ROMA - In attesa della sentenza sulla costituzionalità del legittimo impedimento, la Corte costituzionale ha deliberato oggi sulle richieste di ammissibilità dei referendum in materia di privatizzazione dell'acqua 1 e della costruzioni di nuove centrali nucleari. I quesiti proposti dai comitati promotori erano in tutto cinque: quattro relativi alla gestione degli acquedotti e uno sul ritorno dell'atomo. Il verdetto della Consulta dà via libera a solo tre proposte. Per quanto riguarda l'acqua, i provvedimenti nel mirino dei referendari erano due: il decreto Fitto-Ronchi e la precedente normativa varata in materia dal governo Prodi.
A passare il vaglio di costituzionalità sono stati il quesito proposto per cancellare le norme in materia di "determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito" (a proporlo è stato il Comitato 'Siacquapubblica' 2 che raccoglie giuristi quali Stefano Rodotà e Gaetano Azzariti) e quello per cancellare le norme sulle procedure di affidamento con gara a privati dei servizi pubblici locali di rilevanza economica fissate dal decreto Ronchi-Fitto.
Ad essere stati rigettati sono stati invece il quesito promosso sullo stesso primo argomento da Antonio Di Pietro e quello per abrogare le "norme limitatrici della gestione pubblica del servizio idrico".
A passare il vaglio di costituzionalità sono stati il quesito proposto per cancellare le norme in materia di "determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito" (a proporlo è stato il Comitato 'Siacquapubblica' 2 che raccoglie giuristi quali Stefano Rodotà e Gaetano Azzariti) e quello per cancellare le norme sulle procedure di affidamento con gara a privati dei servizi pubblici locali di rilevanza economica fissate dal decreto Ronchi-Fitto.
Ad essere stati rigettati sono stati invece il quesito promosso sullo stesso primo argomento da Antonio Di Pietro e quello per abrogare le "norme limitatrici della gestione pubblica del servizio idrico".
Ammesso, come detto, anche il quesito promosso dall'Italia dei valori per cancellare circa 70 norme contenute nei provvedimenti che con il governo Berlusconi hanno riaperto la strada a nuove centrali nucleari.
Fonte: La Repubblica.it - 12 gennaio 2011
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