Milano, 15
novembre 2012
Comunicato
stampa
Legambiente
ammessa come
parte civile
“Buona
notizia. Ora si
arrivi presto alle sentenze per i responsabili ma non
dimentichiamoci le azioni
necessarie per il risanamento del fiume”
Legambiente è
stata ammessa dal Gup di
Monza come parte civile nel procedimento sullo sversamento di
idrocarburi che
nel febbraio del 2010 mise in ginocchio l’ecosistema del fiume
Lambro. In una
sola notte furono scaricate nel corso d’acqua oltre 2600
tonnellate di
combustibile che dai serbatoi della Lombarda Petroli Spa
arrivarono fino al
fiume Po. Nel procedimento per questa enorme sciagura ecologica
ci sono 6
imputati, tra dipendenti e dirigenti dell’azienda, accusati di
disastro
ambientale e altri svariati reati.
“Il processo sta
finalmente entrando nel
vivo, ed essere stati ammessi come parte civile è una buona
notizia – dichiara Sergio
Cannavò, presidente dei Centri di
Azione Giuridica di Legambiente - ora ci auguriamo che in
tempi rapidi si
possa arrivare a una sentenza per i responsabili di un crimine
ambientale di
enormi dimensioni. Ma se da un lato seguiamo la vicenda
giudiziaria e
confidiamo nel lavoro dei giudici, dall’altro vorremmo che ci
fosse un maggiore
controllo delle aziende che lavorano nelle vicinanze dei corsi
d’acqua lombardi.
Un buon punto di partenza per migliorare il sistema di controlli
sarebbe quello
di restituire all’Arpa i poteri di Polizia Giudiziaria”.
Ma i problemi
del Lambro si devono
risolvere anche nell’ambito della pianificazione territoriale,
avviando una
gestione coordinata tra tutti gli attori che vivono lungo il
bacino per
migliorare i sistemi di fognature, collettamento e depurazione.
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