Fagnano Olona, 4 luglio 2012 Comunicato stampa
Legambiente
fa il
punto delle condizioni in cui versa il fiume Olona: “C'è bisogno
di un deciso
cambio di marcia per risanare il fiume e il suo territorio”
Già
al lavoro sul
corso d'acqua tanti volontari da tutto il mondo, grazie ai campi
internazionali
del Cigno Verde e al Contratto di Fiume
L'Olona continua ad
essere un
fiume fortemente inquinato. Lungo tutto il corso del fiume, da
Varese a Milano,
i dati di ARPA indicano una qualità dell'acqua generalmente
scadente: le ultime
analisi disponibili rilevano, per i principali parametri, un
livello di qualità
soddisfacente solo a monte di Varese, e un giudizio appena
sufficiente per il
fiume che si presenta alle porte di Rho, mentre in tutto il resto
del tratto
fluviale gli esiti sono totalmente negativi: una situazione che
non mostra
alcun miglioramento nell'arco di un intero decennio, dal 2001 ad
oggi, a
dimostrazione che ancora troppo poco è stato fatto per questo
fiume.
Il 50% dei
depuratori sull'Olona
(ben 10 depuratori sui 20 presi in esame per il bacino
Olona-Lura-Bozzente)
presenta anomalie o malfunzionamenti rilevati da Arpa, situazione
che non
permette di certo il miglioramento delle condizioni dell'acqua. Un
problema che
riguarda il depuratore di Varese, che ha serie difficoltà nella
rimozione dei
carichi di azoto ammoniacale, e gli impianti, anche recenti, del
medio Olona,
dove le non conformità, riguardanti il carico organico, il fosforo
e l'azoto,
sono equamente distribuite tra tutti i grandi depuratori (fa
eccezione solo
l'impianto di Cairate): un mal comune che non è certo fonte di
gaudio per il
fiume malato.
Altro dato che deve
far
riflettere: tra il 60 e il 70% dei carichi organici inquinanti,
nel tratto tra
Castiglione e Rho, deriva da scarichi non depurati: fogne che
recapitano acque
luride direttamente nel fiume e nei suoi affluenti, senza alcun
trattamento, o
perchè mancano ancora i collettamenti, o perchè gli scolmatori di
piena posti
lungo le condotte non riescono a gestire le crescenti portate, e
riversano
acque reflue non trattate anche in condizioni di tempo asciutto,
una situazione
che sarebbe comprensibile nei sobborghi di una metropoli del terzo
mondo, non
certo nel nord Lombardia. Peggio stanno solo i principali
affluenti, Lura e Bozzente,
che presentano caratteristiche chimiche e batteriologiche non
troppo dissimili
da quelle di due fogne a cielo aperto. La confluenza dei due
torrenti, a Rho,
provoca un pesante peggioramento dello stato ambientale
dell'Olona, inchiodano
il fiume ad uno stato di qualità definito, ai sensi di legge, con
l'attributo pessimo.
E' questa la
sconsolante immagine
che deriva dall'esame dei dati di ARPA Lombardia per lo stato
ambientale
dell'Olona; dati che fotografano la situazione all'anno 2010, non
essendo
ancora disponibili i risultati delle campagne di monitoraggio
condotte nel 2011
e nei primi mesi del 2012.
“Il quadro del
risanamento
dell'Olona e del suo bacino resta estremamente arretrato,
nonostante la recente
attivazione di alcuni depuratori, e gli apprezzabili sforzi di
miglioramento
delle prestazioni depurative e di collettamento degli scarichi che
registriamo
nel bacino del Lura e nel basso Olona – dichiara Lorenzo Baio,
responsabile
del settore acque di Legambiente Lombardia - Non c'è dubbio:
un cambio di
marcia è quanto mai necessario e urgente, i comuni del bacino
Olona – Lura –
Bozzente rischiano di incorrere nelle sanzioni comunitarie per
insufficiente
depurazione idrica, ma la principale sanzione la stanno pagando
già ora, con il
penoso stato dei corsi d'acqua”.
I dati sono stati
illustrati oggi
durante una conferenza in cui Legambiente ha messo al centro
dell'attenzione
l'Olona: a parlare del fiume c'erano anche Flavio
Castiglioni, in rappresentanza di Legambiente Busto Arsizio,
Valentina Minazzi,
Responsabile dei
campi di volontariato dell'associazione ambientalista, Sergio Broggini, Assessore all'Ambiente del comune
di Fagnano
Olona, Laura Anna Corbetta,
DG
Ambiente, Energia e Reti di Regione Lombardia, Maria Teresa Cazzaniga, Direttore Dipartimento
provinciale di
Varese di ARPA, Valeria
Roella,
Unità Operativa Monitoraggi e Valutazioni ambientali di ARPA e Fabrizio Donadini del
Parco Valle del
Lanza. La conferenza di questa mattina ha voluto illustrare anche
le iniziative
che l'associazione ambientalista intende mettere in campo per
puntare
l'attenzione sul fiume malato. Si comincia domenica con il Big
Jump: la
giornata europea del risanamento fluviale, ormai appuntamento
fisso dell'estate
olonese, tornerà infatti in onda domenica a Malnate, con il
tradizionale bagno
nel fiume.
L'impegno di
Legambiente però non
si fermerà ad una iniziativa estemporanea, ma si svilupperà
nell'arco
dell'intera estate. La stagione di volontariato internazionale
mobiliterà tutti
i circoli dell'associazione che ospiteranno decine di ragazzi e
ragazze
provenienti da tutto il mondo nei campi internazionali di
volontariato che, in
provincia di Varese, si concentreranno proprio sulla pulizia e
sistemazione
delle sponde del fiume Olona. Quella
dei
campi di volontariato è una iniziativa che si sviluppa da ben 12
anni nel
territorio di Varese e provincia: oltre 600 giovani hanno risposto
alla
chiamata dell'associazione, arrivando nel varesotto per dedicare
il loro tempo
alla tutela dell'ambiente.
I volontari saranno
impegnati in
attività di manutenzione e ripristino di sentieri ciclabili e
pedonali,
rimozione di detriti e specie infestanti e attività di
monitoraggio. In
particolare i campi si svolgeranno nella Valle del Lanza
(già in
corso, dal 25
giugno al 10 luglio), a Valle Olona dal 7 luglio al 21
luglio e nel Parco
del Campo dei Fiori, alle sorgenti dell'Olona, dal 29 luglio al
13 agosto. Lo
sforzo dei volontari servirà anche a preparare il terreno per
l'altro grande
appuntamento, che si svolgerà a fine estate e che vedrà una
giornata di
volontariato proposta in tutti i comuni del bacino per la pulizia
delle sponde
e dell'alveo dell'Olona, in occasione della giornata
internazionale de Puliamo
il Mondo.
“Il nostro impegno
intende
contribuire a portare le comunità a riprendere un contatto vitale
con il loro
fiume: l'Olona ha portato acqua e benessere per secoli nel nostro
territorio,
prima di diventare uno sgradevole colatore fognario. Vogliamo che
torni ad
essere un fiume da vivere, e pensiamo che il volontariato
ambientale possa dare
un contributo rilevante al perseguimento di questo obiettivo -
dichiara Valentina
Minazzi, di Legambiente Varese. Una intera estate dedicata
al fiume con la
speranza che l'impegno ambientalista possa far cambiare le sorti
di questo corso
d'acqua, Legambiente chiede di non essere lasciata da sola:
“Abbiamo bisogno
della fattiva collaborazione di tutti, in primo luogo degli
amministratori
comunali”.
L'Ufficio
stampa
Legambiente Lombardia: 02/87386480
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