
invitano tutti al laboratorio “L’acqua tra curiosità e false
leggende”. L’evento si
inserisce nel progetto L’Abbiamo
Imbroccata che promuove la conoscenza e sensibilità al consumo
dell’acqua di
rubinetto presso locali, aziende e amministrazioni. Info: www.labbiamoimbroccata.it.
L’Ufficio
stampa Legambiente Lombardia 02
87386480
mercoledì 20 marzo 2013
martedì 19 marzo 2013
Progetto “Diamo un calcio allo spreco!”
22 marzo 2013 Ore 11.00 - Giornata Mondiale dell’Acqua 2013
Villa Necchi Campiglio, via Mozart 14, Milano
Programma:
Parteciperanno i tecnici dell’U cio Bilancio idrico e Geologia per informazioni e aggiornamenti
sull’evoluzione del progetto. Al termine della cerimonia è previsto un piccolo bu ffet.
- h 10.45 Accredito ospiti
- h 11.00 Saluti istituzionali e presentazione del progetto
- h 11.30 Premiazione dei Comuni coinvolti, alla presenza del presidente di CAP Holding Alessandro Ramazzotti e del direttore generale Michele Falcone.
Villa Necchi Campiglio, via Mozart 14, Milano
Programma:
Parteciperanno i tecnici dell’U cio Bilancio idrico e Geologia per informazioni e aggiornamenti
sull’evoluzione del progetto. Al termine della cerimonia è previsto un piccolo bu ffet.
- h 10.45 Accredito ospiti
- h 11.00 Saluti istituzionali e presentazione del progetto
- h 11.30 Premiazione dei Comuni coinvolti, alla presenza del presidente di CAP Holding Alessandro Ramazzotti e del direttore generale Michele Falcone.
Schiuma nel Lambro - Ancora uno sversamento nel Lambro.
Lunedì 18 marzo a Monza, fra il ponte di San Gerardino e il ponte di via Azione Visconti, sono comparse grosse macchie di schiuma biancastra. Molto probabilmente, come lo scorso 8 marzo, il problema è nato a causa del depuratore a Nord di Monza: in situazioni di forte carico d’acqua, dovute alla pioggia battente, l’impianto lascia passare le sostanze più leggere come sapone e detersivi che si trasformano in spuma. L’allarme è stato lanciato da alcuni passanti verso le 16.30. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia provinciale e una pattuglia delle Gev, le guardie ecologiche volontarie. I funzionari dell’Arpa hanno raccolto campioni di schiuma per risalire all’azienda autrice dello sversamento
Fonte: Corriere della Sera.it - fotonotizia di Riccardo Rosa
lunedì 18 marzo 2013
Olona, un fiume da guarire
Varese,
18 marzo 2013
Comunicato stampa
Giovedì 21 a Gorla Maggiore Legambiente
promuove un incontro pubblico sulla situazione del fiume
Dopo i
gravi recenti sviluppi della situazione idrica dell’Olona quale qualità sapremo
garantire al fiume del Varesotto? E quale immagine
saprà recuperare il nostro territorio per questa fonte d’acqua, importante
anche per Milano e per la pianura lombarda, in vista di Expo 2015?
Giovedì 21 marzo alle ore 21.00, presso il salone dell’Area feste di Gorla Maggiore, Legambiente, in collaborazione con il
Parco del Medio Olona e con il patrocinio del Comune di Gorla, promuove
l’incontro pubblico “Olona, un fiume di guarire”.
Intorno al tavolo si siederanno i
principali soggetti coinvolti: amministratori e dirigenti locali e regionali, gestori di
impianti di depurazione, rappresentanti di Arpa e della Polizia Giudiziaria.
“Le
denunce che arrivano dai cittadini e dalle associazioni e le inchieste
mediatiche dimostrano che c’è una crescente attenzione a quello che succede
lungo il corso del fiume - dichiara Flavio
Castiglioni,
referente di Legambiente per la Valle Olona -.
Queste sollecitazioni esigono azioni immediate, concrete e verificabili. L’appuntamento
di giovedì è l’occasione per delineare una strategia comune, in cui finalmente
ciascuno si assuma le proprie responsabilità.”
All’incontro
interverranno: Marco Roncari,
Sindaco in carica di Fagnano Olona, Capofila del Parco Medio Olona; Damiano Di Simine, Presidente Legambiente Lombardia; Celestino Cerana,
Sindaco di Marnate, Tavolo Permanente dei Sindaci; Maria Teresa Cazzaniga, ARPA Direttore
Dipartimento di Varese; Antonio Caniello, Prealpi Servizi; Luca Marsico, Assessore all’Ambiente in
carica della Provincia di Varese; Mario
Clerici, Regione Lombardia Contratto di Fiume, Davide Corbella, Polizia Giudiziaria della Procura di Busto Arsizio.
Il ruolo
di moderatore sarà affidato a Roberto Pacchetti,
Vice Capo Redattore RAI Tgr Lombardia
“Questa iniziativa – sottolinea Castiglioni - nasce dalla collaborazione
con il Parco del Medio Olona. Una partnership grazie alla quale già l'anno
scorso avevamo realizzato un corso sul danno ambientale per le polizie e gli
uffici tecnici delle amministrazioni locali lungo
l'asse fluviale, con il supporto della Procura di Busto Arsizio.”
La data del 21 marzo non è casuale: il 22 cadrà infatti la Giornata mondiale dell'acqua. E proprio venerdì 22 sarà inaugurato l’impianto di fitodepurazione a Gorla Maggiore. Una buona pratica di cui giovedì sera parlerà Cristiano Moroni, per mostrare i risultati positivi che, nonostante tutto, il territorio locale riesce ad ottenere.
La data del 21 marzo non è casuale: il 22 cadrà infatti la Giornata mondiale dell'acqua. E proprio venerdì 22 sarà inaugurato l’impianto di fitodepurazione a Gorla Maggiore. Una buona pratica di cui giovedì sera parlerà Cristiano Moroni, per mostrare i risultati positivi che, nonostante tutto, il territorio locale riesce ad ottenere.
Legambiente chiede a Maroni: “E l'ambiente?”
Milano, 15 marzo 2013 Comunicato stampa
Spartizioni a Palazzo Lombardia, ma dove sono le grandi sfide
indifferibili per
il futuro dei lombardi?
L'ambiente non
sembra proprio
essere al centro delle preoccupazioni del neo governatore lombardo
nella
definizione della futura squadra di governo. Tra balletti
spartitori e
pellegrinaggi al capezzale di Silvio Berlusconi, che continua ad
apparire il
vero 'dominus' della coalizione, i grandi temi che riguardano il
futuro dei
cittadini e delle cittadine lombarde sembrano essere letteralmente
spariti
dall'agenda. In primo luogo l'ambiente, che non pare essere un
assessorato cruciale,
nonostante i gravissimi problemi che affliggono la Lombardia,
dagli
inquinamenti di acqua e aria al consumo di suolo e alle bonifiche
delle
migliaia di siti contaminati. Vuoto pneumatico, di nomi prima che
di proposte
operative, nonostante il breve periodo di quattro mesi in cui la
Lombardia, per
la prima volta dopo decenni, aveva avuto in Leonardo Salvemini un assessore che, sia pure con
poteri limitati,
aveva dimostrato competenza e passione sui temi ambientali. Eppure
a tutti gli
osservatori appare chiaro che il rilancio anche economico della
Lombardia passa
necessariamente attraverso politiche forti e competenti di
risanamento
ambientale e sostegno a scelte imprenditoriali che puntino sulla
green economy.
“Ci sembra che la
politica
rappresentativa e le sue forze tradizionali non abbiano colto il
forte segnale
di sfiducia giunto dall'elettorato - dichiara Damiano Di
Simine, presidente
di Legambiente Lombardia - su temi come l'ambiente, la
mobilità, le città,
la famiglia non è più possibile tirare a campare come si è fatto
negli ultimi
anni, eppure non vediamo segnali di inversione di tendenza nel
balletto delle
ipotesi di composizione della nuova Giunta. In questo modo si
allarga ancora di
più la forbice tra istituzioni e cittadini, e ciò è un pessimo
segnale in un
momento in cui ci si muove con il fiato sul collo di una crisi
che, per la
Lombardia, è soprattutto una crisi di prospettiva e di visione del
futuro della
nostra regione”.
Legambiente
preannuncia la
presentazione di un'agenda ambientale da sottoporre al Consiglio
Regionale
all'indomani della sua proclamazione: “Intendiamo indicare
priorità di
investimento e di scelte ambientali ad una politica dalle idee a
dir poco
confuse”.
Risorse idriche e cambiamento climatico nel Mediterraneo
In occasione
della XXI Giornata Mondiale dell'acqua, lo IEFE-Bocconi è lieto di invitarLa al
convegno,
organizzato in collaborazione con il Centro euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici e il Consorzio europeo WASSERMed,
organizzato in collaborazione con il Centro euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici e il Consorzio europeo WASSERMed,
Risorse
idriche e cambiamento climatico nel Mediterraneo
che si terrà venerdì 22 marzo 2013
dalle ore 10:00 alle ore 17:00
presso l'Aula 43 di via Sarfatti 25 Milano, 4° piano.
La partecipazione al convegno è
libera e gratuita previa iscrizione on line all'indirizzo http://info.unibocconi.it/eventi/index.php?key=risorseidrichepresso l'Aula 43 di via Sarfatti 25 Milano, 4° piano.
venerdì 15 marzo 2013
Programma delle manifestazioni sul Ticino per il 2013
Coordinamento Salviamo Il Ticino
Via San Rocco, n. 48 – 20012 Cuggiono ( Mi )
c.f. 93029080152 – email : salviamoilticino@libero.it
pec : salviamoilticino@pec.it
Scarica la locandina
Via San Rocco, n. 48 – 20012 Cuggiono ( Mi )
c.f. 93029080152 – email : salviamoilticino@libero.it
pec : salviamoilticino@pec.it
Scarica la locandina
lunedì 11 marzo 2013
L'Abbiamo Imbroccata approda alla Cascina Cuccagna
Sabato 23 marzo 2013 dalle ore 16:00 in Cascina Cuccagna via Cuccagna 2/4, ang. Via Muratori, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, il Gruppo Verde invita tutti a “L’acqua tra curiosità e false leggende” laboratorio a cura di Legambiente, Rete Civica di Milano e Università Bicocca.
Analizzeremo con un kit didattico gli elementi contenuti nell’acqua del nostro rubinetto e vi sfideremo ad un gioco di degustazione al buio,
Per informazioni e prenotazioni: gruppoverde@gmail.com - l.baio@legambiente.org
Ingresso con contributo di 5 € per il progetto Cascina Cuccagna. Per ragazzi fino ai 16 anni
il laboratorio è gratuito. Il numero massimo di partecipanti sarà 30.
Ingresso con contributo di 5 € per il progetto Cascina Cuccagna. Per ragazzi fino ai 16 anni
il laboratorio è gratuito. Il numero massimo di partecipanti sarà 30.
L’evento si inserisce nel progetto L’Abbiamo Imbroccata che promuove la conoscenza e sensibilità al consumo dell’acqua di rubinetto presso locali, aziende e amministrazioni
Info: www.labbiamoimbroccata.it, www.imbrocchiamola.org, www.cuccagna.org
Info: www.labbiamoimbroccata.it, www.imbrocchiamola.org, www.cuccagna.org
Il materiale è gentilmente offerto da FEM2
Peggiora la salute del corso d'acqua più inquinato Cascate di schiuma e melma putrescente Così muore il fiume Olona
Depuratori ko e scarichi abusivi. A Fagnano i veleni si materializzano in una sostanza densa e maleodorante

LE RESPONSABILITA' - Ma chi inquina il fiume? «E' un continuo rimpallarsi le responsabilità - afferma Flavio Castiglioni, responsabile del circolo di Legambiente di Busto Arsizio - senza mai arrivare a niente. Secondo noi la Provincia concede troppe deroghe agli scarichi aziendali, poi c'è l'Arpa che fa le analisi ma che non ha le forze per individuare tutte le fonti di inquinamento, i Comuni non hanno i soldi, e l'autorità d'ambito non ha ancora stanziato gli investimenti per rifare i depuratori. Ecco a che punto siamo». Eppure, nel 2011, ci furono anche gli stati generali della Valle Olona: «E da allora non è cambiato proprio nulla, tutte chiacchiere e burocrazia» accusa il sindaco Roncari. Su altre sponde, a Legnano, ci fu persino la showgirl Maurizia Paradiso che portò alcune pornostar a fare il bagno nel fiume per attirare l'attenzione sul problema. Negli ultimi anni è stata aperta qualche pista ciclabile. Hanno chiuso molte fabbriche. Mentre altre sono vecchie e usurate. E soprattutto, come evidenziò l'Arpa nel 2011, i depuratori della provincia di Varese non depurano.
I DEPURATORI - Il primo che incontra il fiume è quello di Varese, e dalle relazioni risulta chiaramente che «non è efficiente». Scendendo a valle, i collettori e gli scolmatori sono troppo vecchi per funzionare a dovere, tranne quello di Gornate Olona, l'unico moderno. Qualche giorno fa i Comuni della provincia di Varese hanno approvato il «piano d'ambito», che potrebbe sbloccare gli investimenti per rifare i depuratori. Ci vogliono almeno 80 milioni di euro. Entro il 2016 i livelli di inquinamento devono rientrare nei parametri europei, altrimenti da Bruxelles partiranno le multe. Gli ambientalisti protestano. Un cittadino, Ivano Ghezzi, ogni giorno inserisce su YouTube il video del fiume, affinché tutti possano rendersi conto di come stiano le cose. La Procura di Busto Arsizio ha indagato sugli inquinatori e ha scoperto negli ultimi anni 3 casi, multando due aziende e il comune di Gorla Maggiore, a cui è stata comminata un'oblazione per le tubazioni. E il fiume, intanto, muore lentamente.
Fonte. Corriere della Sera.it - articolo di Roberto Rotondo 8 marzo 2013 (modifica il 9 marzo 2013)
sabato 9 marzo 2013
Legambiente su sversamenti nei fiumi Lambro e Olona
Milano, 9 marzo 2013
Comunicato stampa
“Forse qualcuno
pensa che il
Lambro o l'Olona siano grandi vasche da bagno dove lavare i propri
panni
sporchi, senza pensare agli effetti che si procureranno agli
ecosistemi
fragili di questi corsi d'acqua”. Questo il primo commento in
merito
all'ennesima vicenda di inquinamento dei nostri fiumi. In questi
giorni, prima
nell'Olona, e ieri nel Lambro, sono spuntate di nuovo schiume
chiare, segno del
rilascio di tensioattivi che hanno ricoperto il pelo d'acqua.
“E' veramente ora di
dire basta”.
Lo chiede Legambiente alla nuova giunta che a breve si insedierà
nel Palazzo
Lombardia, ma lo chiede anche alle Province nel loro importante
ruolo di
controllore.
“Non possiamo credere - dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - che dopo le ripetute mappature di scarichi e attività produttive che insistono lungo i corsi d'acqua, ancora oggi non si sia a conoscenza di chi determina questi enormi danni ambientali: i colpevoli vanno trovati. Da anni, con fondi statali e regionali, si stanno attuando con fatica interventi di riqualificazione fluviale su questi fiumi, ma se non riusciremo a cambiare la loro qualità ed ad eliminare questi continui sversamenti avremo compiuto un lavoro a metà. Chi vorrà mai visitare un parco attraversato da una fogna a cielo aperto?”
“Non possiamo credere - dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - che dopo le ripetute mappature di scarichi e attività produttive che insistono lungo i corsi d'acqua, ancora oggi non si sia a conoscenza di chi determina questi enormi danni ambientali: i colpevoli vanno trovati. Da anni, con fondi statali e regionali, si stanno attuando con fatica interventi di riqualificazione fluviale su questi fiumi, ma se non riusciremo a cambiare la loro qualità ed ad eliminare questi continui sversamenti avremo compiuto un lavoro a metà. Chi vorrà mai visitare un parco attraversato da una fogna a cielo aperto?”
Lambro, schiuna bianca: sversamento di detersivi
Ancora uno sversamento nel Lambro. Ancora onde di schiuma biancastra
che scorrono lungo il corso d’acqua che taglia in due Monza. Ancora la
rabbia dei monzesi per l’ennesimo episodio di inquinamento del fiume
brianzolo, malato e malandato. L’allarme è stato lanciato venerdì verso
le 14,30 da alcuni residenti della quartiere Grazie Vecchie.
Sul posto sono arrivati prima i carabinieri e poi una pattuglia della polizia provinciale. Gli agenti hanno perlustrato il corso d’acqua nel tentativo di capire l’origine del problema. Al lavoro anche i funzionari dell’Arpa, che raccoglieranno alcuni campioni per verificare l’origine e la composizione della schiuma. «Si tratta di tensioattivi – spiega Flavio Zanardo, comandante della polizia provinciale -, vale a dire sapone e detersivi. In situazioni di forte carico d’acqua, magari causato dalla pioggia di questi ultimi giorni, l’impianto fognario e il depuratore a Nord di Monza lasciano filtrare le sostanze più leggere».
L’allarme è cessato verso la fine del pomeriggio, ma la polizia provinciale ha comunque monitorato la situazione e continuerà a farlo anche nelle prossime ore. Uno degli ultimi sversamenti simili risale all’inverno 2010 – 2011. In particolare, si erano verificate tre ondate successive di schiuma bianca, quasi certamente di detersivo fuoriuscito dal collettore della zona industriale di Villasanta che, incapace di contenere un’ulteriore portata d’acqua a causa delle forti precipitazioni, lo aveva riversate nel fiume.
In sostanza, una situazione per molti versi simile a questa. Tuttavia, il caso più grave è senza dubbio quello dell’inverno del 2010, quando nel Lambro finirono tonnellate di idrocarburi contenuti nelle cisterne della Lombarda Pertroli di Villasanta.
Sul posto sono arrivati prima i carabinieri e poi una pattuglia della polizia provinciale. Gli agenti hanno perlustrato il corso d’acqua nel tentativo di capire l’origine del problema. Al lavoro anche i funzionari dell’Arpa, che raccoglieranno alcuni campioni per verificare l’origine e la composizione della schiuma. «Si tratta di tensioattivi – spiega Flavio Zanardo, comandante della polizia provinciale -, vale a dire sapone e detersivi. In situazioni di forte carico d’acqua, magari causato dalla pioggia di questi ultimi giorni, l’impianto fognario e il depuratore a Nord di Monza lasciano filtrare le sostanze più leggere».
L’allarme è cessato verso la fine del pomeriggio, ma la polizia provinciale ha comunque monitorato la situazione e continuerà a farlo anche nelle prossime ore. Uno degli ultimi sversamenti simili risale all’inverno 2010 – 2011. In particolare, si erano verificate tre ondate successive di schiuma bianca, quasi certamente di detersivo fuoriuscito dal collettore della zona industriale di Villasanta che, incapace di contenere un’ulteriore portata d’acqua a causa delle forti precipitazioni, lo aveva riversate nel fiume.
In sostanza, una situazione per molti versi simile a questa. Tuttavia, il caso più grave è senza dubbio quello dell’inverno del 2010, quando nel Lambro finirono tonnellate di idrocarburi contenuti nelle cisterne della Lombarda Pertroli di Villasanta.
Fonte: Monza e Brianza News, articolo scritto da Riccardo Rosa, sabato 09 marzo 2013 |
martedì 5 marzo 2013
La situazione dell’Olona è sempre più nera. Associazioni e cittadini chiedono risposte
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La situazione dell’Olona è sempre più nera. Associazioni e cittadini chiedono risposte | |
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FAGNANO OLONA – Che ormai, nelle ultime settimane, la superficie dell’Olona sia perennemente, o quasi, ricoperta di schiuma è diventata una (spiacevole) costante. L’ultimo episodio, davvero sotto gli occhi di tutti, risaliva alla gara podistica dell’Aranciolona. E la notizia (purtroppo) non stupisce più nessuno.
Nella mattinata di sabato 2 marzo, un gruppo di cittadini si è
ritrovato sulle sponde del fiume insieme ai rappresentanti di alcune
Associazioni del territorio per cercare di avere delle risposte in proposito.
“Questa mattina (sabato) – spiega Flavio Castiglioni di Legambiente – ci siamo radunati a Fagnano perché è da circa quattro settimane che la situazione del fiume è arrivata ad un punto decisamente insostenibile; la presenza di schiuma, ormai, è quotidiana e ad essa va ad unirsi il fatto che l’acqua è diventata completamente nera.
Negli ultimi mesi sembra di essere tornati indietro di vent’anni,
i progressi fatti negli scorsi anni sono andati del tutto persi e
giunti a questo punto crediamo tutti sia necessario capire il perché di
questa situazione.
La gente vuole delle risposte, è stufa di vedere il
fiume in queste condizioni, ed è per questo che ci siamo attivati,
seguendo gli stessi canali istituzionali che sono a disposizione dei
cittadini, per cercare qualcuno che ci potesse dire qualcosa di
concreto.
La prima telefonata che abbiamo fatto è stata al Comune (di Fagnano), ma abbiamo scoperto che gli uffici al sabato sono chiusi, e che nessuno può rispondere alle richieste dei cittadini, così come nessuno può trasferire le chiamate alla Polizia Locale, che al contrario del Comune, al sabato lavora.
Abbiamo quindi cercato di contattare ARPA, utilizzando
i numeri delle reperibilità, ma anche in questo caso non abbiamo
ottenuto risposta; il passo successivo è stato quello di rivolgersi alla Forestale, che ha accolto la nostra segnalazione contattando la direttrice di ARPA, che ci ha subito richiamati,
dimostrandosi estremamente disponibile e spiegandoci che durante la
settimana sono stati fatti dei prelievi per capire cosa stia succedendo.
Alla fine siamo riusciti anche a fare una segnalazione, con relativo
verbale, alla Polizia Locale di Fagnano, che è stata contattata
direttamente da alcuni cittadini.
Tutto questo lo abbiamo fatto per cercare di mantenere viva e alta l’attenzione verso questo problema (intento che pare essere perfettamente riuscito, dato che anche il Tg1 ha trasmesso un servizio sulle disastrose condizioni del fiume, ndr), poiché siamo estremamente preoccupati per le condizioni dell’ambiente e della valle.
Se nel 2016 la situazione non sarà rientrata, poi, dovremo pagare delle
sanzioni molto pesanti alla Comunità Europea, e sicuramente queste
ricadranno sulle tasse pagate dai cittadini, e anche quest’aspetto non è
certo da sottovalutare.
Siamo delusi e arrabbiati, ed anche per questo chiediamo ai neo-eletti
Consiglieri e Assessori regionali che la situazione del fiume diventi
unapriorità in agenda, facendo tutto ciò che è concretamente necessario per risolvere la situazione; i fondi per mettere mano agli scarichi e ai depuratori si possono trovare, è solo una questione di volontà”.
Fonte: L'Inform@zione - 02/03/2013
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Valmalenco 2015 – Nevediversa Il massiccio del Bernina assediato dal cemento?
Milano, 5 marzo 2013
Invito stampa
Legambiente boccia i progetti di
devastazione delle
cime più alte della Lombardia: “Sviluppo turistico tutto
seconde case e
impianti da sci? Quel modello è finito”
L'associazione presenta le
osservazioni sui progetti
di sviluppo turistico per la Valmalenco
Conferenza stampa
Domani, mercoledì 6 marzo 2013, alle ore 11.00, nella sala Maganetti del palazzo Guicciardi, sede BIM, Largo Mallero Diaz - Sondrio
Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia
Giovanni
Bettini,
responsabile provinciale Legambiente Valtellina
Ruggero
Spada,
responsabile provinciale Legambiente Valtellina
L'Ufficio
stampa Legambiente
Lombardia 02 87386480
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