"Sulla sua pelle scorreva acqua quasi a coprirlo come una veste intangibile e fresca".
venerdì 27 novembre 2015
Come è andato l'incontro "Cotruire biodiversità fra Rho e Pregnana Milanese"
Mercoledì 25 novembre 2015,
Si è tenuto ieri sera il quarto incontro pubblico del progetto « L'Olona entra in città », “Costruire la biodiversità fra Rho e Pregnana M.se” organizzata dal Comune di Pregnana M.se, il Comune di Rho e Legambiente Lombardia.
In programma, la presentazione degli interventi di riqualificazione ambientale preliminari e definitivi previsti nell'ambito del progetto sui territori di Rho e Pregnana Milanese. Quest'appuntamento dedicato in particolare alla divulgazione al pubblico della progettazione di questi lavori, che verrano avviati all'autunno 2016, fa parte di un processo di informazione e concertazione con la popolazione. Nell'accogliente chalet dell'Associazione dei pescatori di Pregnana M.se -che ha gentilmente ospitato la serata offrendo il rinfresco finale- erano presenti una quarantina di persone, fra questi una buona parte di abitanti o utenti del territorio: agricoltori, proprietari, professori e altri professionisti. E' forse stato proprio questo lo sbocco positivo dell'incontro.
Lo staff di progetto
Si è tenuto ieri sera il quarto incontro pubblico del progetto « L'Olona entra in città », “Costruire la biodiversità fra Rho e Pregnana M.se” organizzata dal Comune di Pregnana M.se, il Comune di Rho e Legambiente Lombardia.
In programma, la presentazione degli interventi di riqualificazione ambientale preliminari e definitivi previsti nell'ambito del progetto sui territori di Rho e Pregnana Milanese. Quest'appuntamento dedicato in particolare alla divulgazione al pubblico della progettazione di questi lavori, che verrano avviati all'autunno 2016, fa parte di un processo di informazione e concertazione con la popolazione. Nell'accogliente chalet dell'Associazione dei pescatori di Pregnana M.se -che ha gentilmente ospitato la serata offrendo il rinfresco finale- erano presenti una quarantina di persone, fra questi una buona parte di abitanti o utenti del territorio: agricoltori, proprietari, professori e altri professionisti. E' forse stato proprio questo lo sbocco positivo dell'incontro.
Diviso in due parti, il programma dell'incontro prevedeva le presentazioni tecniche da parte dei partners operativi e dei consulenti, seguiti dagli interventi di alcuni dei diversi attori del territorio: la Regione Lombardia, il Distretto Agricolo Valle Olona, Legambiente Lombardia e l'Associazione culturale Il Prisma. Agli interventi è seguito un breve dibattito con gli interessati, proseguito amichevolmente davanti al rinfreso finale.
Lo staff di progetto
Progetti presentati:
http://lombardia.legambiente.it/contenuti/progetti-e-azioni/l-olona-entra-citta-ricostruzione-del-corridoio-ecologico-fluviale-nel-0
Raccolta foto (di Elisabetta Amariti, Marco Pezzetta e Laura Zamprogno): https://www.flickr.com/photos/124646128@N06/albums/72157661704548545
Raccolta foto (di Elisabetta Amariti, Marco Pezzetta e Laura Zamprogno): https://www.flickr.com/photos/124646128@N06/albums/72157661704548545
giovedì 26 novembre 2015
Agricoltori e ambientalisti uniti per salvare il Parco Agricolo Sud Milano dalla TOEM Oggi il presidio a Palazzo Lombardia durante l'incontro degli amministratori locali con l'assessore regionale ai trasporti
Milano, 26 novembre
2015 Comunicato stampa
“Diciamo stop all'asfaltatura del Parco Sud: non è con nuove autostrade che si risolve il nodo di mobilità nell'area metropolitana”
TOEM, l’acronimo di Tangenziale Ovest Esterna Milanese, significa il colpo di grazia per il Parco Agricolo Sud Milano, che ha già subito lo sventramento del suo fronte orientale ad opera di TEEM e Brebemi. Lo affermano senza mezzi termini le associazioni ambientaliste e degli agricoltori, ma non sono solo loro ad ingaggiare la battaglia contro il nuovo mostro d'asfalto che si profila sulle tavole dei piani territoriali regionali: sulle stesse posizioni ci sono infatti anche 34 sindaci della fascia sud–ovest dell’area metropolitana milanese, nonché il Parco Agricolo Sud Milano, il cui direttivo si è espresso chiaramente in proposito, e la consigliera delegata della Città Metropolitana, Arianna Censi.
Con motivazioni e sensibilità diverse, tutti quanti chiedono la stessa cosa: eliminare definitivamente dal Piano Regionale della Mobilità e Trasporti di Regione Lombardia ogni riferimento alla TOEM: quasi 40 chilometri di autostrada, da Melegnano a Magenta. Dopo le richieste e le osservazioni già presentate alla Regione in questi ultimi mesi, agricoltori e ambientalisti si ritrovano in presidio oggi 26 novembre al Palazzo della Regione, mentre all'interno del palazzo una delegazione di primi cittadini, guidati da Daniele Del Ben sindaco di Rosate, incontrerà l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Alessandro Sorte.
L'obiettivo è la salvaguardia di un Parco Sud, istituito il 23 aprile del 1990 e che, dal 2000, ha un suo Piano territoriale di coordinamento all'interno del quale sono previste funzioni di pregio. Tra queste, quella agronomica, perché l'area ha un'altissima fertilità anche per il fittissimo reticolo irriguo di antiche origini. E vi sono anche diverse aree riconosciute di valore ambientale: Oasi di Pasturago a Vernate, il laghetto Gamberino di Rosate, l'area faunistica della testuggine palustre a Zibido San Giacomo. Vi è anche un sito riconosciuto d'importanza dalla Comunità europea: l'oasi di Lacchiarella.
“Abbiamo già vissuto in passato – sottolineano gli ambientalisti – una storia simile. Nel marzo 2011, nelle prime bozze di adeguamento del PTCP (Piano territoriale di coordinamento provinciale) l'allora Provincia di Milano inserì la TOEM come opera strategica, con tanto di tracciato. Una forte mobilitazione di cittadini e amministrazioni comunali riuscì nell'intento di convincere i pianificatori provinciali dell'inadeguatezza trasportistica e soprattutto dell'insostenibilità territoriale di tale infrastruttura. Così l'ipotesi venne scartata sul nascere e il Piano approvato senza alcun riferimento alla TOEM, che non è prevista nemmeno a livello strategico”. Questo perché la nuova tangenziale, come sottolineano gli agricoltori “indipendentemente dal tracciato scelto, provocherebbe danneggiamenti agli elementi più preziosi di un territorio caratterizzato, in larga parte, da cascine e relativi comparti agricoli, oltre a chiese, castelli, marcite e percorsi ecologici”.
Dal canto loro, gli ambientalisti richiamano i politici regionali alla coerenza. “E' assurdo che, mentre il mondo si accinge a sedersi ai tavoli della conferenza sul clima di Parigi per trovare soluzioni al crescente sbilanciamento delle emissioni di CO2 atmosferica, di cui l'autotrazione è in Europa uno dei maggiori responsabili, la Lombardia pianifichi una nuova grande infrastruttura concepita per assecondare la crescita di traffico veicolare, sacrificando per questo centinaia di ettari agricoli che, al contrario, rappresentano la risorsa ambientale più importante per lo stoccaggio e il sequestro del carbonio atmosferico. Le politiche climatiche non sono solo firme solenni in calce ad accordi globali, ma soprattutto scelte coerenti e consapevoli nella gestione del territorio. Se proprio si vogliono investire risorse, ricordiamo che Abbiategrasso e Vigevano aspettano da decenni il completamento del collegamento ferroviario suburbano S9, che si attesta, assurdamente, al capolinea di Albairate”.
Tutti uniti, quindi, contro un'opera infrastrutturale che colpirebbe il “polmone verde” del sud Milano, dove operano più di 1400 aziende agricole. In un'area che non è solo protetta, ma è un vero e proprio “progetto territoriale” basato su agricoltura (produzione, vendita diretta, agriturismo, formazione), ambiente (polmone verde indispensabile per riequilibrare l'impatto della metropoli), turismo (grazie alla ricchezza di elementi storico monumentali). Un territorio di oltre 46.000 ettari, che comprende 61 Comuni. E dove l'attività agricola principale è la coltivazione dei cereali (43%) e del riso (22%).
LE ASSOCIAZIONI FIRMATARIE
Associazione per il Parco Sud Milano; CIA Milano, Lodi e Monza Brianza; Legambiente Lombardia; Comitato Occhi Aperti Rozzano; Eco-Alba Albairate; Amici della Terra Lombardia; WWF Lombardia; Copagri Milano, Lodi e Monza Brianza; Confagricoltura Milano, Lodi e Monza Brianza; Donne in Campo CIA Lombardia; Comitati NO Tangenziale Parco del Ticino e Parco Agricolo Sud Milano; FAI Lombardia, DESR (Distretto di economia solidale Rurale del Parco Sud), Ecoistituto della Valle del Ticino, Amici Parco Natura di Cesano Boscone, Officina del Territorio, Confcommercio Abbiategrasso
UFFICIO STAMPA
Legambiente:
Mario Petitto mario.petitto@legambientelombardia.it 393 9283998
Associazione per il Parco Sud Milano:
Tiziana Conserva info@assparcosud.org 333 4913566
martedì 24 novembre 2015
RISERVA DEL PIAN DI SPAGNA: DOPO COLDIRETTI, ANCHE LEGAMBIENTE CRITICA CON REGIONE LOMBARDIA
Milano, 24 novembre
2015 Comunicato
stampa
"L'ENTE DEVE ESSERE MESSO IN CONDIZIONE DI SVOLGERE FUNZIONI DI REGIA PER L'ATTUAZIONE SAPIENTE DEL PIANO DI SVILUPPO RURALE"
Legambiente
entra nel dibattito che ha
fatto della Riserva Naturale del Pian di Spagna, in questi
ultimi mesi,
un'arena infuocata di confronto tra attività agricola e gestione
di uno dei
territori più preziosi per la conservazione degli equilibri
ambientali della
Lombardia. “Il conflitto tra agricoltura e gestione
dell'ambiente protetto
della riserva non dovrebbe semplicemente esistere, ma c'è e
rivela una grave
assenza della regia da parte in primo luogo dell'ente regione,
che da alcuni
anni sembra essersi dimenticata delle proprie responsabilità nei
confronti del
sistema delle aree protette - dichiara Marzio Marzorati,
responsabile aree
protette e vicepresidente di Legambiente Lombardia - per questo
è un conflitto
utile, perchè segnala un problema reale rispetto a cui bisogna
alzare il livello
di denuncia, in primo luogo nei confronti dell'assessorato
regionale, ma allo
stesso tempo ci dice che, per affrontare la solitudine
istituzionale in cui
sono lasciati gli enti gestori di parchi e riserve, occorre
sviluppare gli
strumenti del dialogo e della sussidiarietà a livello
territoriale: noi ci
siamo per affrontare in modo costruttivo un confronto
nell'interesse esclusivo
della Riserva Naturale”.
L'associazione
ambientalista è stata in
questi anni in prima fila nel sostenere progetti entro i quali
proprietari e
conduttori dei fondi rurali potessero sviluppare e vedersi
riconosciuto il
ruolo di "custodi del territorio". Un ruolo che l'agricoltura ha
da
sempre sviluppato, ma che negli ultimi decenni con
l'industrializzazione
dell'agricoltura è stato troppo spesso accantonato, puntando a
massimizzare le
rese a scapito non solo della sostenibilità ambientale, ma anche
della qualità
e della tipicità dei prodotti. Paradossalmente, l'aumento delle
rese non sempre
è corrisposto a un miglioramento del reddito e del benessere di
coloro che
portano avanti l'azienda, anzi spesso sono aumentati i rischi
legati per
esempio alle oscillazioni dei prezzi sui mercati internazionali.
La
dimostrazione è quella offerta dalla viticoltura, dove i redditi
delle aziende sono
aumentati quando il settore vitivinicolo ha scelto di puntare
sulla qualità
anzichè sulla resa. Questo
scarto invece
non è avvenuto nel settore zootecnico: il fondovalle
valtellinese e il Pian di
Spagna hanno importato dalla Pianura Padana un modello basato
sulle grandi
stalle e sulla produzione spinta di latte, a fronte di elevati
impatti
ambientali, alti rischi e alti costi aziendali legati
all'acquisto dei mangimi.
“Noi ci siamo
per condividere con gli
agricoltori e gli allevatori più sensibili un percorso di
conversione verso
pratiche maggiormente in equilibrio con la Riserva - dichiara
Costanza Panella,
presidente del circolo Legambiente Lario Orientale e
rappresentante
delle associazioni ambientali nella Comunità della Riserva - e
per farlo
nell'ambito di un progetto di custodia del territorio, che
sappia sfruttare
sapientemente le opportunità offerte dal Piano di Sviluppo
Rurale. Ma per
questo occorre condividere una visione di futuro
dell'agricoltura nella
riserva, che poi generi investimenti coerenti e li affianchi con
un marketing
efficace, oltre a una forte e coesiva regia istituzionale, a cui
richiamiamo
prima di tutto l'ente gestore della Riserva”.
venerdì 20 novembre 2015
giovedì 19 novembre 2015
Festa dell’Albero 2015 Legambiente pianterà oltre 3000 alberi in Lombardia
Milano, 19
novembre 2015 Comunicato
stampa
Affidato agli alberi il messaggio ai potenti che si riuniranno a Parigi per la Cop21 di Parigi: ognuno faccia la propria parte contro il riscaldamento globale
L'iniziativa dedicata a Lorenzo Corioni, il giovane volontario bresciano scomparso ad aprile
Legambiente pianterà oltre 3000 alberi in tutta la Lombardia in occasione della Festa dell’Albero che da domani e fino a domenica coinvolgerà centinaia di volontari, che si metteranno al lavoro per rendere la nostra regione più verde. Una grande piantumazione collettiva per realizzare nuovi spazi alberati: dei veri e propri polmoni verdi per le nostre città. E i numeri sono rilevanti perché negli ultimi 9 anni Legambiente ha già piantato circa 30mila alberi in varie aree delle Lombardia, contribuendo a creare oltre 150mila metri quadri di nuovi boschi. L'iniziativa avrà anche un momento di ricordo, quello di Lorenzo Corioni, il giovane attivista bresciano e volontario dell’associazione, tragicamente scomparso alcuni mesi fa: sorgeranno così i 'boschi di Lorenzo', grazie alle donazioni di tanti giovani e amici che hanno condiviso le sue idee e il suo impegno.
Saranno tre giorni per realizzare moltissime nuove aree verdi, quindi, in particolare in aree urbane con l'idea che i nuovi boschi possano portare benessere dove oggi c'è troppo cemento. Ogni albero presente nelle nostre città infatti può assorbire fino a 50 kg di CO2 all’anno. Non a caso l’edizione 2015 della Festa dell’Albero, sarà dedicata alla lotta contro i cambiamenti climatici. Saranno alberi come messaggi, destinati a resistere a lungo, ad essere testimonianza vivente dell'impegno a ridurre le emissioni che rischiano di stravolgere il clima del pianeta. Tra poche settimane a Parigi avrà luogo la Cop21, il vertice delle Nazioni Unite durante il quale i Governi si confronteranno per giungere ad un accordo fondamentale per il futuro del pianeta, che riguardi anche le foreste, risorsa naturale contro il riscaldamento globale, la cui presenza garantisce una risposta sicura ed efficace ai danni causati dalle attività umane.
“Proteggere gli alberi vuol dire proteggere il nostro futuro – dichiara Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia - Ogni anno ne mettiamo a dimora migliaia in tutta la Lombardia grazie all’entusiasmo di tantissimi volontari. Si tratta di un atto concreto che dona alla nostra regione nuovi polmoni verdi per migliorare l’ambiente che ci circonda. Lo facciamo in particolare in quelle aree urbane che necessitano maggiormente di un aiuto verde da parte degli alberi e le scuole sono in prima fila perchè vogliamo tramettere alle nuove generazioni un messaggio di consapevolezza e responsabilità. Quest’anno poi abbiamo legato alla nostra iniziativa un messaggio forte che inviamo ai partecipanti della Cop21 di Parigi che dovranno discutere dei cambiamenti climatici: gli alberi sono nostri alleati nella sfida contro il riscaldamento globale, le foreste del mondo infatti immagazzinano circa 360 miliardi di tonnellate di carbonio, svolgono quindi una funzione essenziale per il nostro comune futuro climatico”.
Quest’anno la Festa dell'albero si carica di un significato in più perché Legambiente Lombardia ha dedicato l’intera edizione 2015 all’amico Lorenzo Corioni, la cui tragica scomparsa ha commosso tutta l’associazione. Per mantenere vivo il suo ricordo e per continuare l’impegno ambientalista che caratterizzava la vita di Lorenzo, l’associazione, insieme alla famiglia, ha lanciato la campagna 1000 alberi per Lorenzo, una raccolta fondi con cui è stato possibile acquistare molte delle piantine utilizzate nelle nuove forestazioni. La partecipazione alla campagna è stata massiccia e grazie ai contributi arrivati, quest’anno sarà possibile realizzare il Bosco di Lorenzo.
Saranno tantissimi gli appuntamenti di Festa dell’albero in giro per la Lombardia. Il Circolo Legambiente Retambiente di Milano, ha organizzato per il 20 novembre la coltivazione di alberi da frutto e la sistemazione degli orti scolastici insieme alle scuole ITSOS "Albe Steiner" e la scuola primaria di via Clericetti. Sempre a Milano, la scuola Confalonieri insieme al circolo Zanna Bianca pianterà 4 alberi nel giardino della scuola. A Nerviano, in provincia di Milano, il circolo Legambiente locale, in collaborazione con le scuole e il Patrocino dell’Amministrazione Comunale, pianterà diverse specie di arbusti e alberi all’interno del parco comunale. A Usmate Velate (MB), i volontari del Circolo Legambiente "Gaia", danno appuntamento domenica 22 Novembre in via Deledda. Insieme al Comune e ad altre associazione locali, si procederà alla piantumazione di alberi e arbusti nell’abito del progetto di Connessioni Ecologiche sostenuto da Fondazione Cariplo. In provincia di Varese la Festa dell’albero sarà a Malnate, giovedì 19 novembre, al campetto di via Firenze verranno piantati nuovi alberi e affissi cartoncini con i nomi dei bimbi nati nel 2015, sabato 21 invece ci si sposta ai Mulini di Gurone, presso il casello della ferrovia dismessa della Valmorea, dove sorgerà uno dei “Boschi di Lorenzo". Domenica 22 a Saronno, il circolo locale organizza due eventi: la manutenzione di un'area degradata con la piantagione di nuovi alberelli e verrà messo a dimora un albero in centro per celebrare gli scrittori saronnesi. Il circolo Legambiente di San Colombano al Lambro, dà appuntamento il 21 novembre al Parco Lambro dove, insieme all'amministrazione comunale e alla scuole Enrico Toti, verranno piantati 10 querce. Il Circolo “Alexander Langer” ha organizzato due giorni di iniziative, in collaborazione con il Comune di Monza. Il 21 novembre appuntamento in piazza Roma dove i ragazzi coinvolti potranno scegliere il loro alberello e verrà presentato il progetto “Il bosco di Lorenzo”. Domenica 22 novembre, appuntamento in via Ghilini per la rinaturazione della sponda della Roggia Lupa, un corso d'acqua che, dal Lambro, porta acqua all'interno del Parco Media Valle Lambro. In provincia di Monza e Brianza, Legambiente Lombardia insieme al Comune di Desio organizzano per la Festa dell'Albero una grande piantagione per riqualificare una zona periferica di Desio. Insieme ai volontari del verde, le associazioni locali, la protezione civile e i ragazzi delle scuole, si darà vita ad un vero e proprio bosco urbano, piantando circa 800 alberi, donati da Carlsberg Italia, che rappresentano l'inizio di un progetto più ampio volto a promuovere e difendere la biodiversità e le aree verdi. In provincia di Como, appuntamento il 22 novembre presso il Centro di Educazione Ambientale Legambiente Prim'Alpe a Canzo. Il circolo locale, in collaborazione con Ersaf (ente regionale servizi agricoltura e foreste), ha organizzato la piantagione simbolica di due noccioli per il “Bosco di Lorenzo” e la realizzazione di laboratori tematici. Inoltre, vi sarà una distribuzione di piantine autoctone per coloro che parteciperanno.
Grazie al contributo di Carlsberg Italia, che quest’anno ha deciso di contribuire all’iniziativa, saranno poi piantati altri 1000 alberi nei comuni di Desio (Monza Brianza), Usmate velate (Monza Brianza), Borgarello (Pavia), Legnano (Milano) e Cormano (Milano).
L’ufficio stampa Legambiente Lombardia 0287386480
martedì 17 novembre 2015
lunedì 16 novembre 2015
venerdì 13 novembre 2015
Sedriano, McDonald’s «irregolare» Due parchi per sanare la controversia
L’intervento edilizio era stato bloccato dopo che il Consiglio di Stato aveva accolto il ricorso di Legambiente per l’eccessivo consumo del Parco agricolo Sud di Milano. La diatriba si è risolta con un accordo tra il Comune e il colosso dei fast food
di Giovanna Maria Fagnani
Quarantamila
euro nelle casse del Comune di Sedriano da parte di McDonald’s per la
sistemazione dell’area naturalistica del «Fontanile di Casa». E la
realizzazione di due parchi pubblici a ridosso di via Leonardo da Vinci.
Si è chiusa con questo accordo la vicenda del ristorante McDonald’s di
Sedriano che, secondo una sentenza del Consiglio di Stato, era stato
costruito illegittimamente. Non per colpa della catena di fast food, che
aveva agito con il regolare permesso ottenuto da un’immobiliare. Ma a
causa di un piano urbanistico approvato nel gennaio 2012 dall’allora
maggioranza di centrodestra che governava il Comune, poi sciolto per
infiltrazioni mafiose. La sentenza, nata da un ricorso presentato da
Legambiente e dai partiti di opposizione (Pd, Lega Nord, Sinistra di
Sedriano, lista Curioni), annullava il piano, perché con la costruzione
di dieci palazzine e un ristorante avrebbe prodotto un eccessivo consumo
di suolo nel Parco Agricolo Sud Milano. Ma, annullando la delibera, il
Consiglio di Stato sanciva anche che il ristorante sulla Statale 11 era
stato costruito in maniera illegittima. Una diatriba che avrebbe potuto
portare il Comune al dissesto finanziario se McDonald’s, ritenendosi
parte lesa, avesse fatto causa. La proprietaria dei terreni coinvolti
nel piano, Maria Luisa Gherzi, aveva infatti già avanzato
all’amministrazione una richiesta di risarcimento di 10 milioni e 175
mila euro per la mancata edificazione delle palazzine e per i lavori già
eseguiti: parcheggi, marciapiedi e una ciclabile rimasti incompiuti.
Nei giorni scorsi, dopo mesi di trattative la commissione straordinaria
ha stipulato i due accordi che sventano il crac.
McDonald’s realizzerà due parchi pubblici,
vasti in totale 7 mila metri quadrati: uno proprio accanto al ristorante
e l’altro nelle vicinanze del canale Villoresi. Inoltre, finanzierà
con 40 mila euro la riqualificazione del «Fontanile di casa», un’area
naturalistica di pregio che oggi è abbandonata. La progettazione di
questo intervento sarà curata da Legambiente. «McDonald’s aveva una
posizione di diritto diversa da chi fa abusivismo, perché aveva un
permesso di costruire che poi è stato annullato – ha spiegato il
commissario Raffaele Sirico - . Abbiamo percorso una strada che
salvaguardasse gli interessi sia del Comune sia di Mac Donald’s, perché
l’intenzione del Comune non era danneggiare inutilmente il privato.
Senza la collaborazione di Legambiente, non saremmo arrivati a questo
accordo». I due parchi dovranno essere pronti per il giugno 2016. La
richiesta di risarcimento milionaria è stata invece ritirata dai
proprietari dei terreni. «Il Comune non poteva sostenere un esborso di
denaro di quella misura: dieci milioni a fronte di un bilancio di circa
12», sottolinea Sirico. Da qui una nuova transazione, per cui sui
terreni si potranno costruire edifici fino a 17 mila metri cubi invece
dei 42 mila previsti. E così anche le opere pubbliche rimaste incompiute
potranno essere completate. La vicenda si chiude positivamente, ma
resta un dubbio: perché la Provincia di Milano, quando ricevette il Pgt
con il piano integrato non censurò l’eccessivo consumo di suolo? «Non
solo, addirittura si opposero in tribunale al nostro ricorso», spiega
Damiano Di Simine di Legambiente. «La vicenda è nata da un
interessamento dei cittadini, il merito è di chi presidia il
territorio», aggiunge Barbara Meggetto, presidente di Legambiente
Lombardia. «Il suolo è un bene comune e lì il tentativo era di farne
solo un bene privato. Il terreno che era agricolo ora non c’è più, ma
almeno si è fermato quel tentativo è si è cercato di restituire qualcosa
al pubblico».
Fonte: Corriere della Sera - 12 novembre 2015 | 17:23
mercoledì 11 novembre 2015
martedì 10 novembre 2015
venerdì 6 novembre 2015
IL FIUME LAMBRO PUO’ ANCORA INVADERE LE NOSTRE STRADE E CASE
E’ trascorso un anno dall’ultima
alluvione della città. Nella notte tra il 15 e 16 Novembre 2014 le acque del
fiume Lambro hanno invaso, nei soliti luoghi, strade e case monzesi.
Nella primavera del 2014 la
Regione Lombardia stanziò 1 milione di Euro per i primi lavori di messa in
sicurezza di Monza.
Legambiente e il Parco Regionale
Valle Lambro organizzarono a Marzo di quest’anno, con tutti gli enti
interessati, un convegno pubblico per informare i cittadini sul progetto di
massima. Da allora AIPo, Comune di Monza e Regione non hanno più informato i
cittadini sul prosieguo della progettazione. Solo oggi, grazie alla curiosità
della stampa, l’Amministrazione comunale ha comunicato che alcuni interventi, a
breve, partiranno.
“Sono mesi che sollecitiamo AIPo”, comunica Atos Scandellari
presidente del locale circolo Legambiente, “perché
venga comunicato ai cittadini, quali siano le loro intenzioni, ma non abbiamo mai
ottenuto nessuna risposta.”
“Dalla stampa apprendiamo oggi che gli interventi saranno localizzati
solo nei punti più critici del corso del fiume; lo avevamo già suggerito questa
primavera” prosegue Scandellari. “Ma la
città è ancora a rischio di allagamento perché gli argini erosi e i detriti
accumulati all’interno dell’alveo non sono ancora stati rimossi. Sono
interventi di manutenzione ordinaria che il Comune dovrebbe sempre attuare e
che invece non fa (forse aspetto solo le grandi opere), neppure sul Lambretto
che è di sua esclusiva competenza. Alleghiamo alcune foto esplicative”.
Per il circolo ambientalista
occorre instaurare un diverso rapporto con l’ambiente, con gli spazi urbani e avviare
una più accorta politica urbanistica a livello cittadino e sovraccomunale; dire
stop al consumo di suolo, ripristinare terreno permeabile nelle aree
industriali recuperate e procedere con il potenziamento degli impianti che
smaltiscono le acque meteoriche. Occorre restituire al fiume i suoi spazi o
recuperarne di nuovi, evitando di far costruire vicino al Lambro. Bisogna
altresì che, nel nuovo PGT, siano previste ampie fasce di rispetto per tutti i
corsi d’acqua cittadini, naturali o artificiali, in quanto trattasi anche di importanti
beni paesaggistici.
“A quante altre alluvioni dovremo assistere prima che il rischio
idrogeologico in Monza sia ridotto a livelli accettabili?” conclude Atos Scandellari.
LEGAMBIENTE
Circolo
A. Langer - Monza
martedì 3 novembre 2015
Legambiente Lombardia a Ecomondo
Milano, 3 novembre 2015 Comunicato
stampa
Presentazione
del progetto Life-MED Medical Equipment Discarded
Un nuovo
sistema per ridurre i rifiuti da
attrezzature mediche e RAEE
Rimini, 4
novembre 2015
Dal 3 al 6
novembre a Rimini torna
ECOMONDO, la piattaforma
tecnologica per la Green e
Circular Economy nell´area Euro-Mediterranea.
Legambiente Lombardia sarà
presente all’iniziativa insieme a CAUTO per presentare il
progetto Life-MED - Medical
Equipment Discarded. Il progetto intende creare un nuovo
sistema integrato
per ridurre i rifiuti da attrezzature mediche e RAEE. Il problema dei rifiuti
medici infatti
necessita oggi di essere affrontato in modo serio perché in
Europa nel
2012 sono stati censiti 11 mila ospedali, 68 mila presidi
sanitari e 55 mila
presidi sanitari per animali. Ognuno di
questi presidi sanitari produce rifiuti, quantitativamente
significativi e con
una certa complessità.
Purtroppo oggi
mancano procedure
standard per la gestione di rifiuti provenienti dalla
dismissione di
attrezzature mediche da parte delle strutture sanitarie. Se a
questo si aggiunge
una scarsa prevenzione della produzione di rifiuti e uno scarso
riutilizzo
delle attrezzature dismesse (spesso ancora funzionanti), nonché
la mancanza di
una preventiva valutazione e caratterizzazione del rifiuto prima
dello
smaltimento, si comprende che il problema dei rifiuti medicali
sta diventando
sempre più urgente nella sua complessità.
Il progetto
LifeMED, Medical
Equipment Discarded, presentato al
bando Life+2013, è finalizzato proprio a studiare e realizzare
un nuovo sistema
integrato di gestione e riqualificazione delle apparecchiature e
attrezzature
mediche usate dismesse. Il progetto si sviluppa da luglio 2014 a
giugno 2017,
per un periodo di 36 mesi, in Italia e in Romania. L’obiettivo
principale è quello di
rendere minima la
quota di rifiuti derivante dalla dismissione di attrezzature
mediche,
massimizzandone il riutilizzo e la rigenerazione
I promotori del
progetto intendono raggiungere risultati ambiziosi ma realistici
quali: il
riutilizzo di oltre 300 apparecchiature
elettromedicali, la gestione di 250 tonnellate di rifiuti
provenienti di
strutture sanitarie e di 100 tonnellate di rifiuti non prodotti.
Inoltre
verranno individuati 80 enti beneficiari per la donazione di
apparecchiature
ancora funzionanti. Verranno donati inoltre 120 arredi sanitari
e 100 componenti
di ricambio smontati.
Gli attori del
progetto Life-MED
organizzano a Ecomondo una Tavola rotonda
dal titolo: “Criticità
e punti di
forza nell’applicazione delle normative in materia di gestione
dei RAEE in
campo medico”. All’incontro interverranno i promotori del
progetto Life-MED
Medical Equipment Discarded e i consorzi di settore. Durante la
tavola rotonda
sarà presentato lo stato di avanzamento del progetto Life-MED,
un’esperienza
concreta di gestione sostenibile di apparecchiature
elettromedicali
dismesse. L’incontro si
svolgerà il 4 novembre
2015, dalle 11 alle 13
nell’Area Legambiente della Fiera di Rimini.
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