venerdì 13 novembre 2015

Sedriano, McDonald’s «irregolare» Due parchi per sanare la controversia

L’intervento edilizio era stato bloccato dopo che il Consiglio di Stato aveva accolto il ricorso di Legambiente per l’eccessivo consumo del Parco agricolo Sud di Milano. La diatriba si è risolta con un accordo tra il Comune e il colosso dei fast food

di Giovanna Maria Fagnani

Quarantamila euro nelle casse del Comune di Sedriano da parte di McDonald’s per la sistemazione dell’area naturalistica del «Fontanile di Casa». E la realizzazione di due parchi pubblici a ridosso di via Leonardo da Vinci. Si è chiusa con questo accordo la vicenda del ristorante McDonald’s di Sedriano che, secondo una sentenza del Consiglio di Stato, era stato costruito illegittimamente. Non per colpa della catena di fast food, che aveva agito con il regolare permesso ottenuto da un’immobiliare. Ma a causa di un piano urbanistico approvato nel gennaio 2012 dall’allora maggioranza di centrodestra che governava il Comune, poi sciolto per infiltrazioni mafiose. La sentenza, nata da un ricorso presentato da Legambiente e dai partiti di opposizione (Pd, Lega Nord, Sinistra di Sedriano, lista Curioni), annullava il piano, perché con la costruzione di dieci palazzine e un ristorante avrebbe prodotto un eccessivo consumo di suolo nel Parco Agricolo Sud Milano. Ma, annullando la delibera, il Consiglio di Stato sanciva anche che il ristorante sulla Statale 11 era stato costruito in maniera illegittima. Una diatriba che avrebbe potuto portare il Comune al dissesto finanziario se McDonald’s, ritenendosi parte lesa, avesse fatto causa. La proprietaria dei terreni coinvolti nel piano, Maria Luisa Gherzi, aveva infatti già avanzato all’amministrazione una richiesta di risarcimento di 10 milioni e 175 mila euro per la mancata edificazione delle palazzine e per i lavori già eseguiti: parcheggi, marciapiedi e una ciclabile rimasti incompiuti. Nei giorni scorsi, dopo mesi di trattative la commissione straordinaria ha stipulato i due accordi che sventano il crac.
McDonald’s realizzerà due parchi pubblici, vasti in totale 7 mila metri quadrati: uno proprio accanto al ristorante e l’altro nelle vicinanze del canale Villoresi. Inoltre, finanzierà con 40 mila euro la riqualificazione del «Fontanile di casa», un’area naturalistica di pregio che oggi è abbandonata. La progettazione di questo intervento sarà curata da Legambiente. «McDonald’s aveva una posizione di diritto diversa da chi fa abusivismo, perché aveva un permesso di costruire che poi è stato annullato – ha spiegato il commissario Raffaele Sirico - . Abbiamo percorso una strada che salvaguardasse gli interessi sia del Comune sia di Mac Donald’s, perché l’intenzione del Comune non era danneggiare inutilmente il privato. Senza la collaborazione di Legambiente, non saremmo arrivati a questo accordo». I due parchi dovranno essere pronti per il giugno 2016. La richiesta di risarcimento milionaria è stata invece ritirata dai proprietari dei terreni. «Il Comune non poteva sostenere un esborso di denaro di quella misura: dieci milioni a fronte di un bilancio di circa 12», sottolinea Sirico. Da qui una nuova transazione, per cui sui terreni si potranno costruire edifici fino a 17 mila metri cubi invece dei 42 mila previsti. E così anche le opere pubbliche rimaste incompiute potranno essere completate. La vicenda si chiude positivamente, ma resta un dubbio: perché la Provincia di Milano, quando ricevette il Pgt con il piano integrato non censurò l’eccessivo consumo di suolo? «Non solo, addirittura si opposero in tribunale al nostro ricorso», spiega Damiano Di Simine di Legambiente. «La vicenda è nata da un interessamento dei cittadini, il merito è di chi presidia il territorio», aggiunge Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. «Il suolo è un bene comune e lì il tentativo era di farne solo un bene privato. Il terreno che era agricolo ora non c’è più, ma almeno si è fermato quel tentativo è si è cercato di restituire qualcosa al pubblico». 

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