Milano, 24 luglio 2012 Comunicato stampa
“Un
passo avanti
ma occorrono criteri stringenti per i siti di smaltimento”
La
proposta di
Legambiente: obbligo di certificazione amianto per tutti gli
atti di vendita e
affitto di immobili
“Un piccolo passi
avanti, ma la
strada per la messa in sicurezza degli edifici e del territorio
dalla
pericolosa fibra minerale, che provoca ogni anno in tutta Italia
almeno duemila
morti per patologie correlate, è ancora troppo lunga”. E' questo
il primo
commento di Legambiente in merito alla legge sull'amianto votata
oggi dal
Consiglio Regionale. Tra le innovazioni del nuovo testo,
l'istituzione di un
fondo di sostegno per i malati di patologie asbesto-correlate e
l'obbligo di
comunicazione della presenza di amianto negli edifici, al fine di
completare il
censimento regionale amianto: misure valutate positivamente dagli
ambientalisti, ma ancora insufficienti, così come troppo scarsi
sono gli
incentivi destinati alla sostituzione dell'amianto negli edifici.
Nella sola
Lombardia, ogni anno
mediamente vengono diagnosticati circa 350 casi di mesotelioma
pleurico, tumore
incurabile strettamente legato all'esposizione all’amianto, mentre
almeno
altrettanti sono i casi in cui le fibre di amianto determinano
insorgenza di
tumori ai polmoni e altre patologie. Le sole coperture di edifici
in cemento
amianto della nostra regione coprono una superficie di oltre 9000
ettari, e
materiali contenenti amianto potrebbero formare un cumulo di oltre
3 milioni di
metri cubi di rifiuti tossici. Di fronte a questi numeri, insiste
Legambiente,
è urgente estendere e intensificare una vera e propria campagna di
messa in
sicurezza del territorio.
Insieme alla buone
intenzioni
avremmo voluto vedere un più deciso salto di qualità, anche
destinando adeguate
risorse – dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente
Lombardia -. Purtroppo
invece sono ancora molti gli aspetti che rimangono in sospeso:
dall'entità dei
finanziamenti alla redazione di criteri chiari e trasparenti per
l'individuazione dei siti di messa in sicurezza e stoccaggio
definitivo di
rifiuti pericolosi che continuano a cercare collocazione in
discariche al di
fuori del territorio nazionale, con aumento di costi ma anche di
rischi legati
al trasporto”. Oggi in Lombardia è in funzione una sola discarica,
a
Montichiari (BS), mentre prendono la via dell'esportazione, in
particolare in
Germania, oltre 200.000 tonnellate/anno di materiali contenenti
amianto. “La
legge è ancora insufficiente a dare il necessario impulso agli
interventi di
bonifica – prosegue Di Simine – per questo occorrono misure di
natura
economica, che vanno dalle agevolazioni per gli interventi di
messa in
sicurezza all'obbligo di certificazione amianto negli atti di
compravendita e
affitto di immobili, come già avviene per la certificazione
energetica:
l'amianto è tra noi, nelle nostre case, quanto prima lo
elimineremo, tante più
vite potranno essere risparmiate dalle malattie incurabili che
derivano
dall'esposizione alle fibre tossiche”. La
proposta di Legambiente è chiara: chiunque acquisti o affitti un
immobile deve
ricevere una certificazione che attesti l'assenza o la presenza
di amianto,
tanto nelle coperture quanto nelle parti meno visibili
dell'edificio, come le
coibentazioni, le condotte e i serbatoi idrici.
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